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Autore: Melmon    09/07/2010    2 recensioni
A un sasso più grosso mi concedo solo tre secondi in più di respiro, premo con forza sulla ferita, il flusso del sangue è rallentato, ora che sono arrivata al ruscello la luce è aumentata ma non sapere è meglio, se vedo il mio fianco sporco del mio stesso sangue svengo qui! Se proprio devo svenire voglio farlo tra le tue braccia porca miseria!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Alice e Dean.'
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Grazie a jo ste e lafatablu per aver inserito la mia storia tra le preferite, a chi semplicemente legge la mia storia e a chi nel farlo spenderà due minuti per farmi sapere che ne pensa. Buona lettura!

6. Il mio scudiero.

Non c’è la faccio più cosi prendo il cellulare e ti chiamo, trattengo il fiato per la durata d’ogni squillo a vuoto poi finalmente rispondi.
– Perché non sei davanti a me ad urlare di aver rischiato la vita di Sam lasciandogli guidare la mia auto?
– E’ arrivato sano e salvo?
– Si e indovina un po’: tu no invece!
– Non aspettarmi farò tardi e tu devi riprenderti quindi fila a letto ad un ora decente!
– Dean che succede?
– Nulla.
– Non tenermi allo scuro per piacere.
– Sono ancora nel boschetto, Alice non sai… Alice io non ..
– Calmati, formula un pensiero e poi vedi se vuoi e ci riesci dimmelo.
– Alice non riesco a calmarmi, non chiedermi come sto non lo so.
– Mi stai facendo preoccupare e non posso correre da te, parlarmi per favore.
– Stavo per ritornare indietro da te, quando ho ritrovato la tua spade. Non so spiegarti perché né come ma un luccichio a tirato la mia attenzione e ho trovato il tuo pugnale. Il pugnale che ti ho regalato era sul fondo di un fosso coperto del tuo sangue, ti ho immaginato lì distesa …
– Non immaginare, io non voglio ricordarlo e tu non devi immaginare. Non sono lì, non mi hai persa, sei corso da me. Il tuo pugnale mi ha salvato la vita, la suoneria del cellulare mi ha dato speranza, la tua voce mi ha dato forza, la consapevolezza del tuo arrivo mi ha spinto a non arrendermi, le tue braccia che mi stringevano forte mi hanno fatto sentire finalmente al sicuro. Dean è questo quello che conta, è questo che voglio ricordare di quest’avventura e vorrei tanto che lo facessi anche tu.
– Stiamo scivolando sul romantico e lo sai bene anche tu che non sono il tipo.
– Tu parli con i fatti: correre da una fanciulla in pericolo è romantico, anche se non ci sono draghi, cavalli bianchi e armature sfavillanti. E’ reale, è la mia storia.
– Tu saresti la fanciulla in pericolo?
– Ehi! Io mi sono accontentata di un cavaliere in un’auto d’epoca e senza armatura!
– Vuoi dire che il mio arrivo in tuo soccorso è stato un accontentarsi?
– Beh se l’alternativa era un fusto, biondo, alto e con occhi azzurri direi che la scelta sarebbe stata più ardua ma il risultato invariato.
– Avresti scelto in ogni caso me …
– Già hai principi preferisco gli scudieri coraggioso con grandi occhi verdi e un cuore enorme. Sai loro sanno apprezzare meglio le ragazze ribelli come me.
– Già, anche io preferisco salvare giovani ribelli invece di principesse.
– I fatti me lo avevano dimostrato. Quando arrivi? Mi devo preparare a difendere la mia piccola.
– Quel rottame dovrebbe andare solo alla scasso, che fai se ti lascia in mezzo alla strada?
– Accosto, tiro fuori la casetta degli attrezzi e la riparò, non mi spaventa sporcarmi le mani con un po’ di grasso!
– Anche meccanico ora.
– Già mi apro anche i barattoli da sola sai?
– Che brava! Ora capisco perché non hai bisogno di un uomo al tuo fianco.
– Non voglio un uomo al mio fianco perché ho bisogno di lui, non voglio un uomo che mi protegga o si senta in dovere di farlo, voglio un uomo che mi ami, voglio un uomo al mio fianco semplicemente per esserci, per essere felice. Non so se mi sono spiegata …
– Torno ok, non so a che ora ma hai la mia parola che torno da te.
– Svegliami quando arrivi.
– Buona notte principessa.
– Buona notte principe.
Chiudo il cellulare e resto a fissare le stelle, se ti vedessi ora ti salterei al collo e ti riempirei di baci infischiandomene anche dei punti. Forse è per questo che non sei qui, mi conosci cosi bene, non vuoi che questi si realizzi?
Jo sembrava un po’, come dire, gelosa di te, hai una storia con lei?
Me lo avresti detto, forse semplicemente e un'altra tua fan mio bel principe.
Rientro dentro e mi siede al bancone, mi sono estraniata da tutti, anche se il mio corpo e qui io sono lontana miglia cosi lontana da non sentire Bobby chiamarmi, ritorno alla realtà solo quando la sua mano si poggia sulla mia spalla, mi volto e gli sorrido, non sai quanta voglia ho di tracannarmi una birra, ma con gli antidolorifici che ho preso e meglio non rischiare. Sorrido per poi tornare in camera, mi stendo sul letto sperando che il sonno mi raggiunga presto, non ho voglia di continuarmi a torturare con immagini del tuo volto ma Morfeo non è del mio stesso parere e al suo arrivo il tuo volto sorridente e ancora con me.
Se la vita reale rispecchiasse questo mio sogno io e te saranno una sola cosa da tanto tempo, resto a cullarmi nelle mie illusioni per quasi tutta la notte.
Le lacrime rigano involontariamente il mio volto, troppa dolcezza in queste ore di sonno, troppa dolcezza mai ricevuta tutta insieme nelle ore di veglia, dolcezza che vorrei ricevere da te, carezze, baci e coccole che chissà se riceverò. Mi sveglio e solo l’idea di rinchiudere gli occhi e tornare da te, in quel mondo cosi facile e poco crudele, mi fa stringere forte il cuore in una stretta di ghiaccio che mi toglie anche il respiro. Accendo la luce in modo che la stanza che mi circonda sia ben visibile, reale a tutti i miei sensi, scendo dal letto a piedi nudi, mi avvicino alla finestra e perdo la condizione del tempo, resto ferma a guardare le stelle.
Dovrei riposare come mi hai ordinato ma non ho mai realmente ubbidito ad un ordine, a mia discolpa possa dire di averci provato ma che il dolore fisico che provo da sveglia fa meno male del dolore al petto che provo dopo essermi svegliata da uno dei nostri incontri romantici notturni. Certo non ti direi mai cosa realmente accade in questi sogni, non ti direi mai di passare le mie ore di sonno a sognarci stesi sotto un albero semplicemente abbracciati.
Mi avvicino al vetro e inizio a sperare con tutta me stessa di vedere l’impalata parcheggiare, non m’importa cosa succederà quando scenderai, non m’importa cosa siamo e cosa saremo a me basta vederti scendere e venire verso me. Resto a fissare il vuoto cosi a lungo che solo l’improvviso cambio d’illuminazione mi fa capire che la notte e passata, la notte e passata e tu non sei arrivato. Lacrime mi solcano in viso, ho pianto abbastanza in questi giorni, cosi mi faccio forza, respiro profondamente asciugandomi le ultime lacrime per poi tornare a letto a far finta di dormire.
Chissà con chi sei ora, chissà quale donna ti ha tenuto compagnia.
Il sonno non arriva ma non mi preoccupo, non importa più nulla ormai.
  
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