>Dire che questa mia vecchia operetta a ha fatto poco successo è un neufenrismo direi :-p



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Al suono sordo della testa di Olor che cade sul pavimento Lyris lascia cadere l'arma e torna a sostenere Han. Sembra che la distruzione della Belva abbia completamente prosciugato le energie dell'umano che ora riesce a malapena a stare in piedi.
Dopo aver verificato le condizioni dei soldati che aveva portato con se, e placato così parte della sua ansietà Agar si affianca ai due: tempo di spiegazioni. “Non vi trovavamo da nessuna parte e così qualche ora fa sono sceso nelle prigioni, l'umano era tornato normale e così gli ho riconsegnato il bastone e anche lui si è unito alle ricerche.
Era un rischio fidarmi di uno stregone ma valeva la possibilità di ritrovarvi principessa..” Approfittando della pausa Han esordisce “Mago, mago non Stregone. Loro costringono la natura a piegarsi ai loro voleri. Mentre noi ci limitiamo a chiedere con gentilezza..” La sua voce è flebile, ma è chiaro il sarcasmo sotto il suono didattico. Agar si limita a guardare Lyris e a fare un sospiro “Va bene, non so se riuscirò mai davvero a distinguerli ma capisco la differenza di concetto... Mia signora, spero che potrete comunque perdonare il mio comportamento, ho soltanto cercato di saggiare la vostra risolutezza riguardo al futuro. La possibilità di un regno in cui elfi e umani possano convivere, e dove la loro progenie non sia vista come abominii o bastardi indegni. Cosa non semplice direi, dopo i passati trascorsi.”
Lyris anuisce e gli fa una carezza, dietro quell'atteggiamento burbero c'era un amico.
Mentre poi lasciano il salone Han le sussurra che sta cominciando davvero a capirci qualcosa: alla sede dei maghi circolavano da tempo voci e dicerie riguardo a un umano rinnegato e espulso prima della consegna del bastone a causa della sua ossessione per l'immortalità e gli esperimenti che conduceva su viandanti indifesi.
Allo scoprire fino a dove era arrivata la sua depravazione il lungo braccio della Torre aveva cercato di catturarlo ma all'epoca sembrava che fosse scomparso nel nulla, addirittura ci fu qualcuno che ipotizzò avesse inventato un nuovo tipo di portale per destinazioni ignote.
Una volta risaliti fino alle zone conosciute del castello Agar sigilla di nuovo l'entrata e congeda i soldati promettendo loro terribili punizioni se anche soltanto uno di loro avesse aperto bocca sul salone nascosto e quanto vi era accaduto: Per la prosperità del regno era bene che alcuni fatti continuassero a restare nell'ombra.
Rimasto solo con Lyris e Han Agar tira fuori dalla lunga veste un piccolo cofanetto di legno intarsiato e solo quando questi lo fissano incuriositi lo apre rivelandone il contenuto. Due braccialetti di bronzo finemente lavorato su cui erano scolpite alternativamente rappresentazioni del sole e della luna: simboli di unione. Lyris e l'umano sorridono e dopo un breve scambio di sguardi lì indossano come pegni di unione e del loro amore.
Sarebbero restati ancora un po' e avrebbero atteso che il paese fosse stato pronto per una loro unione ufficiale, tanto si sentivano già legati l'uno con l'altra a filo doppio e il tempo insieme alle apparenze non sarebbero certo bastati a dividerli. In fondo una volta che Han si fosse ripreso avrebbero sempre avuto le notti tutte per loro.