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Autore: Daduccia    14/07/2010    0 recensioni
New generation. "E per la cronaca, seccatura, la mamma ti sta chiamando" Era già la seconda volta infatti, che dal piano di sotto giungevano i toni soavi di Temari in richiamo del figlio maggiore. Shirai alzò gli occhi al cielo e aggiunse, prima di prendere le scale: "Senti, se per caso li vedi da qualche parte dimmelo ok?" "Guarda che se ti scaglia dietro il ventaglio io non c'entro eh."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una nuova squadra
Una nuova squadra

"Te l'ho gia detto, non me lo ricordo"

"Era l'unica cosa che dovevi fare, occuparti dell'attrezzatura"
"Difatti. I miei kunai ci sono tutti"
"Ma i miei no! E mancano anche tre shuriken e una carta bomba se può interessarti!"
"Senti Shirai non rompere. Se ti manca della roba sono fatti tuoi, io non ricordo di averli visti in giro!"
Era stressante. Aveva ancora una decina di scatoloni da disfare, era sudata fradicia e decisamente nervosa. Ci mancavano giusto quella piaga di suo fratello e i suoi dannatissimi kunai scomparsi nel nulla. Erano poche le cose che facevano perdere la pazienza a Jun Nara, ed un fratello lamentoso che da più di tre quarti d'ora la tartassava di domande riguardo ai suoi effetti personali, a sentir lui dispersi per colpa di lei medesima, era fra queste.
Che poi, alla fine, era da quando aveva memoria che Shirai le ripeteva che non doveva assolutamente toccare le sue cose perciò lei non si era sentita minimamente in dovere di preoccuparsi se l'attrezzatura del fratello era finita in valigia o meno.
"E per la cronaca, seccatura, la mamma ti sta chiamando".
Era già la seconda volta infatti, che dal piano di sotto giungevano i toni soavi di Temari in richiamo del figlio maggiore.
Shirai alzò gli occhi al cielo e aggiunse, prima di prendere le scale: "Senti, se per caso li vedi da qualche parte dimmelo ok?"
"Guarda che se ti scaglia dietro il ventaglio io non c'entro eh".
Il ragazzo soffocò un'imprecazione prima di sparire al piano inferiore, in sottofondo le urla di Temari che non promettevano niente di buono.
Rimasta sola, Jun si passò una mano sulla fronte grondante e si chinò a disfare l'ennesimo scatolone. E meno male che a sentir suo padre, il clima di Konoha era "decisamente diverso" da quello di Suna.
Ripensandoci, Jun non trovava tutta sta grande differenza dal suo villaggio natale, deserto a parte, ma poteva solo augurarsi che tutta quella canicola fosse dovuta alla stagione.
Si, doveva essere così.
Affondò le mani all'interno dello scatolone e incominciò a estrarne il contenuto. Ritrasse la mano di scatto quando sentì qualcosa di tagliente sotto le dita. Si osservò l'arto e constatò che presentava un graffio tra l'indice e il pollice, graffio da cui stava colando un gocciolone di sangue.  
Riprese quindi a tirar fuori gli oggetti impacchettati con attenzione, curiosa di scoprire con che cosa si fosse ferita quando, giunta ormai al fondo della scatola per poco non le scappò un'imprecazione. Aveva finito di sistemare i suoi ferri un paio d'ore prima e aveva già potuto constatare che i suoi kunai c'erano tutti, dal primo all'ultimo così come gli shuriken e tutto il resto della sua attrezzatura ninja che ora la guardava dalla mensola sopra il tavolo.
No, decisamente i kunai che giacevano scomposti sul fondo della scatola non erano suoi.

"E ora chi lo sente quell'altro.."


"Adesso!?"
"Si adesso. E non fare quella faccia Shirai, anch'io ho di meglio da fare al momento" ribattè Shikamaru guardando il figlio in tralice.
"Ma non ho ancora trovato la mia roba e sto asp.."
"Ordini dell'Hokage. Ti dò massimo 5 minuti per prapararti e non voglio scuse". Kami.. che seccatura
Shirai sbuffò rumorosamente e si diresse rassegnato verso la sua stanza sotto lo sguardo del padre, che non appena lo vide sparire su per le scale se ne uscì in giardino.
A  Shikamaru venne spontaneo alzare gli occhi verso le nuvole e un sorriso soddisfatto gli si disegnò sulle labbra.
Gli era mancato il paesaggio di Konoha e in fondo, pensò,non si era mai del tutto abituato al clima afoso e al cielo coperto il più delle volte dalle tempeste di sabbia di Suna.
Gli sarebbe piaciuto sdraiarsi sul prato e passare il resto della giornata osservando quel cielo limpido che gli era fin troppo familiare, se non fosse stato che il ventaglio di sua moglie stampato in fronte era un deterrente convincente a desistere dal farlo. E poi, soprattutto, era stato chiamato dall'Hokage insieme al primogenito per via del collocamento in squadra.
Shikamaru sospirò, pensieroso. Lui, di sicuro avrebbe ripreso il suo vecchio posto e i Kami sapevano quanto gli erano mancati i suoi amici, le abbuffate con Choji e si, anche gli strilli acuti di Ino, ma Shirai avrebbe dovuto inserirsi tra compagni di squadra nuovi e del tutto sconosciuti.
E quella si, che era una seccatura bella e buona.


Ok, la giornata non era iniziata nel migliore dei modi. Si era svegliato sudato da capo a piedi, aveva dovuto attendere ben trantaquattro minuti e sedici secondi prima che Jun liberasse il bagno per potersi fare una benedettissima doccia e dulcis in fundo aveva anche dovuto rovistare negli scatoloni contenenti il pentolame della cucina per trovare la moka, metterla sul fuoco e farsi un dannato caffè.
Fatto ciò era tornato in camera e aveva trascorso la mattinata sistemando le sue cose fin quando non si era accorto che all'appello mancava praticamente metà della sua attrezzatura ninja. Aveva quindi girovagato come un anima in pena per tutta la casa alla ricerca dei suddetti ferri finchè non si era deciso ad attentare alla pazienza della sua adorabile sorellina che nel trasloco, aveva avuto il solo compito di accertarsi che non mancasse niente di essenziale. Peccato che Jun, aveva svolto il suo dovere fin troppo alla lettera sincerandosi dell'effettiva presenza di tutto ciò che era immancabile per lei.
Benedetta ragazza. A volte sua sorella ricordava terribilmente loro madre e Shirai si ritrovava sempre più spesso a chiedersi cosa diavolo fosse passato per la testa di Shikamaru quando aveva chiesto Temari in moglie.
Ad ogni modo, era quindi stato richiamato all'ordine da quest'ultima che lo aveva costretto a darle una mano a riporre le lenzuola dopodichè aveva malauguratamente incrociato il padre che lo aveva letteralmente trascinato nell'ufficio dell'Hokage dove per'altro, ci aveva trovato anche i vecchi compagni di squadra di Shikamaru.
Ora, Shirai non sapeva se stupirsi maggiormente del fatto che l'Hokage del villaggio della foglia fosse un ultraquarantenne mascherato che pareva immerso nella lettura di un libriccino che a giudicare dalla copertina, pareva essere di contenuti leggermenti pornografici, o dal fatto che a quanto poteva vedere il tanto decantato vecchio team di suo padre fosse costituito da un ciccione e da una squilibrata.
Squilibrata che, per l'appunto, appena lo aveva visto, la sua prima reazione era stata quella di informare i presenti su quanto le fosse difficile capacitarsi del come da un "pigro cronico" e da una "chiattona irascibile" fosse potuto nascere un così bel ragazzo come lui.
L'Hokage, tale Kakashi dello sharingan, si era sentito in dovere di farle notare quanto in effetti Shirai fosse la copia sputata del "pigro cronico" eccezion fatta che per il colore dei capelli, e di quanto l'epressione del ragazzo fosse tale e quale a quella della "chiattona irascibile" per quanto si ricordasse. Acuto osservatore, a dir poco.
 Ino, la squilibrata, a quella precisazione aveva per l'appunto incominciato a borbottare impropri a mezza voce e Choji, il ciccione, l'aveva presa di peso e portata via, annunciando che se avevano bisogno di loro li avrebbero trovati alla locanda due isolati più in là.
Kakashi si era limitato ad annuire e Shikamaru, lui, oltre a non battere ciglio riguardo all'offesa all'amata mogliettina, si era apprestato a seguirli, abbandonando il figlio al suo destino e congedandosi con uno sbuffo e un sorriso.
Fu così che all'alba delle cinque del pomeriggio, Shirai si ritrovò solo, nell'ufficio dell'Hokage sotto lo sguardo di uno shinobi dall'aria piuttosto divertita.
"Non ci far caso. Sai, quei tre non sono cambiati di una virgola da quando avevano la tua età"
"Beh buono a sapersi.."
"Già".
"Già".
Seguirono attimi di silenzio carichi di interrogativi per Shirai, fino a che Kakashi, teatralmente, decise che tutto sommato poteva rimandare la lettura ad un altro momento e chiuse il libretto posandolo sulla scrivania. Osservò quel ragazzo biondo così simile a quello che un tempo era il bradipo genialoide del villaggio della foglia e Shirai iniziò a sentirsi un attimino in imbarazzo. Kakashi non era un tipo inquientante ma Shirai al momento non poteva far altro che sentirsi sotto esame data la situazione. Sebbene l'Hokage fosse un tipo decisamente particolare come dimostrava il volto coperto, senza contare le letture discutibili, Shirai capiva che si trovava comunque al cospetto di un capo di stato.
Proprio come lo zio Gaara.
"Così ti chiami Shirai mh? Se solo avessi avuto i capelli scuri saresti stato la copia di tuo padre"
"Così pare"
"Gaara come sta?"
Shirai sorrise "E' sempre impegnato ma sono riuscito a fare un salto da lui prima di partire"
"Ahh si, duro lavoro, quello del Kazekage. Capisco bene tuo zio"
Shirai si domandò cosa ci trovasse di duro Kakashi nel proprio lavoro dal momento che a quanto poteva vedere, lui lo svolgeva seduto tranquillamente leggendo giornaletti.
Era perso in queste sue elucubrazioni quando Kakashi disse: "Bene. Da quanto mi è stato detto hai già passato l'esame jonin".
Shirai annuì "L'estate scorsa. Da due mesi a Suna ero a capo di una squadra di genin appena diplomati".
Kakashi annui sentitamente "Ehh si, duro lavoro anche quello!"
Shirai non seppe replicare. Aveva il vago sentore che l'Hokage si stesse prendendo gioco di lui, ma forse era una sua impressione.
"Molto bene." Kakashi si rabbuiò "Temo però di doverti tenere in osservazione per un pò prima di affidarti una squadra. Non ho idea di quali siano le tua capacità anche se, ovviamente, confido nella scelta del Kazekage di averti già affidato incarichi di questo tipo".
Shirai deglutìì. Se l'era aspettato. D'altra parte la presenza di suo padre al villaggio non era stata richiesta da molto e Shikamaru era riuscito a convincere la sua testarda e altamente irritabile moglie, a ritornare a Konoha da poco più di una settimana dopo quasi un mese di litigi a cadenza giornaliera
e di nervosismo mai visto da parte di Temari.  C'era tutto il tempo per conquistarsi la fiducia dell'Hokage.
"Tuttavia" Shirai ascoltò attentamente le parole dell'Hokage "Ciò non toglie che sei sempre un jonin. E quindi ho deciso di affiancarti due persone al tuo livello. Oltretutto la loro squadra è rimasta priva di un componente da qualche giorno quindi mi sembra la cosa migliore sostituirlo con te".
"Certo" Shirai si sentì sollevato. Gli sembrava una giusta soluzione.
"Ah, dovrai ricordarti di passare in accademia a prendere un coprifonte nuovo" commentò Kakashi riferendosi al coprifonte di Suna che Shirai portava legato al braccio.
"Del resto ormai sei un ninja di Konoha e il simbolo della Sabbia potrebbe creare confusione"
Il ragazzo non fece in tempo a rispondere poichè entrambi sentirono distintamente bussare alla porta.
"Bene, sono arrivati. Ti dispiace se intanto che fate conoscenza ecco io.." Kakashi sventolò il libretto che aveva prontamente afferrato.
"Oh, no..faccia pure"
L'Hokage si rilassò quindi sulla sedia e riprese la lettura con aria soddisfatta mentre due ragazzi facevano capolino nella stanza.
Il primo era un ragazzo moro dall'aria seria. Gli occhi completamente bianchi fecero rabbrividire Shirai che non aveva mai visto occhi del genere.
L'altra era una ragazza di una bellezza sconvolgente. Aveva i capelli corvini e uno sguardo smeraldino che faceva passare in secondo piano tutto il resto.
"Shirai, questi sono Neezo Hyuuga e Chiyo Uchiha. Sono i tuoi nuovi compagni di squadra".



















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Ok, se siete arrivati fino a qui non posso far altro  che inchinarmi al vostro cospetto e ringraziarvi di cuore! Spero vi sia piaciuto come inizio e di avervi incuriosito.. mi sono sempre divertita a immaginare le vicende delle nuove generazioni e questa mia cosuccia qui sopra riportata (che devo dirlo, è la prima fic che scrivo) ne è la dimostrazione. Questa fic ovviamente non è a scopo di lucro ed è liberamente tratta dal manga di Masashi Kishimoto a cui appartengono i personaggi, i luoghi ecc..
Che altro dire.. recensite e farete la gioia di una povera autrice alle prime armi :)
Alla prossima!







  
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