Capitolo
2 -
Sorella “geniale”
Stavo
cercando mia sorella da più di mezzora.
In mezzo a tutto quel casino e a tutta quella gente l’avevo
persa di vista e
non riuscivo più a ritrovarla. Per di più mi ero
messa i tacchi e i miei piedi
imploravano pietà!
“Ehi
Ale, tutto ok?” Mi girai di scatto, spaventata.
“Oddio
Andy, mi hai fatto prendere un colpo!” Esclamai,
vedendo quel biondino del mio amico al mio fianco. “Hai visto
Ary per caso? Non
la trovo più” Mi guardai un’altra volta
intorno, ma di lei nemmeno l’ombra.
“L’ultima
volta che l’ho vista era seduta al bancone del bar
che beveva a sbaffo. Ora però è
sparita” Constatò, grattandosi la nuca con un
dito.
Mio Dio, conoscendo mia sorella.. sicuramente era bella ubriaca a
slinguazzarsi
qualche altro invitato. Non sarebbe mai cambiata quella ragazza!
“Uffa,
chissà cosa starà combinando.” Mormorai.
“Su
tranquilla! Io ora vado da Jordin che mi sta
aspettando.” Ridacchiò e sparì tra la
folla.
Jordin era la sua ragazza ormai da qualche mese, la adoravo. Mi piaceva
un
sacco, era dolce e simpatica.. Un amore di ragazza insomma.
Scossi
la testa,
ricordandomi che dovevo
pensare solo a ritrovare quella pazza di Ary
prima che combinasse qualche disastro.
Ciondolai
un po’ a vuoto, con le mani nelle tasche dei miei
jeans stretti a sigaretta.
Odiavo i vestiti troppo stretti, soprattutto quell’assurda
camicetta bianca che
ero stata costretta a mettere. Più di tutto detestavo
mettere i tacchi, ma era
la festa di compleanno di Andreas, e dovevamo essere perfette.
Mi
sistemai le maniche corte della camicia, che per poco mi
impediva d respirare e mi sedetti su un tavolino, perlustrando con uno
sguardo
tutto il locale.
Niente, di Ary nemmeno l’ombra.
“Cercavi
me?” Mi sussurrò una voce calda
all’orecchio,
sovrastando la musica che c’era. Mi girai e, ad un palmo dal
mio naso, c’era il
viso perfetto e stupendo di Tom Kaulitz.
Deglutii, non dovevo fargli capire che, in effetti, trovarmelo li
davanti non
era affatto un dispiacere.
Ero troppo orgogliosa, mai gli avrei dato la soddisfazione di farmi
vedere
pendente dalle sue labbra.
“No.
Cercavo mia sorella, l’hai vista?” Domandai,
guardandomi nuovamente attorno.
“Che
ne so, non la conosco!” Esclamò, con tanto
d’occhi.
“E’
identica a
me.”
Mi indicai, piantando i miei occhi nei suoi. Oddio, era davvero bello.
“Gemelle?”
Domandò, per poi sciogliersi in una risata.
“Esattamente!”
Annuii vigorosamente, pensando alla mia gemellina.
Lui ridacchiò, muovendo il piercing al labbro con la lingua.
“Ti
fa ridere?” Domandai scettica, alzando un sopracciglio.
“Pensavo
solo che è una figata! Potremmo fare una cosa a
tre!” Rise forte, allargando le braccia.
“Certo…”
Biascicai, guardandolo come si guarda un pazzo da
ricovero. Beh, diciamo che non me lo immaginavo proprio così
il famoso Tom
Kaulitz. Oddio, non giravano voci carinissime sul suo conto ma me lo
aspettavo
un filino meno arrapato!
“Mi
aiuti a cercarla?” Domandai, sorvolando sulla sua
proposta alquanto fuori luogo.
“Certamente,
però poi voglio la ricompensa.” Sorrise
malizioso, poggiandomi una mano sulla schiena e dandomi una spinta.
Camminammo
un po’ per i corridoi del locale illuminato, ma
Ary non la riuscivamo proprio a trovare. Io dico, non era nemmeno tanto
grande
quel cavolo di pub! Chissà in quale angolino si era imbucata
quella matta.
“Ti
va di sederti un attimo? Mi fanno male i piedi” Mi
lamentai, riferendomi a quei maledetti tacchi a spillo. Lui
annuì e prendemmo
posto ad un tavolino li vicino.
“Come
ti chiami?” Mi chiese una volta seduti.
“Alessandra,
ma chiamami Ale.” Sorrisi.
“Io
sono Tom.”
“Sì
lo so, Andy mi ha parlato di te” Ridacchiai.. Aveva
spesso raccontato a me ed Ary dei suoi due migliori amici, i gemelli
Kaulitz.
“Conosci
Andreas?” Chiese, sorpreso.
“Sì,
ci siamo conosciuti alle superiori, è stato il ragazzo
di mia sorella per.. forse una settimana!” Risi,
contagiandolo. “Strano che non
vi abbia parlato di noi”
“Aspetta..
siete le due gemelle del vomito?”
“Del
vomito?” Chiesi accigliata “Oh!” Mi
battei il palmo
della mano sulla fronte “Il vomito! Sì, siamo
noi” Ridacchiai. “Non è colpa
nostra, però. E’ stato lui a farci bere troppo di
prima mattina.. a digiuno! Il
suo zainetto era l’unico contenitore a portata di
mano!” Incrociai le braccia
sul petto e lui scoppiò a ridere.
Passarono
diversi minuti, che passammo a chiacchierare del
più e del meno, quando calò un silenzio
imbarazzante. Mi ero pure dimenticata
di mia sorella, accidenti!
“Vogliamo
stare con le mani in mano tutta la sera?” Mi
guardò malizioso, avvicinandosi sempre di più a
me. Che intenzioni aveva quel
Kaulitz?
“Ahm..
che intendi dire?” Domandai scettica
“Che
abbiamo chiacchierato tutto il tempo, ora potremmo
passare ai fatti, non trovi?” Ridacchiò,
incastrandomi tra il muro e il
divanetto bianco su cui eravamo seduti.
“Ma..”
“Non
c’è nessun ma.. Avanti, è solo per
divertirsi un po’..”
Quel ragazzo mi ricordava terribilmente mia sorella. Il loro carattere
era
assolutamente simile.
Non feci in tempo a perdermi in congetture che sentii una bocca aderire
perfettamente alla mia. Sussultai, al primo momento, ma poi mi lasciai
trasportare da quel bacio.. che non mi piaceva poi tanto, questo lo
dovevo
ammettere. Aveva delle
labbra perfette,
calde e soffici, ma il suo bacio era troppo spinto, troppo vorace.
No, non mi piaceva affatto.. Non aveva alcuna grazia.
“Ok,
ok basta.” Lo allontanai, mettendogli una mano sul
petto e scostandolo da me. “Io devo trovare mia sorella! A
quest’ora sarà
ubriaca marcia e io non so dove si è cacciata”
Esclamai, alzandomi in piedi
camminando verso l’uscita, Tom sempre al mio fianco.
Uscimmo
dal locale e la prima cosa che vidi fu Ary avvinghiata
ad un ragazzo che solo dopo qualche secondo riconobbi come Bill
Kaulitz, si
stavano baciando molto impetuosamente e lei lo stringeva a
sé in una morsa
tenace.
“Ho
trovato tua sorella!” Sghignazzò Tom indicando
Bill e
Ary.
“Ah,
eccoti qua!” Tuonai, avvicinandomi ai due che nel
frattempo si erano scollati. Dall’espressione di mia sorella
potei capire che,
non solo era ubriaca persa, ma dava pure l’idea di non sapere
assolutamente
dove si trovasse e cosa stesse facendo. Aveva raggiunto il suo scopo,
quella
sera.
“La
festa è finita, sorellina.” La presi per i fianchi
e la
scollai da Bill, a cui era aggrappata come una cozza allo scoglio,
rivolsi un
sorrisino imbarazzato al ragazzo e la portai in macchina, facendola
sedere sul
sedile anteriore e allacciandole la cintura di sicurezza.
Salutai
i due gemelli che ci guardavano divertiti e alzarono
la mano in segno di saluto.
“Spero
tu ti sia divertita questa sera.” Borbottai,
guardandola di sottecchi. Aveva un sorriso da ebete stampato in faccia
e non
dava segni di aver capito quello che le avevo appena detto.
“Siamo
tre gemelle Aleee!” Esclamò ad un tratto.
“Vedo altre
due me!” Ridacchiò isterica guardandomi mentre
guidavo. Accidenti, ci mancava
solo questa..
Se queste volta papà non ci ammazzava non
l’avrebbe più fatto!
“Ary
ti prego, contieniti almeno quando saremo a casa.” La
implorai.
“Ale
ho gli occhi che mi si chiudono, sono un sacco stanca,
lo sai?” Mormorò dopo un po’,
sbadigliando.
“Abbassa
il sedile e fai la nanna sorellina.” Le consigliai
dolcemente, dandole un’occhiata di sfuggita.
“No,
no! Non dormo mentre tu guidi Ale! No!” Esclamò,
con
una voce stridula che non sembrava nemmeno la sua.
“Dai,
non essere sciocca, se hai sonno dormi” Sussurrai,
concentrata sulla strada.
…
“Ary?”
…
Mi
girai verso di lei e la trovai con la testa appoggiata
alla spalla e la bocca aperta, dormiva già quella scema. Le
feci una carezza
sul viso, guardandola amorevole, per poi riportare subito lo sguardo
sulla
strada davanti a me.
Guidai
in silenzio fino ad arrivare nel nostro quartiere e
scorgere la nostra villetta gialla. Parcheggiai accuratamente dentro al
cancello, senza rischiare di andare a sbattere contro qualcosa o Dave
chi lo
sentiva.
“Bene,
e ora come faccio con te?” Mormorai a me stessa,
guardando Ary bellamente addormentata sul sedile anteriore.
“Siete
arrivate finalmente!” Sibilò Davide, uscendo in
giardino e camminando a passo di marcia verso di noi.
“Ehm..sì..”
Biascicai, lanciando uno sguardo eloquente verso
Ary, che si stava svegliano.
“Oddio
no.. dimmi che non è vero.” Si passò
una mano sulla
faccia, guardando nostra sorella tentare di slacciarsi la cintura e
guardarci
con un sorriso mongolo.
“Invece
sì!” Piagnucolai “Io la volevo tenere
d’occhio, ma
l’ho persa di vista!” Mi giustificai, andando a
recuperare Ary e sorreggendola,
visto che nemmeno era in grado di stare in piedi da sola.
“Ciao
Dave!” Ridacchiò Ary come una stupida.
“Siete
fortunate che mamma e papà sono già andati a
letto,
altrimenti li sentivano anche a Berlino!”
Farfugliò, dirigendosi verso la porta
con noi al seguito e facendoci entrare.
Gli
augurai la buonanotte e salii frettolosamente le scale,
trascinandomi dietro mia sorella che era ormai diventata un peso morto.
La feci sdraiare sul letto e mi fiondai in bagno. Appoggiai i palmi
delle mai
al lavandino, guardandomi allo specchio.
Guardai il mio riflesso, così identico a quello di Ary..
Eravamo uguali,
perfettamente identiche. Ci distingueva solo una minuscola cicatrice,
diventata
quasi invisibile, che io avevo sul braccio sinistro. Per il resto..
Solo mamma,
papà e Davide erano in grado di capire chi era chi delle due.
Sorrisi,
portando un dito sulla vetrata.. Pensando che senza
la mia gemella, senza la mia perfetta metà.. probabilmente
non sarei mai
riuscita a sopravvivere. Anzi, sicuramente.
Lei era tutto per me.. Lei era la mia anima, il mio alter ego.. Lei era
la
persona più importante della mia vita, quella a cui non
avrei mai rinunciato..
nemmeno per tutto l’oro esistente al mondo. Lei era
la mia vita.
“Devo
vomitare” Mi girai e trovai sulla soglia mia sorella,
un colorito verdognolo e le occhiaie violacee che le marcavano gli
occhi. Aveva
una cera pessima.
Sospirai e le tirai indietro i capelli mentre vomitava anche
l’anima nel cesso.
“Spero
capirai che bere tutta quella roba non ti fa bene”
“Rimandiamo
la ramanzina a domani? Sto uno schifo.” Sfiatò,
attaccata nuovamente da un altro conato di vomito.
Non
appena si fu calmata la riportai a letto e, anche se il
mio era a quattro passi dal suo, mi coricai al suo fianco prendendola
tra le
braccia.
“Buonanotte
Ary”
“Notte
Ale.” Biascicò, cadendo subito addormentata.
***
La
mattinata passò più o meno tranquilla. Ary era
piena di
mal di testa, postumi della sbornia, e il suo colorito lasciava molto a
desiderare.
Mamma e papà erano usciti per fare la spesa e Davide era a
casa di Marika, sua
fidanzata da più di due anni.
Avevamo appena pranzato, e ora ce ne stavamo tranquille sul divano a
guardare
la televisione.
Avevo la sua testa sulle ginocchia, così presi ad
accarezzarle i capelli
dolcemente, sapevo che la rilassava parecchio.
“Ma
tu ti ricordi qualcosa di ieri sera?” Le chiesi
ridacchiando
“Solo
qualche flash di me che bacio un ragazzo. E poi te che
arrivi con un altro ragazzo e mi carichi in macchina, niente di
più.” Mi guardò
dal basso. Aveva proprio una faccia stravolta.
“E
immagino che non hai la benché minima idea di chi siano
quei due ragazzi.”
“Ahm..
no. Illuminami” Ridacchiò.
“Diciamo
solo che hai catturato la tua preda” Sghignazzai,
portandomi una mano davanti alla bocca.
“No.”
“Oh
sì!”
“I
Kaulitz!” Cominciò a ridere istericamente,
tirandosi a
sedere e guardandomi in faccia, con le lacrime agli occhi.
“Chi ho baciato dei due?”
“Bill”
Annuii. “Tom mi si era accollato, però poi
è stato
lui a trovarti, quindi è stato bravo.” Sorrisi.
“Non
mi dirai che non è successo nulla tra voi, anche
perché
non ti crederei.” Sogghignò, guardandomi con fare
inquisitorio. Maliziosa la
mia sorellina.
“Beh,
c’è stato un bacio. Ma è stato
lui!”
“Ti
ha baciata?” Ridacchiò.
“Sì!
Ma non mi è piaciuto molto.. Mi aspettavo di più
da uno
come lui” Meditai, mettendomi un dito sotto al mento.
“Io
invece non ho ricordi di come sia stato con Bill”
Rimuginò.
La
vidi meditabonda, il che mi inquietò e non poco.
All’improvviso notai il suo viso illuminarsi e girarsi di
scatto verso di me
con l’espressione di una che ha appena avuto
un’idea geniale.
Peccato che io avessi un’immagine più che precisa
delle sue idee
geniali.
“Ho
avuto un’idea geniale!” Ecco, appunto.
“Sentiamo”
Sospirai, preparandomi al peggio.
“E
se noi due.. ci scambiassimo?” Cosa, cosa, cosa?
“In
che senso, scusa?”
“Cioè..
preghiamo Andy di combinare un’uscita a sei con i
gemelli e Jordin.. E poi tu dici di essere Ary e ti accolli a Bill, io
dico di
essere Ale e mi accollo a Tom. E’ un’idea geniale
non trovi? Tanto nessuno sa
distinguerci eccetto la nostra famiglia.” Ok.. Questa era
l’idea più pazza che
il suo cervello avesse partorito in diciannove anni.
“Ma..
Ary, non sarebbe giusto.” Mormorai, incerta.
“Oh
andiamo! E’ solo per divertirsi un po’!”
“Uff..
E va bene! In fondo potrebbe essere divertente!”
Ridacchiai, guardando i suoi occhi brillare.
Si divertiva proprio con poco la mia sorellina.
“Adesso
chiamo Andy e vedo cosa si può fare!”
Decretò,
prendendo il suo cellulare e digitando il numero “Oddio sono
troppo un genio!”
Esultò, portandosi il telefono all’orecchio.
Scossi
la testa divertita, anche se una vocetta fastidiosa
dentro di me non faceva che ripetermi che presto ce ne saremmo pentite.
***
Buongiorno!
Scusate il ritardo ma il mio computer, come al
solito, fa le bizze u.u Approfittiamo di quello di Ary XD!
Questo capitolo è dalla prospettiva di Ale e, oltre a
mostrare ciò che è
successo con Tom, possiamo leggere anche la genialissima idea di Ary!
xD
Porterà guai? Mah.. u.u
Ringraziamo
di cuorissimo : Layla,
stestefy96, sassa95_princess, Tokietta86, Charls__ Non
abbiamo il tempo materiale per ringraziarvi singolarmente, ma siete nei
nostri
cuoricini piccolini lo sapete *____*
Ale&Ary