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Autore: almostlover    03/07/2010    5 recensioni
[...]E poi mentre Elena, in lacrime, contava mentalmente quanti passi mancassero alla zia per arrivare alla cucina, due braccia la tirarono via dal corpo di John. Era Stefan. Alle sue spalle c'era Damon, al telefono.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il quinto capitolo. Non mi sembra vero di essere già arrivata a questo punto. Nelle recensioni ho visto la domanda se questa ff era una Stelena o una Delena. Ma davvero non si capisce il pairing??? E' una sicuramente una Delena.

ELENA'S POV

Caro diario,

dall'ultima volta che ti ho scritto le cose sono peggiorate ulteriormente. Ne sono successe così tante che non so da quale iniziare. In questi ultimi due giorni la mia vita si è complicata più di quanto già lo fosse. Era una cosa che ritenevo impossibile, ma a quanto pare i problemi non mancano mai e mai mancheranno anche in futuro soprattutto quando hai un fidanzato, un amico e un fratello vampiro. Già. Jeremy è un vampiro adesso. Ancora non riesco a capacitarmene. La cosa che mi fa stare più male è che è successo proprio davanti ai miei occhi e io non mi sono accorta di niente. Com'è potuto succedere? Secondo Damon ha bevuto il sangue di Anna e poi ha ingerito una grande quantità delle pillole che usavo subito dopo la morte dei miei genitori. Adottivi, dovrei aggiungere ma in realtà sono loro i miei veri genitori e non Isobel o John, che questa mattina presto è morto. So che dovrei essere afflitta per aver ritrovato e perso mio padre in meno di ventiquattro ore, ma mi ha mentito dal momento in cui sono nata e ha continuato a farlo ogni volta che veniva a trovare me e Jeremy, facendo finta di nulla. Ha tentato di uccidere Stefan e Damon (con Damon ci era quasi riuscito) sotto i miei occhi. Eppure non posso non provare dispiacere per lui. Sono irrecuperabile!

Alla lista dei problemi manca ancora Katherine. Purtroppo non sappiamo perché è qui, ma dobbiamo fare di tutto per scoprirlo. Non può che portare guai la sua presenza a Mystic Falls. Damon ha detto che ha visto Jenna invitarla in casa perché ha creduto che fosse me. Quindi per ragioni di sicurezza sono costretta a stare al pensionato dei Salvatore con Jeremy, che è troppo instabile per rimanere da solo. Jenna andrà a stare per un po' da Alaric. Il prof. ci ha aiutato in molte situazioni scomode. E' una fortuna averlo dalla nostra parte.

 

Scrivere nel suo diario aveva sempre aiutato Elena a sfogarsi quando non poteva farlo con nessuno soprattutto da quando i suoi genitori erano morti. Quasi tutte le sere lo apriva e ci scriveva dentro tutto quello che era successo durante la giornata. Dopo aver conosciuto Stefan e Damon e il mondo di cui facevano parte le occasioni per usarlo si erano raddoppiate.

Elena ripose il diario e la penna nella borsa quando il suono del campanello riecheggiò all'interno del pensionato e si avviò verso la porta. Non poteva essere Stefan di ritorno dalla caccia, lui non bussava alla porta. Elena la aprì. Era Bonnie. Non la vedeva da quando avevano tirato fuori Damon dall'edificio in fiamme e aveva evitato l'sms che le aveva poche ore dopo il giorno prima. Aveva disegnata in volto un'espressione seria che fece intuire a Elena il motivo della sua visita. In effetti non poteva che essere quello il motivo.

Senza dire nulla Elena si scostò dalla porta il tanto necessario da farla entrare. Bonnie entrò in casa e si avviò a passi indecisi verso il salone.

L'atmosfera era tesa. Bonnie si torturava le mani sfregandosele e si guardava i piedi. Elena invece si limitava a osservarla.

<< Come stai? Ho saputo di tuo zio >> disse Bonnie con molta più sicurezza nella voce di quanta ne mostrava nella sua persona.

<< Bene. Grazie >>. Il tono di Elena era freddo e distaccato, insolito per i suoi standard specialmente nei confronti di Bonnie. Erano rare le occasioni in cui litigavano e quelle poche volte che accadeva era sempre per motivi futili che si risolvevano con un broncio da parte di una e un sorriso in risposta da parte dell'altra. Era questo il bello dell'amicizia con Bonnie. Bastava un niente e si capivano.

Bonnie annuì con la testa e aggiunse: << Ascolta Elena, mi dispiace per quello che ho fatto ... >>.

Prima che Bonnie potesse continuare, Elena la interruppe. << Quello che non hai fatto, vorrai dire >> disse la ragazza sottolineando per bene la parola "non".

Bonnie strinse le labbra e le ridusse in una linea sottile. << So che sei arrabbiata e hai tutte le ragioni di questo mondo per avercela con me, ma devi capire che stavo soltanto proteggendo le persone a cui tengo >> spiegò calma Bonnie cercando di risultare il più convincente possibile.

<< Uccidendo quelle a cui io tengo >> sbottò Elena, che iniziava ad innervosirsi, poco entusiasta della piega che stava prendendo la conversazione. Non si aspettava che Bonnie capisse il suo punto di vista anche se in realtà era quello che stava facendo lei stessa, proteggendo la sua famiglia e i suoi amici.

La stanza ricadde nel silenzio di prima. La tensione era arrivata alle stelle. Elena cadde in una specie di trance con lo sguardo rivolto verso il basso. << La cosa che mi ha ferito di più è che hai tradito la mia fiducia >> disse con voce flebile. Elena alzò alzò la testa per vedere la reazione di Bonnie. Gli occhi non erano più duri e impassibili, ma rattristati. Elena la vide deglutire.

Bonnie stava per rispondere, poi fu interrotta dall'entrata di Damon.

<< Elena. Morgana* >> disse Damon con il suo solito ghigno rivolto prima a Elena e poi a Bonnie.

Elena fece roteare gli occhi. Bonnie li teneva fissi su Damon. Poi spostò lo sguardo su Elena. << E' l'unica cosa di cui mi pento >>. Quelle furono le ultime parole di Bonnie in lingua comprensibile. Infatti aveva iniziato a mormorare parole astruse che nessuno dei presenti riusciva a capire. Latino, forse. Poi Elena si ricordò che quella era la stessa lingua che usava quando faceva un incantesimo.

<< Bonnie ... >> Prima che Elena potesse dirle di smetterla, vide Damon volare dall'altro lato della stanza, schiantandosi contro il muro. Poi Bonnie riprese la cantilena.

In un battito di ciglia Damon era già in piedi con i riflessi pronti per evitare i due paletti che Bonnie aveva fatto comparire dal nulla. I canini spuntarono dalla bocca e le venature scure si formarono intorno agli occhi del vampiro. La cosa stava degenerando.

Elena assisteva inerme alla scena. Non poteva starsene a guardare. Doveva fare qualcosa. Sapeva che se Bonnie avesse ricominciato, Damon l'avrebbe attaccata senza troppi scrupoli e lei non poteva permettere che accadesse una cosa del genere.

<< Bonnie, basta! >> urlò Elena con foga, sistemandosi tra Bonnie e Damon in modo da evitare qualunque attacco da parte di entrambi.

Bonnie fece come l'amica le aveva detto. << La prossima volta finirà diversamente >> disse per poi girare sui tacchi e avviarsi verso la porta, chiudendosela alle spalle.

 

DAMON'S POV

<< La prossima volta finirà diversamente >>. Questo è sicuro, aggiunse mentalmente Damon, ritornato al suo aspetto di sempre. Non riusciva a capire cosa aveva fatto per scatenare una reazione come quella. In fondo era lei la causa della sua quasi seconda morte. Doveva essere lui quello arrabbiato in cerca di vendetta, non certo lei.

Senza aggiungere una parola, oltrepassò Elena, avviandosi al tavolo con gli alcolici. Si riempì un bicchiere di whiskey e andò a sedersi sul divano di fronte al camino.

Elena lo imitò. E stranamente rimase in silenzio. Damon si aspettava che esplodesse con una ramanzina  e che lo guardasse con la solita cosa-lei-hai-fatto-di-tanto-grave espressione che gli riservava sempre quando si trattava delle sue amiche. E invece rimase in silenzio con la testa poggiata contro lo schienale del divano, gli occhi chiusi e le mani gettate pesantemente accanto alle gambe.

Damon ormai la conosceva abbastanza da sapere che non aveva voglia di parlare di quello che era appena successo.

<< Allora? >> chiese Damon bevendo un sorso del liquido scuro.

<< Cosa? >> chiese in risposta Elena dal tono esausto. Gli ultimi eventi mettevano a dura prova la sua resistenza.

<< Se non sbaglio ora dovrebbe esserci la parte in cui mi accusi di aver fatto qualcosa di cui in realtà non ho colpa >> disse velocemente Damon con un evidente tono sarcastico che in fondo nascondeva la serietà della domanda. In un modo tutto suo le stava chiedendo come stava.

Elena ignorò del tutto quello che aveva detto Damon. Fece un mezzo giro e si ritrovò faccia a faccia con vampiro accanto a lei. << Posso farti una domanda? >>. Aveva una certa urgenza nella ritrovata voce.

Damon scrollò le spalle. Quello era un " si ".

<< Potrebbe essere stata Katherine a uccidere John? >> domandò Elena, che Damon notò essere preoccupata e spaventata per quella possibilità.

In effetti era del tutto plausibile che Katherine avesse voluto uccidere John dal momento che era stata invitata in casa e immediatamente quel pensiero era arrivato anche alla mente di Damon dopo aver scoperto che la sua ex era ritornata in città. John godeva di un certo rispetto (immeritato secondo Damon) da parte di  tutti i cittadini di Mystic Falls per via della sua presenza nel comitato di conseguenza nessuno avrebbe potuto ucciderlo. L'unica era Katherine, ma perché?

<< Molto probabile >> rispose Damon con finta nonchalance.

<< Ma come avrebbe fatto? John era in casa e lei non è stata invitata >> disse cercando di convincere più se stessa che Damon, che non aveva né concordato con la sua supposizione, né l'aveva smentita. Il vampiro non sapeva se dirle o no la verità. Immancabilmente si sarebbe arrivati al bacio se Elena avesse continuato a fare domande e non era una buona idea parlarne con l'improvvisa e inaspettata entrata in scena di Katherine.

Per sua sfortuna Elena si accorse del suo essere taciturno. << C'è qualcosa che non mi hai detto? >> concluse con lo sguardo accusatorio che Damon riconobbe. Era lo stesso che usava con Stefan quando lui non le nascondeva qualcosa di importante che la riguardava.

Prima di rispondere, Damon bevve un altro sorso, vuotando quasi il bicchiere. << Jenna ha creduto che fossi tu e l'ha invitata ad entrare >> rispose deciso andando dritto al punto senza troppi giri di parole inutili. Vide Elena scuotere la testa a occhi chiusi e sospirare rumorosamente. Stranamente non fece domande, ma ritornò alla posizione precedente. Era strano il suo comportamento. Di solito faceva domande a non finire fino a quando non era convinta di sapere tutta la verità. In quel momento invece sembrava che non avesse la voglia di affrontare nessun discorso che non le andasse a genio. Damon non poteva che esserle riconoscente per quell'atteggiamento.

<< Grazie >> sentì dire dalla ragazza alla sua sinistra. Damon vuotò il bicchiere prima di chiederle per cosa. << Per aver aiutato Jeremy oggi >> spiegò Elena semplicemente.

<< Non c'è bisogno che mi ringrazi. Non potevo lasciarlo in ospedale o in giro per la città >> concluse Damon con una modestia che non gli apparteneva. Era vero ciò che aveva detto, ma il motivo era un altro e non l'avrebbe mai ammesso con nessuno che non fosse lui stesso. In realtà si sentiva in colpa per le azioni di Jeremy. Era convinto che fosse lui il responsabile per la scelta drastica del minore dei Gilbert. In fondo se lui non gli avesse detto quanto la vita sarebbe più facile spegnendo i dolori, le delusioni, la tristezza, probabilmente non sarebbe mai arrivato a tanto. Per questo motivo si era preso cura di lui la mattina e gli aveva mostrato come cacciare. Ovviamente lasciando a lui la scelta su cosa cacciare, dopo aver bevuto l'insostituibile sangue umano.

Damon si voltò a guardare Elena, pensierosa. Sapeva cosa le passa per la testa. La stessa cosa che passava per la sua. Era sicura di essere lei causa della trasformazione del fratello. << Non è colpa tua >> le disse nuovamente proprio come aveva fatto qualche ora prima quando Elena era nella sua camera a incolparsi.

Elena ricambiò sorpresa lo sguardo di Damon. << Forse non l'ho spinto io, ma ne ne sarei dovuta accorgere >>.

<< Come? >> sbottò Damon nel modo più naturale che ci fosse. Una strana sensazione di fastidio lo stava torturando. Perché? 

<< Sono sua sorella >> rispose come se quelle tre parole da sole potessero dare una spiegazione a tutto. << Dovrei sapere quando qualcosa non va >> aggiunse per maggiore chiarezza, mentre una lacrima solitaria le scendeva lungo la guancia.

In quell'istante Damon capì. Non riusciva a sopportare di vederla prendersi una colpa che in verità non aveva e forse anche lui. Alla velocità da vampiro posò il bicchiere vuoto che si stava rigirando tra le mani e si portò a cinque centimetri dal volto di Elena, che afferrò tra le mani, catturando con le dita quell'unica goccia. 

<< Ascolta: aveva fatto la sua scelta e tu e chiunque altro non avreste potuto far niente per impedirlo >> sbottò con una lieve nota di rabbia nella voce.

 

STEFAN'S POV

Stefan ritornò a casa dalla caccia con un lieve ritardo. Aveva promesso a Elena che una volta tornato l'avrebbe accompagnata a casa di Alaric per parlare con Jenna. Doveva darle una spiegazione per l'improvvisa sparizione di Jeremy.

Quando varcò la porta di casa si ritrovò di fronte una scena che avrebbe messo un po' di tempo a eliminare dalla testa. Elena in lacrime era stretta tra le braccia di Damon.

Stefan cercò di mantenere la calma e non saltare subito a conclusioni affrettate. Si schiarì la voce.

<< Stefan >> disse Elena non appena lo vide fermo immobile. Damon si staccò immediatamente da lei, in modo da permetterle di avvicinarsi al fidanzato in preda a una crisi muta di gelosia che lo fece sorridere.

<< Cosa è successo? >> chiese Stefan con finta calma sempre più innervosito per via del ghigno di suo fratello.

Elena si affrettò a rispondere che non era successo nulla, volgendo uno sguardo d'appoggio a Damon alle sue spalle. Stefan le crebbe e mise da parte la gelosia per un momento. C'erano questioni più importanti di cui discutere. Lanciò al fratello il quotidiano che aveva in mano.

Damon lo lesse, mentre Stefan ne spiegava il contenuto a Elena. << Hanno trovato stamattina due cadaveri lungo il fiume. In giro hanno dato la notizia di un aggressione da parte di un animale >>.

<< Ma? >> chiese Elena sicura che quella storia aveva un continuo non molto piacevole.

<< Ma è stato un vampiro >> rispose Damon che aveva capito tutto dall'espressione del fratello.

 << Katherine? >>. Entrambi i fratelli Salvatore annuirono alla domanda di Elena. << Cosa facciamo adesso? >> chiese quest'ultima, allarmata.

<< Da soli niente. Occorrono rinforzi >> concluse Stefan con voce solenne.

 

* strega di Merlino

  
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