02/07/2010
3 recensioniEccomi con un nuovo capitolooo.. lo so lo so sono di una lentezza
esasperante a postare.. ed avete ragione...ma spero di riuscire ad aggiornare presto in furturo..
visto che in questo periodo sono un po più libera!!^^...
Comunque Parlando di cose serie... Avete visto Eclipse!?! io siiii... proprio il 30... bhè che dire mi è piaciuto ...
ma ovviamente il libro è molto piu bello.. ma io sono di parte visto che è il libro che preferisco della saga xD
Bando alle ciance vi lascio al capitolo ^^
Capitolo 11: Sempre il Solito...
La mattina seguente mi svegliai piena di buoni propositi. Si prospettava una giornata positiva. Non volevo pensare a Jacob, la lettera l’avrei letta più tardi , non avevo proprio la voglia di ripensare alle cose successe ieri.
Ma alla fine mi ritrovai a pensare a Edward, alle sue labbra morbide e zuccherine, a quel bacio dolce che ci eravamo scambiati.
Cercai di distogliermi da quelle fantasie e tornare alla realtà, mi sarei comportata come se nulla fosse successo.
Anzi lo avrei ignorato. Non volevo avere più niente a che fare con lui. Certo forse la mia reazione è stata un pò eccessiva ma in fondo era lui quello che aveva giocato con i miei sentimenti.
E di certo lui non era il tipo di persona che considerava un bacio un passo importante per un rapporto tra due persone visto che scambiava effusioni con le prime che gli passavano davanti.
Durante le mie riflessioni mattutine mi lavai e vestii velocemente scendendo in cucina. Trovai Charlie intento a bere il suo caffè e leggere il giornale. Lo salutai con un bacio sulla guancia senza fare colazione ed uscii per dirigermi a scuola.
Una volta uscita mi resi conto che la mia macchina era giunta in punto di morte il giorno precedente e che non potevo di certo andare a scuola a piedi. Stavo per rientrare a casa per chiedere a mio padre un passaggio quando vidi una Volvo grigia parcheggiata nel lato opposto della strada. Era la stessa auto che avevo visto il giorno che la mia macchina mi aveva lasciato a piedi.
Lo sportello della Volvo si aprì e ne scese il ragazzo più bello che avessi mai visto. Carnagione pallida occhi color oro, così profondi da perdersi in essi e un corpo da urlo. Di chi sto parlando vi chiederete?.. Ovvio di Edward. Quel giorno era particolarmente bello, sarà stata l’espressione dolce sul suo volto oppure mi ero definitivamente presa una cotta per lui ma sta di fatto che era più affascinante del solito.
Mi Sorrise e disse “Ti sei imbambolata?”
Ecco lo sapevo che avrebbe notato il piccolo dettaglio che ero rimasta a contemplarlo con la mia solita faccia da pesce lesso.
“Cosa ci fai qui?” dissi irritata dalla mia reazione al solo vederlo.
“Buongiorno anche a te” disse sarcastico. “Comunque ho pensato che non ti sarebbe andato di arrivare a scuola a piedi visto che la tua macchina è fuori uso, così ti sono passata a prendere per portarti a scuola”.
Rimasi letteralmente a bocca aperta per il suo gesto. Non me lo sarei aspettato da uno come lui, ma ultimamente succedeva spesso.
Edward avendo notato la mia reazione si portò le mani al petto con fare drammatico e disse “Così mi ferisci.. Anche io ho un cuore cosa pensavi?” si certo dopo quello che mi aveva fatto ieri sera, lui era un santo.
Rimasi impassibile non avevo la minima intenzione di salire in macchina con lui. La mia espressione si indurì. Non gli risposi, lo lasciai li mentre io tornavo in casa per chiedere un passaggio a Charlie.
Ma prima di arrivare davanti alla porta sentii un braccio afferrare il mio polso; mi girai di scatto andando a sbattere sul petto di Edward. Ritrassi immediatamente la mano e cercai di reprimere una smorfia di dolore. Aveva afferrato proprio il polso su cui avevo il livido.
La stretta di Edward non era stata così forte ma quel cerchio violaceo era sensibile e quella mattina mi si era anche gonfiato un pochino. Ma non avevo nessuna intenzione di andare a farlo vedere. In un paesino piccolo come Forks nessuno si fa gli affari propri, e mio padre nel giro di poche ore sarebbe stato informato e avrebbe voluto delle spiegazioni, e di certo io non ero ancora pronta a dargliene.
Mi presi il polso con l’altra mano e lo esaminai, in effetti si era gonfiato, ma mi sarei messa una crema per farlo sfiammare.
Edward evidentemente turbato da ciò che aveva visto disse “Bella scusami io non volevo.. Non mi ricordavo fosse quello il polso..”
Non lo feci finire di parlare e gli risposi “Non ti preoccupare Cullen, non sei stato tu, è solo un po’ gonfio”
Il suo sguardo si fece preoccupato “Forse dovresti andarlo a far vedere” mi disse.
“Senti non sono affari tuoi.. E ora se vuoi scusarmi vado a chiedere un passaggio a mio padre, ci vediamo a scuola Cullen” gli risposi con il tono più freddo che potessi avere.
Così girai i tacchi ed entrai in casa, sentii solo una parte di ciò che Edward mi stava dicendo. Qualcosa come “Bella, aspetta, Tu devi lasciarmi spiegare..”
Ma io non avevo la minima intenzione di sentire le cose che aveva da dirmi, non volevo essere presa in giro di nuovo.
Entrata in casa chiusi la porta e mi appoggiai ad essa. Mio padre fece capolino dalla cucina con in mano le chiavi della macchina. “Stavo giusto aspettando te..mi chiedevo come facessi ad andare a scuola senza il pik-up”
Sorrisi “In effetti ero rientrata a chiederti un passaggio” e così dicendo mi avvicinai alle scale che mi portavano al piano superiore. “Salgo a prendere una cosa e andiamo” dissi a mio padre che si stava infilando il giubbotto con lo stemma della polizia di Forks.
Entrai in camera presi una fascia e me la misi sul polso che mi faceva male, e presi un antidolorifico, mi avrebbe fatto passare un po’ il dolore.
Scesi in salone mio padre era gia in macchina che mi aspettava.
Arrivai a scuola appena in tempo per il suono della campanella, fortunatamente erano quasi tutti entrati e non incontrai nessuno.
Non avevo voglia di vedere neanche Alessia, che ormai era in continua combutta con Alice.
Ma avvicinandomi all’entrata della scuola vidi un ragazzo appoggiato al muro con braccia incrociate, sguardo basso e capelli spettinati color bronzo che nascondevano il suo viso.
Stava aspettando me. Ne ero sicura, certo che quel ragazzo non sapeva quando smetterla.
Gli passai accanto dicendo “Fatica sprecata Cullen non voglio sentire le stupidaggini che hai da dirmi”.
Sollevò il viso, sfoggiava un sorriso sghembo che mi fece perdere qualche battito “Sicura che io sia qui per te? Mi dispiace deluderti ma sto aspettando qualcun’ALTRA ..” mi rispose sottolineando l’ultima parola.
Ora non avevo nessun dubbio sul fatto che fosse uno stronzo e che il suo bacio fosse solo un modo di dimostrare a se stesso che avrebbe potuto conquistare anche me.
Non gli risposi .. Anzi non volevo più sentirlo parlare così mi diressi a lezione.
Sfortunatamente l’ora di pranzo arrivò in fretta. Entrai in mensa e come se mi stessero aspettando vidi Alice e Alessia che si sbracciavano per attirare la mia attenzione. Come potevo ignorarle? Mi avrebbero perseguitato per tutto il giorno.
Mi avvicinai al loro tavolo notando che non era il nostro solito posto . Era il tavolo dove abitualmente sedevano i fratelli Cullen.
Edward non era presente. Grandioso , speravo proprio che non si facesse vivo.
Volevo rimanere tranquilla senza pensare a nulla di ciò che era successo in questi giorni, volevo dimenticarmi di tutto il dolore che avevo provato per jake e l’amarezza per Edward.
Passai l’ora di pranzo a ridere e scherzare con i fratelli di Alice.
La compagnia di Jasper e Emmet era piacevole, erano sempre allegri e con la battuta pronta.
Al suono della campanella che annunciava l’inizio dell’ultima lezione mi alzai salutai tutti e con riluttanza mi diressi a lezione.
Ultima ora: Biologia. Compagno di banco: Edward Cullen.
Prevedevo disastri.
Ma alla fine mi ritrovai a pensare a Edward, alle sue labbra morbide e zuccherine, a quel bacio dolce che ci eravamo scambiati.
Cercai di distogliermi da quelle fantasie e tornare alla realtà, mi sarei comportata come se nulla fosse successo.
Anzi lo avrei ignorato. Non volevo avere più niente a che fare con lui. Certo forse la mia reazione è stata un pò eccessiva ma in fondo era lui quello che aveva giocato con i miei sentimenti.
E di certo lui non era il tipo di persona che considerava un bacio un passo importante per un rapporto tra due persone visto che scambiava effusioni con le prime che gli passavano davanti.
Durante le mie riflessioni mattutine mi lavai e vestii velocemente scendendo in cucina. Trovai Charlie intento a bere il suo caffè e leggere il giornale. Lo salutai con un bacio sulla guancia senza fare colazione ed uscii per dirigermi a scuola.
Una volta uscita mi resi conto che la mia macchina era giunta in punto di morte il giorno precedente e che non potevo di certo andare a scuola a piedi. Stavo per rientrare a casa per chiedere a mio padre un passaggio quando vidi una Volvo grigia parcheggiata nel lato opposto della strada. Era la stessa auto che avevo visto il giorno che la mia macchina mi aveva lasciato a piedi.
Lo sportello della Volvo si aprì e ne scese il ragazzo più bello che avessi mai visto. Carnagione pallida occhi color oro, così profondi da perdersi in essi e un corpo da urlo. Di chi sto parlando vi chiederete?.. Ovvio di Edward. Quel giorno era particolarmente bello, sarà stata l’espressione dolce sul suo volto oppure mi ero definitivamente presa una cotta per lui ma sta di fatto che era più affascinante del solito.
Mi Sorrise e disse “Ti sei imbambolata?”
Ecco lo sapevo che avrebbe notato il piccolo dettaglio che ero rimasta a contemplarlo con la mia solita faccia da pesce lesso.
“Cosa ci fai qui?” dissi irritata dalla mia reazione al solo vederlo.
“Buongiorno anche a te” disse sarcastico. “Comunque ho pensato che non ti sarebbe andato di arrivare a scuola a piedi visto che la tua macchina è fuori uso, così ti sono passata a prendere per portarti a scuola”.
Rimasi letteralmente a bocca aperta per il suo gesto. Non me lo sarei aspettato da uno come lui, ma ultimamente succedeva spesso.
Edward avendo notato la mia reazione si portò le mani al petto con fare drammatico e disse “Così mi ferisci.. Anche io ho un cuore cosa pensavi?” si certo dopo quello che mi aveva fatto ieri sera, lui era un santo.
Rimasi impassibile non avevo la minima intenzione di salire in macchina con lui. La mia espressione si indurì. Non gli risposi, lo lasciai li mentre io tornavo in casa per chiedere un passaggio a Charlie.
Ma prima di arrivare davanti alla porta sentii un braccio afferrare il mio polso; mi girai di scatto andando a sbattere sul petto di Edward. Ritrassi immediatamente la mano e cercai di reprimere una smorfia di dolore. Aveva afferrato proprio il polso su cui avevo il livido.
La stretta di Edward non era stata così forte ma quel cerchio violaceo era sensibile e quella mattina mi si era anche gonfiato un pochino. Ma non avevo nessuna intenzione di andare a farlo vedere. In un paesino piccolo come Forks nessuno si fa gli affari propri, e mio padre nel giro di poche ore sarebbe stato informato e avrebbe voluto delle spiegazioni, e di certo io non ero ancora pronta a dargliene.
Mi presi il polso con l’altra mano e lo esaminai, in effetti si era gonfiato, ma mi sarei messa una crema per farlo sfiammare.
Edward evidentemente turbato da ciò che aveva visto disse “Bella scusami io non volevo.. Non mi ricordavo fosse quello il polso..”
Non lo feci finire di parlare e gli risposi “Non ti preoccupare Cullen, non sei stato tu, è solo un po’ gonfio”
Il suo sguardo si fece preoccupato “Forse dovresti andarlo a far vedere” mi disse.
“Senti non sono affari tuoi.. E ora se vuoi scusarmi vado a chiedere un passaggio a mio padre, ci vediamo a scuola Cullen” gli risposi con il tono più freddo che potessi avere.
Così girai i tacchi ed entrai in casa, sentii solo una parte di ciò che Edward mi stava dicendo. Qualcosa come “Bella, aspetta, Tu devi lasciarmi spiegare..”
Ma io non avevo la minima intenzione di sentire le cose che aveva da dirmi, non volevo essere presa in giro di nuovo.
Entrata in casa chiusi la porta e mi appoggiai ad essa. Mio padre fece capolino dalla cucina con in mano le chiavi della macchina. “Stavo giusto aspettando te..mi chiedevo come facessi ad andare a scuola senza il pik-up”
Sorrisi “In effetti ero rientrata a chiederti un passaggio” e così dicendo mi avvicinai alle scale che mi portavano al piano superiore. “Salgo a prendere una cosa e andiamo” dissi a mio padre che si stava infilando il giubbotto con lo stemma della polizia di Forks.
Entrai in camera presi una fascia e me la misi sul polso che mi faceva male, e presi un antidolorifico, mi avrebbe fatto passare un po’ il dolore.
Scesi in salone mio padre era gia in macchina che mi aspettava.
Arrivai a scuola appena in tempo per il suono della campanella, fortunatamente erano quasi tutti entrati e non incontrai nessuno.
Non avevo voglia di vedere neanche Alessia, che ormai era in continua combutta con Alice.
Ma avvicinandomi all’entrata della scuola vidi un ragazzo appoggiato al muro con braccia incrociate, sguardo basso e capelli spettinati color bronzo che nascondevano il suo viso.
Stava aspettando me. Ne ero sicura, certo che quel ragazzo non sapeva quando smetterla.
Gli passai accanto dicendo “Fatica sprecata Cullen non voglio sentire le stupidaggini che hai da dirmi”.
Sollevò il viso, sfoggiava un sorriso sghembo che mi fece perdere qualche battito “Sicura che io sia qui per te? Mi dispiace deluderti ma sto aspettando qualcun’ALTRA ..” mi rispose sottolineando l’ultima parola.
Ora non avevo nessun dubbio sul fatto che fosse uno stronzo e che il suo bacio fosse solo un modo di dimostrare a se stesso che avrebbe potuto conquistare anche me.
Non gli risposi .. Anzi non volevo più sentirlo parlare così mi diressi a lezione.
Sfortunatamente l’ora di pranzo arrivò in fretta. Entrai in mensa e come se mi stessero aspettando vidi Alice e Alessia che si sbracciavano per attirare la mia attenzione. Come potevo ignorarle? Mi avrebbero perseguitato per tutto il giorno.
Mi avvicinai al loro tavolo notando che non era il nostro solito posto . Era il tavolo dove abitualmente sedevano i fratelli Cullen.
Edward non era presente. Grandioso , speravo proprio che non si facesse vivo.
Volevo rimanere tranquilla senza pensare a nulla di ciò che era successo in questi giorni, volevo dimenticarmi di tutto il dolore che avevo provato per jake e l’amarezza per Edward.
Passai l’ora di pranzo a ridere e scherzare con i fratelli di Alice.
La compagnia di Jasper e Emmet era piacevole, erano sempre allegri e con la battuta pronta.
Al suono della campanella che annunciava l’inizio dell’ultima lezione mi alzai salutai tutti e con riluttanza mi diressi a lezione.
Ultima ora: Biologia. Compagno di banco: Edward Cullen.
Prevedevo disastri.
_______________Angolino di kiki______________________
E' si Come avete visto Edward è sempre lo stesso...
Chissà perchè si comporta così.... bheeee in effetti io lo so e voi no..
mhuamhua *me ride malefica*... ma lo saprete presto..
Comunque che ve ne pare???.. Che ne dite è meglio la scrittura così in
grande!??
Prima di passare alle recenzione (uffyyyy ma perche siete sempre di menoooo T.T)
kandy_angel: *-* grazie mille del complimentoooo.... mi fa piacere che ti piace come
scrivo * me onorata* :D.. spero che ti sia piaciuto anche questo di capitolo
baci
Clixa: ciaooooo prima di tutto grazie mille per aver commentato^^ comunque si ti rispondo
volentieri.. si jake come hai capito è un licantropo.. e i cullen sono vampiri.. pensavo si
fosse intuito quando ho descritto il loro arrivo.. tutti con la pelle bianca .. ecc...
piu in la però se ne parlerà di piu di questa cosa!! spero che il capitolo ti sia piaciuto^^
baci
Ho Messo una nuova storia se vi va venite a leggerla^^
Grazie mille ancora^^ alla prossima.. bacetto...
______________________________________