Capitolo
1
La notte non era stata
per niente tranquilla, un cane non ha mai smesso di abbaiare e in più ci deve
essere stato qualche problema nella tenuta. Dalla finestra che dava sul cortile
, sentivo sempre un via vai continuo di gente e carri in movimento, che mi
avevano costretto a chiudere la finestra nonostante il caldo. Non sono riuscita
comunque a dormire, in realtà a disturbarmi non era niente che si potesse
spengere, fermare o chiedere di riprendere più tardi. Quello che non mi faceva
dormire erano i miei pensieri, un pensiero in particolare : il mio futuro
marito.
Mio padre il Conte
Charlie Swan, il giorno prima mi aveva dato la notizia , sarebbe stato un
incontro ufficiale, senza conoscenza o altro tipo di contatto, sarei stata
legata per sempre a quell’uomo nel giro di pochi secondi. Sarei stata sposata a
un uomo, con la stessa facilità con cui avrei potuto bere un bicchiere d’acqua
e questa cosa mi aveva tormentato per tutta la notte , e al mio risveglio, nel
grande specchio della camera da letto, ne vedevo i primi risultati.
Avevo delle occhiaie
profonde e questa volta la cipria non sarebbe servita a molto, il mio volto era
più pallido del solito, persino a kilometri di distanza si sarebbero accorti
che ero stanca e assonnata, ma i miei doveri non mi permettevano di poter
tornare a letto. Dovevo seguire mio
padre e la governante, loro avevano deciso per me, avevo poco da dibattere o
lamentarmi, era deciso.
La giornata sarebbe
cominciata con una colazione nella sala principale , dove avrei conosciuto il
padre del mio futuro marito. Un certo Marchese Black, sarebbe stato un
matrimonio d’interesse senza ombra di dubbio, ma da quello che è mi è stato
detto , Jacob, il mio futuro sposo mi ha scelto una sera al ballo dei Denali.
Da lontano mi ha scrutato, mi ha spiato e si è innamorato di me. Lui sa tutto
di me, io non so niente, se non il suo nome .
Angela la mia dama di
compagnia ieri sera è stata accanto a me pronta ad raccogliere ogni mia
lacrima, lacrime che però non sono uscite. Ho un blocco, lo sento , che non mi
fa parlare, non mi permette di mostrare niente dall’annuncio. C’era poco da
dire,ovviamente, ma non sono riuscita nemmeno a congedarmi com’è di rito, mi
sono semplicemente alzata e ho camminato verso la mia stanza.
È lì che Angela mi ha
raggiunto, svestito e lasciata sfogare. Fin da quanto ricordo lei è sempre
stata con me, è come un’amica, una sorella maggiore. Mi aiuta a scegliere i
vestiti, le acconciature e spesso mi aiuta a rilassarmi e a calmarmi. È stata
lei a scegliere anche questo vestito, dovrei fare due cambi durante la giornata
ma questo vestito è costato talmente tanto che lo dovrò mostrare per l’intera
giornata, non che mi dispiaccia , ma sono sicura che darò modi di parlare alle
dame dei Black. Il vestito è di un blu
acceso che risalta i miei occhi e i capelli sono stati lasciati sciolti in
lunghi boccoli lungo la schiena. Angela ha preferito mettermi un po’ di cipria,
sembro un cadavere, ma un bel cadavere.
Alla colazione hanno
partecipato tutti, il marchese non è stato di molte parole ma le occhiate che
mi rivolgeva non mi piacevano per niente, erano inopportune,fastidiose. Mi sono presentata immediatamente ,appena
sono entrata nella sala, non devo andargli a genio, ma sicuramente l’importante
,per lui, sarà che andrò bene per suo figlio.
E a me suo figlio andrà
bene? Voglio dire, se non potrò nemmeno conoscerlo caratterialmente mi piacerà
esteticamente? Grazie ad Angela e alcune donne della servitù, un po’ ubriache,
ho scoperto cosa sia l’amore carnale, la passione, il sesso, il momento in cui
due amanti passano dall’amore etereo a quello fisico. Dovrei andare all’inferno
per quello che ho sentito. Sconcerie per
le mie povere orecchie, ma dentro di me c’èra un fuoco che speravo avesse
placato il mio futuro marito, ma forse nemmeno con lui avrei mai potuto soddisfare
ogni mia fantasia.
Il blocco che avevo
dalla sera precedente comprendeva anche questo, Jacob mi sarebbe piaciuto
almeno fisicamente? Avrebbe soddisfatto i doveri di un buon marito. Speravo
proprio di si. Speravo che i miei dubbi fossero stati risolti in breve tempo e
soprattutto in positivo. I miei pensieri non rispecchiavano quelli delle altre
giovani donne, ne avevo avuto spesso la certezza, era oltraggioso pensare cose
del genere, ma soprattutto parlarne. Una sera mentre ero in compagnia di mia
cugina Rosalie Hale, ne avevo avuto la conferma, appena avevo accennato ai
piaceri decantati da un famoso poeta , la faccia dei presenti era di puro
terrore. Da lì in poi , non ho parlato con nessuno di quei viziosi
pensieri. Jacob Black, condividerai mai
i miei pensieri?
Con questa domanda ho
fatto ingresso nella sala da tè, dove ad accogliermi c’era l’adorabile profumo
di tè verde. Mi rassicurava quel dolce
profumo, mi ricordava mia madre Renee , quando nei lunghi pomeriggi d’inverno
stavamo insieme ore e ore a leggere con una fumante tazza tra le mani a
scardarci. Con un pizzico di coraggio in
più varcai le grandi tende e drappi rossi che accoglievano gli ospiti e mi
trovai l’uomo più bello e affascinante che abbia mai visto.
Aveva i lunghi capelli
neri tenuti legati in una coda bassa, carnagione scura e dei profondi occhi marroni. Si era rivolto a
me con un grande sorriso e allungando la mano per il baciamano notai, quanto curate fossero le sue
mani, ma notai anche un particolare anello al mignolo, grande, sopra c’erano
delle iniziali che non potei notare.
“ben trovata Isabella”,
il fatto che si rivolgesse a me in questo modo mi fece sperare che anche per
lui sarebbe stato meglio cominciare con un po’ d’intimità.
Mi chinai “salve,
Marchese Jacob Black”, il suo sorriso mi ammaliava e mi aveva particolarmente
catturato. Alzandomi mi diressi accanto a mio padre, seguita da Angela e Jacob
che si mise seduto davanti al mio divanetto.
“Allora Black ,
raccontaci un po’ di te, tuo padre ci ha raccontato che sei tornato dalla
Francia è ancora come me la
ricordo?”, mio padre cominciò così un
lungo discorso che durò fino al pranzo.
Durante quella lunga
conversazione capii molte cose di Jacob, molte positive e direi altrettante
negative. Adora viaggiare, ma il lato negativo è che adorava farlo da solo.
Amava le donne, ma voleva che facessero il loro dovere tra governare la casa e
accogliere gli ospiti. Adorava la musica, ma solo ai balli. Faceva lunghe
passeggiate ma solo nella sua tenuta. Se c’èra qualcosa che mi attirava di lui mentre
parlava, che poteva in qualche modo attirare la mia attenzione, l’attimo dopo
averlo detto, ogni speranza svaniva, in un secondo, com’era appena comparsa,
scompariva.
La mia euforia iniziale
già era volatilizzata.
Mentre ci alzavamo per
andare verso la sala da pranzo, il marchese Jacob prese parola “conte Swan,
posso portare la mia futura sposa a sgranchirsi le gambe in giro per la
tenuta?” , senza nemmeno aspettare il consenso di mio padre , allungò il
braccio verso di me e io non potei fare altro che seguirlo.
Grazie per aver letto il prologo, spero che anche
questo capitolo vi piaccia. Ringrazio i lettori silenziosi e chi mi ha messo
tra i preferiti, seguiti e anche nelle storie da ricordare, Grazie davvero.
Un grazie particolare a chi ha recensito : rere18
,federob e fallsofarc !
Alla prossima ;) e come sempre lo spoiler del
capitolo 2 qui -> http://giadina90z.blogspot.com/