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Autore: ArcoeFreccia    12/07/2010    3 recensioni
Una storia scritta a quattro mani, un capitolo e un personaggio a testa, in cui si racconterà come Kanon proverà ad aiutare Milo a ritrovare la via perduta e i due dovranno vedersela con una banda di teppisti manovrati da un vecchio pretendente al titolo di sacro guerriero d'oro.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XII

La dura reazione



Questo capitolo è stato scritto da sagitta72



Cerco di raggiungere il più velocemente possibile Aristea, voglio parlarle prima che vada a casa, non mi piace l'idea che abbia un confronto col padre senza aver sentito prima la mia versione. Sono molto preoccupato per lei, so che prima o poi verra' a conoscenza di tutta la verità che circonda la sua vita e non la vedo pronta a sopportare tutto il dolore che le causerà. Ancora non capisco il perché mi debba far venire certe preoccupazioni , in fondo e' una semplice ragazzina di paese che sa solo farsi comandare e rinuncia con facilità a vivere una vita sua e imposta da altri. Mi fa venire una rabbia incontrollata, la prenderei a sberle pur di farla svegliare. Eccola finalmente, sarà meglio che mi calmi un po' altrimenti potrei come al solito essere troppo arrogante e crudele, quando sono arrabbiato non mi controllo. Ma a placare la mia ira ci pensa lei, dopo averla chiamata, si volta a fissarmi con uno sguardo battagliero che mai prima d'ora le avevo visto .....e' così bella che non posso fare a meno di inebetirmi per un istante. Meno male che ho un certo autocontrollo, altrimenti rischierei di fare la figura dell'idiota. Mi avvicino a lei che nel frattempo continua fissarmi profondamente arrabbiata, mi apostrofa :


  • Beh? Allora cosa vuoi anche tu?

  • Parlarti

  • Ora non ho tempo scusami – e si gira per andarsene, ma velocemente la blocco per il braccio

  • Eh no … tu invece mi stai ad ascoltare..

  • Lasciami – si libera dalla mia presa

  • Solo se mi fai parlare, non ti rubo molto tempo

  • Devi infierire anche tu su mio padre?

  • Voglio solo chiarire delle cose che ti ha detto mio fratello

  • Avanti, sentiamo … sono proprio curiosa ora .. ma sbrigati perché ho cose più importanti da fare

  • Mamma mia non ti facevo così combattiva

  • Sempre pronto a prendermi in giro, vero? Ti diverte così tanto?

  • Io non ti ho mai preso in giro … anzi mi sembra di averti aiutato in tutte le circostanze che lo hanno richiesto … e soprattutto quando me lo hai chiesto tu .. o sbaglio?

  • Perché non mi hai parlato di tuo fratello?

  • E perché avrei dovuto farlo?

  • Perché non avresti dovuto?

  • Mi sembra che non abbiamo mai avuto tempo per poter approfondire la nostra conoscenza al punto di doverti raccontare della mia vita .. le uniche volte che avremmo potuto parlare più liberamente di noi è sempre comparso qualcuno ad interromperci … e tutti, nessuno escluso, pronti ad allontanarti da me! – allargo le braccia e la guardo con strafottenza – come la mettiamo?

  • E allora .. – fa lei con stizza – perché non fai quello che dicono e mi lasci in pace?

  • Perché io prima di tutto non prendo ordini da nessuno … e secondo perché avrei dovuto farlo se mi piaceva la tua compagnia?

  • Cosa?

  • Beh .. ecco … io … apprezzo la tua compagnia …

  • A me sembra più che altro che il tuo interesse sia sempre stato per mio padre … e il discorso di tuo fratello, anche se poco chiaro , mi ha convinto ancora di più di questa cosa.

  • E quando mai … -sbuffo alla sua esclamazione

  • Ma lo sai che sei proprio strafottente !!!

  • E tu lo sai che sei proprio ottusa!!!


Rimaniamo a fissarci qualche istante, i nostri occhi continuano ad essere incollati gli uni agli altri, faccio un passo verso di lei, che rimane ferma nonostante il suo respiro si stia facendo più agitato; non so, forse l’ho fatta infuriare ancora di più con le mie parole oppure sarà la vicinanza dei nostri corpi che quasi si sfiorano. Per la prima volta da quando la conosco ho un’irrefrenabile voglia di stringerla fra le mie braccia e di assaporare quelle adorabili labbra, che in questo momento si sta mordendo: magari mio sguardo fisso su di esse la imbarazza.

Sospira per un istante dopodiché con un tono un po’ più calmo e quasi sussurrato mi dice:


  • Allora? Cosa mi dovevi dire?

  • Pensi ancora che io sia interessato più a tuo padre che a te?

  • Non lo so cosa pensare, però ammetto che con me sei sempre stato gentile, per cui sono disposta ad ascoltarti

  • D'accordo. Vorrei sapere che intenzione hai con tuo padre … vuoi continuare a vivere così sotto la sua campana di vetro, mentre il mondo fuori ti aspetta ?

  • Continuo a non capire il perché ti stia tanto a cuore il fatto che io sappia a tutti i costi la tua verità e quella di tuo fratello

  • Noi sappiamo chi è tuo padre … tu no, vorrei tanto dirti cosa successe ad Atene quando lui andò lasciando te e tua madre qui

  • E allora dimmelo!

  • È troppo complicato, vedi ci vuole tempo per spiegarti e non posso farlo in cinque minuti. Dovrei raccontarti la mia infanzia, quella di mio fratello e quanto tuo padre abbia di fatto influito sulle nostre esistenze.

  • Da come ne parli sembra che non sia un passato molto felice

  • Infatti .. tutt’altro … posso dire che tuo padre ed io non abbiamo vissuto in maniera molto differente, solo che io ho saputo tornare sui miei passi ed imparare dai miei sbagli, lui invece continua imperterrito senza preoccuparsi minimamente di quello che potrebbe succederti … e a me questa cosa non va giù

  • E perché?

  • Ora non c’è tempo per questo

  • Allora farò trovare il tempo a lui .. voglio che mi dica una volta per tutte cosa e’ successo … ora, stasera stessa, e se non lo vorrà fare lui, tormenterò te. Sono stanca di vivere all'oscuro … voglio sapere … ho il diritto di sapere

  • Ascolta, non fare idiozie – appoggio le mani sulle sue spalle - ti spiegherò tutto io al momento opportuno, non mi va che affronti il discorso con lui, ho paura delle sue reazioni, non si sa mai come può reagire.

  • Non mi farebbe mai del male

  • Non e’ di quello che mi preoccupo

  • E di cosa?

  • Ci sono tanti modi per fare del male alle persone, senza dover ricorrere alla violenza

  • Mi dispiace ma sono decisa … tutti mi volete mettere in guardia, ma nessuno mi spiega nulla … non c’e’ persona migliore di lui per dirmi come sono andate le cose.

  • Inutile continuare a dirti di non farlo …

  • Si … non mi convinci

  • E va bene, ma io verrò con te, aspetterò fuori, non si sa mai

  • Assolutamente no … vai a casa … ci vedremo domani e ti racconterò tutto … - naturalmente io non sono molto convinto ma fingo di esserlo

  • D’accordo ci vediamo, ma se avessi bisogno vieni anche stasera stessa … sai dove trovarmi



E così mi allontano da lei che nel frattempo controlla i miei movimenti; girato l’angolo, attendo qualche istante prima di tornare indietro; non sono così stupido come crede, non la lascio sola in un momento delicato come questo. Non si può mai sapere come reagirà quell'uomo, almeno da quello che mi ha raccontato Saga la delusione per aver perso l'armatura dei Gemelli gli ha fatto perdere la retta via. Magari vorrà veramente bene alla figlia e non le farà mai del male, ma continuo a pensare che lui stia usando l’ingenuità di Aristea per tenerla all'oscuro dei suoi intrallazzi. Arrivo a casa sua e mi metto ad attendere pazientemente poco lontano senza essere visto; se dovessi sentire urla non esiterò ad entrare, se invece sento che c’è abbastanza tranquillità me ne ritornerò a casa da Milo, sempre che sia tornato dal suo appuntamento galante. Comincio a fantasticare un po’ sulla serata di quest’ultimo; chissà che gli e’ saltato in testa, portare Melina fuori a cena, ma e’ impazzito? Ma sa a cosa potrebbe andare incontro? Quella e’ una bisbetica indomita, lo potrebbe atterrare con un colpo. Sorrido all’immagine di Milo steso sulla spiaggia mentre lei trionfante col bastone in mano se ne torna tranquillamente a casa…mpf, che tipa. Ad un certo punto sento delle voci provenire dalla casa, mi volto immediatamente per vedere che sta succedendo ed il sangue comincia a ribollirmi nelle vene. Damian sta trascinando con la forza Aristea, tenendo in una mano una valigia; ancora non riesco a comprendere cosa si stiano dicendo, ma avvicinandomi un po’ di più sento lei che grida:


  • No papà non voglio andarmene

  • Invece ti allontanerò via di qua, subito!

  • Ma perché … ti ho solo chiesto di conoscere qualcosa del tuo passato

  • Io non ho nulla da dirti … ti stai facendo condizionare da quel ragazzo che vuole allontanarti da me … si e’ vero lo conosco, non e’ una brava persona e visto e considerato che ne tu ne lui volete darmi ascolto .. ci penserò io a spedirti via per un po’, almeno fino a quando non sistemerò le cose.

  • Quali cose?

  • Non ti riguarda – poi aprendo la portiera dell’auto – forza sali!!!

  • Non voglio - e la vedo che tenta di liberarsi dalla presa del padre – lasciami … non salirò in auto

  • Non sfidarmi ragazzina ... SALI!

  • NO! – sta tentando con tutte le forze di liberarsi dalla presa del padre, ma è troppo debole per impensierirlo. A questo punto decido di intervenire

  • Lasciala – quasi sibilo tra i denti

  • Ma bene … ci si rivede … - poi rivolto alla figlia - il tuo principe azzurro e’ venuto in tuo soccorso, glielo hai detto tu di aspettare fuori? Evidentemente ti fidi più di lui che di me – e la scrolla violentemente. Aristea rimane stupita dal gesto del padre che fino ad ora era sempre stato comprensivo con lei

  • Mi dispiace deluderti ma sono venuto di mia spontanea volontà … ora lasciala

  • Chi sei tu per dirmi cosa devo fare di mia figlia?? …

  • Nessuno, ma lei non vuole e tu devi rispettare la sua volontà

  • Quello che e’ giusto per lei lo so solo io

  • E la mia parola non conta, papa’?

  • Stai zitta e sali in macchina …

  • Se non vuoi non farlo Aristea … nessuno ti obbliga - e nel dirlo afferro il polso dell’uomo e violentemente glielo tolgo dal suo braccio facendola barcollare, ma prontamente l’afferro e la porto di fianco a me – vai da tuo nonno

  • Cosa?

  • Vai e aspettami lì

  • No, io rimango qui … non me ne vado da nessuna parte … ne da nonno ne tanto meno via da questo paese.

  • Hai sentito Saga? Nemmeno a te vuol dare ascolto

  • Io non sono Saga … ti ho già detto che non mi conosci …

  • Ma a chi vuoi prendere in giro? Riconoscerei quel tuo odioso viso ovunque – Soggnigno alle sue parole

  • Evidentemente hai perso la vista …

  • Cosa? Smettila di prendermi in giro

  • Non ti sta prendendo in giro papà, lui non è Saga, è il suo gemello Kanon.

  • Gemelli? Che mi venga un colpo

Non faccio in tempo a rispondere nulla, perchè veniamo interrotti dai suoi scagnozzi che premurandosi di sapere da lui se è tutto a posto, ad un suo cenno di assenso, si scagliano contro di me. Ci metto pochi istanti a liberarmi di loro. Mentre Damian sorride divertito, vedo con la coda dell'occhio Aristea spalancare la bocca sorpresa.

  • Devo ammettere che pur non essendo Saga, ma solo il suo gemello, la sua forza non è da meno. Toglimi una curiosità: immagino che tu sia il più piccolo dei due, e in quanto tale tu non abbia mai concorso alla carica di guardiano della Terza Casa.

  • Che cosa stai dicendo papà? Che cosa è la Terza Casa … io non capisco

  • Non ti deve interessare Aristea … fai silenzio

  • E' vero – ignoro il tono con cui riprende la figlia e cerco di concentrarmi su di lui – non ho mai avuto la possibilità di lottare per ottenere l'armatura dei Gemelli

  • E questa cosa non ti disturba?

  • Affatto, mio fratello è molto più forte di me – sogghigno divertito – ma questo non significa che anche tu lo sia

Le mie parole gli fanno perdere le staffe e senza rendermene conto vengo travolto da un colpo lanciatomi alla velocità della luce. L'unica cosa che riesco a vedere prima di essere colpito dalla violenza dell'impatto è il volto terrorizzato di Aristea.





Ciao a tutti, un po' in ritardo sui tempi ecco il nuovo capitolo, in cui il nostro Kanon inizia il suo scontro con il padre di Aristea. Chissà come finirà? Nel prossimo capitolo invece torneremo da Milo.


Le risposte alla recensioni sono di winnie343:


x sakura2480: ma figurati .. di questi tempi è un miracolo se uno il lavoro ce l'ha … non ce la prendiamo dunque per le recensioni mancate ;-) … l'importante è che la storia continui a piacerti. Sulla bellezza di Melina non è che è diventata di colpo Claudia Shiffer, però insomma chi meglio di noi può sapere cosa possa fare un po di trucco e parrucco? Milo in realtà è affascinato dal suo carattere .. evidentemente le piacciono le tipe toste con problemi annessi.


X gufo_tave: intanto ho perso per colpa tua la scommessa con la mia amica sagitta .. avevo pronosticato che non avresti più recensito questa storia :-). In ogni caso giuro che quando l'ho letta mi è venuto da ridere, mi sono ritornate in mente certe osservazioni che facevo ogni volta che vedevo un film al cinema ... hai ragione sul fatto che le tematiche del capitolo sono banali … del resto il personaggio è quello; non voglio dire che Milo sia banale, per carità, ma non si può pensare che resti in eterno a dormire sulla spiaggia senza fare nulla per aiutare i suoi amici, non sarebbe da lui.


X jackosaint94: felice che ti sia piaciuto il capitolo e soprattutto il ritorno di Milo. Per metterti al posto di Melina per poter baciare Milo ho paura che dovrai prima liberarti di lei e non so se ti conviene :-)

x charm_strange: ammettiamolo .. il pacifismo in Milo non è molto nelle sue corde. Però onore al fatto che per un po' ha resistito.

  
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