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Autore: biondich    05/07/2010    2 recensioni
“E’ questo l’Inferno?” - chiese Robin . “Beh mia cara, lo e’ come non lo e’. E’ una questione di punti di vista, ma generalmente, si, viene considerato come tale ah, ah, ah!”- le rispose l’ubriaco.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Attraversiamo …” - disse Rufy senza riuscire a distogliere lo sguardo dal punto esatto in cui quel meraviglioso evento era cominciato. Sentì il suo cuore riempirsi di gioia, di speranza, di certezze. La nave passò attraverso il cancello d’oro e d’argento e improvvisamente fu tutto buio.

Sentirono la nave oscillare a babordo e a tribordo, sinistri scricchiolii che non promettevano niente di buono ed infine il rumore delle onde ed il profumo del mare.

Il bagliore accecante del sole li costrinse a chiudere gli occhi per qualche istante. Una leggera brezza accarezzò quei visi stanchi e provati.

“Ce l’abbiamo fatta?” - chiese Ace, portandosi una mano sopra gli occhi a mo’ di visiera, per cercare di mettere a fuoco.

“Io direi di si…”- disse Rufy ancora un pò confuso. Poi si riprese del tutto “Si! Si! Ce l’abbiamo fatta, siamo usciti!”- esclamò entusiasta.

Ce l’avevano fatta! Abbracciò suo fratello ancora più felice di quando l’aveva ritrovato e questa volta Ace ricambiò l’entusiasmo. Allora non era un sogno, era davvero vivo e vegeto!

“Ah, ah, ah! Per la miseriaccia! Siamo fuori! - esclamò Baldoph con un grandissimo sorriso sulle labbra.

Evy abbracciò Ace. Ora era certa che non l’avrebbe perso di nuovo e si sentì felice come non mai, sentì di non essere un completo fallimento, che era riuscita a combinare qualcosa di giusto nella sua vita.

“ Yo-oh-oh-oh !Ma dove siamo ?” - chiese Brook, guardandosi intorno.

“Non saprei, ma lì c’è un’isola! Potremmo attraccare lì per riposarci e festeggiare la riuscita della nostra impresa!” - suggerì Usop.

La sua proposta fu accolta da tutti con entusiasmo. Verso sera gettarono l’ancora. Mangiarono e bevvero in una locanda sul porto di quell’isola.

“E querscto brindisci …. Hik! È per tutti n- noi, che ci siamo aiutrati e ….e…. abbiamo recuperato Ace!”- disse Rufy.

“Siii! Bvravi noi!”- continuò Zoro scoppiando poi in una fragorosa risata.

Festeggiarono e continuarono a brindare fino a tarda notte.

Cantarono e scherzarono quando … “Ehm, Ehm, posso chiedere la vostra attenzione?- domandò Baldoph, interrompendo il momento di ilarità : “Ci tenevo a ringraziarvi per avermi portato con voi …” - cominciò.

“Ma figuvrati,, amico! Ah ah ah ah ah” - disse Sanji.

“E avermi dato la possibilità di camminare nuovamente su questa terra dopo millenni e millenni.”- continuò l’uomo.

“Ma ddai che n- non scei così vecchio! Ah ah ah ah ah - disse Usop.

“Quei parassiti dei piani alti mi avevano rinchiuso dentro il mio Inferno per impedirmi di portare ancora più malvagità sulla terra di quanta già non ce ne sia, ma …. Non hanno fatto i conti con la stupidità umana. Io vi ho ingannati; non soltanto in questi giorni nella mia prigione infernale , ma bensì, per alcuni di voi si intende, molti anni fa, quando incappaste in quei frutti leggendari e ne acquisiste i poteri.” - fece un momento di pausa osservando i visi dei ragazzi corrucciarsi in un’espressione preoccupata. Sogghignò:“Ho creato quei frutti, i frutti del Diavolo, sapendo per certo che sarebbero stati causa di violenza, malvagità e distruzione. Vedete, gli esseri umani sono sciocchi e facilmente corruttibili. L’uomo che ha una qualche forma di supremazia sugli altri tende ad ostentarla mostrandola al massimo delle sue capacità e, il più delle volte il suo potere sfocia nella violenza. Non avete colpa, è nella vostra natura. Sapevo che con i frutti del Diavolo, pur non essendo fisicamente presente, sarei riuscito a scatenare la malvagità e il terrore sulla Terra .

Tornando a quanto è successo giù all’Inferno, vi ringrazio, avevo bisogno di un essere umano per aprire quel maledetto cancello, grazie Rufy Cappello di paglia. Da solo non potevo aprirlo perché se lo avessi fatto sarei stato imprigionato in un luogo peggiore dell’Inferno stesso; il tuo sangue sul cancello, ha fatto il suo dovere. Lo ha aperto ! Ora sono libero, libero di girare su questa Terra, libero di procurare sofferenze a chiunque io voglia, libero di dar vita a nuovi frutti e di trovare qualche povero sfortunato che li mangi. Vi ucciderei qui e subito, davvero, ma purtroppo non posso. Se dovessi uccidere anche uno solo di voi, sarei automaticamente rimandato nel mio regno ad attendere i morti. Oh, non preoccupatevi, ci penserà il Destino ad eliminarvi, ma a suo tempo.” - concluse sogghignando malignamente.

Ci fu un momento di silenzio che fu però interrotto dallo scoppio di una risata fragorosa.

“Ah! Ah! Ah! Andiamo, smettila, sei più brillo del solito, eh Baldoph?”- gli chiese Nami. Ma quante fesserie uscivano dalla bocca di quel vecchio!

“La mia è la pura e semplice verità, mia cara, sta a vedere” - disse Baldoph :- “ Vi dimostrerò quanto è facile corrompere e soggiogare la mente umana.” Detto questo, fissò l’oste , che stava pulendo alcuni bicchieri dietro al bancone.

Il padrone della locanda, ad un tratto posò i bicchieri e, con le lacrime agli occhi, prese un coltello che aveva lì vicino e si pugnalò. Cadde a terra, esanime sotto gli occhi sconvolti di tutti i clienti.

“Cosa hai fatto, razza di … “- inveì Rufy prendendo Baldoph per il bavero della giacca che indossava.

“Ah, ah, ah! Voi non mi credevate, avevo bisogno di darvi un esempio” - disse con un sorriso tetro sul volto.

Detto questo,l’uomo si alzò e si apprestò ad uscire dal locale. Si fermò sulla porta e disse: “ I miei ossequi, signori , grazie ancora, Cappello di paglia, ci rivedremo prima di quanto tu possa immaginare all’Inferno.” - e con un ghigno, uscì.

Nico Robin ricordò le parole che Baldoph aveva pronunciato sugli scogli. I Dahu lo ignoravano ma non perché non avesse niente che li interessasse, ma perché erano sue creature!

“Non ha combattuto contro l’Hydra perché questa proteggeva il cancello ….” - disse Evy, ricollegando i fatti.

“In effetti era a conoscenza troppe di cose …”- commentò Ace. Rimasero tutti a riflettere sulle parole del vecchio Baldoph, brilli e confusi.

“Non posso permettere che rimanga qui sulla Terra” - disse Rufy, cercando di concentrarsi per fare un discorso che filasse. “Lo dobbiamo ricacciare all’Inferno prima che la situazione degeneri!” - disse con tutta la determinazione di cui era capace. I fumi dell’alcol però, lo fecero crollare di botto sul tavolo e così finirono anche i suoi compagni.

Dormirono tutta la notte, stremati da quell’avventura .Presto ne avrebbero dovuta affrontare un’altra per porre rimedio alla pericolosa situazione in cui avevano messo il mondo intero.

   
 
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