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Autore: IsaMarie    14/07/2010    13 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Eccomi qui ragazze! Innanzitutto vi devo dire che nel capitolo precedente non ho postato le immagini degli acquisti perchè non riuscivo. Scusate ma con il pc sono un po' imbranata. Comunque ora ho capito come fare, quindi ve le posterò nel capitolo riguardante il matrimonio. Scusate ancora. Il nuovo capitolo verterà principalmente sul viaggio di ritorno. Penso vi piacerà e già dal titolo si capisce come potrà scorrere la loro conversazione. Quindi di nuovo in macchina insieme, di nuovo vicini... cosa succederà? Buona lettura!!!!!


 sandy69 [Contatta] Segnala violazione
Caio sandy! Sì i sentimenti e l'attrazione stanno aumentando, specialmente da parte di Edward! In questo capitolo si capisce ancora di più quanta fatica fa a  gestirli. Bacioni!
 bellina97 [Contatta] Segnala violazione
Ciao bellina! Sì eddy è molto geloso!!!! Gli rode proprio tanto! Così impara a comportarsi un po' meglio!
 Austen95 [Contatta] Segnala violazione
Ciao Austen! Non ti preoccupare se non hai il tempo di recensire, mi basta solo sapere che continui a segurimi. Grazie!
 shally [Contatta] Segnala violazione
Ciao!!!! Benvenuta!!! Contenta che ti piaccia!
 SariTwilighters [Contatta] Segnala violazione
Ciao! Benvenuta in questa ficition! Se sei già in crisi di astinenza significa che ti piace. Almeno credo... comunque grazie!
 ashar [Contatta] Segnala violazione
Ciaso ashar! Be' la band come poteva chiamarsi se non così! Volevo mettere il nome in inglese, ma non rendeva bene come nell'itailiano. E di Emmett che dire? Anche la Meyer ci dimostra che il suo cervello ha veramente quella forma.... Bacioni e grazie!
 Lalayasha [Contatta] Segnala violazione
Ciao Lala!!!! Come al solito i tuoi commenti mi fanno impazzire!!!
Hai capito benissimo... Edward sta impazzendo dalla gelosia e dalla voglia di lei ed è sempre più confuso...
Alice invece è sempre Alice e pur essendo così minuta tutti la temono... un motivo ci sarà pure!!!!
Per quanto riguarda Jake ti posso solo dire che farà la sua parte....
hai centrato in pieno i personaggi... ma allora ti devo proprio credere quando mi dici che riesco a trasmettere....Hi hi hi! Grazie comunque di tuto e un bacione grande grande!!!
 Karen94 [Contatta] Segnala violazione
Ciao Barbara! Benvenuta in questa fiction! Grazie mille, sono proprio contenta che ti piaccia!!
 HappyDayana [Contatta] Segnala violazione
Caio! Eh sì le cose sono un po' complicate ma diciamo che ormai iniziano un po' a migliorare. Grazie!
 giova71 [Contatta] Segnala violazione
Ciao giova! Vedrai che questo capitolo ti piacerà! Bacioni!lo shopping è andato tutto sommato bene, il generale alice non và mai contradetto altrimenti non sai mai cosa ti capita............... chissà come andrà al ritono, aspetto ulteriori sviluppi.UN bacione grandissmo ciao *_____*
 vanderbit [Contatta] Segnala violazione
Ciao! Mi fa piacere che ti sia piaciuto il cap. Eh che vuoi.... Alice se si tratta di compere è super organizzata!!! Può darsi che per Jazz non sia solo semplice imbarazzo, ma si vedrà!!!! Baci!!!



CAPITOLO 9

Amici?


Pov Bella

Erano già le 21.30 quando stavamo per partire, così decidemmo di andare direttamente a casa e di portare l’occorrente a Jake il pomeriggio seguente. Lo avvertii  di non aspettarci e partimmo.
Ero di nuovo un po’ agitata e mi torturavo le mani in grembo. Edward notandolo, probabilmente pensò che  fossi nervosa perché guidava la mia auto.
-Vuoi stare tranquilla, per favore? Se continui così ti graffierai tutte le mani. Sono un guidatore bravo e responsabile e non ho mai fatto incidenti- mi disse, continuando a guardare la strada.
-Ecco siamo a posto! Ma sei matto? Lo sai che non si dicono queste cose? E’ come chiamarle!- gli dissi gesticolando.
-Mi sono perso al “matto”- rispose guardandomi un attimo con un’espressione confusa.
-Guarda davanti, per favore! Vantarsi di non aver mai fatto incidenti mentre si guida un’auto è come sfidare la sorte. Fantastico ora ci schianteremo da qualche parte e con la mia auto per giunta- gli dissi incrociando le braccia al petto.
-Non pensavo fossi così superstiziosa!- Rideva come un matto.
-Non sono superstiziosa ma credo nel destino e penso che sia sempre meglio non sfidarlo!-
-Qui la matta sei tu! Parli del destino come fosse una persona che sta tutto il giorno ad ascoltare i dialoghi della gente, aspettando il momento di punire chi osa vantarsi di una qualsiasi cosa- disse ridendo ancora di più. Aveva le lacrime agli occhi.
-Sì effettivamente hai ragione- dissi ridendo ormai anch’io. -Ma adesso smettila subito di ridere in quella maniera altrimenti gli occhi ti si offuscheranno per le troppe lacrime e alla fine un incidente lo faremo veramente- gli dissi seria.
-Agli ordini!- e si mise con la schiena dritta e la mano in segno di saluto militare.
Ridemmo ancora. Come era possibile che la stessa persona che da più di una settimana mi trattava come un randagio ora era qui con me a ridere e scherzare come se fosse la cosa più naturale di questo mondo? Lo faceva veramente solo per guidare l’auto? Possibile che fosse così opportunista?
Restammo una decina di minuti in silenzio, con la musica che riempiva l’abitacolo della macchina,  e poi mi decisi e azzardai.
-Non mi sembra di esserti più così antipatica- lo vidi irrigidirsi e stringere le mani sul volante. Ops ma perché non stavo mai zitta? Adesso sarebbe ritornato il solito scontroso.
-Non sei obbligato  a rispondere- gli dissi abbassando la testa, un po’ delusa.
-Scusa, Bella, mi sono comportato proprio come uno stronzo con te, senza neanche darti la possibilità di farti conoscere- mi disse sincero.
-Non ti preoccupare spero solo che sia acqua passata. E’ che mi chiedevo il perché del tuo atteggiamento, tutto qui. Con gli altri non ti sei mai comportato così, quindi ho capito che il problema era con me. Poi a scuola me lo hai pure confermato…-  risposi, cercando di alleggerire l’atmosfera che si era creata.
Sembrava tentennare.
-E’.. è solo che… che mi ricordi una ragazza che mi  fa stare male-
-Ma non avevi detto che non avevi mai avuto una relazione seria?- ero confusa.
-Sì è vero-
-Ma se hai appena detto….-
-Con questa ragazza non c’è mai stato niente, ma mi piace moltissimo, più di quanto mi sia mai piaciuta nessun’altra-
-E io in cosa te la ricorderei? Fisicamente? - avevo qualche dubbio, viste le bellezze da capogiro che frequentava.  -Perché caratterialmente non è possibile visto che non abbiamo mai avuto una conversazione vera e propria prima di oggi-
-Non lo so, è un mix di cose- sembrava in imbarazzo. Ma ero curiosa e volevo sapere di più.
-Che c’è che non va, lei non ricambia?- gli chiesi, pensando a quanto fosse pazza!
-E’ una storia molto complicata e sinceramente non ho voglia di parlarne. Scusa- Il suo tono era diventato duro e distante così lasciai perdere. Pensai solo che probabilmente era una ragazza di N.Y. perché qui a Forks erano tutte cadute ai suoi piedi.
Mi resi conto di essere molto gelosa perché lui ne parlava al presente, quindi a lei ci teneva ancora molto.
Calò di nuovo il silenzio.
-E tu invece? Hai  qualcuno in particolare?- mi chiese a bruciapelo. Be’ lui si era confidato potevo farlo anch’io.
-No, non ho nessuno. Ho preso una bella batosta e faccio un po’ fatica a fidarmi di voi uomini!- gli dissi sarcasticamente e calcando sul voi.
-Ecco perché sei così suscettibile quando si parla di divertirsi con le ragazze. Che ti è successo? Sempre se hai voglia di parlarmene- mi chiese serio.
-Ormai riesco quasi a parlarne serenamente. Sono stata per quasi un anno con il capitano della squadra di basket, eravamo una delle coppie più popolari ma poi ho scoperto che si ripassava anche tutte le sciacquette della scuola… le stesse che ti stai ripassando tu- dissi amaramente.
-Io non lo farei mai- sussurrò.
-Questa sì che è bella! Ma se vai anche con due diverse nella stessa giornata- gli dissi alzando un soppracciglio. Non voleva mica fare il santarellino con me…
-E’ vero ma se decidessi di impegnarmi con qualcuna, non la tradirei mai. Non sono il tipo, credimi! Se non ci fosse più niente che ci lega allora troncherei il rapporto ma non mi abbasserei mai a umiliarla, tradendola. Anche se il mio atteggiamento ti può portare a pensare che non rispetti le ragazze, ti assicuro che non è così. Ti ripeto anche a loro va bene usarmi, ma sarebbe diverso se la relazione fosse seria- ok non sapevo perché ma gli credevo e feci un cenno affermativo con la testa, mi aveva lasciata spiazzata e non sapevo cosa aggiungere.
-Vai avanti- mi disse -Dopo che avete rotto, cosa è successo?-
-Niente, ha cercato in tutti i modi di farsi perdonare, ma mi aveva delusa così tanto che non ho nemmeno più voluto parlargli e per fortuna non lo vedrò per un po’, visto che è andato al college. Per un bel po’ di tempo non avevo neanche voglia di andare a scuola. Ogni volta che mettevo piede lì dentro o ricevevo sguardi compassionevoli, e io odio farmi compatire, o mi sghignazzavano dietro, bisbigliando ogni sorta di cattiverie, il che mi faceva deprimere ancora di più. Pensavo che in fondo avrei dovuto aspettarmelo perché comunque non sono mai stato questo granché, di certo non ai livelli di tante ragazze a scuola, almeno fisicamente- mi interruppe di colpo.
-Non dire cazzate, tu non hai proprio niente da invidiare a nessuno. Sei una bella ragazza, intelligente e anche simpatica e spiritosa. Quindi vedi di alzare un po’ la tua autostima e di non paragonarti nemmeno a quelle oche a scuola- Le stesse oche che però che ti fai anche tu e a me non mi vedi nemmeno, non potei fare a meno di pensare.
 -E poi niente giustifica il suo comportamento, neanche se tu fossi stata la più brutta ragazza al mondo, cosa che evidentemente non è- aggiunse arrabbiato. Mi sentivo lusingata ma non dovevo assolutamente pensarci, perché ero convinta che le sue fossero solo parole di cortesia. Così continuai.
 -Jacob e Jasper mi sono stati molto vicini e mi hanno aiutata a capire che non avevo niente di cui vergognarmi, che era lui che avrebbe dovuto nascondersi dopo il suo comportamento e così iniziai a girare per la scuola a testa alta, a non farmi intimidire da quelle sciacquette che mi deridevano, ma ad affrontarle. Quindi dopo essermi ripresa ho deciso di non dare più molta importanza ai ragazzi e ho iniziato a divertirmi anch’io. Certo non ai tuoi livelli- e lo vidi alzare gli occhi al cielo. Era un gesto che faceva spesso e mi piaceva da morire… Ok Bella tu sei malata.
-Lo amavi?- mi chiese a bruciapelo.
- Pensavo di essere innamorata di Dylan ma quando abbiamo rotto, mi sono resa conto che non era amore, altrimenti avrei sofferto molto di più. Amare è una parola molto grossa che implica un concetto ancora più grande, e penso che fin troppi nostri coetanei usino il “ti amo” con troppa leggerezza-
-Pienamente d’accordo- e mi sorrise.
-Ma nonostante io ora faccia fatica ad affidare il mio cuore a qualcun altro, se dovessi sentir nascere dentro me questo sentimento lo farei senza remore- mentre dicevo queste parole mi resi conto che colui a cui volevo affidarlo era proprio vicino a me. Ok Bella e ora dopo questa rivelazione preparati a soffrire e anche molto.
-Quindi adesso non hai nessuno in particolare?- non capivo perché insistesse così tanto.
-No- e poi senza neanche rendermi conto aggiunsi: -Ma c’è un ragazzo che mi piace molto, è solo che non mi vede nemmeno col binocolo, quindi…- non so perché avessi aggiunto quella frase. Bocca mia ma perché non resti mai chiusa?
-Be’ allora è proprio cieco!- e mi guardò tanto intensamente che il mio cuore schizzò alle stelle. Mi girai imbarazzata e guardai la strada.
-Alla fine comunque siamo sulla stessa barca! Tutti e due cerchiamo di divertirci ma la persona con cui vorremmo stare non ci calcola nemmeno- aggiunsi per riprendermi da quella situazione. Come avrei voluto che desiderasse me e non la ragazza che gli ricordavo…
-Eh già- e lo sentii sospirare forte.
-Allora adesso possiamo considerarci amici?- mi parve pensieroso, forse lo avevo dato troppo per scontato.
-O no, non sei obbligato- mi affrettai subito ad aggiungere.
-Mmm amici… sì direi di sì- tirai un sospiro di sollievo, anche se essere amici non era proprio la sola cosa che desideravo.
-Sai mi viene veramente facile parlare con te, fino a stamattina non lo avrei mai creduto-  gli dissi sincera.
-Sì anche a me e mi scuso ancora per il mio comportamento imperdonabile- mi rispose triste.
-Niente di irreparabile visto come è andata la giornata. E poi chissà avere un amico che se ne intende così tanto di donne, potrebbe rivelarsi utile- e mi scappò una risatina.
-In che senso?-
-Be’ di sicuro sai cosa piace a voi ragazzi e visto che hai così tanta esperienza, quando dovrò uscire con qualcuno mi potresti consigliare come farlo impazzire- gli dissi maliziosa, sperando nel mio profondo che un po’ si ingelosisse. Ma ingelosirsi di cosa, sei proprio un’illusa.
-Non ti servono i miei consigli per fare impazzire qualcuno- ma aveva di nuovo sussurrato appena e non ero sicura del significato di quella frase così lasciai perdere.
Ci lasciammo cullare dalle dolci note della nostra musica preferita e lentamente sentii i miei occhi chiudersi.

Pov Edward

Eravamo quasi arrivati e mi accorsi che gli altri ci avevano lasciato indietro da un pezzo. Senza rendermene conto, mentre parlavamo avevo rallentato per prolungare il viaggio. Volevo stare ancora da solo con lei. Adesso dormiva ed era bellissima.  La testa era inclinata verso di me, così che la potevo guardare bene. Il viso era un ovale a forma di cuore e nel sonno era dolce e rilassato. Le guance erano piene e mi facevano impazzire quando, al minimo imbarazzo le si coloravano di un rosso porpora. La pelle era chiara e delicata. I meravigliosi capelli setosi le ricadevano morbidi sulle spalle, accarezzando le sue braccia fino al gomito.
Avevamo parlato e avevo scoperto molte cose ma alcune poco piacevoli.
Mi veniva rabbia solo a pensare al male che le aveva fatto il suo ex, rendendola fragile ed insicura. Lui che aveva potuto abbracciarla, baciarla, toccarla, lui che l’aveva avuta e che avrebbe dovuto amarla, l’aveva fatta soffrire nella maniera più ignobile. Era vero tutto quello che le avevo detto. Il tradimento non era una cosa insita nel mio DNA.
Poi ripensai al fatto che c’era qualcuno nel suo cuore, e un motto di gelosia mi fece stringere tanto il volante da indolenzirmi le dita. Chissà chi era quello stupido che non si accorgeva di una creatura così meravigliosa.
Mi venne anche in mente la stupidaggine che le avevo propinato per cercare di spiegare il mio comportamento.
Cosa mi era saltato in testa di dirle quelle cose? Se ne avessimo parlato ancora un po’ rischiavo di confessarle tutto. Di dirle che non c’era nessuna ragazza che le assomigliava, ma che quella ragazza era semplicemente lei.
Mi aveva chiesto se potevamo considerarci amici e le avevo risposto di sì… Ma a chi volevo darla a bere? Io volevo di più, molto di più. Come potevo starle accanto e fingere di esserle amico se i miei pensieri e il mio corpo mi portavano in tutt’altra direzione. E’ vero parlavamo bene insieme, veniva tutto molto naturale, ma sarei mai riuscito a raccogliere qualche confidenza e a darle consigli sinceri se la desideravo così intensamente?
La sua vicinanza faceva impazzire il mio cuore, i miei sensi si riempivano del suo dolce profumo, della sua figura meravigliosa, della sua pelle che pareva vellutata come una pesca. Volevo toccare quella pelle… Eravamo talmente vicini che il suo calore si infrangeva su di me a ondate talmente intense che la mia eccitazione andava alle stelle.
-Edward…-  La guardai e vidi che continuava a dormire e intanto sorrideva. Eppure avevo sentito chiaramente pronunciare il mio nome.
-Edward…- di nuovo.
Bella parlava nel sonno! E un sorriso si dipinse sul mio viso. Dormiva e sognava me!
Ma cosa vado a pensare!!! Probabilmente sognava che stavamo ancora parlando e quindi mi aveva chiamato.
Il mio nome pronunciato dalle sue labbra mi piaceva da morire: aveva un suono dolcissimo. Subito immaginai a come sarebbe stato bello sentirglielo pronunciare all’apice del piacere che io solo avrei voluto darle. Ma che diavolo mi stava facendo questa ragazza?
Intanto arrivammo a casa e parcheggiai in garage. Mi voltai e mi persi nel contemplarla. Finalmente potei godermi ogni centimetro del suo meraviglioso viso senza che nessuno si accorgesse di niente. Dormiva profondamente e non riuscii a trattenermi dal carezzarla. Sapevo di fare una cosa azzardata ma non potei farne a meno. Sfiorai con  la punta delle dita, la fronte, il naso, le guance, facendo attenzione a non svegliarla. Poi scesi su quelle labbra tentatrici. Il labbro inferiore era leggermente più carnoso e sporgente di quello superiore. Mi ero accorto che tutte le volte che era nervosa, specialmente quando litigavamo o si sentiva in imbarazzo, lo torturava con i denti. Era così sensuale quando lo faceva che non riuscivo a trattenermi dal fissarla.
Ora lo stavo finalmente toccando. Ma non mi bastava, avrei voluto sfiorarlo con le mie labbra. Ma se si fosse svegliata, come mi sarei giustificato? Mi avrebbe preso per un pervertito.
Decisi che non me ne importava niente, non potevo più trattenermi, ormai ero a pochi centimetri da lei, solo una manciata d’aria ci divideva….



   
 
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