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Autore: Isa is smiling    13/07/2010    5 recensioni
Di bastardi in giro ce ne sono di tutti i tipi.
Lei lo aveva capitato bello, ricco, famoso..e anche con del talento!
Avete Presente Nick Jonas, no?
Si, quello ricciolino, carino, tanto simpatico. Quello che fa parte dei Jonas Brothers! Beh, molti lo immaginano come il ragazzo perfetto, gentile, dolce, che piace alle mamme.
Ma in realtà era solo un bastardo.
O meglio, lo era stato con Ice.
Perché ricordate, l’abito non fa il monaco!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel bastardo di un Jonas!

 

 

Capitolo 12: Is that the end?

 

Il giorno che Ice decise di partecipare al progetto con i Jonas Brothers era un assolato lunedì come tanti a New York. C’era chi correva con la valigetta alla mano, chi portava a spasso il cane, chi si allenava a Central Park e chi, come Ice, stava seduta sotto un albero con la lettera che forse le avrebbe cambiato la vita. Ricordava ancora come avesse deciso, guardando la foto di quel gruppo che aveva caricato sul suo IPhone, che valeva la pena tentare. Male che vada aveva pensato avrò conosciuto questi idoli per ragazzine.

Non aveva messo in conto, e forse mai avrebbe pensato di doverlo fare, di essersi innamorata di uno di loro. Di conoscere persone fantastiche come i suoi fratelli e delle amiche per la pelle come Sara e Jen. Di arrivare quasi ad odiare Miley Cyrus.

E non aveva messo in conto nemmeno quello. Sicuramente, non l’aveva messo in conto.

Nick Jonas avvinghiato a Miley Cyrus.

Il primo – e poco consono – pensiero che le passò per la testa fu quello che i paparazzi avrebbero avuto una buona storia da raccontare. Immaginava già la copertina da prima pagina: ”Ritorno di fiamma per Miley e Nick!” e forse, in basso, in quei piccoli tondi poco importanti, una sua foto sfuocata con la didascalia minuscola che la ritraeva come un vecchio passatempo del famoso cantante.

Ma, in fondo, cos’era stata, se non davvero un passatempo?

Se dopo tutto quello che avevano condiviso, vissuto, lui si lasciava toccare – baciare ardentemente, in realtà – dalla sua vecchia fiamma?

Gli occhi le si infiammarono improvvisamente di lacrime. Lacrime che non avrebbe avuto il coraggio di fermare, che rendevano i contorni di ogni minima cosa sfocati e quasi inesistenti.

Piangendo, continuò a guardarli, e come se avesse riconosciuto il suo sguardo il riccio si voltò verso di lei, sgranando improvvisamente gli occhi e sputando la solita frase di circostanza:

-Ice..che, che ci fai qui? Non è come pensi!-

Ice non ebbe neppure la forza di ribattere, improvvisamente stanca.

Si girò verso il corridoio che portava alle camere da letto e corse via, le lacrime che le solcavano il viso, scavando come acido.

Nick le bloccò un polso, facendola girare verso di lui.

Lei lo guardò negli occhi quel tanto che bastava da farsi male da morire e pronunciò il suo unico pensiero:

-Io ti amo davvero..-

Nick, il viso chino di chi sa di aver torto, le lasciò il braccio, mentre lei si girava e correva in camera sua.

 

-Tesoro..noi non sappiamo cosa dire! Certo non lo biasimiamo, ma si vede che è uno straccio.-

A parlare era stata Sara, seduta sul letto di Ice con un pacco di fazzoletti ultra assorbenti e dei pop-corn. In tv scorrevano i titoli del film strappa lacrime che avevano appena visto.

Jen era stata silenziosa tutta le sera, troppo arrabbiata, o semplicemente troppo sconvolta per quello che era successo.

Nick, il fratello del suo ragazzo, aveva tradito una delle sue migliori amiche nella casa che condividevano. Sconcertante, a dir poco.

-È facile starci male adesso, Sara! Avrei dovuto capirlo..- disse Ice, spostando lo sguardo spento verso la finestra da cui filtrava la luce delle luna. Tutto ciò che guardava, in un modo o nell’altro, le ricordava lui.

A quella finestra si erano affacciati poche settimane prima, insieme, a guardare la luce della luna, dicendosi che era niente in confronto allo splendore degli occhi dell’altro.

Il letto, in cui lei aveva passato gli ultimi tre giorni, rimaneva sempre troppo vuoto, con o senza le sue amiche a farle compagnia.

Era sicura di aver pianto tutte le lacrime che aveva in corpo, eppure quel groppo in gola e gli occhi rossi persistevano, segno tangibile di come e quanto stesse male.

Si chiese se ci fosse un modo per dimenticare tutto quello.

Eppure, nel profondo del suo cuore, Ice sapeva di non voler dimenticare, perché Nick le aveva donato una felicità e una serenità che non aveva più trovato, dopo la diagnosi del suo diabete.  Anche se le aveva spezzato il cuore, anche se la prospettiva di rimanere in quella casa con lui la uccideva sempre di più, negli abissi più profondi del suo animo, sotto tutto il dolore, la rabbia e la frustrazione lei lo ringraziava, perché se ne era innamorata.

Lei, che prima di arrivare in quella casa aveva dei dubbi sul saper provare sentimenti, era riuscita ad innamorarsi di quel sorriso, di quegli occhi dolci, di quelle braccia possenti, di quel carattere schivo e competitivo.

-Certo che è un gran coglione, eh!- disse finalmente Jen, dando respiro ai suoi pensieri.

-Si, lo è!- risposero in coro Sara e Ice.

Continuarono a parlare del genere maschile, di quanto fossero ritardati e senza cuore, addormentandosi abbracciate sul letto sfatto.

 

-Nicholas, io ho sempre appoggiato le tue scelte..- cominciò Joe.

-..ma questa volta ho fatto una gran cazzata, lo so.-

-Esatto..- concluse Kevin, sorvolando sulla scurrilità del fratello, la schiena appoggiata alla porta chiusa.

I tre fratelli, come ogni volta che uno di loro aveva un problema, si erano chiusi in una stanza – quella di Nick, per precisione – e avevano cominciato a parlarne.

-Ma come è andata esattamente?- chiese Joe.

Il fatidico pomeriggio di due giorni prima lui, Kevin, Sara e Jen erano usciti per una passeggiata al parco, lasciando a casa Nick e Miley. Ice, invece, aveva delle commissioni da sbrigare tra pacchi mandati da casa e cartoline da spedire.

-Io..io non lo so! Cioè, sono confuso! Come sapete– cominciò Nick facendo un bel respiro –l’altro giorno siamo rimasti qui solo io e Miley. Ci siamo seduti sul divano e abbiamo cominciato a guardare un film. Più lei cercava di avvicinarsi più io mi allontanavo. Poi c’è stato qualcosa, uno sguardo..e ho ceduto. Non credevo di possedere così poco autocontrollo, ma sapete..io e Miley..-

-Tu e Miley dovreste essere solo amici- frecciò Kevin, guardandolo con un cipiglio accusatore.

-Lo so..- rispose il minore –Non posso costringerla a perdonarmi. Ho incasinato tutto e non mi merito neppure una sua parola, ma purtroppo non posso scindere il contratto. Dovrà sopportarmi per altri otto mesi-

-Ma che vai dicendo? Devi riprendertela, devi lottare, devi riconquistare la sua fiducia e..- Joe parlava a raffica.

-No..- lo fermò Nick –La conosco, non mi perdonerà. Sono stato imperdonabile persino per me-

Kevin li guardava con uno strano sguardo, tra l’assorto e l’assente, poi disse: -Andiamo in cucina, è quasi ora di cena..-

 

In cucina le ragazze, compresa Ice, trafficavano ai fornelli. Questa ultima si era ripetuta tante volte di non poter evitarlo per sempre, ma di poter far finta che non esistesse. Ardua impresa, sicuramente, ma con un po’ di impegno, tanta rabbia e ancor più spirito di sopportazione, si disse, ce l’avrebbe fatta.

Senza guardarlo negli occhi, però, altrimenti il suo lavoro sarebbe andato a farsi friggere in un battito di ciglia.

Il barbagianni truccato, alias Miley Cyrus, era stata gentilmente invitata ad andarsene dagli sguardi assassini del resto del gruppo, consapevole di essere la rovina della quiete di quei ragazzi.

Ice stava tagliando le cipolle a pezzetti, triturandole e rischiando di mozzarsi un dito dalla troppa foga, quando sentì la sua voce raggiungerle in cucina.

-Ciao..- aveva detto.

Dopo quel saluto un momento di imbarazzante silenzio era calato nella stanza, il resto dei fratelli Jonas sull’uscio della porta guardavano la scena quasi irreale.

Ice spostò il tagliere e con stizza riversò quello che aveva squartato in una ciotola trasparente, girandosi finalmente verso di lui.

-Portalo a tavola- disse, consegnando la ciotola in mano a Nick che, spiazzato, l’aveva quasi fatta cadere.

Una serie di sguardi increduli si posarono su di lei, sicuramente non aspettandosi una reazione così composta ed educata.

Ice, nel frattempo, era tornata a sminuzzare verdura con il coltello, ricordò, con cui aveva decapitato una carota e che tanto aveva fatto ridere Nick.

Si ripeté che doveva smetterla di pensare a lui, che era ancora troppo doloroso.

La conversazione ripartì pian piano da Joe che aveva chiesto se le cipolle fossero indispensabili, procurandosi un’occhiataccia da tutte le donne che avevano sibilato frasi del tipo: “Ignorante, è indispensabile nel Kebab!” scatenando l’ilarità generale.

Solo Nick non prendeva parte al discorso, appoggiato in un angolo con le braccia conserte e una gamba rialzata. Osservava la fluidicità nei gesti di Ice, riscontrandovi però della rigidità tipica di una persona nervosa. Si chiese come potesse non guardarlo, dato che lui non riusciva a scollarle gli occhi di dosso, e capì come fosse vera quella frase che sua nonna ripeteva costantemente:

“Le cose si apprezzano veramente solo quando si perdono!”

 

 

 

 

Angolo dell’autrice che è risalita da un pozzo senza fondo:

Scusate, scusate davvero. Non aggiorno questa storia da mesi, lo so, ma non è proprio solo colpa mia. Diciamo che è in gran parte colpa mia J Come vedete, è scoppiata la bomba. Non penso ci sia da dire altro! Questo capitolo è abbastanza corto, ma molto consistente. Vorrei che mi diceste se ho affrettato i tempi o se c’è qualcosa che non avete capito! Sarò felice di rispondervi, sperando che qualcuno la legga e commenti! Fa così schifo? :D

  
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