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Autore: Sophie Ondine    07/07/2010    12 recensioni
Come ci si può sentire ad osservare il ragazzo che si desidera in disparte , sul ramo di un albero mentre lui balla con un’altra ragazza? Di sicuro non esiste nulla di più frustrante, e Rin lo sa bene. Figlia di un semplice autista di una ricca famiglia, i No Taisho. Ma tutto cambia quando la vita offre a Rin l’opportunità di realizzare il suo sogno: diventare una giornalista. Ma per far in modo che il sogno diventi realtà deve partire per Parigi. E partenza sia! Ma cosa potrà mai accadere al suo ritorno?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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*A life like Sabrina*

12. Ballo Nel Campo Da Tennis



-Rin, perchè non ce ne andiamo da qui?- domandò Bankotsu portando la ragazza in un luogo più appartato.

-Sì, e dove?- chiese lei contenta della proposta che le era stata appena fatta.

-Facciamo così: tu vai al...-

-... Al tennis coperto e porterai dello champagne con due bicchieri nelle tasche posteriori dei pantaloni- finì lei.

Ormai sapeva benissimo quello che avrebbe fatto il ragazzo. La tecnica era la stessa con tutte le ragazze.

-Chissà quante cose hai visto da quell'albero ,vero?- fece lui con un sorriso. La risposta la sapeva già.

-E farai mettere la canzone "You are not alone?-

-Naturalmente-

E Rin si avviò indisturbata da sola e per prima verso il campo da tennis con un sorriso a trentadue denti.

***

Inu-Yasha e Kagome stavano attraversando il grande corridoio della casa.
Lei si teneva aggrappata al braccio del fidanzato che lui le aveva offerto gentilmente. Quando la ragazza aveva visto porgersi il braccio di Inu-Yasha non ci aveva pensato subito e ci si era avvinghiata.
Era la prima volta che lui faceva una cosa del genere. Ed era meglio approfittarne.

-Tu sai perchè mio padre ha deciso di convocarci, proprio nel bel mezzo della festa?-

-Scusa se non lo sai tu che sei il figlio cosa posso saperne io?- ribettè Kagome allungando la mano verso la maniglia della porta scorrevole della libreria.

I due promessi sposi si guardarono attentamente negli occhi, leggendovi ognuno in quello dell'altra cattivi presagi.

-Non sarà una cosa piacevole, credo- disse lui.

-Lo credo anch'io- e poi aprì la porta.

Nella stanza c'erano Inu No Taisho, Izayoi, Sesshomaru e Ayame.

Inu No Taisho camminava su e giù per la stanza tenendo in mano un bicchiere di brandy, che ogni tanto veniva agitato. Izayoi era seduta su una poltrona con le braccia posate sui braccioli e Ayame di fianco a lei in piedi piuttosto incavolata.
Sesshomaru, come al solito, era freddo e impassibile e teneva tra le lunghe dita bianche una sigaretta accesa.

-Oh, siete arrivati! Mettetivi pure seduti se volete!- disse poi Izaayoi puntando gli occhi truccatissimi sui due piccioncini.

-Mamma, ma cosa succede?- domandò Inu-Yasha.

-Si tratta di tuo fratello- rispose Ayame vaga.

L'hanyou si sentì ancora più spaesato e sorpreso. Cercò lo sguardo di Kagome ma lei guardava altrove.

-Sesshomaru?- domandò di nuovo indicando suo fratello, che emise un ringhio sordo per essere stato anche minimamente sospettato di aver causato un danno alla famiglia.

La rossa invece alzò gli occhi al cielo. Quando Inu-Yasha faceva così l'avrebbe volentieri picchiato.

-No lui, idiota! Si tratta di Bankotsu!- disse di nuovo Ayame.

Inu-Yasha si diede del cretino. Era quasi più che scontato che si trattasse di Bankotsu, solo che non capiva cosa avesse potuto fare di tanto grave per riunire la famiglia in libreria proprio nel bel mezzo di una festa molto importante.
Importante soprattutto per Sesshomaru, per lui quella era come una riunione di lavoro.
La maggior parte degli accordi finanziari erano stati presi proprio in quell'occasione e in quella stanza.

-Allora è meglio che vada, è una questione familiare- disse subito Kagome sciogliendo il braccio da quello del ragazzo e avviandosi verso la porta.

In realtà aveva detto quelle parole perchè si sentiva piuttosto in imbarazzo, specialmente davanti a Sesshomaru. Sapeva benissimo che lui non la poteva soffrire. Il vero motivo rimaneva un mistero... o perchè lei era la fidanzata di Inu-Yasha, il fratello che tanto detestava, o perchè era una misera umana. Oppure potevano essere tutti e due i motivi insieme.
Tante volte Kagome si era domandata come facesse Izayoi a vivere tranquillamente in quella casa con quell'essere.
Era sempre arrivata a ipotizzare che Sesshomaru semplicemente faceva finta che la seconda famiglia di suo padre non esistesse. Ragionamento più che logico.

-No, Kagome! Rimani pure. Ormai fai parte della nostra famiglia!- disse Inu No Taisho avvicinandosi alla futura nuora e riportandola vicino a suo figlio.

Kagome si rese conto che Sesshomaru non gradì quel gesto perchè la incatenò con quel suo sguardo gelido e ,a volte, davvero pauroso.
Per reazione si strinse ad Inu-Yasha.

-Eccomi!- urlò poi una voce. Quella del colpevole.

Portava in mano una bottiglia di champagne.

Tutti i membri della famiglia, tranne Kagome e Inu-Yasha che non erano ancora stati informati di nulla, strinsero gli occhi per la rabbia che ribolliva in loro.

Il ragazzo avanzò e Izayoi finalmente chiuse la porta.

-Cosa succede?- domandò Bankotsu.

-Non dico che la nostra sia una famiglia di santi ma nessuno si è mai comportato come te, Bankotsu- disse Inu No Taisho.

-Papà...?-

-Un Taisho venne accusato di brigantaggio e morì impiccato, un altro invece per pirateria e un altro ancora venne bruciato vivo perchè considerato eretico. Ma tu- e puntò il dito verso il suo ultimo figlio- li hai davvero superati tutti!-

Bankotsu spalancò gli occhi, le accuse erano davvero pesanti. E anche Kagome e Inu-Yasha si spaventarono.

-Ti sembra il caso di flirtare con la figlia del nostro autista proprio sotto gli occhi della tua fidanzata e dei suoi genitori? Ci hai messi in un grande imbarazzo questa sera- continuò Izayoi preoccupata per la pressione alta del marito.

Kagome sorrise a quella notizia. In effetti durante la serata non aveva visto nè Rin nè Bankotsu ma non era riuscita a collegare i due fatti.
Volse la testa verso Ayame ma l'amica la guardò malamente e incrociò le braccia al petto per far capire a Kagome che lei non era affatto contenta.
Sesshomaru continuava a fumare.

-Devi finirla subito questa storia. Kosuke Satsuki è un uomo troppo dignitoso per farsi prendere in giro da un ragazzo come te ed io nutro un grande rispetto per lui e per la sua famiglia. Chiederai scusa alla tua fidanzata- sentenziò Inu No Taisho.

-Papà, io amo quella ragazza- replicò Bankotsu.

-Bankotsu, voglio ricordarti che l'ultimo paio di gambe che ti è interessato è costato alla nostra famiglia diecimila dollari- intervenne Sesshomaru muovendosi dalla sua postazione.

Ayame rivolse uno sguardo d'intesa al fratello.

Sesshomaru iniziò ad avanzare e si ritrovò dietro a Bankotsu. Notò con la coda dell'occhio una strana cosa. Anzi due strane cose.
Delle forme di bicchieri nelle tasche posteriori di suo fratello.

Inu No Taisho ,invece, alla risposta del figlio si era accigliato ancora di più.

Sesshomaru allora ebbe un'idea.

-Però è anche vero, papà, che Bankotsu è libero di disporre della sua vita come meglio crede. Se davvero ama questa ragazza, che la sposi pure.- continuò.

A quella affermazione tutti sussultarono.
Inu-Yasha e Kagome si guardarono perplessi. Sapevano quanto Sesshomaru ci tenesse alla conclusione dell'affare con la famiglia Smith. Era un gesto folle, il suo.

-Cosa stai dicendo ,Sesshomaru?- intervenne Ayame che non riusciva a capire le intenzioni del fratello.

Bankotsu invece parve sollevato.

-Siediti e discutiamone con calma-

-Credevo fossi una specie di ghiacciolo e invece sembri l'unico della famiglia che mi capisce-

E si sedette.
E seguì un rumore di bicchieri frantumati.
E poi si sentì un urlo disumano.

Bankotsu aveva la faccia dolorante.

-Cos'è successo?- chiese sua madre preoccupata alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi alla sedia dove il figlio gemeva.

-Mi sono seduto sopra ai bicchieri.-

-E dov'erano?-

-Li avevo in tasca.-

***

Rin aveva sentito dei passi avvicinarsi al luogo dell'incontro.
L'incontro tanto atteso.

Corse verso la sedia dell'arbitro e , dopo aver salito la scaletta, ci si sedette sopra, sistemandosi anche il vestito per non sciuparlo.

Ma qualcosa andò storto e il sorriso radioso che regnava sulle sue labbra venne spodestato brutalmente.

-Cosa ci fa lei qui?- dimandò Rin, cercando di mostrarsi il più tranquilla possibile. In realtà stava ribollendo di rabbia.

Sesshomaru si avvicinò alla sedia dell'arbitro e in mano teneva i due bicchieri e la bottiglia di champagne.

-Mi ha mandato Bankotsu.- disse mentre apriva la bottiglia.

-Perchè, lui non viene?-

Silenzio.

Sesshomaru versava lo champagne nei calici, sembrava che non avesse sentito. Rin decise di riprovare perchè era più che decisa a scoprire la salute del ragazzo che le faceva battere forte il cuore.

-Gli è successo qualcosa?-

-Niente di grave.-

-Ma cosa?-

Sesshomaru si avvicinò ancora di più.

-Vuoi berlo lassù?- chiese porgendo il bicchiere a Rin.

-No. Vengo giù.-

La ragazza scese la scala, facendo molta attenzione a non sgualcire il vestito, e si ritrovò faccia a faccia con Sesshomaru. Era incredibilmente alto, lei sembrava una bambina rispetto a lui. Allungò la mano destra per prendere il bicchiere e ringraziò.

-Non ci incontriamo sempre nelle più strane circostanze, Rin! O ti trovo seduta sulle scale di casa mia ubriaca, o che sorvegli una partita di tennis tra due giocatori che non esistono- continuò lui portandosi alle labbra il calice di champagne.

Rin non disse nulla. Non sorrise nemmeno.
Era troppo amareggiata per questo.
Bevve un sorso di champagne.

-Posso sapere il motivo della sua visita? L'hanno spedita qui per trattare con me?- chiese subito lei sospettosa.

Non aveva mai visto, in tutti quegl'anni in quella casa, Sesshomaru in simili situazioni. Solo con una ragazza.
Casomai lo aveva visto solo con la sua valigietta da lavoro.
Ma mai con una ragazza.
Doveva esserci per forza qualcosa sotto. E sicuramene c'era lo zampino di Ayame. Ci avrebbe scommesso un occhio della testa, anzi tutti e due.

-Assolutamente no. Sono solo venuto a chiederti cosa è successo a Bankotsu.-

-E perchè venite a chiederlo a me?-

-Perchè non lo vedevo così dall'anno scorso, quando cadde da cavallo. Sembra che abbia battuto violentemente la testa per non ricordarsi di essere fidanzato, vuole solo te, Rin.- disse Sesshomaru stranamente calmo.

-Davvero?- chiese Rin facendo riafforare il sorriso sulle labbra.

-Certo.-

La ragazza sollevò la testa di lato, per pensare. Come se un'idea potesse piovere dal cielo e colpirla in pieno.

-Ma perchè allora non è venuto Inu-Yasha?- domandò.

-Inu-Yasha è un medico e i medici non ne capiscono niente di affari. Questo è un affare di famiglia ed io sono il più esperto in materia-

Affari.
Allora forse era vero.
Lui era venuto per trattare con lei.
Doveva aspettarselo.
Aspettò in silenzio.
Ma non arrivò nessuna risposta.
Vide solo Sesshomaru osservarla.
E lei si sentì tremendamente a disagio.

Era quel tipo di persona a cui lei non si sarebbe mai avvicinata. Era come se avesse uno strano alone magico intorno alla sua sagoma che lo rendeva innavicinabile.

Per fortuna qualcosa venne in suo aiuto.

Una canzone.
La canzone che sperava di sentire con qualcun'altro.

Le prime parole di "You are not alone" risuonavano nell'aria. Era vero, nemmeno lei era sola, ma non era con la persona che voleva.

-La sente? è la canzone che suonavano la sera prima che partissi e Bankotsu era proprio qui, in questo campo da tennis che ballava con un'altra ragazza- disse camminando verso il centro del campo- questa sera avrei tanto voluto essere io la fortunata che avrebbe ballato tra le sue braccia-.

Sesshomaru la guardò.
Avanzò lentamente facendo risuonare il leggero tacco delle scarpe.

Rin si ritrovò di nuovo faccia a faccia con lui.

-Resta sempre un affare di famiglia- disse e l'attirò a sè per ballare.

Lei all'inizio rimase stupita.
Poi mise la sua mano sulla spalla del ragazzo.

Notò subito che Sesshomaru era più alto di Bankotsu.


HOLA CHICOS! VISTO CHE BRAVA? HO FATTO PRESTO.
FINALMENTE, CARI LETTORI, SESSHOMARU è ENTRATO IN SCENA.
SO PERFETTAMENTE CHE LUI è OOC IN QUESTO CAPITOLO, MA HO CERCATO DI RENDERLO IL PIù FREDDO POSSIBILE, INFATTI, PER PRIMA COSA HO ELIMINATO IL BACIO PRESENTE NEL FILM. CREDO CHE SIA TROPPO AUDACE PER UNO COME SESSHOMARU!!! INSOMMA NON MI SEMBRA IL TIPO CHE BACIA SUBITO UNA RAGAZZA. O NO?
BEH SPERO VI SIA PIACIUTO.

ATTENDO CON ANSIA I VOSTRI COMMENTI!

UNA BACIO

RAN UGAJIN92
  
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