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Autore: near7    10/07/2010    1 recensioni
Questa fanfiction è una parodia di Phoenix Wright, ambientata tre anni dopo il fatidico giorno della radiazione di Phoenix. Il protagonista è Larry Crick, avvocato ventunenne poco dotato e la sua (poco) pacifica assistente Lara. Il procuratore semi fisso è Emmeny Darkness, un personaggio molto malinconico.
Genere: Dark, Demenziale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il Giudice, Nuovo Personaggio, Winston Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Capitolo 46: Flash Forward

 Continuando con l’insulso giro turistico di Megolm, il gruppetto arrivò ad uno strano dispositivo.

“Questa è la più merantastica delle mie invenzioni, l’orgoglio del mio cervello Superiore!!!” Disse Kaos entusiasta, marcando molto la parola superiore. Mostrò un telecomando.

“Lo hanno già inventato…” disse Lara scocciata pensando ad un semplice telecomando di una televisione.

“COSA?!!?!?!? NO!! Non è possibile!! Il mio controllore di articolazioni… già inventato?! Che pazzia è questa?!” Chiese Kaos improvvisamente arrabbiato.

“Ehm… Lara, cerchiamo di compiacerlo…” Sussurrò Larry a Lara. “Cosa farebbe?” Chiese poi.

“Guardate!” Disse Kaos. Puntò il telecomando verso Emy, e da esso venne sparato un microchip che si attaccò al collo del procuratore.

“C-cosa sta facendo?!” Chiese Emy preoccupato.

Kaos premette un paio di tasti sul telecomando ed Emy iniziò a camminare e ad agitare le braccia.

“Che succede?! Perché mi sto muovendo?!” Chiese Emy.

Emy andò a sbattere contro un muro.

“Fammelo provare!” Disse Larry interessato facendo un ghigno poco bonario.

“No. Solo i geni come me possono usarlo! Per la tua mente inferiore… è troppo difficile.” Disse Kaos.

“Ma dai, è come comandare un robottino gocattolo!” Disse Larry.

Lara strappò il chip ad Emy insieme ad un po’ di pelle.

“Ahia!” Disse Emy.

“Come funziona?” Chiese Lara.

“Eh eh… il chip si collega direttamente al sistema nervoso e mi consente di controllare articolazioni delle braccia, delle dita, delle mani e delle gambe a mio piacimento. Però non posso ad esempio controllare la testa o simili.” Spiegò Kaos orgogliosamente.

Lara mise l’invenzione nel registro processuale.

“A proposito, come mai nel registro ci può stare anche un chiosco o degli esseri viventi?” Chiese Larry.

Poi Kaos li portò in una stanza dove c’era un'altra delle sue invenzioni.

“Questa è la più genialosa!” Gridò Kaos.

“Non era il coso delle articolazioni?” Chiese Larry.

I tre entrarono in una stanza vuota. Come nella sala del delitto, il pavimento era a quadri blu scuro e le pareti grigie. Era di circa 20 metri quadri. Alla fine della stanza c’era un grosso computer collegato ad un casco, sotto al quale c’era una sedia. Nella stanza c’era Vex Sbyron.

“Cosa ci fate qui, ragazzacci?” Chiese Vex.

“Gli volevo far vedere questa invenzione! La ho fatta io!” Disse Kaos colpendosi orgogliosamente il petto con un pugno.

“Veramente la abbiamo fatta insieme, non osare prenderti tutto il merito che se no io ti castro, hai capito stupido ragazzino impertinente?” Disse Vex.

“Aaah! N-no!” Disse Kaos preoccupato.

“[Ecco una minaccia da fare a Larry.]” Pensò Lara.

“A cosa s-serve?” Chiese Emy a Vex.

“Innanzitutto parla con più rispetto ad una persona più anziana. Ah, gioventù odierna…” Disse Vex.

“M-ma io non ho parlato con poco…” Provò a dire Emy, ma venne zittito come al solito.

“In ogni caso non dovete assolutamente toccare il pulsante rosso, oppure…” Stava dicendo Vex, ma non potè finire la frase. “A cosa serve questo pulsante rosso?” Chiese infatti Larry mentre Vex parlava.

Lo premette.

“NO!! Così distruggerai la mia preziosa genialità…” Urlò Kaos.

“Incosciente!!” Disse Vex contemporaneamente.

Il macchinario esplose in un insieme di fulmini e pezzi di ferro, ed uno dei fulmini colpì Larry.

Imrpovvisamente era tutto nero. Poi improvvisamente si trovò in una stanza identica a quello dove si trovava prima ma più grande e con alcune capsule.

Larry si trovava accanto alla porta, ed era avvolto da uno strano bagliore.

Davanti a lui c’era un tizio di spalle. Era vestito di nero, con i capelli grigi, delle calze bianche lunghe e delle strane scarpe.

Teneva in mano una strana pistola dalla quale fuoriuscivano alcuni fulmini che stavano colpendo Lara. Ma non era una sola Lara: Erano tante. Dietro le Lara c’erano Sbyron, Megolm, Emy e… Larry.

Poi di nuovo tutto nero.

Dopo un po’ si trovò in una grossa piscina all’aperto, senza nessuno.

Nella piscina c’erano alcuni pirahna.

Dietro ad un albero, Larry potè vedere un tizio che osservava cosa stesse succedendo.

A bordo piscina invece c’erano tre persone. Larry ne riconobbe una: Truefalse Misham. Osservava i pirahna nella piscina.

“I pirahna… mangiano ogni cosa fatta di carne che gli capiti a tiro, indistintamente dalle sue condizioni. Vero o falso?” Disse Truefalse girandosi verso le due persone.

Uno dei due, un tizio molto alto e muscoloso, con lunghi capelli neri fece un sorriso.

“…vero.” Disse, e diede una manata al petto di Truefalse, che cadde nella piscina, infestata dai pirahna.

Poi di nuovo tutto nero.

Dopo un po’ un'altra scena, forse la più terrificante.

Il tribunale.

All’accusa c’era Winston Payne. Alla difesa un ragazzo che Larry non conosceva. Il giudice era il fratello del solito giudice, che scuoteva la testa.

Fratello del giudice: Signor Trueman. Lei non è riuscito a contrastare la tesi dell’accusa. Mi rincresce, ma dovrò formulare il mio verdetto se non ha altre obiezioni.

Payne: Meheheheheheh…

Lawrence: Oh no… no!! Il mondo…

Fratello del giudice: Benissimo. Ora batterò il mio martelletto.

Tra il pubblico c’erano scene di isteria di massa, paura, pianti.

Poi di nuovo tutto nero.

Adesso Larry si trovava di fronte alla tomba di Jim Clow. Davanti a lui due persone: Un tizio vestito di nero e con degli strani capelli verdi con una pettinatura che ricordava la testa di un gatto, e l’altro era Larry. Aveva i capelli leggermente più lunghi ed indossava un cappello.

???: Benissimo signor Crick. Collaborando con lei vedrà che verremo a capo anche di questo caso.

Larry2: Si… vedrà, riusciremo a scoprire chi o cosa è il giudice.

???: Lo spero. Ma sarà difficile. Molto difficile…

Poi di nuovo tutto nero. E una visione ancora più terrificante: Il giudice che stringeva la coppa del mondo di calcio, con la maglia della nazionale portato in trionfo dai suoi compagni. Sul sottofondo si poteva udire “We are the champion”.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” Urlò Larry, ma sembrava che nessuno potesse sentirlo.

Poi Larry sentì un pugno nello stomaco. Poi un altro. Poi aprì gli occhi.

In un primo momento vedeva tutto offuscato, ma poi la sua vista si stabilizzò.

Lara lo stava prendendo a pugni per farlo svegliare. Dietro di lei c’erano Emy, Sbyron e Megolm.

“S-signor Crick! Sta b-bene?” Chiese Emy.

“Argh… sento male allo stomaco… ma cos’è successo?” Chiese Larry.

“Ha distrutto il macchinario e poi ha avuto una visione del futuro. Lei è un idiota! CI ha rotto il macchinario per vedere nel futuro!! Si prepari a pagare i danni!” Disse Vex furente.

“S-si… mandi il conto allo studio legale.” Disse Larry porgendo a Vex e Kaos un biglietto pubblicitario dello studio legale Grossberg.

“Ma lei non si chiamava Crick?” Chiese Kaos.

“Io? No… ma quindi le cose che ho visto…” Disse Larry.

“Accadranno, si! E tutto grazie al mio genio!” Disse Kaos.

“Ahehehehm…” Tossì Vex dando una gomitata a Kaos.

“Ehm… con l’assistenza del vecchiaccio.” Disse Kaos.

“A proposito… voi due al momento del delitto eravate assieme, vero?” Chiese Lara.

“Si.” Disse Kaos.

“Siamo stati a lavorare ad alcuni esperimenti fino alle 16:40. Anche se il tempo è volato…” Disse Vex.

“Che intende dire?” Chiese Larry.

“è sembrato che fossero passati solamente 10 minuti. E invece 50… ah, l’età inizia a farsi sentire purtroppo.” Disse Vex.

“Strano… è sicuro che non ne fossero passati 10?” Chiese Larry.

“Ne sono più sicuro che della individualità della barba del giudice.” Disse Vex. “L’orologio è sempre alla stessa ora da quando hanno costruito il laboratorio, ed è sempre stato precisissimo.” Disse Vex.

“Ah beh, se ne è così sicuro…” Stava dicendo Larry ma qualcosa lo interruppe.

“SEI UN PIRATA! SEI UN PIRATA. NOI ABBIAMO LA MAPPA E VA BENE COSì.” Era la suoneria di Larry.

Tutti si girarono verso Larry.

“Ehm… che c’è, mi piace…” disse Larry imbarazzato facendo toccare tra loro gli indici, arrossendo.

Fine capitolo 46.

  
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