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Autore: Maria Sole Cullen    12/07/2010    2 recensioni
Cosa c'è dopo la frase- e continuammo a occuparci beati di quella piccola parte, ma perfetta, della nostra eternità-? Possibile che la storia finisca li?. Tutte le cose lasciate in sospeso qui avranno risposta.
(Ogni bacio della mia nuova vita mi faceva tornare in mente quelli leggeri e accorti della mia precedente esistenza. Una delle cose che ricordavo con più chiarezza era l’atroce sofferenza che provava Edward ogni volta che mi sfiorava. Immaginai il veleno sgorgargli dalla bocca a pochi centimetri dalle mie labbra calde e morbide, il desiderio devastante di sentire il liquido denso e caldo bagnarli le labbra lasciando un aroma che solo il mio sangue poteva dargli. La confusione che provava doveva essere tremenda quando la sua mente imponeva alle labbra di allontanarsi dalle mie per non mettermi in pericolo. Il pensiero mi fece quasi venire sete e mi avvinghiai ancora di più a lui pensando che adesso non doveva più soffrire. Edward sorrise compiaciuto.
questo è solo una assaggio, andate a curiosare.
(è la mia prima ff quindi siate clementi)- Lasciate recensioni-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una brutta, bruttissima sensazione

 

   (Dal punto di vista di Jacob)

 

 

Quella doveva essere la solita riunione  con il branco: un falò, un mazzo di carte, la ragazza che amo vicino a me e magari un po’ di  buon cibo preparato da Emily.

 Si quella doveva essere una sera come un'altra, se solo non avessi avuto in programma di dire al mio raggio di sole LA COSA PIU IMPORTANTE DELLA MIA VITA.

Non ero sicuro che l’avrei detta. Prima di tutto per lei, Nessie, avevo paura che la mia richiesta la confondesse, la spiazzasse.

Poi per Bella, la madre, la mia migliore amica. Le volevo un mondo di bene.

La situazione non era cambiata molto rispetto a 4 o 5 anni prima.

È vero, adesso non l’amavo più , adesso avevo la mia Nessie ma questo non voleva dire che le volevo meno bene. 

Era cambiato il sentimento, ma non la sua intensità. Non avrei mai voluto ferire Bella, la mia Bella, e avevo paura che QUELLO CHE AVREI VOLUTO DIRE QUELLA SERA, invece, l’avrebbe fatto.

Anche  per Edward ero preoccupato. Il mio Nemico, o quello che almeno avrei dovuto considerare un nemico.

La persona che fino a pochi anni prima odiavo e avrei voluto uccidere, e non solo perché era scritto nel mio destino ma perché ogni suo passo avanti, fino a poco tempo prima, ne comportava uno indietro da parte mia: lui possedeva Bella, io dovevo soffrire .

Lui l’avrebbe avuta per tutta la sua esistenza trasformandola in qualcosa di più simile a se steso, io l’avrei persa per sempre vedendola cambiare in un essere che era molto ma molto diverso da me e che probabilmente avrei odiato per la vita .

Adesso la situazione era molto cambiata, ci ritrovavamo a proteggere la stessa cosa: Renesmee, ma questa volta c’era spazio per tutti e due, nessuno doveva farsi da parte.                       

 Lo consideravo  un amico come, d’altra parte, lui considerava me e credevo che LA NOTIZIA CHE AVEVO INTENZIONE DI DARE  l’avrebbe fatto cambiare opinione.

Non era la prima volta che ragionavo sulle conseguenze della MIA DECISIONE, a dir la verità era un pensiero fisso nella mia testa da quando era nata Renesmee, quando  pensavo che ogni secondo  per la sua breve vita fosse un’ eternità, quando non sapevo che invece avrei potuto passare tutta la mia infinita vita con lei.

Gli unici a conoscenza della mia decisione erano i miei fratelli.

Ovviamente volevo mantenere il segreto ma loro me lo avevano strappato dalla testa.

Non era solo il mio branco ad esserne a conoscenza ma anche quello di Sam.

 In realtà non esistevano nemmeno due branchi. Quando la faccenda dei Volturi si era conclusa  tre anni prima io volevo rientrare nel mio vecchio branco e ridare il posto di maschio Alfa a Sam. Nel momento in cui avevo provato a farlo mi ero accorto che continuavo io ad essere l’alfa, il branco rispondeva ai miei ordini e non a quelli di Sam, non perché fosse diventato infedele al suo vecchio capo ma per una questione di sangue, era più forte di loro. Allora mi feci  da parte e creai il mio piccolo branco come era stato fino a quel momento. Dopo pochi mesi mi accorsi che potevamo sentirci tutti tra di noi, non solo io e Sam come era  accaduto prima.  Percepivo i pensieri di Seth come quelli di Paul e rispondevano tutti ai miei ordini come tutti rispondevano agli ordini da Sam, in pratica si era creato un branco con due Alfa e fino a quel momento c’è l’eravamo cavata alla grande.

Quindi  tutti i licantropi erano a conoscenza di CIO CHE VOLEVO DIRE a Renesmee e la maggior parte di loro non era d’accordo, la consideravano una pazzia e la cosa peggiore era che probabilmente avevano ragione.

 Avevo ordinato loro, però, di non farne parola con nessuno.

E adesso ero li, davanti alla sua piccola casa grigia di mattoni, ansioso come non mai.

La mia temperatura che solitamente raggiungeva quarantadue  caldissimi gradi quel giorno sembrava arrivare fino ai quarantacinque per l’agitazione.

Controllai  per l’ennesima volta di avere in tasca la conchiglia argentata e nera che Nessie aveva trovato in spiaggia. Avevo aggiunto un cordoncino di cuoio passante per il buco e avevo fatto un incisione all’interno: per sempre tuo, per sempre mia.

Era tutto il giorno che ragionavo sulle parole da  incidere all’interno della conchiglia ma la maggior parte delle altre frasi che avevo provato a scrivere erano sdolcinate e poco chiare. Alla fine avevo optato per una frase incisiva e sincera, qualcosa che potesse veramente ricordargli di me senza fare troppi giri di parole. Non vedevo l’ora di consegnargliela.

Rimisi la conchiglia nella tasca maneggiandola delicatamente e fissai la casa.

All’interno di questa si sentiva canticchiare.

Mi avvicinai alla porta che era aperta, afferrai la maniglia ed entrai.

Edward e Bella erano andati a caccia, in casa c’era solo lei pronta per andare alla festa.

Mi diressi verso la sua camera cercando di non fare rumore. Non si accorse subito di me, canticchiava allegramente seduta a gambe incrociate davanti a uno specchio. I suoi ricci di bronzo le ricadevano sulle spalle, a ogni sua mossa ondeggiavano assieme a lei. Poi prese alcune ciocche in mano cercando di intrecciarle. Alice non voleva che si legasse i capelli, diceva che era uno spreco con i ricci che aveva Nessie. Ogni volta che Bella d’estate cerava di legarglieli per paura che sentisse caldo, Alice cominciava a ringhiare furiosa. Oggi che la zia non la vedeva voleva provare a legarli da sola, ma i suoi tentativi non sembravano funzionare, mi faceva ridere, era divertente guardarla. Aveva le sopracciglia aggrottate per la concentrazione.

Dopo un po ci rinunciò, sbuffo e alzò lo sguardo sullo spacchio.

Appena si accorse di me mi sorrise piena di gioia.  

Che bello vederla serena e felice, l’esatto contrario di come mi sentivo in quel momento, confuso e affascinato mentre cercavo le parole per DIRE CIO CHE VOLEVO.

“mi sa che hai qualche problema, vero amore?”Feci io.

Mi sedetti dietro di lei e iniziai a intrecciarle i capelli. Ero abbastanza bravo, Billy mi aveva insegnato a intrecciare i fili di cuoio. Poi gli sfilai due nastrini verdi che aveva in mano e li legai alla fine di ogni treccia.

Si girò velocemente e mi diede un bacio leggero.

“Adoro queste serate, hanno qualcosa di magico”

“Già” feci io “ se tu definisci magico passare tutto il tempo a progettare insieme a Embry il modo per battermi a Briscola”

Lei rise.

“Sai” dissi “anche tua madre definiva magiche queste serate, diceva che tutto cio che riguardava i lupi era magico”

Lei spalancò gli occhi.

“Mamma è stata a una riunione del consiglio?e i vampiri potevano andare?”

“Devi tener presente che tua madre non era un vampiro fino a tre anni fa ed era quasi una di famiglia per il branco.”

“Io non la ricordo, come era mamma da umana?”chiese lei incuriosita. Vedevo nel riflesso dei suoi occhi la Bella umana che immaginava fosse sua madre.

 A volte succedeva, specialmente se provava forti emozioni. Ciò che pensava veniva riflesso nei suoi occhi, Era convinta che facesse parte del suo potere. A lei  però dava fastidio, diceva che in quello stato era impossibile mantenere qualche segreto. Immaginavo fosse già dura sopportare l’intrusione di Edward tutto il giorno. Mi ricordava Bella quando si lamentava dichiarandosi un libro aperto .

Nonostante Avrei fatto qualunque cosa per Nessie e l’avrei assecondata su tutto non potevo negare che adoravo poter vedere quello che gli passava per la testa.

“Be, Bella era la stessa di adesso, solo che aveva gli occhi color cioccolato come i tuoi, era pronta a inciampare dappertutto e soprattutto puzzava di meno,”

Lei rise e io  la seguì a ruota.

“secondo me avete un buono odore tutti e due.” Disse con sguardo perso. Nei suoi occhi erano apparsi un barattolo di miele con fiori di lillà e un bosco pieno di legna e muschio.

“Lo sai, gli somigli tanto, molto più di quanto tu possa immaginare”

“Mi piace l’idea di somigliare a mia madre” sorrise lei

“E fai bene”Dissi io”Solo che tu sei più bella” Gli feci il solletico sulla pancia.

Rise a crepapelle finchè non cercò di sfuggirmi e provò ad alzarsi.  Quando il suo sguardo però incrociò il mio, nei suoi occhi si accese una scintilla e mi fissò allarmata.

“Ehi Jake” disse preoccupata posandomi le dita fredde sulla guancia “Tutto a posto? Sembri teso”

Mi poggiò le mani sul collo e cercai di rilassarmi. Non mi ero certo scordato del DISCORSO che dovevo fargli. La presi per la vita e l’attirai a me.

“va tutto benissimo, amore mio”. E la baciai.

Se solo quel bacio glielo avessi dato poco tempo prima probabilmente mi avrebbe preso per un pazzo. Probabilmente mi avrebbe dato un pugno, proprio come sua madre, ma lei non si sarebbe fratturata una nocca.

Sei mesi prima lei mi considerava solo un buono, buonissimo amico, per lei ero il suo braccio destro, suo fratello maggiore, il suo maggior confidente, e per me non era poco. 

Io desideravo soltanto averla per me in qualsiasi forma questo avvenisse, ma solo adesso, nel momento in cui avevo la certezza che  mi amava ero pienamente felice.  

Mi spinse verso il letto dietro di me. Nonostante fossi molto più forte di lei mi lasciai trasportare.  Mi sarei fatto trasportare ovunque da lei.

Sentii il tessuto ruvido delle lenzuola grattarmi il collo e le sue mani lisce infilarsi dietro la schiena per stringermi in un abraccio. Quello era il momento giusto per DIRGLIELO. La sollevai e la appoggiai sul letto accanto a me senza smettere di baciarla.  Si era  proprio il momento, dovevo solo trovare il coraggio. Presi un bel respiro per parlare ma un ululato trapasso le pareti della casa.

Le labbra sopra lei mie formarono un sorriso e cercarono di parlare.

“Questo è Embry, Mi sta spettando, è pronto a prenderti in giro”.

“E tu che ne sai che voleva dire, Per caso sei un lupo?”.

“Perché ho ragione?” Fece lei

Alzai le spalle in segno di sconfitta e lei sorrise.

Si alzò e corse fuori di casa quasi a velocità da vampiro, dopo qualche attimo la seguì.

Aperta la porta fece due ruote in aria evitando di pochi centimetri un abete, atterrò su un masso e si mise in cammino dietro di me. Dopo qualche istante mi acorsi di averla persa di vista.

Mi girai allarmato ma non vidi niente.

“Nessie” urlai cercando di mantenere un tono tranquillo “ dove diamine sei, siamo in ritardo”.

Poi da dietro le mie spalle vidi un lampo. Renesmee aveva appena fatto un salto da un albero ad un altro poco distante. Facendo zig-zag nella foresta, con cinque balzi colmò la distanza che c’era tra noi e atterrò dritta dritta sulle mie spalle.

“prima o poi mi farai impazzire” dissi io senza aver ancora smaltito la tensione.

“Quando esco mi devo sfogare. La casa è piccola e fragile e sembra che qualunque mossa io faccia  possa distruggerla.”

“heii piccola, non tirartela, io sono più forte di qualsiasi vampiro, figurati  se non lo sono di una piccola vampirastra senza muscoli”Dissi scherzando.

“Già,”Fece lei ancora issata sopra la mia schiena, portando il suo piccolo braccino vicino al mio che era dieci volte il suo.

Quando fummo davanti a casa di Emily prima di scendere dalle mie spalle avvicinò la sua bocca all’orecchio. Sentii l’alito fresco sul collo.

“Sei troppo teso, secondo me nascondi qualcosa.” Sussurrò.

Prima che me ne accorgessi scese e corse vicino al fuoco dove si trovavano la maggior parte dei miei fratelli. Compreso Embry.

Io rimasi imbambolato come un cretino, con la mano ancora sul collo e gli occhi spalancati.

“Jake?” sentì una voce ronzarmi nell’orecchio.

“Jake stai bene?” abbassai lo sguardo e vidi Cody, l’ultimo che si era unito al branco. Aveva appena tredici anni, era un ragazzino simpatico e vivace con i capelli lunghi sempre raccolti in una coda. Quando io e Sam gli avevamo detto di tagliarli si era rifiutato, diceva che li teneva così da quando era piccolo e noi non ce l’eravamo sentita di imporglielo come ordine. Ogni volta che si trasformava però non ci vedeva niente, gli occhi erano totalmente coperti dal pelo.

“Heii fratello, che brutta cera che hai” Mi diede una pacca sulla spalla.

“Tutto a posto Cody, solo un po di stanchezza”

“Vedrai che appena arriva il cibo che ha preparato Emily ti passa. Da la dentro esce un odore…… e poi Quill è andato a prendere qualche bibita, vuoi?” disse porgendomi due bottiglie di birra. Ne aprì una e cominciò a berla ingordamente. Accettai la bottiglia.

“Tu non potresti bere questa roba”

“gia, si, sono troppo piccolo eccetera eccetra, risparmia la ramanzina. Me la gia fatta Sam” disse in tono scocciato allontanandosi ad ogni parola.

Mi avvicinai al falò dopo qualche richiamo e vidi Nessie chiacchierare con Embry”

“Hei amico”fece lui ironicamente, sapeva gia il perché della mia ansia

 “La tua ragazza dice che sei strano oggi, chissà per quale motivo?”

“Ooo, perché era oggi, e come andata?”disse Seth.

Lo fulminai con lo sguardo.

“Capito scusa, ancora niente”

“Ancora niente cosa?”Disse Renesme incuriosita. Mi sedetti a terra vicino a lei che mi cinse le spalle.

“Roba tecnica del branco,niente di importante”. Tagliai corto

“Gia”fece Quill soffocando una risata.

“A proposito di roba tecnica, prima della festa c’è la parte burocratica. Allora, qualcuno ha scoperto qualcosa sulla vampira che abbiamo sentito ieri?”
“Io continuo a dire che ho già sentito l’odore tre anni fa, quando c’è quasi stata la battaglia, secondo me fa parte dei volturi.” Disse Jared deciso.

“Alice avrebbe visto la decisione dei Volturi se fosse così vero  Jake?”

Non stavo seguendo molto la conversazione, pensavo al momento in cui avrei dovuto consegnare la conchiglia a Renesmee.

“Credo di si”risposi confuso “Ma in questo periodo Alice ha delle falle, tutte le decisioni prese dai Volturi che hanno portato Demetri da noi lei non le ha percepite.”

“Cosa pensano i Cullen a proposito della Vampira sconosciuta?”

Mi ero completamente dimenticato di avvertire i Cullen.

“Be, in realtà io…… non glielo detto, non pensavo fosse necessario, non sappiamo se fosse qui per noi”

“Jake, Nessie ti sta facendo fumare il cervello”Disse Cody. “guarda che non scappa, puoi vederla quando ti pare, possibile che non hai trovato dieci minuti per avvertire i Cullen”

Quando smise di pronunciare quelle parole, sentì come un vuoto dentro al petto, doloroso e profondo. Avevo la sensazione, anzi no, la certezza che Cody avesse detto il falso, come se quella clessidra infinita che delimitava il mio tempo assieme a la mia Nessie, stesse miracolosamente esaurendo la sua sabbia. Non era vero che avrei potuto vederla quando mi pareva.

Guardai il viso di Renesme  rosso dalla vergogna, ma non preoccupato o ansioso, lei non aveva la mia sessa sensazione.

“ooh si certo, farò più attenzione” conclusi.

Poi tutti cominciarono a chiacchierare. Io mi girai verso Nessie.

“Tutto a posto tesoro?”chiesi a bassa voce.

“certo,tutto bene” rispose lei confusa dalla mia domanda.

“Ok, ok” disse Sam “Credo che il momento delle chiacchiere sia finito. Amore, qua è tutto pronto, puoi iniziare”

Emily usci dalla casa con tre teglie in mano. Il profumo di carne arrosto arrivò fino al mio naso ma invece di scatenare in me una violenta fame come era accaduto a tutti i presenti, mi si rivoltò lo stomaco, avevo ancora quella strana sensazione che tutto stesse per finire.

Emily socchiuse la porta alle sue spalle con un piede e si diresse verso il falò intorno al quale c’eravamo noi.

Tutti cominciarono  a mangiare, persino Nessie, che di solito non gradiva il cibo solido, aveva in mano uno spiedino di carne, Evidentemente quell’odore che non mi allettava molto doveva essere ottimo.

“Emily.tu.sei.un .genio, questa roba è pazzesca” disse Seth riempiendosi di polpette.

Mi girai verso Renesmee che mangiava con gusto il suo spiedino, quando si accorse che la stavo guardando arrossì impercettibilmente. Poi sorrise

“Questo è davvero strano, tu che non mangi del cibo preparato da Emily, sicuro di non volerlo assaggiare?”Mi disse porgendomi lo spiedino che aveva in mano.

Basta non potevo più aspettare, se la mia sensazione aveva un fondamento dovevo DIRGLIELO adesso.

“Nessie, tesoro mio devo dirti una cosa importante.” Mi alzai trascinandomi anche lei, andai in mezzo alla boscaglia.

Mi guardò con sguardo allarmato.

“Lo sapevo che avevi qualcosa , cosa diamine……”

“ Tu mi ami?“ la interruppi.

Posò la piccola mano sulla mia guancia.

MA CERTO CHE TI AMO disse silenziosamente NON HAI BISOGNO CHE TE LO DICA.

Mi dimenticai della festa, dei miei fratelli che mi aspettavano a pochi metri di distanza e della sensazione che avevo avuto di perderla poco prima.

Accarezzai la mano che aveva posato sul mio viso e strinsi più forte la collanina con la conchiglia che avevo in tasca, pronto a tirarla fuori.

“Allora devo dirti una cosa, La cosa più importante di tutta la mia vita, e probabilmente anche della tua…………………………."

 

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Volevo ringraziare di cuore le persone che seguono la storia, Karman e diciasette che l'hanno inserita nelle storie da ricordare, Sweet Isabella Cullen che ha inserito questa storia tra le preferite e kekka cullen, giucullen e diciasette che hanno recensito.

Sono pochissime persone , ma per me sono importanti. Vi prego lasciate commenti, anche negativi se credete sia necessario.

 

 

  
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