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Autore: Yumi_Slyfox483    08/07/2010    5 recensioni
Due gemelli separati in classi diverse, nuove amicizie, nuovi professori, ma sempre gli stessi identici problemi.
Ma Bill e Tom, di 14 anni, conosceranno due nuovi amici che li aiuteranno a superare i problemi con gli altri: Georg e Gustav. Ma anche loro, come i gemelli, nascondo segreti e storie mai raccontate.
Bill cercò di cacciare indietro le lacrime. Le parole appena pronunciate dal ragazzo lo avevano ferito. "Dovevi pensarci prima di inziare a importunarmi!" riuscì ad esclamare sotto voce con un coraggio e una forza che non sapeva neppure di avere.
Sperò che il ragazzo non lo avesse sentito, ma a giudicare dal suo sguardo, lo aveva capito fin troppo bene.
"Io non sapevo fossi suo fratello! E anche dopo che l'ho saputo non ti ho lasciato stare, perché sei uno sfigato e non meriti neppure di portare il suo stesso cognome!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Due Mesi Prima



Ich Kämpf Für Dich Und Du Für Mich Für Immer



Il suono della rumorosa campanella della scuola, che segnava l'inizio dell'intervallo svegliò Tom Kaulitz destandolo da un dolce e profondo sonno, che era stato causato da quella noiosissima quanto interminabile lezione di tedesco.
"Hai dormito bene, Tom Kaulitz??"
Il piccolo alzò la testolina bionda e si ritrovò il seducente volto della professoressa bionda, nuova di soli pochi giorni.
Sorrise, sperando di entrare nelle sue grazie, e si sistemò i corti rasta biondi raccolti nella coda.
"Mi scusi.." esclamò dopo un po' "Ero sovrapensiero.."
"Certo, quello che ripeti a ogni mia lezione. Mi chiedo se fai così solo con me o ti comporti in questo modo anche con gli altri prof.."
La classe scoppiò a ridere e da qualche fila più indietro, Tom sentì un insulto diretto alla sua persona. Lo ignorò come sempre era abituato a fare.
"No.." rispose poi il piccolo malizioso "Con lei mi trattengo perché è carina.."
Tom non era il classico ragazzo intelligente che sa quando tenere la bocca chiusa e delle volte sapeva mettersi anche nei guai. E quella era una di quelle volte.
"Molto bene!" esclamò la professoressa, avvicinandosi alla cattedra ed estraendo dei fogli dalla sua cartelletta. "Questi sono dei compiti dell'altra classe, mettili in ordine alfabetico, salterai l'intervallo a causa della tua lingua lunga e non uscirai da qui finché non avrai finito. Chiaro?"
"No, un momento!" Tom si alzò infuriato mentre la professoressa caricava una pila di fogli sul suo banco.
"Cosa?" commentò acida.
"Io devo uscire! Devo..." non finì la frase che la donna caricò un'altra pila di fogli e Tom capì che avrebbe fatto meglio a rimanere in silenzio.
Cazzo! pensò corrucciando la fronte. Due piccole rughe si formarono sulle guancie mentre storceva il muso arrabbiato. Il resto della classe rise e lo abbandonarono al suo lavoro prendendosi gioco di lui e insultandolo.
Non aveva un buon rapporto con i suoi compagni di classe e, quel dettaglio all'apparenza insignificante e per lui tremendamente importante, lo rendeva acido e scontroso verso tutti. In realtà un motivo c'era e aveva anche un nome. Un nome che avrebbe difeso con le unghie e con i denti.
la professoressa si sedette alla cattedra mentre sbrigava le ultime cose per la lezione sucessiva e vigilava affinché il biondino non trasgredisse ai suoi ordini.
Tom cominciò a mettere a posto i compiti leggendo i nomi a uno a uno per sistemarli in ordine alfabetico.
"kappa.." esclamò quando fu arrivato a quella lettera e si stupì di vedere che un compito portava il cognome che iniziasse per kappa. Nella sua scuola erano pochi e nei registri di classe non erano mai messi nel posto giusto.
Come si chiama? pensò mentre scostava i fogli che coprivano il nome completo.
"Kaulitz!" sbottò sorpreso "Ma è il compito di Bill!" guardò il compito e poi la professoressa e senza farsi vedere afferrò la biro e nascose il foglio sotto al banco, Era un semplicissimo compito di matematica.
Probabilmente quella prof insegnava matematica nella classe del fratello ed era stata scelta per sostituire la professoressa di tedesco nella sua che era andata in maternità.
"Sapevo che non era la sua materia!" soggnignò il biondo e poi si concentrò del compito che aveva tra le mani. Suo fratello non era mai stato bravo in matematica e ultimamente i suoi voti a scuola erano peggiorati. La colpa di tutto erano state le dure giornate coronate da insulti che Bill passava e sopportava nella sua nuova classe lontano da lui.
A differenza di quando avevano frequentato le medie, i due gemelli non erano più in classe insieme, poiché alla scuola superiore si erano indirizzati per due rami di studio differenti. Era stata un trauma per lui la recente separazione.
E' tutto sbagliato! pensò il rasta cancellando con la penna alcuni procedimenti errati.
Lui era un piccolo genio in matematica, forse era l'unica materia in cui andava bene e correggere gli errori di Bill era un gioco da ragazzi per lui.
Inoltre sapeva imitare alla perfezione la calligrafia del suo gemello. La professoressa non si sarebbe accorta di nulla.
Bene.. così prenderà minimo un 7! pensò Tom felice rimettendo il compito tra la pila di fogli in ordine alfabetico.
In quel momento sentì una presenza alle spalle e trasalì spaventato. Faceva un certo effetto fare cose proibite.
"Ehi, Tom.." gli sussurrò un ragazzo alle sue spalle, lo stesso che lo aveva spaventato. Il rasta si voltò e riconobbe il viso del ragazzo che gli stava di fronte.
Il suo nome era Georg Listing. Aveva 16 anni, due anni più grande di lui, ed era stato bocciato ripetendo il pirmo anno da quasi due anni. Era il classico ragazzo svogliato con il solo scopo di divertirsi e vivere alla giornata.
Era moro con due occhi verdi simili a smeraldo che in quel momento lo fissavano perplessi.
Era la prima volta che gli rivolgeva la parola.
"Cosa vuoi?" sbottò il rasta scorbutico dopo che lo ebbe fissato a lungo.
"Reggi il gioco!" il rasta lo guardò confuso.
"Prof!" gridò d'improvviso il moro "Ho un problema serio!"
La professoressa lo guardò scocciata. Sembrava fin troppo abituata a quel genere di comportamento da parte del ragazzo. "Che genere di problema?" chiese.
"Ho dimenticato la merenda a casa e non ho nulla da mangiare..."
"Va pure a prenderla al bar!" sbottò la donna in risposta.
"E qui il problema diventa serio." confessò Georg "L'ultima volta che sono andato al bar ho combinato un vero disastro e la barista non vuole più che metta piede lì dentro. Mi ha minacciato, sa!"
"E cosa dovrei fare io?" sbottò la donna spazientita.
"Sarebbe così gentile da andare lei al mio posto? Sa già quello che voglio!"
"Listing!"
"La prego... io non ho mltissimi soldi con me e sto morendo di fame!" il moro sfoggiò uno sguardo da cucciolo indifeso e i suoi occhi verdi smeraldo ebbero un effetto ipnotico sulla proferessa.
"Uno di questi giorni mi manderai al manicomio!" commentò la donna "Kaulitz... Non uscire di qui, chiaro?"
Il rasta annuì mentre Georg assicurò alla professoressa che lo avrebbe legato alla sedia se avesse tentato la fuga, quelle erano state le testuali parole.
La professoressa si alzò e si diresse fuori dalla porta mentre Tom si voltò verso Georg confuso.
"Va!" gli esclamò il ragazzo "Ci penso io ai compiti!"
"Ma perché lo hai fatto?" esclamò Tom ancora più perplesso.
"So che tuo fratello è nell'altra classe, corre sempre qui per vederti, ma oggi non c'è... deduco che tu voglia andare da lui."
Tom chinò il capo arrossendo. L'unico motivo per cui aveva messo il broncio alla punizione della professoressa era che non poteva a trovare suo fratello al piano di sotto.
"Ha la gamba ingessata." confessò il biondo "Gli ho proibito di venire qui da solo." Era la prima volta che parlava di Bill a un suo compagno di classe.
"Bè allora ti starà aspettando.." rise Georg "sistemo io i compiti... ah e dargli questa!" gli lanciò un pacchetto di crostatine e sorrise "da parte mia!"
Tom sorrise anche se ancora un po' confuso.
"Dai presto, prima che ritorni la prof. A quest'ora al bar c'è sempre una fila assurda. Se vai ora puoi stare 10 minuti buoni con tuo fratello,"
"Perché mi hai aiutato?" ripeté Tom, rigirandosi la merenda tra le mani.
"Perché mi andava..." rispose Georg sorridendo.
Tom si voltò e fece per uscire, si bloccò a metà strada e si affacciò alla porta della classe.
"Ti ringrazio!"

Tom scese le scale di corsa stranamente felice. Era la prima volta che un suo compagno di classe si dimostrava così gentile nei suoi confronti da quando aveva inziato quella nuova scuola, ma soprattutto nei confronti di Bill. Gli aveva perfino dato la sua merenda.
Suo fratello era il motivo principale per cui non aveva stretto alcun tipo di amicizie nella sua classe.
Tutta la scuola riteneva Bill Kaulitz uno sfigato senza fegato, effemminato e ricchione, così lo definivano e al primo anno di liceo, Tom era stato messo di fronte a una scelta: seguire la massa o difendere il fratello...
La sua scelta aveva optato senza alcuna ombra di dubbio sulla seconda.
Con uno splendido sorriso sulle labbra varcò la soglia della classe di Bill e il sorriso si spense non appena lo vide un angolo, come un fuoco quando gli viene gettata sopra dell'acqua.
"Bill?" la classe era vuota e il fratello alzò lo sguardo contornato di lacrime nere.
Se non fosse stato per il trucco pesante sugli occhi, i vestiti aderenti opposti a quelli larghi del fratello e i capelli corti corvini portati sparati, nessuno avrebbe saputo riconoscerli.
Bill e Tom Kaulitz erano gemelli identici e vivevano l'uno per l'altro.
"Che cosa è successo?" domandò il rasta avvicinandosi al gemello che aveva chinato il capo.
"I miei compagni mi hanno rubato la merenda e hanno pasticciato il mio gesso con il pennarello.."
Tom valutò la gravità della situazione che aveva portato Bill alle lacrime.
Bill sei frocio. Ricchione. Femminuccia. Questi ed altri appellativi abbellivano il gesso della gamba di Bill.
"Andranno via.." lo rassicurò Tom asciugandogli il viso "Hai fame? Ho delle schiacciatine con me.."
Bill le afferrò e aprì il pacchetto cominciando a mangiare. Era davvero affamato.
"Perché non sei venuto prima?" domandò dopo un po'.
"La tua professoressa di matematica mi ha messo in castigo!" rispose il rasta osservandolo mangiare.
"Cosa? Hai la mia stessa prof?" esclamò Bill con la bocca piena.
"Da noi insegna tedesco anche se non ne è in grado. E' una supplente. La nostra prof è andata in maternità."
"Capisco.." Bill chinò il capo continuando a mangiare.
"Bill, chi ti ha rubato la merenda?" domandò poi Tom.
"E' stato Steven e sempre lui mi ha scritto sul gesso."
"Bene.." commentò Tom sorridendo "Ho una bella sorpresa per lui. Mi ha rotto un po' i coglioni negli ultimi giorni."
Bill lo guardò confuso.
"Fuori dalla scuola se la vedrà con me.. Ora però devo andare, Bill. Un mio compagno di classe mi sta guardando le spalle."
"Hai fatto amicizia con qualcuno?" sussurrò incredulo il gemello mentre dalla porta stavano entrando dei ragazzi e il moro aveva automaticamente abbassato la voce.
"E' ancora presto per dirlo.." rispose Tom mantenendo lo stesso volume di voce e guardando i ragazzi che entravano capitanati da Steven "E' lui non è vero?" esclamò poi in direzione di Bill.
"Sì, ma Tomi.."
"Lascia fare a me." il biondo non lo lasciò finire di parlare e si diresse verso i ragazzi a passo svelto.
"Ehi, sei tu che hai rubato la merenda a mio fratello?" chiese con una naturalezza che confuse il ragazzo di fronte a lui. Sembrava che stesse chiedendo la cosa più normale del mondo.
Steven si avvicinò un po' inquieto. Non sapeva che il suo giocattolo preferito, così definiva Bill Kaulitz, avesse un fratello così... muscoloso.
"Sono io sì!" rispose come se ne andasse fiero. Si avvicinò a Tom nascondendo la paura nel suo sguardo.
"Bene.." Tom si voltò verso il gemello, che era di colpo sbiancato "Bill prestami la tua matita per truccarti.."
"Che cosa?" sbottò il ragazzo di fronte a lui un po' incredulo. Si aspettava che il biondo gli avesse tirato un pugno o qualcosa del genere.
"AHAH!" cominciò a ridere Steven guardando i compagni "Vuoi che ti faccia un autografo anche a te, spazzolone?"
"Come mi hai chiamato?"
Bill afferrò il braccio del gemello cercando di calmarlo. Il biondo afferrò la matita che Bill gli stava porgendo e ne sfilò il cappuccio piano. "Avevo intenzione di pasticciare la tua lurida faccia, ma ho in mente qualcosa di meglio! Non sarò io a farlo!" afferrò la mano del gemello e gli mise la matita per il trucco in mano.
"Che diavolo?" sbottò Bill confuso mentre il resto dei compagni guardava la scena sbalordito.
"Perché non gli fai vedere come ti trucchi la mattina..." Bill scoppiò a ridere non riuscendo a trattenere la risata e Steven indietreggiò spaventato.
"No, ehi, stai lontano con quel coso!"
Billl annuì divertito e si appoggiò al gemello che lo aiutava ad avvicinarsi a Steven che aveva afferrato saldamente per un braccio.
"Stai fermo!" commentò Bill mentre dipingeva la faccia del compagno "O ti farai male!" si divertiva troppo. Con Tom al suo fianco sentiva di poter fare anche il duro.
"Ehi, Brutta chec-" Steven fece per afferrare la mano di Bill con quella libera, ma si bloccò spaventato quando sentì la stretta di Tom farsi più forte.
"Non toccare mio fratello..." sibilò a dentri stretti "O ti farò male.."
Steven mollò la presa e stette immobile.
Quando il moretto ebbe finito rise di gusto e Tom lo imitò "Ohhhh Bill.." commentò "Sei stato crudele, è tutto storto, a differenza di te lui non sta proprio bene truccato, vero?"
"Vero!" confermò il gemello.
Steven si allontanò dai due gemelli e puntò loro il dito contro "Siete malati di mente!" commentò, chinando il capo imbarazzato e correndo in bagno.
I compagni rimasero a guardare Bill e Tom spaventati.
"La prossima volta che vi azzardate a prendere per il culo Bill ve la farò pagare cara, ok?" proferì Tom.
I ragazzi indietreggiarono annuendo impauriti.
"Ehi.." commentò poi Tom facendo sedere Bill che aveva assunto in viso un'espressione sofferente. "Ti fa male il piede?"
"Ja, un po'. Grazie per prima, Tomi.. Non avrei trovato il coraggio di farlo da solo.. non so cosa farei se tu non ci fossi."
"Non ci pensare!" Tom sorrise e lo sistemò al suo banco. "Io ora però devo andare.."
"Oh certo! La punizione! Corri e non preoccuparti per me, starò bene!" Bill sorrise e Tom lo imitò rassicurato dalle sue parole.
"Ok, ah hai preso sicuramente un bel voto in matematica!"
"Come fai a saperlo?" chiese Bill confuso.
"Lo so e basta, fidati. Ci vediamo dopo, non venire da me, ti vengo a prendere io. Ciao Bill!"
"Ciao Tomi. Buona giornata!"
I due gemelli si salutarono e Tom uscì di corsa e salì le scale sperando che la professoressa non fosse ancora arrivata.
Appena varcata la soglia trovò Georg intento a sistemare gli ultimi compiti. Guardò la cattedra, per fortuna era ancora vuota.
"Ti ringrazio!" commentò Tom avvicinandosi a Georg, che gli ridiede il suo posto e sorrise.
"Tuo fratello sta bene?" domandò curioso.
"La gamba fa male come c'era da aspettarsi.." rispose Tom chinando il capo pensieroso.
"E..." continuò Georg.
Tom rialzò il capo. Si vedeva così tanto che qualcosa non andava? Non doveva fidarsi troppo di lui, ma infondo aveva offerto la merenda a Bill.
"Come facevi a sapere che mio fratello non aveva la merenda?"
"Ehi, non lo sapevo!" si difese Georg ridendo "O almeno non questa volta..."
Tom lo guardò confuso e irritato.
"E va bene. Il mio migliore amico è nella classe di tuo fratello e mi ha raccontato molte cose di lui."
"Chi è? Che ti ha detto?" Lo interrogò Tom.
"Si chiama Gustav, è un tipo timido, di un anno più grande di voi. Mi ha detto che è spesso vittima di bullismo dal parte dei suoi compagni... e la gamba.."
"Sì!" rispose Tom prima che avesse il tempo di finire la frase "Un ragazzo gli ha fatto lo sgambetto mentre uscivamo da scuola, Bill è caduto e proprio lì vincino c'era una buca. Si è rotto il piede. Mio fratello è fragile e debole.."
"Però sulla faccia di quel tipo c'è un bel cerotto!"
"Gli ho rotto il naso!" confermò Tom.
Georg sorrise. C'era da aspettarselo "Io.. mi dispiace molto per lui. Non ci trovo niente di male in tuo fratello o in te.."
"Perché me lo dici ora? E' da un mese che siamo in classe insieme.."
"Ho solo aspettato il momento giusto. Questa classe è tremendamente noiosa con questi bambinetti che criticano a destra e a manca!" Georg si portò le mani dietro la nuca con fare disinvolto.
"Parli come se tu fossi grande!" sbottò Tom ridendo.
"Bè lo sono! Ho 16 anni eh!" Il moro rise e il rasta lo imitò. Gli piaceva Georg e avrebbe voluto farlo conoscere anche a Bill. Chi sa come avrebbe reagito nel sapere che il compagno timido della sua classe era il migliore amico di uno della sua che non lo prendeva in giro. Finalmente avrebbe avuto un amico, oltre a lui.
In quel momento la professoressa entrò in classe e con lei il resto dei compagni.
"E' suonata, Kaulitz!" commentò acida porgendo la merenda al povero Georg "I compiti?"
"Sono qui professoressa, dalla A alla Z!" rispose Tom con un sorriso a 32 denti sul volto.
La professoressa lo guardò meravigliata poi rivolse lo sguardo a Georg. "Non mangiarlo, ora!" gli ordinò.
"Come vuole!" rispose il ragazzo.
La donna prese i compiti e se ne andò e Georg scartò il suo panino affamato.
Tom si voltò a guardarlo mentre il resto della classe si apprestava a tornare ai proprio posti. Georg gli fece l'occhiolino e Tom sorrise.
Per la prima volta in 1 mese era felice di essere a scuola.

Kampf der Liebe - Tokio Hotel



   
 
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