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Autore: Aerith1992    02/07/2010    3 recensioni
Antonio e Lovino non si incontrano da quando l'italiano se n'è andato da Villa Carriedo, per diventare una Nazione indipendente. Francis e Gilbert movimenteranno un po' le cose... Andrà tutto bene?
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soirée mouvementée

 

-Antonio è in ritardo- disse Francis, camminando avanti e indietro per l'enorme salone di casa Bonnefoy.

Comodamente stravaccato su una poltrona, Gilbert invece non sembrava preoccupato.

-Sai che verrà, lui ama le feste, e poi come può non presentarsi se ci sono io?

-Lo so, ma se sarà qui con noi all'arrivo degli altri avrà il tempo di scambiare due parole con Lovino!

Gilbert lo guardò interrogativo

-Tu saluterai tuo fratello, io Feliciano e qualcuno dovrà pur pensare a Lovino- spiegò Francis, gli occhi celesti che brillavano maliziosi

-Con questo piano sei diventato awesome quasi quanto me Francis! Peccato che gli altri sono in anticipo- disse Gilbert indicando la porta. Già si sentiva il rumore ovattato di più passi.

-Malédiction- disse il francese a denti stetti quando suonò il campanello. Sfoderò un sorriso scintillante e aprì la porta.

-Ciao Francis!- lo salutò un Feliciano entusiasta, seguito da un Lovino decisamente corrucciato. Dietro di loro, Ludwig fece un cenno con la mano.

-S'asseoir, accomodatevi!-

-Io e Lovi andiamo in cucina!- esclamò subito Feliciano.

A nulla valsero le richieste di aspettare un poco da parte di Francis e Gilbert, nè le proteste di Lovino. L'italiano fu trascinato quasi a forza dal fratello tra pentole e padelle. Ludwig si coprì la faccia con la mano, Francis, più grigio che mai, sospirò.

-Potevano aspettare l'arrivo di Antonio...

Gilbert invece aveva l'aria di starsi divertendo un mondo, tra tutti i vari imprevisti.

Nel silenzio totale, un rumore di pentole cadute a terra e la voce di Lovino -Stupido, è l'altra padella, l'altra!

Ludwig guardò distrattamente la stanza e tossì, imbarazzato.

-Andiamo in sala da pranzo, eh?- disse Francis.

Erano passati una decina di minuti e, dopo il fracasso iniziale, dalla cucina non proveniva più alcun rumore. Ormai si stavano tutti chiedendo che fine avessero fatto i due italiani, quando suonò il campanello, accompagnato da un verso rauco che Francis non riconobbe.

-Questo è Antonio!- esclamò.

Avrebbe voluto chiedere a Lovino di aprire la porta per poi godersi l'espressione stupita di entrambi, ma Gilbert, con uno scatto da record era già arrivato alla porta esclamando

 -Gilbird mio!!- (ecco spiegato il mistero del verso rauco)

Antonio entrò con il fiatone, il pulcino appollaiato sulla sua testa, la camicia bianca che indossava tutta spiegazzata -Scu... scusate il ritardo! Ho avuto un imprevisto.

-Nessun problema. Stasera è la serata degli imprevisti- disse Gilbert, con l'espressione soddisfatta quando Gilbird tornò sui suoi capelli.

I due, anzi, i tre, entrarono nella sala da pranzo. Antonio si sedette di fronte a Ludwig, salutandolo, poi si rivolse a Francis

-Ehi, che succede? Sei pallido!

-Niente, niente!- gli rispose velocemente il francese. Non poteva mica dirgli che secondo il suo piano si sarebbe dovuto trovare di fronte a Lovino, del quale, poi, non sapeva nemmeno che fosse presente!

-É che non ha ancora palpato nessuno stasera- disse Gilbert tranquillo.

*Ottima scusa!* pensò Francis -Già... Ehi, aspetta un attimo!- esclamò qualche secondo dopo.

I presenti risero. Poco dopo un buon odore iniziò ad arrivare dalla cucina e Feliciano entrò nella sala con le mani ricolme di posate.

-É quasi pronto!- annunciò allegramente -Oh ciao Antonio!-

-¡Hola Feliciano!- lo salutò allegro lo spagnolo. Gli piaceva, Feliciano.

Ludwig prese le posate all'italiano. -Prendi i bicchieri e i piatti, ti dò una mano ad apparecchiare- disse affettuosamente. Feliciano saltellò allegro.

Quando anche l'ultimo piatto fu sistemato, Feliciano esclamò in direzione della cucina -Fratellone, qui è tutto pronto, sbrigati!-

-Fratellone?!- chiese Antonio stupito al nulla. Si voltò verso Francis e Gilbert, ma il primo si era immediatamente messo a fare conversazione con Ludwig, mentre l'altro accarezzava Gilbird fischiettando con aria innocente. Ecco cosa c'era sotto a quell'invito strano e improvviso!

-Voi due...- iniziò, ma si interruppe quando Lovino fece finalmente la sua apparizione.

Antonio lo osservò in silenzio, meravigliato. L'italiano era cresciuto in altezza e si era fatto più uomo rispetto all'ultima volta che l'aveva visto, ma alcuni tratti del suo volto, come anche il ciuffo che spuntava immancabile, gli occhi marroni che gli piacevano tanto e persino l'aria corrucciata erano rimasti gli stessi. Era bello, sì. I capelli e gli occhi scuri, l'incarnato leggermente abbronzato dal sole del Sud Italia, ne facevano una versione più scura di Feliciano in tutti i sensi e Antonio ne fu subito attratto.

Anche Lovino era rimasto sorpreso da quell'improvviso incontro, ma si riprese in un attimo, in tempo per esclamare poco elegantemente, a mo' di saluto -Che cazzo stai guardando, bastardo spagnolo?!

Ops. Si era accorto che lo stava osservando. Era persino un po' rosso. Rabbia? Imbarazzo? Antonio non riuscì a interpretarlo. *Però le sue maniere sono rimaste le stesse* pensò.

-Hola Lovino, è bello vederti- lo salutò sorridendo. Imbarazzato, sentì addosso a sè gli sguardi di Francis, Gilbert e persino di Ludwig, che aveva capito già da un po' cosa intendevano fare i due amici.

Iniziarono tutti a mangiare. Dato che faceva caldo, i due italiani avevano optato per una pasta con olive mozzarella e pomodori, che i presenti mangiarono conversando allegramente. Antonio non sentì molto di quello che dicevano. Se una parte del suo cervello era impegnata sul cibo, il resto era occupato da un unico pensiero: Lovino. Lo spagnolo non fu consapevole di altro se non lui, i suoi movimenti, ciò che diceva e il suo sguardo, che osservava con la coda dell'occhio. Intanto rideva e scherzava anche lui.

-Smettila, idiota!- Lovino sembrava agitato, rosso in volto nel tentativo di far tacere Feliciano le cui parole, nonostante i suoi tentativi, arrivarono all'orecchio dello spagnolo, facendogli andare la pasta di traverso.  

-... così ho visto Lovino fracido con un vecchio archibugio in mano fuori casa Vargas...-

Francis, fin troppo interessato alla discussione, passò dell'acqua ad Antonio, che si stava strozzando, e disse maliziosamente a Lovino -Saresti potuto venire da me. Ti avrei accolto a braccia aperte!

-Sì, nel tuo letto, francese pervertito! Non ci sperare...

Al pensiero, Antonio sputò involontariamente l'acqua davanti a sè, rischiando di bagnare Ludwig dalla testa ai piedi. Per fortuna il tedesco proprio in quel momento si piegò per raccogliere una posata che Feliciano aveva fatto cadere per sbaglio, ed evitò una doccia indesiderata e inaspettata.

Lo spagnolo arrossì imbarazzato, quando gli tutti altri scoppiarono a ridere, fatta eccezione per Lovino, che borbottò quanto il bastardo spagnolo somigliava a una fontana. Quando Antonio incrociò il suo sguardo, l'italiano lo evitò.

 

Doveva parlargli, assolutamente, decise lo spagnolo alla fine della cena, quando Francis invitò tutti nel giardino. Gilbert si accomodò su uno dei divanetti con un'altra bottiglia di birra (la quarta, quella sera), Feliciano scappò subito verso un punto imprecisato trascinandosi Ludwig, dopo aver esclamato

-Doitsu, Doitsu, l'altalena!

-Sapevo l'avrebbe apprezzata- commentò Francis appoggiato al muro, sorridendo, quando ormai la coppia era scomparsa alla vista.

-Voi due... esta noche...- iniziò Antonio.

-Corri dal tuo Lovino prima che me lo prenda io. Ho la netta sensazione che preferisca te.

Lo spagnolo si guardò intorno -Ma dov'è?- chiese disperato

Gilbert gli indicò il labirinto di siepi -Di là, buona fortuna. E sii awesome come me!

Francis lo guardò perplesso -Mon dieu Gilbert, non sei ancora ubriaco? É la tua quarta birra!

-Uno awesome come me non si ubriaca per così poco! L'unico momento in cui mi trovi così è all'Oktoberfest! Non sai che ci combinò mio fratello la volta scorsa lì...

Antonio non seppe che aveva fatto Ludwig, e non gli importava nemmeno saperlo, dato che una volta avuta l'indicazione era corso via, sentendo solo di sfuggita il discorso che arrivava alle sue orecche ovattato. Col fiato mozzo, entrò nel labirinto.

-Lovino!- chiamò. Doveva parlargli da solo, come non aveva potuto fare per gli ultimi 5 anni. Più determinato che mai, si avventurò fra le siepi.

 

***

Ahah! Ecco il penutlimo capitolo! Povero Antonio, ne ha passate di cotte e di crude! E... che cosa è successo a Lovino? Ma la cosa più importante è... cosa che combinato Lud all'Oktoberfest?! Insomma io lo voglio sapere! *sclera*

Tornando alle cose più serie, ho pensato di chiamare la fic come questo capitolo, "Soirée mouvementée", che significa serata movimentata, ma in spagnolo! Che ne dite? Grazie per i commenti e le recensioni, mi fa piacere sapere che la storia vi appassiona. ^^

Ringrazio Ale per l'aiuto per le frasi in spagnolo dello scorso capitolo, mia sorella e Google traduttore per alcune espressioni francesi! XD

Bene, dato che non so più cosa scrivere e devo ancora fare il controllo della grammatica (T_T) vi lascio! Al prossimo capitolo!

  
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