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Autore: Shainareth    11/07/2010    3 recensioni
[Dragon Age: Origins] Brevi frammenti di vita del Custode Grigio Nimue Surana, antecedenti al suo incontro con Duncan e la partenza per Ostagar.
Attenzione: questa raccolta contiene anche alcune informazioni sui due romanzi di David Gaider, sceneggiatore del videogioco, e analizza determinati personaggi della cosiddetta Mage Origin.
Mi riservo di alzare il rating nel qual caso le prossime shot lo richiedessero.
01. Condivisione
02. Re
03. Proposta
04. Tormento
05. Forbici
06. Incontro
07. Incubi
08. Dicotomia
09. Fuoco
10. Separazione
11. Testamento
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nimue Surana'
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DICOTOMIA




«Oh, avete… avete cambiato peli.» Nimue lo fissò interdetta, sperando di aver capito male. «Intendevo capelli!» si affrettò a correggersi lui, sentendo un’improvvisa voglia di prendersi a pugni. «Acconciatura», precisò ulteriormente, cominciando a deprimersi. Sospirò. «Perdonatemi», mugugnò abbassando gli occhi.

   La ragazza si morse l’interno della bocca per non ridere. «Non avete nulla da farvi perdonare, Cullen», lo rassicurò. «E comunque sì, ho cambiato acconciatura. Siete stato gentile a notarlo.» Non che fosse difficile accorgersene, visto che Winifred era stata costretta a tagliarle quasi mezzo metro di treccia.

   Il templare riacquistò un po’ di coraggio, tornando a guardarla e ad abbozzare un sorriso. «Beh… Vi… Vi dona.»

   «Sul serio?» volle sapere Nimue, intimamente felice per quel complimento.

   Si era davvero disperata davanti alla sua nuova immagine riflessa allo specchio, benché tutti le assicurassero che Winifred aveva fatto un ottimo lavoro; e il sentire adesso quelle parole da Cullen non poteva che farle piacere. In realtà, sapendo che quel giorno il giovane sarebbe stato di turno nei pressi del magazzino, aveva tentato di evitare di gironzolare per il secondo piano della Torre per paura di incontrarlo, e invece alla fine era stata convocata da uno dei suoi insegnanti, e se lo era ritrovato davanti a metà delle scale. Non riuscendo a far finta di non vederlo, pur con una voglia matta di scappare, lo aveva salutato in modo educato come suo solito; se non che lui, gli occhi pieni di meraviglia, si era imbambolato sui gradini impedendole di proseguire e costringendola a fermarsi per scambiare due chiacchiere.

   «Non credete siano troppo corti?» domandò con fare timido. Per colpa di tutte le prese in giro di Jowan, ormai le era diventato impossibile ignorare la simpatia che, era palese, Cullen provava nei suoi confronti. Era troppo modesta per credere che quel templare fosse interessato a lei in quel senso, tanto più che sarebbe stato sconveniente e persino immorale: Cullen non aveva forse preso i voti?

   Il giovanotto scosse il capo con decisione, sentendosi di colpo importante: lei stava chiedendo il suo parere. Significava che le interessava di lui, giusto? «Assolutamente. Siete perfetta.» La vide calare le ciglia sul viso, che adesso iniziava ad imporporarsi, e subito gli venne il dubbio di essersi spinto troppo oltre. «Voglio dire…» Si fermò, schiarendosi la gola. Quindi, formulato un pensiero di senso compiuto che gli pareva potesse andar bene, disse: «Vi fa sembrare grande.»

   Sembrare?

   Alla sua età Nimue aveva ben diritto di pensare di esserlo, dal momento che ormai stava uscendo dall’adolescenza. Quelle parole, che Cullen aveva pronunciato in preda allo stato emotivo e non certo per convinzione, tornarono a farla sentire tremendamente vulnerabile. «Oh», biascicò, sforzandosi di sorridere, «grazie.»

   Inorgoglito dall’esserle stato d’aiuto, il templare osò prolungare quell’incontro fortuito. «State andando da qualche parte?» volle sapere, senza minimamente pensare al fatto che era assai improbabile che qualcuno decidesse di accamparsi sulle scale.

   «Ehm… sì», rispose l’elfo, evitando di fargli notare l’ovvietà della sua domanda. «Per la verità uno degli insegnanti mi ha mandata a chiamare, per cui…»

   «Ci sono problemi?» s’interessò Cullen, temendo che i suoi studi non procedessero bene. Se Nimue non fosse stata in grado di affrontare il Tormento, per lui sarebbe stato terribile esattamente come per lei.

   «Non che io sappia», lo tranquillizzò la ragazza. «Ad ogni modo, stavo per l’appunto andando a chiedere.»

   «Oh, sì, giusto», mormorò lui, svegliandosi dal torpore mentale in cui era piombato non appena l’aveva vista e riprendendo lentamente padronanza di sé. «Io… vi sto ostacolando il cammino, vogliate perdonarmi.»

   «Spero di non aver rubato troppo tempo ai vostri doveri.»

   «Niente affatto», le assicurò con entusiasmo. «Io… Voi potete… potete parlarmi tutte le volte che volete.» Sarebbe andato un po’ a stridere con il regolamento dei templari di Kinloch Hold, forse, ma in fin dei conti non faceva nulla di male a scambiare due chiacchiere con un’apprendista, giusto? Si trattava di dialogare, non di intrattenere chissà quale tipo di rapporto.

   Ben sapendo già l’impossibilità di veder realizzato quel suo desiderio, si chiese comunque se non gli avessero per lo meno concesso di diventare suo amico. Era l’unica cosa a cui poteva aspirare, dopotutto, per quanto alle volte, soprattutto durante le ore notturne, la parte più umana di lui chiedesse ben altro. E si sentiva anche in colpa per questo: nei confronti del suo ordine, del Creatore, della Chiesa, dei voti presi, di lei. Viveva in quel dannato dissidio interiore ormai da tempo, stupendosi egli stesso di riuscire a resistere alla tentazione di confessare a quella fanciulla i suoi sentimenti.

   «Sarete sempre la benvenuta», concluse con l’espressione del volto velata dalla rassegnazione.

   Spostandosi quindi di lato, la vide scivolare silenziosamente via, gli occhi che ancora cercavano di catturare ogni parte di lei. Quando fu sparita alla sua vista, si portò una mano alla fronte, abbandonandosi contro la parete alle sue spalle.

   «Non affezionarti a nessuno di loro», ripeté a fior di labbra, cercando di recuperare la lucidità mentale. Se quell’elfo fosse stato un uomo, non avrebbe avuto grandi difficoltà a rispettare quell’insegnamento. E invece…

   Scosse il capo con forza, fece un grosso respiro e si rimise dritto con la schiena, la fronte alta e lo sguardo deciso. Qualunque cosa fosse successa, per quanto potesse trarre piacere dalla presenza o anche solo dal pensiero di quella o di qualunque altra donna, non avrebbe commesso peccato. Aveva giurato davanti al Creatore. Non sarebbe finito preda dei demoni dell’Oblio per colpa di quella passione proibita.

   «Cullen?» Sobbalzò, preso alla sprovvista dal suo stesso nome. Alzò gli occhi e scorse Nimue sporgersi dalla cima della scalinata. «Se… Se vi fa piacere, allora parlerò volentieri con voi anche la prossima volta.» Era tornata indietro perché dispiaciuta di non avergli dato una risposta. Non c’era malizia in lei, Cullen lo sapeva. Era solo estremamente gentile. E sciocca. Perché non si rendeva conto di quanto danno facesse in quel modo.

   Eppure lui non riusciva a odiarla. «Ne sarei felice, sì», le disse, il cuore stretto in una doppia morsa, quella della fedeltà ai propri principi e quella dell’amore. Ma avrebbe resistito, si ripromise stringendo un pugno al petto. Era la sola cosa che poteva fare per lei: avrebbe continuato a vigilare sulla Torre e sugli altri maghi, affinché nessun maledetto Abominio le facesse del male.













Odio dover scrivere che un mio OC è l'oggetto del desiderio di qualcuno. Giuro, me lo fa apparire come una Mary Sue o un Gary Stu. Ma con Dragon Age si hanno le mani legate, quindi portate pazienza. ¬_¬
Ho scritto questa shot più per Cullen che per Nimue. A ben guardare, al posto di Nimue ci sarebbe potuta essere qualunque altra maga, anche una obesa, brutta e decrepita: Cullen l'avrebbe amata comunque! <3 ('Sto ragazzo ha seri problemi...)
Ovviamente, da brava ebete, a furia di scrivere queste shot, mi sono affezionata anche a personaggi che prima non mi piacevano, come appunto Cullen e Jowan (su cui verterà la prossima shot): sono un'imbecille! ç_ç È che siccome odio fare bashing, per scrivere comunque anche di quei personaggi che non mi aggradano, cerco di studiarmeli, di entrare nella loro testa e di comprenderli meglio. E questo è il risultato. E logicamente poi mi lamento, perché sono riuscita a farmi piacere (MA SOLO QUANDO SCRIVO SU DI LORO!) anche Shizuru di Mai-HiME e Mai-Otome (Al rogo! Al rogo!) e Meyrin di Gundam SEED Destiny (che non odio, ma mi urta un po' i nervi). Se continuo così, un giorno potrei riuscire persino ad adorare Arle Howe. XD
Va bene, la pianto qui. Mi scuso per non aver ancora aggiornato la long, ma mi manca il tempo per scrivere, abbiate pazienza. ç_ç Ho comunque tre capitoli pronti per essere postati, quindi non disperate!
Buona domenica, e grazie di cuore a tutti voi che recensite o anche solo che perdete tempo a leggere. ^^
Shainareth
P.S. Miracolosamente ieri ho fatto uno schizzo decente, magari colorerò anche questo. Lo trovate su DeviantArt come al solito. :D





  
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