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Autore: MYMemories    11/07/2010    1 recensioni
Sono molto fissato con i discorsi di fantasmi e sui fenomeni paranormali cosi ho deciso di scrivere questa fan fiction ^^. La mia storia parla di una ragazza di nome Sachiko che verrà a conoscenza di queste esperienze paranormali con le anime di persone particolari(oltre alle varie cose sovrannaturali presenti nel racconto) non voglio rovinarvi nulla quindi godetevela fino in fondo e spero che vi piaccia =)
Genere: Generale, Sovrannaturale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era mattina, avevo sognato la stessa cosa della notte scorsa, non che mi faccia dispiacere, ma mi mise sempre davanti moltissime domande. Mi alzai, feci colazione con mia madre che mi accompagnò subito dopo davanti scuola. In classe ci arrivò notizia dell'arrivo di una nuova studente, infatti qualche minuto dopo si presentò con il nome di Ayame, aveva dei lunghissimi capelli argentei e degli occhi gialli che sinceramente mettevano un po d'ansia. Stranamente Akira appena mise piede quela ragazza in classe sembrava terrorizzato ed oltretutto oggi sembrava piu simpatico e diretto verso i miei confronti, mi sembravamolto insolito, visto che l'avevo ormai considerato il geloso, indifferente e noioso Akira. Era dall'inizio dell'ora che quella ragazza di nome Ayame mi guardava costantemente, sinceramente faceva un pò paura visto il suo viso pallido e secco, infatti io la notai con la coda dell'occhio, mi veniva la pelle d'oca a pensare di incrociarla con lo sgaurdo. Akira invece sembrava spaventato da lei, gli passava davanti a testa bassa e era sul punto di tremare quando gli si avvinicava, ero proprio curiosa di sapere in modo piu approfondito chi fosse la ragazza. Decisi di chiedere ad Akira perchè avesse cosi paura di lei, ma mi interruppe dicendomi di stare zitta e di non nominarla per il suo bene, mi mise un nervoso quella risposta, ero tentata di andare da lei e chiederglielo di persona, ma visto che anche io avevo un pò di paura decisi di evitarla anche io. Finalmente un'altra giornata di scuola era finita, uscì da scuola, e mi diressi subito verso l'auto di mia madre, notai anche la presenza di Heiji, sembrava come se stesse aspettando qualcuno all'entrata di scuola. Salì in auto e mentre mia madre partì, notai che Heiji si era fermato a parlare con quella ragazza di nome Ayame, mi chiesi con molta curiosità cosa avevano da dirsi. Intanto notai Akira che invece di uscire dal cancello come una persona normale, scavalco la recinzione intorno alla scuola, sembrava proprio di cercare a tutti i costi di evitare quella ragazza. Tornai a casa, avevo una fame tremenda e mi svuotai il frigo nonostante avessi gia pranzanto. Finalmente sazia, mi buttai con tutto il peso possibile sul divano, accesi la tv, e capitai sul canale del telegiornale, decisi che per una volta avrei potuto informari su cosa accadesse nel mondo. "Ragazza trovata squartata in casa, sembra opera di un vero maniaco del sangue" questo è cio che disse il tg, la cosa agghiacciante è che la ragazza morta era stata trovata a qualche isolato da casa mia, ormai la mia vita gia era decisamente piena di ansia, cosi cambiai canale e mi misi a guardare i cartoni e senza neanche accorgermene mi addormentai sul divano. Mi svegliai che era pomeriggio tardi, avevo molta sete e mi diressi in cucina, aprìì il frigo, presi la bottiglia di succo di frutta e ne versai un po nel bicchiere. Si spensero le luci della cucina, e cominciai a sentire qualcuno sussurrarmi qualcosa in testa, era così fastidiosa come cosa che lasciai cadere d'impulso il bicchiere per tapparmi le orecchie, per poi rannicchiarmi ad un angolo della cucina, e cominciai a supplicare di smetterla con questa voce. Non capivo bene cosa disse, ma cominciai a piangere,intanto dai lati del soffitto cominciò a calare del sangue sulle pareti. Arrivò fino a toccarmi i piedi, l'odore di quel sangue era nauseante, stavo per svenire, l'orologio in cucina era impazzito, cominciò a tremare tutto,il sussurro diventò potente, mi stava facendo scoppiare la testa. Mi passai una mano sugli occhi che piangevano, le mie non erano lacrime, dai miei occhi usciva il sangue, intanto quello che colava dalle pareti era cosi intenso da diventare un rosso scurissimo quasi nero. A fermare la mia angoscia, fu il quel ragazzo che ruppe la finestra della cucina ed entrò nella stanza. Era Akira, che comincio a ripetere le stesse parole che disse nel bagno il mio primo giorno di scuola. Tutto d'un tratto, scomparve cio che mi tormentava, il sangue, lem ie lacrime, e la voce che mi stava facendo impazzire. Non avevo parole, ero sotto shock, le mie gambe paralizzate come il resto del colpo, la mia mente era sgombra da qualunque pensiero, era vuota,non pensavo a nulla in quel momento, sembravo un morto vivente, intanto Akira mi prese e mi portò sul divano dove poi mi addormentai. Al mio risveglio trovai Akira seduto accanto a me a guardare la tv, sembrava proprio sentirsi a suo agio, intanto mi alzai con un forte mal di testa, e mi guardai Akira. Mi chiese cosa avevo da guardare, e in malomodo gli risposi che dovrebbe gia sapere cosa volevo chiedergli, ma la sua risposta fu la solita, il suo sorriso che ormai cominciava a stufarmi come la sua frase che diceva di non preoccuparmi, cosi aspettai qualche minuti e gli chiesi cosa mi era successo, perchè sembrava tutto cosi vero, sentivo persino il dolore, e lui mi rispose che era sempre opera di Heiji e del suo spirito che cercava di uccidermi, inoltre a rendere l'illusione cosi vera mi raccontò che era opera di quella ragazza di nome Ayame che contribuiva ad intensificare i poteri dello spirito. A me sembrava cosi impossibile, da quel giorno nel parco Heiji mi aveva trasmesso tutto tranne che paura e voglia di uccidermi, inoltre cominciai a chiedermi cosa voleva quella ragazza da me, anzi, cosa volevano tutti da me, cosa c'entravo con quello spirito e perche volessero vedere il mio corpo senza vita. Intanto tornò mia madre, Akira si fiondò fuori dalla finestra senza farsi vedere e se ne andò senza neanche dirmi ciao. Mia madre mi chiese di dargli una mano a preparare la cena che stasera avremmo avuto ospiti, mi domandai chi sarebbe venuto a cena, ma non gli feci domande visto che ero abbastanza terrorizzata di starmene in cucina. Finalmente era tutto pronto, i posti in tavola erano cinque, quindi capì che gli ospiti erano tre, neanche a farlo apposta, appena finito di apparecchiare, suonò il campanello, io ero sopra a prepararmi, visto che stavo in calzoncini corti e cannottiera. Finalmente finì di prepararmi, mi diressi nel salotto, e mi prese un colpo, i tre ospiti di stasera erano Heiji, Ayame e un'amica di mia madre. Ero terrorizzata, coloro che mi volevano morta erano radunati nel mio salotto, ma nonostante tutto feci finta di niente, Heiji si alzò, mi tirò la sedia indietro e mi disse di accomodarmi, cosa che feci volentieri, intanto mia madre cominciò a dire che Heiji era veramente un gentiluomo, in quel momento gliene avrei volute dire di tutti i colori. Finimmo la cena, e l'amica di mia madre si propose volontaria di aiutarla a lavare i piatti e a sparecchiare, fu in quel momento, quando mia madre e la donna, si allontanarono dal salotto che presi Heiji per la maglia e gli chiesi cosa stesse succedendo, in quel momento si levò il sorriso dalla bocca e mi disse che doveva parlarmi, intanto Ayame non cambiò espressione, aveva sempre la solita faccia, sembrava non avesse sentimenti. Ci sedemmo sul divano, e accendemmo la tv, ed Heiji cominciò a parlare, mi disse che dopo quell che avevo passato mi sarebbe stato impossibile credere alle sue parole, ma mi disse che per sicurezza avrebbe dovuto informarmi. Mi raccontò che discendevo da una famiglia nobile e rispettabile dei Aizawa di molti secoli fa, e mi disse che la mia bis bis nonna, aveva poteri non umani, era ipersensitiva, vedeva e sentiva cose che un normale essere umano non avrebbe potuto, gli spiriti la temevano, perche egli era capace di invocare gli "esorcisti" demoni capace di scacciare via qualunque spirito di qualunque portata. A quei tempi c'erano anche 2 famiglie molto rispettate, quella dei Nakamura e dei Fujiwara, i nakamura, ovvero la famiglia di cui Heiji era discendente, era alleata con gli Aizawa, mentre i Fujiwara si rifiutarono di creare un alleanza a causa del loro inestimabile orgoglio, infatti piu volte provarono ad affrontare gli Aizawa, ma ne uscirono senza successo visto che era un due contro uno. Il capo della famiglia Fujiwara, andò su tutte le furie dopo l'ennesima sconfitta, e cosi decise di pagare un invocatore in modo da creare un esercito di demoni per fronteggiare le sue famiglie. Tutto ciò non bastò, gli esorcisti evocati dalla capofamiglia degli Aizawa erano troppo anche per i i demoni invocati da uno dei piu famosi invocatori di tutto il paese. Venne poi a sapere che sacrificando una vita umana con un forte potere spirituale, avrebbe potuto evocare il demone Zeshin, era famoso per il suo inestimabile potere, neanche gli esorcisti avrebbero potuto fermarlo, cosi decise di sacrificare sua figlia per evocare il demone Zeshin e porre fine alla dinastina degli Aizawa. La famiglia Nakamura fu messa al tappeto, e anche gli esorcisti della capofamiglia,Zeshin era inarrestabile, cosi decise di offrire la sua vita al demone per tornare da dove provenisse. Il capo dei Fujiwara era distrutto, dopo la mossa della capofamiglia degli Aizawa rimase diasarmato e i Nakamura lo improgionarono a vita, mentre l'invocatore fu giusrtiziato. Con questo Heiji mi fece capire che io avevo ereditato gli stessi poteri della mia bis bis nonna, e mi raccontò che il piano di Akira era quello di portarmi tra le sue braccia, e usarmi come vittima sacrificale per rievocare Zeshin e salire al potere. Mi disse che lo spirito che tentava di uccidermi era opera sua, ed i suoi salvataggi ero fatti di proposito per adularmi, come gli incubi e le parole che diceva che servivano a far ritornare lo spirito dal suo luogo d'origine. Venni a sapere che Ayame era la sorella di Akira, che pensava fosse morta, ma in realtà era viva anche se il suo corpo non conteneva nessuna anima. Rimasi sconvolta da quelle parole, Heiji se ne dovette andare, avrei voluto fargli molte domande, e la sua storia mi sembrava una favola, no nsapevo piu a chi credere, da quel giorno mi ritrovai piu confusa di prima.
  
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