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Autore: clacli87    08/07/2010    1 recensioni
Stiamo parlando di uno dei personaggi meno esplorati della saga di Twilight, Leah Clearwater, la storia è di lei che tratta, di come è diventata quello che è e di come evolverà nel tempo affidandosi solo a se stessa, tra mille problemi e novità. Leah si avvicina alla scrittura, ma quando si scrive c'è sempre un motivo e lei ne ha uno più che valido! Spero vi piacerà! Ma perchè nessuno commenta? è così brutta? Ditemelo se è terribile!
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga, Più libri/film
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Finalmente sei di nuovo tra le mie braccia Diario, Bentornato!

E’ stato un trauma scoprire di non averti più con me, cercare di capire tra le mani di chi saresti finito, chi avrebbe infuriato sulle mie paure e sui miei perché, chi ne avrebbe riso, chi avrebbe stracciato e mutilato le pagine che con dolore sofferto le mie mani tremolanti avevano riversato al tuo interno.
E poi eccoti lì, sul mio letto, poggiato con cura maniacale, come se non ti avessi perso, come se fossi stata io a riporti e nel vederti si è levato in me un respiro di sollievo, l’unico tra tutte queste atrocità, una gioia fugace, troppo breve prima di scoprire di nuovo l’orrore:
Sam Uley.
Lo odio diario! Come ha osato leggerti? Come può averlo fatto? Evidentemente il suo lato animalesco ha influenzato anche il suo cervello! Ci vuole tanto a lasciarmi in pace?
Ora conosce tutte le cose che ho detto su di lui, su di Emily, ha violato la nostra privacy amico mio!
E poi scrivere su di te… come se fossi nulla, un pezzo di carta, avrà anche letto tutto quello che ho scritto ma non ha capito nulla evidentemente, non ha capito che tu sei il mio solo amico, eri l’unica cosa che mi apparteneva veramente, l’unico con cui avessi avuto il coraggio di sfogarmi e dovevi rimanere mio e soltanto mio, ma lui come sempre ha dovuto rovinare tutto.
Adesso sfoglio le tue pagine e mi assale un conato di vomito, è il disgusto che fuoriesce dalla mia anima; mi ritrovo la sua scrittura, il suo sfogo, se si può chiamare così, il modo per farmi “capire” o, come credo che sia, il modo per sentirsi a posto con la coscienza.
Si è questo che ha fatto dal mio punto di vista, a lui non interessa sapere davvero come sto, gli importa solo di se stesso ed è palese.
“Io Leah di qua”, “Io Leah di là” io.. io.. io.. sempre e solo io.
Avviso urgente per Sam: Non sei il sole, non ruota tutto attorno a te stesso!
Cosa pensava? Che chiedermi scusa avesse risolto qualcosa? Che dato che mi ama come una sorella sarei andata a fargli compagnia ogni giorno a casa sua? Che ora che mi ha spiegato che cosa ha dovuto passare lui sarò più comprensiva? A volte vorrei proprio sapere che gli passa per la testa…
Ma tanto non c’è problema perché me lo ha detto molto chiaramente che non dovrò aspettare molto per vedere o meglio sentire ciò che pensa.
E ancora una volta complimentiamoci con Leah che ha vinto un viaggio di sola andata per la mente di Sam l’uomo che odia di più al mondo e che vorrebbe veder sparire dalla faccia della terra ma a cui sarà destinata ad obbedire quando le comanderà ed al cui matrimonio imminente non potrà mancare dato che la futura sposa è sua cugina!
BUONA FORTUNA A ME STESSA (come se la fortuna fosse dalla mia parte…)
Immagino quanto potrà essere entusiasmante per me eseguire i suoi ordini, sicuramente discutibili, per l’eternità cioè dico io non poteva essere Seth il capo branco? o Jared, o addirittura Jacob, avrei sopportato chiunque ma non Sam!
Lassù ci deve essere qualcuno a cui non vado proprio a genio diario, più passa il tempo e più mi accorgo di avere una sfortuna quasi surreale e ti giuro darei qualsiasi cosa per poter fuggire, nascondermi da ciò che mi attende dietro l’angolo, ma non posso.
La cosa bella è che mia madre, ora che è diventata membro del consiglio, è fiera dei sui piccoli due lupi, dice che papà sarebbe fiero di noi, che siamo una benedizione per la riserva, mentre per me è come essere rinchiusa in un inferno tutto mio fatto di gironi personalizzati formato Leah.
Tutti sembrano entusiasti di ciò che è accaduto, quasi non riconosco più nemmeno Seth, non fa altro che seguire Jacob con un’aria fiera ma fiera, fiera di che cosa poi? Cacciare? Uccidere i vampiri? Non invecchiare mai? Cosa, cosa, cosa?
Sembra che l’unica sana di mente qui sono io, oppure sono io quella malata, in effetti i maschi del branco che problemi hanno? Nulla! Hanno tutto di guadagnato da un giorno all’altro si ritrovano più alti, più muscolosi e più affamati e io invece? Chi la vuole una donna muscolosa? Chi la vuole una donna che non crescerà mai, che non potrà mai dare alla luce un figlio, che si trasforma in un lupo quando si arrabbia? Sono diventata un rifiuto della natura, un mostro, un fenomeno da baraccone, tutto per colpa di Sam e tutto per colpa di quei maledetti vampiri.
Ecco Sam è un vampiro per quel che mi riguarda, odio entrambi nella stessa maniera, se non mi avesse fatto arrabbiare, se non mi avesse spinto a raggiungere l’odio che ora sono incapace di provare nei suoi confronti forse non mi sarei trasformata e avrei potuto continuare a vivere la mia vita che per quanto infelice potesse essere era pur sempre una vita.
Forse ti starai chiedendo cosa c’entra Sam nella mia trasformazione, lui naturalmente non ha menzionato nulla, non avrà neanche pensato che il suo atteggiamento mi avesse potuto dare fastidio… ma figuriamoci!
Comunque ti dicevo sono passati tre giorni da quando mi sono trasformata, appena scoperto che mio fratello era diventato uno del branco non sapevo che fare, non mi aspettavo proprio una cosa del genere, ora era uno di loro e per me questo era inaccettabile!
Tornai a casa sconvolta, senza Seth e con una rabbia dentro non indifferente, iniziai a scriverti e come al solito, nel mentre mille idee cominciarono a mescolarsi nella mia mente.
E se Sam avesse mentito su come si diventava lupi? Se la storia della genetica fosse stata una delle tante bugie che mi aveva raccontato? Se fosse stato lui la causa?
Insomma incominciai ad incolpare lui per quello che era successo a Seth, stiamo parlando di un ragazzino, rovinargli la vita così… non era giusto.
Decisi ancora una volta di recarmi da Sam e trascinare Seth a casa, con ogni mezzo possibile e ad ogni costo, era strano tornare di nuovo a casa sua, da quando ci eravamo lasciati lo vedevo addirittura di più di prima.
Quando tornai da loro erano tutti in casa, forse si aspettavano che arrivassi o forse avevano sentito i miei passi da lontano, comunque non erano sorpresi di vedermi, quella sorpresa fui io quando mi accorsi che Seth non era con loro.
“Sam, dov’è?” dissi irritata
“Dov’è chi Leah?” non voleva rispondermi e cominciava ad infastidirmi
“Mi prendi in giro Sam? Sto parlando di mio fratello e di chi sennò? Del tuo gatto inesistente?” avevo cominciato a stringere i pugni e stavo letteralmente facendo a brandelli pezzi di carne con le unghie, ma stranamente non provavo dolore fisico.
“Seth non c’è qui e non vuole vederti, quindi puoi tornare a casa tua.” La mia rabbia era ormai alle stelle, potevo sentire un fuoco che si sviluppava e mi avvolgeva alimentando i miei gesti e le mie parole “Lo so che è qui sei un bugiardo buono a nulla!” Stavo quasi gridando quando mi diressi fuori in preda a dolori muscolari e spasmi, tremavo come una foglia nel mentre che con lo sguardo cercavo mio fratello e poi Sam mi prese una mano e mi disse:
“Leah trasformati subito, ci serve anche il tuo aiuto” Mentre ascoltavo le sue parole avevo già elaborato un pensiero e fu proprio quello che mi indusse alla trasformazione: io sapevo che Sam mi stava trattando in quel modo per farmi arrabbiare e di conseguenza trasformare, lui voleva che io gli appartenessi come gli altri del branco.
E nel momento io cui realizzai di non voler appartenere a nessuno tranne che a me stessa, il mio corpo non obbedì più alla mente, si stirava e si contorceva, una morbida peluria su estendeva velocemente fino a ricoprirmi il volto, mentre le mie mani, o meglio le mie zampe, sfioravano il viso cercando tratti somatici un tempo appartenuti a me.
Sentii il rumore dei miei vestiti che diventavano brandelli, il suono più vicino degli uccelli tra le fronde, le voci che provenivano dalla sala della casa ed un ululato sordo nel bosco, era Seth e mi chiamava a se, era come se me lo stesse dicendo, mi diceva di andare da lui e io istintivamente mi diressi verso la sua direzione, non avevo mai corso a carponi, era strano ma non avevo paura, il vento sfiorava dolcemente la mia pelle e ad i miei occhi vigili non sfuggiva nulla.
Confusa nella natura selvaggia ebbi per la prima volta una parvenza di libertà, mi sentivo in grado di affrontare tutto e allo stesso tempo di non pensare a nulla per me esisteva solo il terreno, il sole, il fruscio del vento e la voce che mi invocava.
Ero andata lì per aiutare Seth a tornare a casa, ma alla fine fu lui ad aiutare me, a farmi accettare il compito che avevamo e a cercare di mitigare i pregi ed i difetti della situazione.
Ti dirò diario se non fosse che mi tocca sentire i pensieri di Sam starei meglio in forma animale che in quella umana, ma non posso scegliere cosa sono, mi tocca convivere con entrambe le mie parti per tutta l’eternità e la cosa più sconvolgente è che la parte che odia di più Sam è quella umana, sarà per questo che si dice che l’uomo è l’animale più pericoloso.
Ti aggiornerò prossimamente diario, prometto di non perderti mai più,
notte mio caro compagno di disgrazie.
   
 
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