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Autore: Herm735    06/07/2010    7 recensioni
Aveva avuto una giornata molto dura. Ma avere giornate molto dure era entrato a far parte della sua routine. Ormai i metodi magici non erano più sicuri. Potevano essere quelli a farti beccare.
Era paranoica, ecco la verità.
Certo, se loro non avessero continuamente tentato di uccidere la sua gente, forse non lo sarebbe stata.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Ecco che inizia l'azione...Buona lettura!




Era colpa sua.
Lo sapeva bene.
Era per questo motivo che ogni sera andava a fare i turni per controllare il perimetro.
Lui era la causa di tutto il male.
“Harry” lo chiamò una voce alle sue spalle.
Si voltò colto di sorpresa.
“Vuoi che venga con te?”
Harry fece segno di no con la testa.
“Torna al campo, Ron. Non puoi lasciarli soli.”
“Ti riferisci a loro due o a tutti gli altri?” chiese il rosso.
“Vai e basta.”
Si voltò e riprese il suo cammino.
Camminò a lungo, senza quasi rendersene conto. Ormai era diventato automatico svolgere il proprio turno ogni sera.
Ogni notte.
Perché da un po' ormai il sonno tardava ad arrivare e spesso lo lasciava pieno di pensieri.
A volte il silenzio lo disturbava più del rumore.
Perché nel silenzio, quando tutto intorno a lui taceva, quando il buio lo avvolgeva, quando nessuno dei suoi sensi era in grado di essere usato, anche se tutti erano all'erta, era in quei momenti che i ricordi lo tenevano sveglio.
I ricordi di lei.
Ogni ricordo di lei.
I suoi occhi, i suoi capelli. Le sue labbra.
E la sua voce.
La sua voce vellutata che tornava a riempire il vuoto dentro di lui, in piena notte, quando non c'erano rumori o suoni o immagini, quando niente interferiva con la sua memoria, e calda e dolce sentiva la sua voce sussurrare quello che voleva sentirle dire.
Quello che aveva detto davvero.
Le promesse che aveva fatto.
E che non aveva poi mantenuto.
“Siamo io e te. Sono parte di te. Come sei parte di me. Sarò con te per sempre.”
Se solo non fosse svenuto in quell'istante, le sue parole avrebbero assunto un diverso significato.
Quelle parole. Le immagini che lo torturavano.
Lui a terra, sanguinante, ferito, vulnerabile.
E lei, sopra di lui. Lei che prometteva di essere con lui per sempre.
Era così pieno di gioia che sarebbe potuto esplodere.
Fino a due giorni dopo.
Quando aveva ripreso conoscenza.
E lei non c'era più. Era andata. Sparita nel nulla.
Nessuno che sapesse dov'era o che l'avesse vista andarsene.
La guerra l'aveva cambiata. O forse aveva cambiato tutti loro tranne lei.
Ecco la verità.
Loro erano cambiati, erano pronti a combattere, a morire. Ma soprattutto erano pronti ad uccidere.
Ad uccidere per la causa in cui credevano.
Lei non lo era. Non lo sarebbe mai stata.
Di tutti loro, Harry era stato il primo. Aveva ucciso tempo prima che scoppiasse la guerra. Aveva ucciso Voldemort. Molto tempo prima. Quasi sei anni prima.
La guerra era venuta dopo.
A causa sua. E di Malfoy.
Forse era questo che lei non gli aveva mai perdonato.
Il fatto di avergli creduto. Di averlo accettato.
E di non aver creduto a lei. Lei che li aveva avvertiti tutti. Lei che aveva predetto tutto.
E prima che tutto iniziasse se n'era andata.
Ma questi ricordi confusi e rabbiosi erano stati prima. Adesso niente contava di tutto ciò. Da quando erano in guerra tutto ciò che contava era vincere. Era rimanere vivi giorno dopo giorno, senza mai mollare.
O almeno provarci.
Si bloccò di colpo, sentendo un rumore dal limitare della foresta che circondava il campo.
Dopo qualche secondo si convinse di esserselo immaginato, quando lo sentì una seconda volta.
Si materializzò alle spalle di colui che aveva prodotto quel rumore.
Gli puntò la bacchetta alla gola e gli tolse la pistola dalle mani, tenendola nella sua mano sinistra.
“Chi sei?”
“La fata turchina.”
Il sarcasmo dell'uomo non gli fece affatto piacere, tanto che lo colpì con una gomitata in faccia, costringendolo ad inginocchiarsi per il dolore.
A giudicare dal sangue doveva come minimo avergli rotto il naso.
“So che sei un soldato. Voglio sapere perché sei qui.”
L'uomo lo guardò.
“Per beccare la tua gente e piantargli una pallottola nel cuore.”
Puntò la bacchetta contro il suo naso.
“Cazzo. Ma tu sei Harry Potter. Guarda un po', vengo per un assaggio e mi trovo di fronte alla cena completa.”
“I tuoi superiori sanno la tua posizione esatta?”
“Che domanda idiota.”
“Allora la semplificherò. Sei uno dei mercenari o uno dei soldati?”
“Fa differenza?”
“Enorme. Differenza tra la vita e la morte.”
“Mercenario.”
“Quindi i tuoi superiori non sanno dove sei, giusto?”
“L'ultima missione che mi hanno dato era a San Francisco. In America.”
“Lo so dov'è San Francisco, idiota.”
“Allora, che mi farai?”
Harry non rispose. Mormorò l'incantesimo per modificare la memoria a fior di labbra, con la bacchetta puntata sul suo naso.
Un lampo rosso uscì dalla sua bacchetta, ma quando toccò l'uomo non successe niente. Il mercenario tremò come se avesse ricevuto una piccola scossa e poi si rialzò in piedi.
Harry lo guardò terrorizzato.
L'uomo lo guardò con un'espressione di vittoria.
“Buh” sussurrò prima di dargli un cazzotto in faccia.
Harry lo schivò e si gettò indietro, lanciandogli un altro incantesimo con la bacchetta.
L'uomo venne nuovamente attraversato da un piccola scarica elettrica che lo fece inginocchiare, ma poi si alzò nuovamente.
“Non mi dire che il grande Harry Potter non l'ha saputo.”
“Ci sono riusciti, è così?”
“Già. E spero che non ti dispiaccia, ma adesso ti farò fuori.”
Il secondo pugno andò a segno, lasciando uno spacco sul labbro inferiore di Harry.
Poi l'uomo si piegò pronto a prendere la sua seconda pistola dalla fondina che portava alla caviglia. Uno sparo riecheggiò nella foresta.

Quando Ron lo vide arrivare gli si gelò il sangue.
Stava percorrendo l'ultimo tratto a piedi, trascinandosi un corpo dietro.
Due uomini gli corsero incontro e lui gli lasciò il cadavere.
“Lasciatelo in San Francisco. Nella zona est, fuori dalla città. Ha un proiettile nello stomaco, quindi nessuno penserà che siamo stati noi.”
Dopo aver dato loro quei pochi e concisi ordini si diresse verso Ron.
“L'hanno trovato.”
“Cosa?”
“Ce l'hanno fatta.”
Una piccola folla delle persona più fidate si era riunita intorno a loro.
“Dobbiamo procurarci più armi. Le tre pistole che ho preso a lui stasera ci basteranno per poco tempo. E poi ci servono munizioni. Ed i prossimi soldati devono essere imprigionati. Dobbiamo avere più informazioni.”
Gli altri maghi, intorno a lui, lo guardarono con aria preoccupata.
“Ma se l'hanno trovato, perché non lo diffondono tra i civili?” chiese una delle donne.
“Non lo so.” Scosse la testa. “Non lo so. Ma lo scoprirò.”
Entrò nella sua tenda, dove si fasciò la mano che si era tagliato per passare tra i rami e si curò la ferita al labbro inferiore.
Gettò le tre pistole che aveva rubato al mercenario sulla sua scrivania.
Era molto più facile quando era la magia ad uccidere al suo posto.
Premere il grilletto di una pistola lo aveva fatto sentire strano. Cattivo. Sporco.
Ma era quello che andava fatto.
Non perché volesse vivere. Il suo attaccamento alla vita era pressoché inesistente.
Ma doveva farlo. Doveva vivere. Per proteggere gli altri.
La sua gente.
Tutta quella gente che faceva affidamento in lui.
Uscì dalla tenda e trovò i suoi consiglieri ad aspettarlo.
In realtà i consiglieri non erano che quelle poche persone di cui si fidava.
“Ron, Luna, dovete finire il turno di guardia intorno all'accampamento. Ginny, raggruppa tutta la gente e nascondila in un posto sicuro, stanotte dormiremo nel capanno grande tutti insieme, nel caso in cui rivelassero tracce di magia e venissero a cercarci.”
Ron, Luna e Ginny si dileguarono.
“Neville, prendi una fiala di sangue del soldato ed isola qualsiasi cosa abbia reso tutto questo possibile.”
Anche Neville si affrettò ad eseguire gli ordini.
“Draco, tu ed io andiamo a prenderci un prigioniero. Abbiamo bisogno di sapere.”
Il biondo annuì, ed insieme si smaterializzarono.





Ecco qua, anche per stavolta è tutto, fatemi sapere se vi piace! :)


  
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