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Autore: Marti_PenguinOwl    09/07/2010    5 recensioni
Una ragazza si troverà faccia a faccia con i suoi idoli: i Tokio Hotel, che l'aiuteranno a passare il periodo più brutto della sua vita. E uno di loro la farà innamorare perdutamente. Premetto che è la mia prima FF, se vi ho incuriosito con la presentazione leggete la storia !! Baci !! Martina.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, mi chiamo Martina e questa è la mia prima FF… Secondo me fa davvero schifo ma provo a postare il primo capitolo… recensite sia in positivo che in negativo. Se non piace non continuo. Baci!!!

 

... Capitolo 1 …

 

-Martina!- sento mia madre che mi chiama. Mi alzo dal letto e scendo in cucina. –Che c’è mamma?- le chiedo. –Vai a prepararti, ha chiamato papà vuole portarci fuori a cena- dice tutta contenta.

-A che ora viene?-

-Alle 20:30!- risponde, sorrido vedendola così felice. Sembra una bambina di 7 anni a cui hanno appena regalato una barbie. I miei sono sposati da 21 anni e mio papà tornava sempre stanco la sera per portarci a cena fuori, succedeva raramente, per questo mia mamma era così felice! Guardo l’orologio: le 19:15. Salgo di sopra e mi chiudo in bagno. Sfilo il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo poso sul davanzale della finestra facendo partire Don’t Jump. La canzone dei mitici Tokio Hotel, il mio gruppo preferito. Mi spoglio e mi infilo sotto la doccia canticchiando. Sento il getto freddo dell’acqua sfiorarmi la pelle e mi rilasso.

...I jump for you…

La canzone finisce proprio mentre io esco dalla doccia. Prendo un asciugamano e me lo avvolgo addosso. Mi lavo i denti e mi asciugo i capelli. Torno in camera mia a vestirmi: scelgo un paio di jeans stretti, una maglietta scollata lunga bianca (visto che siamo a luglio) con la scritta: I love New York Paris Miami Tokyo e le mie immancabili scarpe de tennis. Prendo la trusse e comincio a stendere il fondotinta, applico un velo di ombretto bianco che sfumo con quello nero alla fine dell’occhio e metto un po’ di matita nera. Osservo la mia immagine riflessa sullo specchio: i lunghi capelli biondi mi ricadono ribelli sulle spalle. Il seno della giusta dimensione sul mio corpo snello, i jeans mettono in evidenza la forma del mio sedere prosperoso… Il suono del campanello mi arriva lontano e insistente, mi precipito giù per aprire la porta a mio padre.

-Ma com’è possibile che dimentichi sempre le chiavi?!- gli dico sorridendo.

-Sarà che in 21 anni non mi sono ancora abituato, e poi so che ho una bellissima figlia di 16 anni pronta a venirmi ad aprire! Ma la mamma?- mi chiede mentre ci dirigiamo all’auto.

-Non è ancora pronta-

-Tipico di tua madre!- alza gli occhi al cielo e io rido.

La vedo scendere le scale tutta pimpante. E’ bellissima.

Sale dalla parte del passeggero e chiude la portiera, anzi sbatte la portiera! Salgo anch’io e vedo i miei sorridersi. Mio padre mette in moto l’auto e ci conduce al ristorante. Arriviamo in un bel posto immerso nel verde dove padroneggia una scritta: Gala Restaurant. Impossibile non notarla è grande quanto casa mia! Entriamo e ci sediamo in un tavolo per tre, un cameriere ci porta i menù e si allontana. Torna poco dopo con un taccuino.

-Allora per me un piatto di ravioli ai funghi e… una costoletta di maiale in salsa dolce!- dico decisa rivolta al cameriere.

I miei ordinano entrambi risotto alla castellana e misto fritto di pesce. Bleah!!! Io odio il pesce!

Mangiamo e ridiamo felici. Quando i miei decidono di tornare a casa è mezzanotte e un quarto. Ci alziamo e ci dirigiamo all’auto, salgo e poggio la testa sul finestrino. Sono stanca. Dopo un po’ la testa comincia a farmi male per il continuo sbattere contro il vetro del finestrino ad ogni scaffa, decido di mettermi dritta a guardare la strada davanti a me. Quello che stiamo percorrendo è un tratto molto buio… poi vedo le luci di due fari venirci incontro. Capisco quello che sta succedendo solo quando sento mia madre urlare e mio padre sterzare l’auto a sinistra. Sbatto la testa contro il finestrino, vedo il vetro rompersi e lo sento conficcarsi nella carne. Urlo di dolore e vedo tutto pieno di sangue. Sento la macchina rivoltarsi e la cintura strozzarmi, comincio a vedere tutto nero e perdo i sensi.

 

...CONTINUA…

 

Scusate se il capitolo è corto ma è solamente il primo. Ringrazio in anticipo chi leggerà questa storia. Fatemi sapere cosa ne pensate… Recensiteeeeee !!!! Baci!!!

Martina.

 

  
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