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Autore: Le Streghe    07/07/2010    8 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 35 - Pensieri incontrollabili

Destino Inevitabile - Connessioni.
Capitolo 35
Pensieri incontrollabili.

Il nuovo sole era appena sorto quando all’interno del negozio si udì la vocetta di Mokona, allegra e squillante come sempre.
«Oi Watanuki!» Esordì il manju nero, saltellando attorno al ragazzo. «Ho fame! Sbrigati!» Esclamò, carico di energia.
«Ti sembra questo il modo di apparire?» Esclamò Watanuki, già sveglio e pronto ad iniziare la nuova giornata. «E a proposito, si può sapere che fine avevi fatto?» Borbottò, dirigendosi verso la cucina.
«Mokona è sempre stato qui!» Replicò l’altro, continuando a saltellare.
«Eh..?» Fece il cuoco, notando solo in quel momento l’arrivo di Yuuko, avvolta in un kimono color lavanda arricchito da innumerevoli farfalle dorate.
«Ha ragione... è sempre stato qui.» Confermò la strega, ancora semi-addormentata. «Ha fatto un lungo sonnellino...»
Watanuki la osservò con aria perplessa.
Pensandoci, anche Maru e Moro si erano viste pochissimo.
«Il negozio... È tutto a posto?» Domandò di colpo.
A quello Yuuko gli rivolse uno sguardo sereno. «Direi di si.» Fece, continuando ad osservare il ragazzo. «E a proposito di dormire... Sentiamo, hai sognato di recente?»
Nel sentire quelle parole, Watanuki diventò di sale. L’espressione tanto perplessa da farlo sembrare idiota.
«Che... che domande...» Esclamò, una volta ripresosi. «Tutti sognano...» Dichiarò senza guardarla, concentrandosi maggiormente sulla preparazione della colazione.
«Già... e tutti si ostinano a non comprendere i messaggi dei sogni...» Sospirò la strega.
Fingendo di non aver colto il riferimento, Watanuki iniziò a portare in sala le prime cose.
«Mokona... va a svegliare Doumeki!» Esclamò poi, mostrandosi troppo affaccendato per fare lui stesso quanto appena richiesto al manju nero.
«Wata-mamma ha preparato una bella colazione per Dou-papà?» Esclamò il coniglio, palesemente divertito.
«Che hai detto..?» Sibilò il cuoco con voce tremante.
«Mokona-bianca chiama così i suoi due amici che si vogliono tanto bene!» Spiegò il manju.
«Che... che vai blaterando! Smettila subito! Noi... Io e Doumeki non ci vogliamo bene. Affatto! Hai capito?!» Urlò il giovane cuoco, sbiancando un attimo dopo nel cogliere l’ingresso dell’arciere.
«Oh oh...» Commentò Yuuko, facendo un cenno di saluto al nuovo arrivato.
«Yo...» Replicò il ragazzo, rivolgendo poi uno sguardo duro al più piccolo.
«E... Come stanno Syaoran e... gli altri?» Domandò quest’ultimo, nella speranza di cambiare rapidamente argomento.
«Se la cavano...» Replicò la strega, intenta ad accendere la pipa.
«Yuuko-san!» La sgridò il ragazzo. «Non si dovrebbe fumare in cucina!»
«Oh... Watanuki. Se vuoi restare da solo con Doumeki-kun basta dirlo...» Lo schernì lei. «Vi attendo in sala. Mi raccomando non metteteci troppo. Ho fame.» Commentò, ridendo alle urla del più piccolo.

~x ~X~ x~


Quel giorno stavano pranzando tutti insieme, quando una studentessa, trovatasi a passare a qualche metro da loro, sorrise in direzione dell’arciere, salutandolo con un piccolo inchino.
«Buona giornata, Doumeki-sama!» Esclamò, per poi allontanarsi in tutta fretta, evidentemente emozionata dall’incontro inatteso.
Nel vederla Nakuru, che aveva trovato il tempo per unirsi al gruppetto, si aggrappò al braccio di Doumeki. «Chi cavolo era quella?» Chiese, quindi, in tono rabbioso.
Seppur silenzioso, Watanuki si trovò stranamente in accordo con lei.
Non aveva mai visto Doumeki interagire con quella ragazza, sorprendendosi nel vederlo rispondere con un saluto. Di quelli totalmente inespressivi, certo, ma pur sempre un saluto.
«Una fedele del tempio.» Chiarì il ragazzo, scrollandosi Nakuru di dosso.
«Doumeki-sama... eh?» Commentò Watanuki, indispettito dalla situazione. «Devi averla resa felice.»
A quello l’arciere gli rivolse un’occhiataccia che sembrò porre fine ad ogni eventuale replica, stimolando la curiosità di Giku.
«Quindi ti occupi del tempio?» Chiese infatti quest’ultimo.
Doumeki si limitò ad annuire e, nel tentativo di animare la conversazione, Himawari decise di intervenire.
«Doumeki-kun è molto bravo.» Spiegò sorridente.
«Davvero? Tu l’hai mai visto all’opera?» Continuò Giku, sempre più avido di informazioni. «Non so, magari durante qualche esorcismo..?»
A quelle parole Himawari si adombrò di colpo. Per un attimo, seppur senza motivo, le venne alla mente l’immagine di un uomo dallo sguardo gentile. «No...» Commentò, sforzandosi di apparire normale. «Però... mi piacerebbe.»
«Tsk... purché non si metta a fumare!» Commentò Watanuki, ancora infastidito. «Sarebbe davvero la copia di Haruka-san, in quel caso. A parte per i modi rozzi e la mancanza di espressione, ovvio.»
«Haruka-san?» Chiese Giku.
«Si, mio nonno.» Replicò l’arciere, riservando un’occhiataccia a Watanuki.
«Oh!» Esclamò Nakuru. «Hai un nonno che ti assomiglia? Dov’è? Posso incontrarlo?»
«Era uguale a me. Ed è morto.» Chiarì l’arciere, visibilmente seccato dall’argomento. «Mi pare, in seguito ad un esorcismo o... qualcosa del genere.»
Nel sentirlo parlare Himawari trasalì, attirando l’attenzione di Giku che, d’istinto, le andò più vicino.
«Un esorcismo, eh...» Commentò ancora Watanuki. «E ti metti a farli anche tu, sapendolo?» Replicò acido, improvvisamente allarmato per l’amico.
Quella domanda sembrò portare con sé un velo di preoccupazione generale, che spinse i presenti a fissare l’arciere, in attesa di una risposta.
«Non posso certo mandare via chi mi chiede aiuto.» Replicò lui, senza scomporsi.
Watanuki sembrò non aver nulla da ribattere, tornando a mangiare, sospirando quasi di sollievo al suono della campanella che indicava la fine della pausa pranzo.

~x ~X~ x~

Quel pomeriggio, dopo essersi affrettato per giungere al negozio in orario, Watanuki si trovò a pensare che, avendolo saputo prima, probabilmente si sarebbe evitato quell’inutile corsa. Forse non sarebbe addirittura andato, perché tutto sarebbe stato meglio di quanto appena udito dalla strega.
«Può ripetere..?» Domandò incredulo.
«Ho detto che oggi continueremo l’esercizio di ieri.» Replicò l’altra. «Lo farete tenendovi per mano, allontanandovi ad ogni nuovo messaggio correttamente inviato, in modo da scoprire la distanza che potete raggiungere.»
«Si, questo l’ho capito!» Dichiarò Watanuki. «Quello che mi chiedo è il perché dovremmo fare tutto questo senza la sua presenza o... quella di Eriol-san.»
La strega sospirò stancamente. «Io e Cl... Eriol...» spiegò, in tono fin troppo controllato. «In questi giorni emaniamo troppe vibrazioni che potrebbero disturbare i vostri esercizi.»
«Per questo avete pensato al tempio?» Intervenne Doumeki, rimasto in silenzio fino ad allora.
«Esatto!» Replicò la strega, felice di constatare che almeno uno dei due sembrava aver capito quanto intendeva. «Se non avete altre domande... vi lascio ai vostri esercizi. E non voglio sentire una parola!» Precisò prima di uscire. «Perché anche se non sono con voi... so tutto.» Chiarì, fissando Watanuki con espressione minacciosa.
Rimasti soli i due ragazzi presero posto sul fouton, improvvisamente imbarazzati dalla situazione che li vedeva faccia a faccia, per la prima volta, dopo lo scontro avvenuto la sera prima.
Dopo un attimo di panico, Watanuki si costrinse alla calma, cercando di mettere da parte ogni pensiero potenzialmente pericoloso. «Iniziamo?» Domandò poi, quando sentì di essere pronto.
Doumeki, che in quel lasso di tempo aveva pensato le medesime cose, si limitò a stendere le mani, incontrando quelle del più piccolo. «Sono pronto.» Dichiarò, quindi.
Passarono alcuni secondi prima che Watanuki riuscisse a trovare qualcosa di chiaro e sicuro da pensare ed inviare all’arciere. Dopo un po’, chiusi gli occhi, decise di iniziare con qualcosa di semplice.
‘Mi... senti?’ Inviò quindi, non certo di ricordare come fare.
‘Si.’ Replicò l’altro con un nuovo pensiero, fissandolo.
Pur non vedendolo, lo sguardo dell’arciere era tanto caldo e profondo da risultare come un laser. Qualcosa che non faceva che accrescere l’imbarazzo di Watanuki che, pur convinto di essersi schermato a dovere, finì col pensare in modo fin troppo percepibile. ‘Se solo la smettesse!’
‘Cosa dovrei smettere...’  Fu il pensiero, altrettanto rapido, dell’arciere, ancora intento a fissarlo.
Nel ricevere quella domanda, consapevole di aver inviato qualcosa di troppo, Watanuki trasalì. ‘Niente!’ inviò, stringendo gli occhi nel tentativo di aumentare il muro che sperava esserci tra loro.
‘Mi guarda a quel modo... come faccio?’ Pensò arrossendo, sempre più confuso.
‘Vuoi che smetta di guardarti?’ Inviò quindi il più grande.
‘..Si!’ Replicò Watanuki, al colmo dell’imbarazzo, inviando, senza saperlo, parte della propria agitazione. ‘Ora dovremmo staccarci...’ Pensò di colpo, ricordandosi quanto richiesto da Yuuko-san.
A quello Doumeki mollò la presa da entrambe le mani, alzandosi per poi muovere un paio di passi verso la porta. ‘Dovremmo anche parlare di qualcosa...’ Gli ricordò.
Nell’avvertire la durezza di quel pensiero, Watanuki tornò ad aprire gli occhi, fissandolo con aria di sfida. ‘Ok...’ Iniziò, incrociando le braccia. ‘Perché non mi spieghi cosa ti ha spinto a fare lo stesso lavoro che ha ucciso Haruka-san?’ Inviò quindi. Pensarlo, dopotutto, era più semplice che esprimerlo a parole.
‘Vivo in un tempio... Non ho scelta.’ Fu la risposta, come sempre calma, di Doumeki.
Per tutta risposta, il più piccolo si alzò in piedi, muovendo un paio di passi dalla parte opposta a quella presa dall’arciere.
‘Non eri tu quello che diceva di non essere un sacerdote?’ Inviò, con relativa rabbia.
‘Non lo sono. Ho semplicemente aiutato alcune persone.’ Chiarì l’altro.
‘Sai che me ne importa di loro!’ Un pensiero che Watanuki avrebbe voluto tenere per sé e che, tuttavia, prese il volo, giungendo alla mente dell’altro ragazzo.
‘Sei preoccupato per me?’  Lo sentì rispondere.
‘N..non dovrei..?’ Pensò subito il più piccolo.
L’arciere mosse altri due passi per allontanarsene, prima di inviare un nuovo pensiero. ‘Di solito sono io quello che si preoccupa.’
‘Lo so...’  Fu il pensiero, non privo di un certo calore, dell’altro. ‘Ma... posso farlo anche io, a volte.’ Precisò, fissandolo con ostinazione.
A quello sguardo, Doumeki ricambiò con un sorrisetto tra l’ironico e l’intenerito, qualcosa che spiazzò del tutto Watanuki, portandolo a voltarsi dall’altra parte per nascondere il crescente rossore.
‘Ti imbarazza sapere che so?’ Domandò quindi l’arciere, deciso ad affrontare il problema.
«Eh..?» Esclamò Watanuki, portandosi istintivamente la mani alla bocca, memore delle parole di Yuuko-san. ‘Che... di che parli?’
‘Lo sai benissimo...’  rispose l’arciere. ‘E avresti potuto dirmelo invece di fingerti interessato ad Himawari...’ Fu in quel momento che un pensiero, rapido come un fulmine, lo attraversò, giungendo anche all’altro. ‘A meno che non si tratti di Giku...’  Era l’unico ragazzo che lo aveva visto frequentare, dopotutto.
A quello, finalmente, Watanuki capì, impallidendo. ‘Tu... lo sai?’ chiese, tremando appena.
L’arciere annuì. ‘Da ieri...’
Memore di aver parlato nel sonno, Watanuki spalancò gli occhi, cercando di non inviare eventuali timori, pronto a sostituire il pensiero con le parole, pur di proteggere quanto stava cercando di tenergli nascosto.
In quel preciso istante, però, Yuuko-san fece il suo ingresso.
«Bene!» Esclamò, battendo le mani un paio di volte. «La lezione è terminata. Prima di allontanarvi però...» Fece, nel notare l’arciere già pronto ad uscire. «Vorrei che Doumeki-kun pensasse qualcosa. E tu...» Continuò, rivolgendosi a Watanuki. «Mi dirai cosa. Intesi?»
L’arciere si limitò ad annuire, fissando il ragazzo, ancora visibilmente scosso da quanto appena appreso.
‘Manterrò il segreto’  comunicò, il più rassicurante possibile. ‘E se non vuoi ripeterlo davanti a Yuuko-san... inventati pure qualcosa.’
‘Grazie...’ Pensò il più piccolo, rivolgendogli un lieve sorriso.
«Mi ha chiesto dei takoyaki per domani.» Mentì.
«Spero ne preparerai per tutti noi, allora.» Commentò la strega, con espressione soddisfatta.
Sulle prime Watanuki sembrò non capire, ricordando con qualche attimo di ritardo che il giorno dopo avrebbe avuto inizio il week end al tempio. «Perfetto! Alla fine mi tocca sempre cucinare per tutti!» Esclamò, fintamente adirato, dirigendosi verso la cucina.
In realtà allontanarsi dall’arciere, e dalla stessa Yuuko-san, in quel momento era l’unica cosa che desiderava. Si sentiva vittima di mille emozioni diverse, tutte difficili da controllare e sopratutto da gestire.
Ed ora... Doumeki sapeva.
Sapeva che gli piacevano i ragazzi e... pensava che amasse un altro.
La cosa doveva averlo infastidito, viste le notti passate insieme al tempio, a volte anche piuttosto vicini.
Internamente si sentì grato verso l’amico per non aver ricevuto alcun rimprovero a riguardo, spaventato all’idea che ciò potesse comunque avvenire.
Sospirò, quindi, mettendosi il grembiule, sorridendo nel sentire arrivare Mokona.
Lo avrebbe aiutato a non pensare troppo.
E solo gli Dei sapevano se ne aveva bisogno.



Rieccoci, questa volta per un'occasione speciale...
Esattamente tra il sei ed il sette Luglio di un anno fa, infatti, Destino Inevitabile faceva la sua timida comparsa sul web. 
Non possiamo non condividere con tutte voi (Anzi... tutti voi, visti anche i due maschietti che ci seguono, yay!) questo momento speciale.
Grazie per i consigli, le belle parole, gli scleri che avete scelto di condividere, i voti che ci avete dato per farci rientrare tra le storie più belle... Che dire se non che speriamo di passare un anno ancor più vivo e carico di momenti da ricordare.
E... ovviamente, un grazie alle malef... carissime Clamp, che creando questa storia ed i suoi spendidi pg ci han reso possibile questo sclero infinito.


Naco: Hai ragione, Yuuko non fa mai nulla per caso, e neppure gratuitamente. XD
D'altro canto c'è da dire che questi due proprio non riescono a trovarsi, presi come sono dal cercare di proteggere l'altro. XD
E se da una parte possiamo affermare che non tutto il male vien per nuocere (leggasi: Tanto yaoi! U_U), dall'altro non possiamo che sperare in tempi migliori in cui l'angst ormai sazio e contento, deciderà di lasciarli in pace. XD

sailorYuko: Oh si, Doumeki soffre molto, ma sopporta stoicamente... sai, per non pesare troppo sul nostro Watanuki.
E si, i sogni che fa Watanuki sono sempre tanto dolci e struggenti da essere commuoventi, ed anche estremamente tristi... non ci fa piacere trattare così uno dei nostri eroi, ma la storia lo prevede e... tutto ciò darà buoni frutti XD
Dato che siamo qui, ne approfittiamo anche per ringraziarti tantissimo delle recensioni agli altri capitoli, ben dieci! Non sai quanto siamo rimaste stupite quando, da un giorno all'altro, ci siamo ritrovate così tante recensioni in più... ovviamente felicemente stupite.
Quindi ti ringraziamo ^.^ Continua così! XD



mariko88: Possiamo dire che in questo capitolo, Doumeki ha risposto alle tue perplessità. XD
Di ragazzi, a parte lui, alla fin fine non è che non ce ne siano. Ci sono i compagni di scuola, per esempio. Non dimentichiamo che Watanuki è nella stessa classe di Himawari e Giku mentre Doumeki è in un'altra aula, la stessa di Nakuru. XD
Prima o poi il bell'arciere ci userà come bersagli se non gli concediamo qualche attimo positivo. :P

beal95: Ti ringraziamo moltissimo per i complimenti! Sapere che ci hai lette così in fretta e che la storia ti ha coinvolta ci fa molto piacere!
Per quanto riguarda il rating, purtroppo non possiamo lasciarlo ad arancione: Più in là nella storia, non subito però, ci saranno delle scene piuttosto spinte che non possiamo censurare in alcun modo, sia per quanto abbiamo faticato a crearle e scriverle - le prime lemon sono sempre dannatamente difficili da creare - sia, soprattutto, perché faranno parte integrante della trama, con il loro scopo e significato ai fini della fine della storia, così come ogni altra scena, capitolo e parola di questa fanfiction. Tutto ha un significato e ci dispiace tanto, ma non possiamo proprio togliere un simile sviluppo!



Kagura92: In primis… speriamo che il tuo stage sia andato alla grande.
Ammettiamo di essere liete ed un tantino orgogliose di leggere che la storia ti abbia presa a tal punto e, sperando ti abbia portato fortuna, ci auguriamo che continui a piacerti! ^_^

Ciccio85:  Un ragazzo che si unisce a noi! Benvenuto, siamo contente di averti 'a bordo' in questo galeone pieno di ragazze, e anche se hai poche cose da dire, ci rendono comunque felici, quindi dille pure! ^_^
Un'altro estimatore della coppia Doumeki/Watanuki, eh? Daltronde come non amarli! Se ti piacciono insieme, questo è il posto giusto.


Thyahiel: Bentornata! ^_^
Sappi che Doumeki ha molto apprezzato la tua comprensione nei suoi confronti. XD
Quanto ai momenti tristi, ammettiamo di commuoverci e rattristarci spesso anche noi e senza aggiungere troppo possiamo solo dire che di momenti tanto tanto tristi ce ne saranno ancora parecchi. Tra essi però ci sarà modo di ridere e… beh non sveliamo troppo. U_U
Alla prossima! XD

WYWH: E fai bene a preoccparti, fai bene... ed anche ad esserne deliziata, daltronde, perché ne vedremo delle belle. Molto presto...

Witch Of The Dimensions: Oddei… se il pg fosse un tuo parente, rischieresti di trovarti a casa almeno tutte le lettrici di questa fanfic. XD
Diciamo che è piuttosto presente anche qui e che nello specifico, quel motto appartiene al lui di un'altra dimensione. XD
Ripetiti pure cara, a noi fa solo piacere. ^_^

   
 
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