C’era una
volta…
“I love U”
racconta una storia fatta di sogni e realtà mischiati inesorabilmente nella
stesso bicchiere.
È fatta da
ciò che io vivo continuamente , a ciò che il mondo mi fa subire, vedere contro tutto
ciò che mi lega a questa misera terra.
Mi sento
costretta a stare contro un solitario e freddo muro aspettando che tutto ciò
che vorrei mi scappi dalle mani.
Il mio
vestito si muove alla brezza come i miei pensieri, la mia figura è instabile,
passo dalla visione al concreto.
Ti attendo…
mi guardo intorno, ti voglio amare, sentire di nuovo i tuoi occhi posarsi sulle
mie labbra, il tuo respiro che mi invade la bocca e le tue mani che mi fanno
pervadere di brividi lenti e in un attimo accade..
Incontro le
tue fredde mani, i tuoi capelli lucenti e la tua forte schiena muscolosa.
Ma mi riporta via la realtà, strappandomi al più dolce sogno e mi ritrovo solo
abbandonala, lasciata morire li contro quel muro. Abbandonata da tutto quello
che è lecito amare. Da tutti quelli che voglio amare, persone che non ci hanno
pensato su due volte prima di lasciarmi qui, sola. È così è la verità,
miseramente tutto scivola lontano, via da me, ma poi ritorna ed eccola li
l’immagine di noi due, uniti in un solo corpo. Labbra contro labbra. Solo così,
solo per essere finalmente una cosa sola.
Ma un lampo
di consapevolezza mi invade. Lo so…
So chi sei
tu…
So chi sono
io…
Le lacrime
scendono inesorabili.
Tu sei
Light.
IO,
Misa.
Due nomi
incompatibili, che non sono fatti per stare insieme. Nemmeno per sogno, nemmeno
per idea.
Il sogno
fugge via e la realtà mi soffoca. Mi infastidisce, mi fa boccheggiare, perdere
il respiro, guardarmi intorno stranita.
È un attimo
ma mi riprendo.
So chi
sono io
KIRA
Post Scrittum: è arrivato il continuo di “Stereotipo”.
Continuo non è esatto per nulla. Questa storia è una spiegazione della vita di
Misa negli attimi precedenti alla morte di Light. È un po’ incasinato come
capitolo come la spiegazione che leggerete fra poco. La mia ispirazione sono state le parole “I Love
U…”. le ho immaginate come figure. La “I” è il stare di Misa contro un freddo
muro abbandonata. “L” è il momento
in cui la realtà si mischia al sogno con
un soffio di vento e da li inizia questo via vai dal sogno alla realtà. La “O”
è il volto in attesa, la “V” è l’esatto momento in cui si toccano, il sentire
di Misa le sue mani e la schiena e la “E” è l’istantaneo momento in cui Misa
ritorna alla vita reale e la “U” è il
bacio, l’unione. I puntini sospensivi, invece, sono le lacrime che Misa lascia cadere dopo il
lampo di consapevolezza. Ok, il discorso è contorto, forse non ci avete
capito nulla oppure non avete capito come abbia fatto a vedere in “i love U …”
tutto questo. Boh! Chissà! Datemi le vostre impressioni nel commento. Per
chiunque abbia letto “Stereotipo” consiglio di leggerla perché la visione di
Misa è importante!
Un abbraccio
per salutare la morte e un abbraccio per richiamare la vita.
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