Serie TV > The Mentalist
Segui la storia  |       
Autore: Little Firestar84    01/07/2010    3 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fasciarsi la testa prima del tempo è del tutto inutile

I tuoi colleghi sanno come sei quando sei incinta, lo sai. Sai di essere diversa quando sei incinta, e il solo pensiero che potrebbero scoprire il tuo piccolo, sporco segretuccio prima che tu possa dirglielo (prima che VOI possiate dirglielo, ti ripeti, dannazione, non hai certo fatto tutto da sola!). non è che tu sia spaventata all’idea che lo scoprano per conto loro, solo, preferisci che sia una cosa detta da te (voi). Certo, c’è anche la concreta possibilità che tu non debba fare nulla di tutto questo, se Patrick dovesse decidere di mettersi ad urlare “sto per diventare di nuovo padre” non appena entrato in ufficio (sì, te lo puoi vedere fare così; dopotutto, quando è eccitato, si comporta come un bimbo di 5 anni, ma non dovresti lamentarti, dato che sapevi com’era quando hai accettato di uscire con lui la prima volta).

“Il fatto che sia eccitato per la bambina e per il matrimonio non significa che mi metterò ad urlare davanti a tutti che sei incita, Teresa” Patrick è disteso sullo stomaco, al tuo fianco, accoccolato a te, mentre tu, a causa della tua “insonnia da gravidanza” (che le donne hanno più avanti, ma tu sei tu perciò devi averla all’inizio) sei seduta, intenta a leggere uno dei libri della saga di Twilight (sì, gli ormoni non  solo ti fanno piangere, ma ti fanno adorare, alla tua età, Twilight- e patteggiare per Carlyle).

“Non stavo pensando a quello – provi a difenderti; odi quando fa così, facendo giochetti mentali con te (un marito non dovrebbe mai leggere la propria moglie. Non c’è nulla a proposito nella costituzione?)- pensavo… pensavo a Twilight!”. Provi a sorridere, ma lui sa che quello è uno dei tuoi sorrisi forzati, li riconosce perfino in questo stato di semi-veglia; così, mentre lui fa quel sorrisetto che indica che sa, tu gli tiri il libro addosso.

“Teresa, so cosa stai pensando, ma sono felice; Il fatto che io stia dormendo lo dimostra – fa una piccola pausa, cercando di essere il più lucido possibile, ancora assonnato- sai che dormivo per più di un paio di ore, e mai di fila, perciò…”

“Come credi che lui reagirà?” Dio, stai avendo un attacco di panico, eccoli lì, ci sono pure i singhiozzi, e quindi, secondi i suoi calcoli, dovrebbero mancare 5 secondi alle lacrime. Teresa, per quanto tu fossi meravigliosa quando eri incinta di Lucas, se fai così già dal primo mese, Patrick potrebbe decidere di rinunciare alla squadra di calcetto…

“Conosciamo tanti “lui”, specifica” Ok, adesso, è meglio che si svegli del tutto, perché non è il caso che lo faccia mentre tu piangi e urli. Una cosa intelligente da fare sarebbe sedersi al tuo fianco e consolarti, e se parlare non serve, la seduzione ha sempre avuto un certo effetto su di te mentre eri incinta, calmandoti in mezzo secondo. E non è che Patrick si lamentasse, insomma, lui è certo che nessuna donna possa resistergli, perciò non ritiene che tu, su cui i suoi “numeri” hanno sempre fatto un certo effetto, dovresti essere in grado di resistergli.

“NOSTRO FIGLIO, IDIOTA! COME HO POTUTO CREDERE CHE SARESTI CAMBIATO PER ME? SEI UNO STUPIDO, CAPACE SOLO DI FARE SCHERZI, E… E VUOI SAPERE A COSA STAVO PENSANDO? PENSAVO CHE ANNIE AVEVA 5 ANNI, LA TUA STESSA ETÀ MENTALE, MA ALMENO LEI POI E’ CRESCIUTA!” Gli urli mentre lasci la stanza andando in cucina per farti una cioccolata calda con mashmallows nel cuore nella notte.

“Se è felice come lo sono, sarà felicissimo” dice a bassa voce mentre si massaggia i suoi timpani – o meglio, cosa ne è rimasto.

Torni dieci minuti dopo, e gli porgi la sua tazza preferita con il suo tè preferito, fatto come piace a lui, come hai fatto tante volte da quando condividete la vostra vita- e pure qualcuna quando eravate solo capo e consulente (sì, è strano, ma hai sempre saputo come a Jane, l’angelo biondo, o forse demonietto biondo, piacesse il suo tè, hai sempre saputo come gli piacessero molte cose, non solo cibo e bevande; con l’eccezione di te stessa, non sapevi davvero di piacergli)

“Che sguardo malizioso, Teresa…” ti dice mentre assapora la fragranza della calda bevanda, perso però nei tuoi occhi verdi (possibile che non lo hai ancora capito, tu per lui, sei la perfezione fatta persona).

“Non ho lo sguardo malizioso!” gli rispondi scandalizzata (certo, Patrick che ti scandalizza, specie riguardo a questo argomento. Ma per favore, quando mai)

“Direi che stavi pensando al sottoscritto” ti dice con il suo tono da mentalista all’opera, quello che, normalmente, finisce per fare infuriare qualcuno che poi firmerà delle carte contro di lui, carte che tu dovrai controfirmare e per cui dovrai chieder scusa.

“fammi pensare, ti ho sposato, sono a letto con te, sei il padre dei miei figli, lavoro con te, e devo sempre fare attenzione a quello che fai ogni istante della tue esistenza per limitare i danni al minimo. Direi che non c’è bisogno di essere un mentalista per capire che pensavo a te”

“Sto per dire, stavi pensando al sottoscritto e a tutte le meravigliose cose che posso fare al tuo corpo sia nel letto che fuori”

Ah, il dolce sapore della vendetta… Con tutto il rispetto, ma te la sei cercata. Dopotutto, se confrontata con  i pensieri che tu gli provochi e le conseguenti torture psicologiche, un po’ di cioccolata di traverso cos’è?

 “You wonna wear my kiss all over your body, once you try it on, you can’t live without it. You wonna wear my kiss all over your lips, I promise you this, you wonna wear my kiss…”

Canticchia mentre di bacia, esplorando tutto il tuo corpo, solleticandolo, facendoti ridere come una pazza.

“Le Sugarbabes, Patrick, sono esterrefatta – scoppi a ridere ancora più forte quando arriva all’ombelico, perché, una volta scoperto dall’orlo della tua camicia (tecnicamente, la sua camicia- tu dormi solo con il sopra, lui solo con il sotto. Vi completate pure nell’intimo da notte), il solletico diventa davvero incredibile – non credi che stiamo esagerando? Insomma, Abby non telefonerà prima di domani per dirci degli esami del sangue, e magari non dovremmo fasciarci la testa prima di…”

Si ferma per dedicare di nuovo tutte le sue attenzioni alle tue labbra, zittendoti con un focoso bacio sulla bocca.

“Teresa, se dopo tutto questo lavoro tu sei ancora in grado di parlare – ti dice con quel sorriso che ti manda le ginocchia in gelatina – allora sto perdendo il mio tocco. Non dovresti neppure essere ancora in grado di pensare, non dopo…”

 Ecco, ADESSO lo guardo con sguardo malizioso, mentre affondi le dita nei ricci biondi e lo zittisci nello stesso modo in cui lui ha zittito te, con un bacio (per cominciare).

“Sai, non ti ho mai chiesto che cosa ne pensi dei giochi di ruolo, perché non mi dispiacerebbe interpretare l’ultima scena di “La Dura Verità” ora come ora.”

Al mattino, strano ma vero,non riesci a mangiare; Patrick si sta facendo quella che definisce una “salutare colazione” (perché tanto vi dovete abituare a mangiare quella “roba”, dato che appena saprà che sei incinta, Grace porterà cibi biologici/ senza zuccheri/ coloranti/ conservanti/ grassi /colesterolo per tutti quanti, come già aveva fatto l’altra volta)e tu sei seduta al tavolo, battendo con le unghie laccate di rosso il tavolo, lo sguardo concentrato sul cordless come se fosse un oggetto magico o maledetto (o un cane che ti sta per mordere).

“Sai cosa dicono delle teiere e del guardarle mentre si sta aspettando che bollano?”

Lo guardi senza la minima pazienza, perché per una volta il suo umorismo non è decisamente d’aiuto “lo so che non suonerà solo perché lo voglio! Se così fosse, punterei l’indice contro quella dannata cornetta, e direi, non so, abracadabra, suona! – punti il dito verso l’oggetto, e nel momento in cui dici le parole… suona – Patrick, la casa è infestata dai poltergeist!”

Senza replicare (non che gli dispiacesse che tu gli fossi saltata con le braccia al collo urlando, era pure abbastanza eccitante come situazione, ma un po’ di serietà no?) Patrick prende il telefono e risponde calmo e tranquillo alzando gli occhi al cielo.

“Casa Lisbon-Jane, sono Patrick, come posso aiutarvi? – sorride, contro il piano della cucina, ascoltando la voce dell’altra parte (e tu ti chiedi perché, almeno a fare colazione, non può mettersi una maglietta o una camicia. Solo perché è appena sceso dal letto, non significa che debba stare solo con i pantaloni del pigiama) – Dottoressa Kovatch, mi fa piacere sentirla. No, eravamo ancora a casa, non stavamo per uscire. Ah, io le avevo detto che non era il caso. Insomma, il suo comportamento poteva essere solo giustificato dagli ormoni, no, va bene, riferirò, certo, va bene, d’accordo, grazie – chiude la chiamata e ti guarda negli occhi (e sei sul punto di piangere), e mentre prende le tue mani tra le sue, ti chiedi perché lui deve essere, sempre così calmo, anche se, lo vedi, c’è un certo non so che di serio e triste nel suo atteggiamento – Teresa, ascolta, ho bisogno che tu stia tranquilla. So che sarà dura, ma ce la faremo, supereremo anche questa”     

“Lo sapevo che era troppo bello per essere vero! E io che volevo darti una bambina! volevo che non ci fosse quasi differenza di età tra i nostri figli! Mi dispiace Patrick mi dispiace, non avrei dovuto dirtelo, ti ho illuso e…”

“Dovresti essere alla quarta quinta settimana” ti dice, fermando il tuo sfogo nervoso, sempre calmo, placido, tranquillo e serio, neanche fosse il poliziotto buono, così controllato (tu, invece, sei il poliziotto con l’esaurimento nervoso).

“Sono incinta? – dimetrica che il verme/ tuo marito/ padre dei tuoi figli ti ha preso per i fondelli, gli salti addosso, le tue braccia intorno al suo collo, le sue intorno alla tua vita, e ti fa fare giravolte nell’aria, nemmeno stesse ballando – Patrick, avremo un altro bambino! Stiamo per avere un altro bambino, un altro meraviglioso bambino! Patrick, voglio che tu – scoppi a piangere, e fai una breve pausa, calmandoti un po’ - Patrick, la telecamera nel mobile dell’ingresso, vai!”

“Cosa?” si ferma a guardarti, stupito, e osserva le lacrime (che sa essere del tipo buono) e poi il punto in cui il tuo sguardo è fisso e, appena lo vede, ti molla e corre a prendere la telecamera e ritorna lì dov’era prima, puntando l’obiettivo sul suo soggetto preferito.

In piedi appoggiato a un lato del divano davanti a cui stava giocando con i suoi orsacchiotti, Lucas tenta di mettersi in equilibrio stabile parecchie volte,fallendo miseramente, ma mai arrendendosi (tutto suo padre, nella determinazione; almeno però il piccolo non si concentra su intenti omicidi), e mentre, inginocchiati sul pavimento della cucina a braccia aperte, voi lo applaudite e lo incoraggiate, eccolo lì che, sorridente e ridente, il cucciolo di 9 mesi vi cammina incontro, incerto, e dopo pochi attimi che sembrano infiniti vi raggiunge.

Sorridi mentre guardi Patrick abbracciare Lucas e sollevarlo in aria, tutti e due felici. Ti è chiaro che Patrick è felice, che Patrick non è un buon padre, ma un ottimo padre, che tu vuoi dargli, se non ora, un giorno, la figlia che tanto desidera, che non rimpiangi un solo momento che hai passato al suo fianco; non pensi al giorno in cui ti ha baciata nel tuo ufficio dopo averti detto che un giorno vi sareste sposati, pensi alla prima volta che lo hai visto, al giorno in cui Minelli ti ha chiamata nel suo ufficio per presentartelo (non che ammetterai mai di averlo trovato estremamente desiderabile dal primo minuto in cui l’hai visto, però. Patrick è già troppo pieno di sé, non è il caso che sappia che anche su questo ha avuto ragione).

Ecco, adesso potete anche bendarvi la testa, perché dovete davvero dirlo che sei di nuovo incinta (e dopo nemmeno un anno).

 

PS. Grazie a Soarez e Sasita per le recensioni, mi fanno smepre tnato piacere, e mi diverto smepre tantissimo a scrivere, e se voi apprezzate, è acnroa memglio!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: Little Firestar84