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Autore: DarkSide_of_Gemini    14/07/2010    2 recensioni
Mi chiamo Death. Death Mask. In realtà sarebbe Angelo, ma tutte le persone intelligenti mi chiamano Death. Odio il mio nome. semplicemente perché non posso essere definito tale...
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cancer DeathMask
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4:

 

un altro motivo per il quale non posso soffrire gli orfanotrofi sono i giochi.

Ti obbligano a fare stupidi giochini con la palla, oppure quello stupido gioco della bottiglia o, peggio ancora,

ti fanno animatore di un gruppo di bambini più piccoli che devi far giocare e divertire.

E indovinate a chi toccò quella mattina?

Esatto: a me.

Mi appiopparono un gruppo di bambini appena arrivati e mi dissero

 

-Angelo, loro sono nuovi. Falli divertire un po’-

 

Come se fossi un clown.

Precisamente, mi usarono come sostituto di un pagliaccio.

Non  che in quei giorni avessi particolarmente voglia di giocare o di ridere.

Come facevano quei bambini a divertirsi in quel modo sapendo che i loro genitori non c’erano più?

Insomma: sembrava che quella fosse per loro una vacanza, come se i genitori tornassero da un momento all’altro per riprenderli e portarli a casa.

Lo dissi a Kristian e lui sembrò colpito da quell’affermazione.

E anche un pochino triste

 

-Lo so che i miei non torneranno, è per questo che cerco di divertirmi: per non pensare a loro-

 

Disse con un faccino colpevole

 

-Bè, io non mi divertirò mai in questo schifo di posto.

Non fanno che cercare di distrarci dal pensiero dei nostri genitori, ma in realtà non ne sono capaci. Cercano solo di sostituirli-

 

Gli risposi.

Possibile che non se ne accorgeva nessuno?

 

-Non parlare così-

 

Mi supplicò ancora Kristian

 

-E invece io lo dico. Perché è la verità-

 

Dissi serio

 

-Tu hai qualcosa che non mi vuoi dire, Angelo-

 

Kristian mi stava scrutando con i suoi occhioni azzurri.

Per la sua età era un bambino molto sveglio

 

-No, non ho niente-

 

Mentii

 

-Non ci credo. Dai, a me puoi dirlo. Siamo amici, no?-

 

-Si, certo che lo siamo. Ma... Non ho niente-

 

Non era vero.

Era solo una pietosissima bugia.

Il fatto è che avevo fatto un sogno.

E nel sogno c’erano i miei genitori, quindi ero molto sensibile sull’argomento.

Ma Kristian non demordeva, e dai e tira alla fine sputai il rospo

 

-Ho fatto un sogno sui miei genitori-

 

Gli confidai piano

 

-Vuoi raccontarmelo?-

 

Mi chiese lui.

Io mi guardai intorno e poi annuii

 

-Eravamo io ed i miei in casa.

Ad un certo punto suonano alla porta e io vado ad aprire.

Era un uomo, tutto nero, con il mantello nero ed il cappuccio.

Mi ha detto di chiamare i miei genitori perché voleva parlargli, ed io li ho chiamati, anche se all’inizio non volevo.

Quell’uomo mi faceva paura. Quando i miei arrivarono, lui se li trascinò dietro.

Io li ho tirati per un poco dai i vestiti, ma lui era più forte e si stava allontanando.

Prima di scomparire si è tolto il cappuccio, ed aveva una maschera, nera anche quella. Mi ha detto di chiamarsi Maschera della Morte-

 

Kristian tratteneva il fiato

 

-E poi?-

 

Chiese in un soffio

 

-E poi mi sono svegliato in un bagno di sudore. E sono dovuto correre a cambiare le lenzuola…-

 

A quest’ultima frase Kristian scoppiò a ridere

 

-Hai rovinato l’atmosfera di terrore!-

 

Protestò ridacchiando

 

-Non c’è niente da ridere-

 

Gli risposi impermalito

 

-Voglio cambiare nome, Kristian-

 

Dissi poi.

Lui mi lanciò uno sguardo interrogativo

 

-Perché? A me Angelo piace come nome. Perché devi cambiarlo?-

 

-Perché non mi si addice. Non mi piace-

 

-E sentiamo, come vorresti chiamarti?-

 

Gli rivolsi un sorrisetto e risposi

 

-Death Mask-

 

-Cosa? No, Angelo, non mi piace! Mi fa paura-

 

-A me piace! Non mi sta bene?-

 

-Veramente… no-

 

-E dai, Kristian! Da oggi sarò Death Mask, Death per gli amici. Mi aiuti a spargere al notizia?-

 

Scattai in piedi e l’aiutai ad alzarsi

 

-Non vedo che bisogno c’è-

 

Ma alla fine lo convinsi.

Già quella sera, in dormitorio, c’era un coro di Death di qua, Death di là.

E il bello è che mi piaceva.

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shiryu_shunrei: La prima battaglia non si scorda mai…

questa suora è una caricatura di una reale, che avevo io ai miei tempi del catechismo (che bei momenti!)

e, non per vantarmi, una volta l’ho mandata a quel paese, non proprio con queste parole,

ma ugualmente, il significato è questo! XD

eh, guarda cosa ha dovuto sopportare, davvero…

mi farebbe tanto piacere se venissi a trovarmi, quattro case non sono mica così tante! XD

 

Diana924: Dire che se l’è legata al dito è anche poco!

E continuo a darti ragione: era puccetto puccettino (e lo è ancora!)

*scansa attacchi di non so neanche io bene cosa*

Grazie per i complimenti, spero che ti piaccia questo capitolo!

AVVISO: Ragazzi, sono lieta di annunciarvi che tra poco… si arriva al Grande T.!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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