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Autore: Rogi    13/07/2010    5 recensioni
Si avvicinò alla cassaforte e vide che dentro c’era una statuetta nera in onice di un gatto, con un registratore di fianco e un foglietto con su scritto “Premi play”.
Lo fece e una voce sconosciuta iniziò a parlare.
“Congratulazioni, lei è la seconda persona a forzare la cassaforte di Moria questa notte. Per essere arrivato secondo signor Roronoa, lei è entrato nella lunga schiera degli uomini che hanno lavorato duramente e corso enormi rischi per arrivare solamente secondi. Lei non conosce nessuno di questi signori ovviamente, perché restano nell’oblio. Quello che sarebbe successo a lei se non avesse avuto successo al Bellagio. In un certo senso, sono io il responsabile della sua gita ad Amsterdam.”
“Ecco il bastardo che ci ha consegnati a Mihawk” commentò Ace sdegnato.
Per capire meglio i fatti di questa storia vi invito a leggere il primo racconto di questa serie, Roronoa's eleven.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Roronoa's Thieves'
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Capitolo 2

CAPITOLO 2

 

“Ciao”

Nami sentì un brivido veloce percorrerle la schiena. Non avrebbe mai più voluto sentire quella voce.

“Nami, giusto?” un sorriso apparve sul suo viso.

Si fece da parte e lasciò entrare in casa i tre uomini. L’uomo al centro lo conosceva fin troppo bene, mentre gli altri due non li aveva mai visti, assomigliavano più a degli armadi che a degli uomini.

“Dov’è lui? Dov’è il signor Diaz?”

Nami non rispose e cercò di non mostrare la preoccupazione che le attanagliava lo stomaco. Aveva paura che Mihawk ordinasse ai suoi scagnozzi di distruggerle la casa o peggio, di fare del male a Zoro.

Mihawk si avvicinò a lei “Li rivoglio Nami, fino all’ultimo centesimo”

Sentire il suo respiro sul viso le provocò brividi su tutto il corpo “Non ti ha già rimborsato l’assicurazione?” cercò di dare un tono determinato alla sua voce.

Socchiuse gli occhi minaccioso “I voglio i miei soldi, quelli che mi avete rubato, voi, gli undici di Roronoa e anche qualche interesse in più” fece una pausa facendo vagare lo sguardo per la casa.

“Roronoa ha intenzione di mettere su famiglia?” chiese sarcastico.

“Non sono affari che ti riguardano” rispose acida.

Tornò a guardarla minaccioso “Avete due settimane” si girò e si avviò verso l’uscita.

“Non ci troverai mai tutti”

Mihawk sorrise beffardo “A quanto pare, non sono l’unico a cercare gli undici di Roronoa”

Poi si girò e uscì di casa seguito dai due gorilla pelati.

Nami fece un sospiro, proprio adesso che aveva messo su casa.

Le gambe le tremavano, quell’uomo l’aveva sempre terrorizzata. Si lasciò cadere su una poltrona lì vicino.

Questo si che era un problema, era un enorme problema.

 

Orlando, bar con orchestra jazz

 

Brook chiuse gli occhi (si fa per dire dato che gli occhi non li ha) godendosi tutte le sfumature della musica che si propagava dolcemente nella sala.

Ah! La musica! Era la cosa che adorava di più al mondo, oltre ai soldi ovviamente.

“Sublime”

“Si” concordò con la persona seduta affianco a lui.

“Come stai Brook? Mi sembri in forma” continuò il suo vicino.

“Si, non c’è male” si girò e si ritrovò davanti l’ultima persona che avrebbe voluto vedere al mondo.

Iniziò a tremare come una foglia al vento. L’aveva sempre saputo che non avrebbe potuto funzionare! La prossima volta che avrebbe rivisto Zoro gliene avrebbe dette quattro!!

Beh.. sempre se l’avesse rivisto.

Deglutì terrorizzato. Pensò di scappare, ma si rese conto che era decisamente impossibile: i gorilla pelati che erano al seguito di Mihawk l’avrebbero acciuffato in pochi secondi.

Mihawk sorrise “Immagino che tu sappia che cosa voglio”

Annuì tremante, sperando che le sue ossa sarebbero rimaste intatte ancora a lungo.

 

Miami Beach

 

“Amore, mi metti un po’ di crema sulla schiena?”

Ace sorrise “Ma certo”

Si alzò dalla sdraio e si avvicino alla chioma azzurrognola di sua moglie che era comodamente sdraiata sul lettino. Prese la crema e ne spruzzò un po’ sulla sua schiena bianca e soffice. Iniziò spalmarla delicatamente, regalandole soffici carezze.

In quel momento il cellulare squillò. Corrugò le sopracciglia vedendo che il display indicava un numero sconosciuto.

“Chi è?” chiese Nojiko.

“Non lo so” rispose alzandosi.

Pigiò il tasto verde del cellulare e se lo portò all’orecchio “Pronto”

“Ciao Ace”

Merda!

Sua moglie lo guardava interrogativa.

Sorrise per non farla preoccupare e mise una mano sul cellulare “È Rufy, vado alla macchina che  ho dimenticato il materassino”

Si allontanò da lei avviandosi verso il parcheggio.

“Drakul, è un piacere sentirti”

“Spero che questa volta non mi riattaccherai in faccia, non è stato molto carino da parte tua l’ultima volta”

“Ho le orecchie sensibili e tu dicevi un sacco di brutte cose” disse amichevole.

All’improvviso la voce del suo interlocutore si face minacciosa “Senti bastardo, ti ho chiamato perché rivoglio i miei soldi, intesi?”

Ace prese le chiavi della sua macchina, ormai era arrivato al parcheggio “Beh sarà un po’ difficile”

“Sai cos’è stato difficile? Trattenermi a non farti fuori. Ma sai sono stato preso dalla pietà, perché forse inavvertitamente avrei ucciso la tua cara mogliettina”

Si bloccò “Prova a torcerle un solo capello e giuro che io..”

“Non ti scaldare” lo interrupe “Stavo solo dicendo che un giorno come tanti altri, lei sarebbe uscita a fare qualche compera e avrebbe usato la tua macchina, che terribile equivoco. Due settimane” poi riagganciò.

Ace corrugò le sopracciglia. Macchina?

In quel momento si sentì una forte esplosione.

Il ladro sbiancò vedendo la sua macchina in fiamme.

 

Los Angeles, bar di periferia

 

“Allora cosa vedi?” chiese Franky guardando la chiaroveggente che stringeva la sua mano “Una donna? Magari alta, mora e con gli occhi azzurri?” chiese speranzoso.

“No, io vedo molto denaro”

Sbuffò “Si lo so anche io che sono ricco, che altro vedi?”

“Vedo ville al mare e vedo molti compagni” rispose scrutando la sua mano.

“Poi?”

“Poi un vecchio amico che ti fa visita” rispose una voce alle sue spalle.

Si girò. Sbuffò sonoramente non appena incrociò quegli occhi perforanti. Tornò a guardare la chiaroveggente.

“E questo non l’avevi previsto?! Voglio indietro i miei soldi!” esclamò infuriato.

 

Washington, parco della Casa Bianca

 

Nico Robin sorseggiò un altro po’ del suo the freddo e girò la pagina del libro. Era una giornata di sole, l’ideale per stare tranquilli al parco a leggere su una panchina.

I raggi del sole che illuminavano la pagina del suo libro vennero oscurati, qualcuno si era fermato davanti a lei. Alzò lo sguardo e sospirò appena.

“Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato”

“Sei una donna intelligente, perché ti sei messa a derubare un uomo pericoloso come me?” la sua voce tagliente non era per niente amichevole, ma non si fece impressionare.

Sorrise “Adoro il pericolo”

 

 New York, Broadway

 

“Oh, Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Ah, rinnega tuo padre! Ricusa il tuo casato! O, se proprio non vuoi, giurami amore, ed io sarò una Capuleti!”

Sanji distolse lo sguardo dalla sua Giulietta e guardò il pubblico che, rapito, aspettava la sua risposta.

“Che faccio, resto zitto ad ascoltarla, oppure le rispondo?” chiese con voce tormentata.

Tornò a guardare Giulietta ma il suo occhio vide ciò che non doveva vedere.

Giulietta aveva ripreso a parlare ma lui non l’ascoltava. Guardava sconvolto il viso che era sbucato dietro le quinte, solo lui poteva vederlo. L’espressione era chiara: dopo facciamo i conti.

Dannazione!
Il silenzio lo avvolse all’improvviso, tutti gli occhi degli spettatori si erano puntati su di lui. Si riscosse e con voce ferma tornò ad essere Romeo.

“Io ti prendo in parola! D’ora in avanti tu chiamami Amore, ed io sarò per te non più Romeo, perché m’avrai così ribattezzato”

Gli occhi si puntarono di nuovo su Giulietta.

Deglutì rumorosamente. E ora? Che sarebbe successo?

 

Anaheim, Disneyland

 

“Rufy, Usop! Venite qui presto!!” urlò Chopper al settimo cielo.

I due lo affiancarono.

Dalla bocca di Rufy scese un rivolo di saliva “Pop corn caramellati!!”

“Si dobbiamo prenderli!” esclamò entusiasta la renna.

Rufy prese il portafoglio e vide che era corto di soldi “Oh no!! Ho finito la moneta!!”

“Ma come?!” esclamò incredulo Usop “Ti aveva dato anche la mia parte!”

“E adesso come facciamo?” piagnucolò Chopper.

“Pensare che i miei soldi sono stati spesi in un parco divertimenti mi da il voltastomaco”

I tre ragazzi diventarono delle statue di sale sentendo quella voce.

Si girarono meccanicamente e sgranarono gli occhi.

“M-m-m-ihawk” balbettò Usop mentre cominciava a tremare.

 

ANGOLO DI ROGI

Ed ecco il secondo capitolo. Dannato Mihawk!! Ha trovato tutti!! Ma come diavolo ha fatto? pazienza si scoprirà più avanti perché non sarà lui l’avversario di questa avventura!! ^^

Spero che vi intrighi come inizio!! Nel prossimo capitolo rivedremo tutta la banda al completo, una bella rimpatriata, anche se con un’aria un po’ pesante!!

 

RECENSIONI:
 Mizuki_: voilà, i guai continuano! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Se leggi Roronoa’s eleven mi lasci una recensione? Così saprò se ti è piaciuto ^^ spero di ritrovarti anche al prossimo capitolo ciao!!

 heller_91: emm.. si ci ho messo un po’ di tempo a decidermi a scrivere il seguito, chiedo perdono!! Solo che ho avuto qualche casino con il mio libro, tra correzioni e palle varie non finivo più @.@ Sono felice che ti sia piaciuto Roronoa’s Eleven e a dire la verità mi sono divertita anche io tantissimo a scriverlo, ridevo come una cretina davanti al pc ^^ comunque il film te lo stra consiglio!! È bellissimo!! Poi il trio Clooney, Pitt e Damon è fantastico!! Spero che ti abbia intrigato anche il secondo capitolo!! Ciao!!

 jess_chan : spero di non averti fatto aspettare troppo ^^

   
 
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