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Autore: VeNoBa    07/07/2010    5 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Pezzi del puzzle riuniti (capitolo 1)

"Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di quel che dicono" (Voltaire)

Yuuki aprì gli occhi, già affannata. Aveva fatto uno strano sogno..si toccò il collo,con la punta delle dita, e sentì che i segni del morso di Kaname erano spariti; il suo vestito odorava ancora del suo stesso sangue,però...cos'era successo??

Si alzò lentamente dal letto e si diresse verso il bagno. La casa era buia e silenziosa, non sembrava esserci anima viva; entrata nella stanza che stava cercando, riempì la grande vasca di marmo di acqua calda, si tolse il vestito e vi s'immerse dentro.

Dopo qualche minuto, guardando l'acqua colorata di rosso per i residui di sangue che ancora aveva addosso, fece mente locale: era fin troppo chiaro, quello che era successo...aveva guardato nei ricordi di Onii-sama...scoprendo che non era affatto Onii-sama! Lui era l'ancestor del casato Kuran ed era stato vivo secoli e secoli prima di lei...aveva aiutato gli umani e questi, speventati dalla scoperta della sua vera natura, lo aveva chiamato "mostro" e lo avevano cacciato; aveva passato così tanto tempo in solitudine che si era perfino dimenticato il suo vero nome...dei vampiri purosangue di passaggio lo avevano incontrato e lo avevano battezzato "Kaname"...ironico, considerato che anche il suo vero fratello, quello sacrificato anni prima per risvegliare l'ancestor da suo zio Rido, si chiamava così.

Vide l'acqua incresparsi appena e si toccò il viso: stava piangendo.
Dolore, angoscia, solitudine, tormento...il fatto che il suo Onii-sama, perchè, nonostante tutto, per lei il suo unico e vero fratello, l'unico Kaname che conosceva, restava lui, avesse patito tutti quei sentimenti per tanto tempo...le lacerava il cuore.


E lei, imperterrita, continuava a causargli ulteriore pena!
Tutto quel male che Onii-sama si portava dentro da tempo immemorabile, era come se l'avesse fatto suo, bevendo il suo sangue; poteva sentirlo, ogni fibra del suo essere l'aveva assorbito e ora girava tutto nella sua mente, confuso ed annebbiato.
Improvvisamente, il ricordo di quanto successo con Zero poco prima, la riempì di tale vergogna e senso di colpa che si coprì il viso, prendendo a singhiozzare.

Era crudele...con tutti e due! Con Onii-sama, a cui aveva promesso di non bere altro sangue se non il suo, e con Zero, a cui aveva giurato che avrebbe continuato a scappare da lui.
Era andato tutto storto, aveva quasi permesso all'istinto di prendere il soprravvento...e Onii-sama aveva visto tutto! E Zero...chissà che cosa avrà pensato, lui, mentre lei gli leccava il collo...che cosa avrà provato? Rabbia? Disgusto? Che cosa era meglio? Proprio lui...l'unico, tra tutti, che mai avrebbe voluto essere morso! Soprattutto da una purosangue come lei...

Era scappata, a gambe levate, come una vigliacca...spaventata a morte, non da lui, ma da se stessa.
Ora che era un vampiro, sentiva cose che non avrebbe mai immaginato di sentire; capiva cose che prima sarebbero rimaste solo un grosso punto interrogativo, era come se fosse in contatto in uno strano modo con tutto quello che la circondava...ora, poteva sentire chiaramente anche la natura dei suoi sentimenti per Zero. Lo sapeva lei e...lo sapeva Onii-sama, l'unico che si nutriva del suo sangue; questi fatto la copriva, anche ai suoi proprio occhi, di tanta infamia, che avrebbe preferito non bevesse mai più da lei.

La sola fonte di conforto, in tutta quell'assurda situazione, era il sapere che solo Onii-sama era a conoscenza dei suoi veri sentimenti...mentre Zero ne era totalmente all'oscuro. E così doveva essere.


Zero superò l'ultimo gradino, ancora stordito da quanto successo con Yuuki e dall'odore del sangue di lei così vicino alla bocca.
Vide Aido di schiena, con le braccia incrociate, solo.

Il ragazzo si voltò a guardarlo, con aria contrariata.

"Si può sapere che cosa è successo, Kiryuu?!"


L'hunter lo guardò storto, per un attimo, poi replicò:

"Dimmelo tu, Aido, che cosa è successo. Voglio dire: esco da un cimitero e mi trovo un purosangue per terra, ferito, un moccioso ridacchiante e un nobile paralizzato dalla paura..."

"Non ero paralizzato dalla paura!"


Zero si guardò intorno, accigliato. Poi rivolse nuovamente lo sguardo verso Aido.

"Che fine ha fatto...lei?"

"Intendi...Yuuki Cross?"

"Sì,intendo...lei" annuì il ragazzo.


Il nobile non rispose subito, sembrava guardingo.

"Kaname-sama l'ha portata via con sè. Credo"

"Credi?"

"Già...erano dei pipistrelli. L'hanno avvolta e l'hanno portata via"

Zero fece una smorfia, poi voltò le spalle ad Aido.

"Per lo meno...ora avrà il suo spuntino" commentò, sarcastico.

Il nobile lo afferrò per un braccio, per farlo fermare.

"Hey!"

L'hunter voltò appena lo sguardo, fermandosi.

"Chi ha rotto il vetro di quella finestra?"

Zero voltò nuovamente il capo, guardando dritto davanti a sè, lo sguardo vacuo.

"Sono stato io" rispose, poi.

"E...da quand'è che vai in giro a rompere le finestre...senza toccarle?"

"Questi non sono affari tuoi...Aido-senpai"


Si liberò dalla stetta del nobile e fece per ripercorrere le scale, per tornare giù.

L'altro non si arrese, andandogli dietro.

"Perchè lo hai fatto?! Cercavi di fare del male a Cross?!"


Zero non gli rispose, nè si fermò.

"Kiryuu!" esclamò Aido.


L'hunter si arrestò di colpo, per voltarsi a guardarlo, palesemente seccato.

"Tu parli troppo, Aido-senpai, e questo non è un posto adatto ai vampiri! Tornatene da dove sei venuto!"

"Se è per questo...allora, nemmeno tu dovresti essere qui" replicò, freddo.


I due si squadrarono, seri e rigidi, per un minuto buono.

"Ti riaccompagno all'uscita" concluse Zero.


Aido sospirò, mezzo rassegnato, e lo seguì.

Zero dovette caricarsi nuovamente il nobile sotto un braccio, come un bambino (XD), per non far scattare l'allarme di sicurezza. Una volta che lo ebbe poggiato a terra, Aido lo stava ancora guardando male.

Il ragazzo poteva sentire anche lui l'odore del sangue di Yuuki...l'espressione di Zero e le sue pupille rosse come il sangue...la dicevano lunga.

Prima di andarsene, provò a fare un ultimo tentativo:

"Kiryuu...mi occupo di Yuuki Cross da un anno, ormai, e...voglio sapere se sta succedendo qualcosa. Perchè è scappata in quel modo, saltando dalla finestra? E perchè Kaname-sama era qui?"


Zero si passò una mano fra i capelli, per poi appoggiarla sul suo tatuaggio.

"La presenza di Kuran non saprei spiegarla...e lei...è scappata perchè avrà sentito il bisogno di farlo. Se vuoi delle spiegazioni, a riguardo, non sono io quello a cui dovresti chiedere" rispose.


Il nobile annuì, ammettendo sconfitta, mentre il portone di legno gli veniva chiuso praticamente in faccia.

Zero, all'interno dell'edificio, camminava lentamente, ancora turbato. La verità...era che non aveva davvero idea di cosa fosse successo, in quella dannata camera; l'unica cosa certa...era che doveva sbarazzarsi di quel cappotto, perchè l'odore di quel sangue...lo faceva impazzire.
  
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