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Autore: Beatrix Bonnie    01/07/2010    3 recensioni
-Seguito de "La lancia di Lugh"-
Questa volta i tre amici, Mairead, Laughlin e Edmund si ritroveranno coinvolti in un'avventura che turberà la tranquillità del Trinity College per Giovani Maghi e Streghe... un'oscura minaccia, una setta di incappucciati che sparge terrore tra gli studenti del castello... Riusciranno i tre amici a risolvere la situazione?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Trinity College per Giovani Maghi e Streghe'
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CAPITOLO 13

Lealtà a slealtà






Mairead e Edmund stavano rientrando nella propria sala comune, dopo aver salutato sir Percivall, che aveva giurato loro di aiutarli nella lotta contro i malvagi (senza bene sapere di che cosa si trattasse), quando sentirono delle voci provenire dallo studio del professor Uisce; una pareva quella del preside Captatio.

«Ed, non possiamo origliare!» sussurrò Mairead, quando vide che il suo amico si era fermato davanti alla porta socchiusa.

Edmund si mise un dito sulle labbra, e si accostò allo spiraglio con sguardo beffardo e con un sorriso perfido, che a Mairead fece quasi paura.

«Da quanto tempo, Pol?» stava chiedendo il preside a Uisce.

«Quasi dall'inizio dell'anno» rispose il druido. Ci fu un attimo di silenzio, poi il professore di pozioni riprese: «All'inizio non me ne sono reso conto, perché si tratta sempre di piccole porzioni, ma ora la mancanza è troppo evidente».

Un altro attimo di silenzio, poi Captatio chiese: «Ne sei proprio sicuro?»

«Assolutamente sì, Caius. Scaglie di dente di drago e foglie di erborella sono ingredienti molto rari e insieme servono solo per quel tipo di pozione» rispose il professor Uisce.

Edmund si morse il labbro: qualcuno rubava dall'inizio dell'anno dei rari ingredienti per produrre una pozione? Perché Uisce non ne ripeteva il nome? Magari era qualcosa che aveva a che fare con la setta!

«La faccenda è molto seria, Pol. Ho bisogno di tempo per riflettere» sussurrò il preside Captatio.

«Edmund!» bisbigliò Mairead con fare concitato, gesticolando per farlo allontanare dalla porta. «Stanno uscendo!»

Edmund si allontanò in silenzio e appena raggiunse Mairead, i due si misero a correre. Rallentarono solo quando furono sufficientemente distanti dallo studio del professor Uisce. Mairead si strinse la milza che doleva per la corsa e tentò di riprendere fiato, mentre Edmund si appoggiò al muro con un sorriso soddisfatto.

«Cosa fai quella faccia? Mancava poco che ci facevamo beccare!» protestò Mairead, gesticolando verso il corridoio che avevano appena attraversato di corsa.

Edmund scoppiò a ridere.

«Tu sei pazzo» commentò la ragazzina, ma alla fine la risata del suo amico la contagiò a tal punto che fu presa da un attacco di ridarella e si ritrovò accasciata a terra con le lacrime agli occhi.

«Ma la smetteremo mai di cacciarci nei guai?» domandò poi, in tono rassegnato.

Edmund fece un sorrisetto sarcastico. «Dove sta il divertimento, se no?»


Il giorno successivo raccontarono a Laughlin della conversazione che avevano origliato tra il professor Uisce e il preside Captatio. Il ragazzino era tanto estasiato quanto eccitato. «Quindi credete che qualcuno rubi degli ingredienti dalla scorta personale di Uisce per produrre chissà quale pozione?» domandò in preda all'euforia.

«Esatto» confermò Edmund in tono serio. «E sono quasi certo che il ladro di ingredienti abbia a che fare con la setta. Questa scuola è troppo piccola per ospitare due casi del genere, senza che siano in qualche modo collegati».

«Se solo sapessimo che pozione si produce con quegli elementi...» bisbigliò Mairead, scuotendo la testa.

«Ma per questo c'è la biblioteca!» rispose prontamente Edmund, battendo le mani.

Laughlin gli riservò uno sguardo di sufficienza. «Finirai per farci la muffa, là dentro, Ed» commentò in tono piatto.

In quel momento passò per il corridoio Ailionora, spalleggiata come sempre da Leida O'Hara e Finan Best. La ragazzina si voltò verso i tre amici con un sorriso beffardo sulle labbra. «Tremate, sasanachfuil! La setta è vicina!» esclamò in tono divertito, suscitando le risate dei suoi compagni.

«Idiota» sussurrò Mairead, con una smorfia di disgusto.

«Lascia perdere, Mairead. Quando avremo smascherato la setta, avrà ben poco da ridere» rispose Edmund, perforando con lo sguardo la schiena di Ailionora che si si allontanava per il corridoio.

Per fortuna Mairead ebbe ben altro a cui pensare in quei giorni: la partita con i Nagard si stava avvicinando e Lucius aveva deciso di mettere la squadra sotto torchio.

«Se vinciamo anche questa, abbiamo buone possibilità di conquistare la coppa, quest'anno» disse loro all'ultimo allenamento. Un buon modo per metterli sotto pressione.

La notte prima della partita Mairead dormì male, perché non aveva affatto voglia di incontrare in campo Blake Finnegan, la punta dei Nagard. L'anno scorso aveva vinto la mischia contro di lui, ma aveva come l'impressione che quest'anno Finnegan non gliela avrebbe lasciata passare facilmente.

La mattina si svegliò presto, quasi più stanca di quando era andata a dormire, ma decise lo stesso di alzarsi, per evitare di arrivare in ritardo anche questa volta. Lucius l'avrebbe uccisa!

Quando scese in Sala Mor, non c'era quasi nessuno seduto ai tavoli, tranne qualche studente assonnato. Mairead si versò un bicchiere di latte e prese una fetta di torta, quando una voce squillante la riscosse dal suo torpore. «Io tiferò per i Raloi!»

Mairead alzò lo sguardo verso il ragazzino che aveva parlato: Dedalus Consolatus indossava una sciarpa verde sopra la sua divisa blu e sventolava una bandierina con disegnata un'aquila. Aveva un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro, come se tifare per una casa che non era la sua, fosse assolutamente entusiasmante.

«Uau, Dedalus. Ehm... grazie» rispose Mairead titubante.

«Mi spiace per Laughlin, anche lui mi è simpatico, ma gli altri Nagard proprio no» aggiunse poi il ragazzino.

Mairead trattenne a stento una risata, perché Laughlin non si sarebbe certo dispiaciuto per la perdita di Dedalus come tifoso. «Ehm, glielo dirò, ok?»

«Sì, grazie, saresti molto gentile» rispose Dedalus con un sorriso bonario.

Mairead si ficcò in bocca l'ultimo boccone di torta, poi esclamò: «Ora dovrei proprio andare... sai, per la partita».

Era un po' nervosa e non le andava di chiacchierare con nessuno, tanto meno con quello sballato di Dedalus.

«Certo, certo, vai pure. E forza Raloi!»

Mairead corse a rintanarsi negli spogliatoi, ma era talmente presto che dovette aspettare quasi mezzora prima che arrivasse il resto della squadra.

«Ah, già qui?» le domandò Lucius, quando la vide seduta sulla panca con la Nimbus 1700 appoggiata sulle gambe. M

airead fece una smorfia che non aveva bisogno di essere commentata.

Dopo che anche gli altri si furono cambiati, Lucius spiegò gli ultimi schemi tattici e Mairead questa volta prestò bene attenzione. Infine, ad un cenno del capitano, la squadra si avviò verso il campo con le scope in spalla.

«Ecco i Nagard, alla loro prima partita del campionato: il capitano Finnegan, seguito da Nott, Patterson, Xadom, O'Malley, O'Daren e il nuovo battitore MacQuote» annunciò il professor Ballerinus, come al solito adibito alla telecronaca, quando sette frecce rosse comparvero in campo.

I Nagard accolsero esultando la loro squadra.

Lucius fece un cenno ai suoi e i Raloi salirono in sella alle loro scope e fecero il giro del campo per salutare gli spettatori, mentre il professore annunciava i loro nomi.

«I capitani si stringano la mano» ordinò mister Timberlen, quando la squadra ebbe completato il giro. Lucius e Blake Finnegan si stritolarono le mani a vicenda, nel tentativo di far male all'avversario, lanciandosi fulmini dagli occhi.

«Pronti a partire» disse Timberlen. Quattordici giocatori si prepararono a volare in alto al fischio dell'arbitro.

«Partiti!» annunciò Ballerinus.

Mairead si buttò a capofitto per recuperare la Pluffa, ma Finnegan fu più veloce.

«Mangia i rametti della mia scopa, sasanachfuil!» ghignò il Nagard, sfrecciando verso i pali.

Mairead si appiattì sulla Nimbus per aumentare l'accelerazione e cominciò a tallonare Finnegan.

«Nagard in possesso di palla, O'Malley, Finnegan, Bolide!» esclamò Ballerinus, quando Seamus O'Sharey scagliò la pensate palla contro il capitano avversario.

Milo si tuffò a recuperare la Pluffa e cominciò a risalire verso i pali dei Nagard. Fece un passaggio a Nicolaj che tentò un tiro, ma Lucy Patterson, la Cacciatrice dei Nagard, intercettò la palla. Mairead, che era rimasta indietro, bloccò la strada all'avversaria, per questo costretta ad una brusca virata che le fece sbagliare il tiro.

«Connery afferra la Pluffa e si dirige minaccioso verso il portiere. Tira... e segna! Dieci a zero per i Raloi!» annunciò soddisfatto Ballerinus, segnando i punti sul tabellone alle sue spalle.

Dopo pochi minuti di partita, avevano già fatto il primo centro. Mairead e Nicolaj si scambiarono il cinque.

«Facciamogli vedere chi siamo!» la incitò il suo compagno.

Mairead esultò e da quel momento nessuna preoccupazione le impedì di concentrarsi sul gioco. Caricati dal primo punto fatto da Nicolaj, i Cacciatori dei Raloi segnarono altre quattro volte, per un punteggio di cinquanta a zero. La ragazza che faceva da portiere ai Nagard, Äoife Xandom, entrò in crisi e cominciò a sbagliare ogni parata. Tutti sapevano che, sebbene non fosse l'ultima partita del campionato, era quella decisiva per sapere che avrebbe vinto. I Battitori iniziarono a scagliare i loro Bolidi con forza inaudita, soprattutto contro i Cacciatori dei Raloi, che sembravano imbattibili.

«Bolideee!» gridò Milo.

Mairead lo evitò per un soffio, ma le cadde la Pluffa, che venne recuperata da Finnegan.

«I Nagard risalgono verso i pali. Patterson, O'Malley, di nuovo Patterson, tira...»

Leonard fu troppo lento.

«... e segna! Cinquanta a dieci per i Raloi» annunciò Ballerinus.

Leonard recuperò la Pluffa con costernazione, poi la lanciò a suo fratello.

I Nagard erano bravi ad intercettare i passaggi, ma non veloci e agili come i Raloi, così, quando Mairead fu di nuovo in possesso di palla, cominciò a zigzagare per il campo, a cambiare direzione di frequente e fa fare brusche accelerate. Finnegan tentava di inseguirla, ma non era sufficientemente scattante per starle dietro. «Mangia i rametti della mia scopa, se ci riesci, sangiunista!» lo schernì Mairead, avvicinandosi ai pali.

«Boenisolius segna! Sessanta a dieci!»

Dopo il tiro di Mairead, O'Malley segnò un altro punto per i Nagard, ma immediatamente Nicolaj fece altri due centri, e il punteggio arrivò ottanta a venti. I Raloi capirono di fare meno passaggi possibili, per evitare di essere intercettati dai Cacciatori avversari, ma questo gioco era rischioso perché si diveniva facili prede dei Bolidi. Milo fu colpito in pieno petto da O'Daren, ma non appena Finnegan recuperò la Pluffa, Lucius gli spedì contro lo stesso Bolide che gli fece perdere l'equilibrio e cadere la palla.

Appena Mairead riuscì ad afferrarla al volo, si diresse senza esitazione verso i pali. Tutti e tre i Bolidi della partita furono scagliati contro di lei dai Battitori Nagard, ma Mairead si scansò e si appiattì sulla scopa, tanto che riuscì ad evitarli. I Raloi scoppiarono in un boato di incitamento per la loro Cacciatrice. E Mairead tirò.

«Altro punto per Boenisolius! Novanta a venti!» esultò Ballerinus.

I Raloi non avevano mai giocato così bene.

«Beccati questo, Finnegan!» gridò Mairead, levando il pungo al cielo in segno di vittoria.

Non appena il Cacciatore dei Nagard fu di nuovo in possesso di palla, scagliò la Pluffa con violenza contro Mairead, colpendola in piena nuca.

Mister Timberlen fischiò. La curva verde dei Raloi scoppiò in un boato di fischi e imprecazioni.

«Fallo, fallo questo è un vile fallo!» protestò Ballerinus con veemenza, dimenticando di dover essere imparziale.

Mister Timberlen si avvicinò minaccioso a Blake Finnegan. «Non si può scagliare la Pluffa contro un giocatore avversario! Non è mica un Bolide! Rigore per i Raloi» ordinò con voce dura.

Gli spettatori dietro Leonard esultarono.

Mairead prese la Pluffa e si posizionò davanti alla Xandom. Fece un lungo respiro, soppesò il tiro e poi lanciò.

«Ah! Boenisolius segna ancora! Cento a venti per i Raloi».

Mairead rivolse un sorriso beffardo a Finnegan e poi andò ad accogliere le grida di giubilo dei suoi compagni.

Fu in quel momento che Finnegan afferrò la Pluffa e fece un passaggio che era vistosamente in avanti. Mister Timberlen fischiò la mischia. La Punta dei Nagard lanciò un sorrisetto di sfida alla sua avversaria: finalmente si sarebbero incontrati sul campo della mischia.

«L'ha fatto apposta!» gridò Mairead, in preda al furore. L'aveva fatto apposta, quel passaggio in avanti, per poter fare una mischia contro di lei!

«Arbitro, l'ha fatto apposta!» strillò ancora la ragazza, ma mister Timberlen alzò le spalle e scosse la testa.

Le due squadre si prepararono in formazione in fondo al capo.

«Nicolaj, Finnegan l'ha fatto apposta!» protestò nuovamente Mairead.

«Senti, non lo puoi dimostrare. E poi non c'è nessun regolamento che lo vieta» le rispose il ragazzo.

Mairead si rassegnò alla mischia, ma non gliela avrebbe mai fatta vincere. L'arbitro posizionò la Pluffa in mezzo al campo e poi si preparò a fischiare.

Non appena sentirono il segnale, i tre Cacciatori Raloi si tuffarono nella corsa. Mairead spinse la sua scopa al massimo della velocità, ma anche Finnegan non sembrava voler demordere.

Stavano volando a grandissima rapidità, si avvicinavano sempre di più.

Resisti e sangue freddo” si disse Mairead.

«Blake, desisti!» gridò Lucy Patterson, in ansia.

Si sarebbero schiantati.

«Mairead?» la richiamò preoccupato Milo.

Ma né lei né Blake ordinarono nulla.

E poi ci fu l'impatto. Tremendo.

Finnegan sfiorò la Pluffa con la punta delle dita, ma non riuscì ad afferrarla, perché Mairead si schiantò con la faccia contro la sua scopa.

Un dolore lancinante al naso la investì in pieno. Mairead si portò le mani al volto, mentre un fiume di sangue le scendeva dal naso: doveva essere rotto. Il male fu tale che la ragazza cominciò a perdere quota e zigzagò verso il terreno.

«Mairead!» esclamò preoccupato Lucius, inseguendo la sua Cacciatrice. «Arbitro, tempo! Giocatore ferito!» gridò quando vide il sangue che sporcava le mani e la divisa di Mairead. Le volò incontro e la sostenne, per evitare che cadesse dalla scopa. «Arbitro, tempo!»

Ma mister Timberlen non lo sentì: lo sguardo di tutti era rapito dalla figura dei due Cercatori che stavano inseguendo il Boccino: la giovane Cercatrice Raloi era in testa. Poi un Bolide lanciato da MacQuote sbucò dal nulla e colpì in peno Beatrix.

Nott superò la sua avversaria e strinse le dita intorno al Boccino d'Oro.

«Nott prende il Boccino! I Nagard vincono la partita per centosettanta a cento.»


Avevano perso.

Lucius volò verso terra, sempre sostenendo Mairead. «Tutto bene?» le domandò preoccupato.

La ragazzina mugugnò qualcosa di incomprensibile.

Anche gli altri giocatori atterrarono.

E Lucius divenne una bestia. «Arbitro! Avevo chiesto tempo! C'era la mia cacciatrice ferita, questa vittoria non è valida!»

«Niente scuse, Connery. Abbiamo vinto onestamente» gli rinfacciò Finnegan.

«Stai zitto tu! Arbitro! Avevo chiesto tempo!» si appellò all'autorità di mister Timberlen.

L'uomo si avvicinò ai due capitani e scosse la testa. «Mi dispiace Connery, ma i Nagard hanno preso il Boccino lealmente. I giocatori feriti sono cose che capitano, non potevo interrompere la partita in quel momento» disse l'arbitro in tono fermo.

Lucius aprì la bocca per protestare, ma mister Timberlan lo zittì con lo sguardo.

«Rassegnati, abbiamo vinto noi» gli rispose Blake Finnegan con aria beffarda.

E poi i Nagard se ne andarono a festeggiare, lasciando lì gli avversari sconfitti e delusi.

«Lugius, bi disbiace.» farfugliò Mairead, cercando di ignorare il dolore al naso. Se non avesse perso la mischia, Lucius non avrebbe dovuto soccorrerla e avrebbe potuto evitare che MacQuote spedisse il Bolide contro Beatrix.

«Lascia perdere, non è colpa tua. Sono i Nagard che giocano sporco» rispose Lucius, incamminandosi verso gli spogliatoi pieno di rancore.




Ecco qui il nuovo capitolo! Mi dispiace per i Raloi, ma non possono vincere sempre tutto loro! Laughlin avrebbe tutto il diritto di protestare con me! XD

Comunque, ecco la soluzione dei versi di Dante del capitolo precedente:

  • chi furon li maggior tui” è Farinata a Dante, canto X dell'Inferno

  • io non omo, omo già fui” è Virgilio a Dante, canto I dell'Inferno

  • Cesare fui e son Giustiniano” (ripreso in cavaliere fui e son sir Percevall) è Giustiniano a Dante, canto VI del Paradiso.

In realtà “non ebbi l'onor di sepoltura” è sì un ricordo di Manfredi (canto III del Purgatorio), ma non è un verso dantesco, è mio! Mi onora sapere che il mio favellar è arrivato a tali livelli da essere confuso con i versi del Sommo Vate! Comunque, complimenti a Julia e Erika che li hanno individuati quasi tutti!

Inoltre, vi comunico ufficialmente che ho finito di scrivere il racconto, quindi da adesso tenderò ad aggiornare ogni 2-3 giorni! Grazie a tutti,

Beatrix Bonnie


@Julia Weasley: bene cara collega, li hai azzeccati quasi tutti i versi! Sir Percevall è uno dei personaggi più divertenti: ho la tendenza a creare esseri schizzati e simpaticoni... anche Dedalus non è del tutto a posto! Comunque, sì, avevi ragione: niente fantasmi. Ma allora chi sarà? Ora si entra nel vivo dell'azione!! A presto!

@Erika91: sì, direi che sei pronta per la maturità! Eheheheh! Grazie mille per i complimenti, comunque! Alla prossima!

@darllenwr: lo so, sono stata un po' lenta ad aggiornare, ma ora sono tornata in piena attività! Mi fa piacere che ti sia piaciuto l'episodio dell'evocazione. Quanto alla parlata di sir Percevall, è stata una delle cose più divertenti da scrivere: purtroppo per Dante ho una profonda ammirazione, quindi mi sembrava giusto fare un divertente lavoro di intertestualità, citando il mio autore preferito! Tra l'altro, grazie per il nome gaelico di padre Patrick! Non lo sapevo! Sei sempre una fonte inesauribile di ispirazione e io non finirò mai di ringraziarti! Quanto all'apnea, non ho intenzione di far soffocare nessuno di voi, ma ho giocato molto sulla suspance in questo racconto, soprattutto interrompendo i capitoli dopo frasi sensazionali o dopo grandi rivelazioni... lo so, sono sadica! Ahahah! Ma non temere, aggiornerò con frequenza questi ultimi capitoli! Infine, come al solito, grazie per le tue stuzzicanti domande. In realtà non avevo pensato a come avvenissero le elezioni: comunque credo che venga allestito un seggio a Doolin, e che gli interessati al voto vi si dirigano! Se hai altre curiosità, non esitare a chiedere, perché mi stimolano sempre tantissimo le tue domande! A presto!

@elliepotter: è sempre un piacere scoprire di avere una nuova lettrice! Diciamo che Edmund ha avuto ragione fino ad adesso, ma poi chissà... comunque spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

@Salice: in realtà è strano che sir Percevall parli ancora da medioevale: dopo tutto ha attraversato tutte le epoche da fantasma, ma ho immaginato che abbia vissuto una vita un po' da randagio, pellegrinando per le foreste, e che quindi gli sia rimasto il modo di parlare antiquato. Quanto alla brevità del capitolo, ti assicuro che sono tutti tra le 3-4 pagine di word... sei tu che leggi troppo velocemente! Ahahah! Spero che la partita ti abbia divertito, alla prossima!

Grazie a tutti! Beatrix



EDIT: continua l'opera di risistemazione dei dialoghi! QUI Blake Finnegan e Lucy Patterson.

   
 
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