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Autore: Camille_Paul    15/07/2010    2 recensioni
Arielle e Chace. Due ragazzi di New York. Ricchi e popolari. Lei bionda, occhi verdi e bella, LUI affascinante, bellissimo, risata da Dio, voce d'angelo e assolutamente una faccia tosta...In classe risponde male ai professori ed è anche un Playboy...Arielle lo odia per questo...e perché non vuole essere uguale agli altri..ha bisogno di essere diversa. Ma anche lei è costretta a ricredersi e si innamorerà di lui...come tutte le altre ragazze della scuola...ed insieme, passeranno l'ultima notte della loro vita. "- Sei soltanto un egoista, Chace Williamson! - - Sì...me lo dicono spesso, compresa tu...ma sai..io conosco la tua vita meglio di te - " " - Ti amo, Chace - - Io dalla prima volta - " " - Arielle...stai pur certa..che il piacere è molto diverso dalla felicità - "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chace 19° Allora. In effetti era tutto programmato che non avreste capito niente. Questo capitolo, per quanto inverosimile, vi farà ricredere. Diciamo che l'idea non è tutta farina del mio sacco, ok?
clakki94: E lo so che non ci hai capito. Tutto programmato. Spero che questo sarà più lucido. Un bacio. ♥
 prettyvitto: Prego! ♥
 LaKia: Oh. Neanche tu ci hai capito, eh? Ahha. Non sei l'unica, credimi! Leggi questo capitolo, anche se inverosimile! Un bacio♥



Capitolo 19:

Arielle. E' da tanto che manca da scuola. Sono intento ad andare a casa sua. Magari dovrei comprarle un mazzo di fiori o qualcosina.
Sistemata di capelli.
Sorriso perfetto.
Si
stemata generale.
Busso tre volte alla porta.
Mi viene ad aprire una signora, che sta piangendo. Deve stare molto male Ari.
<< Salve. Mi chiamo Chace. Sono il vostro vicino. Ma Arielle come sta? >>. Mi guarda e scoppia di nuovo a piangere. Sembra un acquapark.
<< Arielle non ha fatto più ritorno a casa. E' sparita. Ho contattato tutti i suoi amici, i suoi parenti. Niente. Ho provato a chiamarla. Non risponde >>.
Arielle scomparsa.
Cazzo faccio?
M
ano nei capelli. Ok. Vado a casa, cerco una soluzione a questo enorme disastro.
Quasi piango. Che vada a cagare l'orgoglio famigliare. Poco dopo, ricevo una telefonata. E' di mio padre.
<< Pronto, Papà? >>. Non è mio padre. Lo chiamo così, ma non posso considerarlo tale.
<< Ehilà, figliolo. Ho una notizia per te. Per NOI! >>. Sembra felice. Almeno uno in famiglia.
<< Dimmi su, non farmi rimanere sulle spine >>. Poco entusiasmo.
<< Ho scoperto chi è Jasefa. Ti mando una limousine e ti spiego tutto >>. Riattacca.
<< Ok >>.
Nel giro di cinque-dieci minuti, arriva veramente una limousine. Decido di salire. 
Arriviamo davanti al grattacielo di mio padre. Prendo l'ascensore al volo e salgo nel suo ufficio.
Busso alla porta.
<< Avanti >>. E' con altri uomini. Li conosco tutti di vista.
<< Eccomi. Adesso dimmi >>. Mi offrono un bicchiere d'acqua, che accetto volentieri. Mi siedo sulla poltrona di pelle alle mie spalle.
<< Tu sai che stiamo lavorando con alcuni signori molto importanti africani, no? >>
<< Sì >>. In realtà lui e i suoi uomini. Però le cose che non m'interessano me le racconta sempre, quindi..
<< Ecco. Al telefono ti ho detto che ho scoperto chi fosse Jasefa. Bhè. Mi hai deluso, figliolo >>. Spalanco gli occhi. Io?
<< Sì. Tu hai sempre saputo chi fosse. Si fa chiamare Arielle Winston, adesso >>. Brutto momento per ridere?
<< Papà. Ti posso assicurare che Ari...elle non è una specie di terrorista >>
<< Dimostralo, allora >>. Ho davvero le prove per dimostrarlo?
<< E' una nostra vicina di casa. I suoi genitori anche loro sono molto importanti e fanno più o meno il lavoro che fai tu. Solo che loro non lavorano con i terroristi. E secondo te, due personaggi così noti mettono al mondo una specie di terrorista? La logica dove sta? >>
<< Chace, prima di tutto, io non lavoro con i terroristi. E comunque, non mi hai convinto. Non so i miei uomini >>
<< E' una nostra vicina di casa da sempre! Ha sedici anni! E' Americana! Almeno avete le prove che sia veramente lei? >>
<< No. Ma ho già inviato tre uomini a rapirla. E a portarla in Africa, nei nostri centri. Dove la tortureranno. La tortureranno su cose futili. Sul nostro capitale. E' tutta psicologia >>
<< Ma sapete che siete davvero degli idioti? La uccideranno! Neanche io so dove si trova il nostro capitale e vuoi che lo sappia Arielle. Fermali, papà >>
<< Ho buttato via il loro numero. Non posso chiamarli >>
<< Papà. Tutto questo non HA Senso. Perché devi interrogarla e torturarla su una cosa che sai benissimo? >>
<< Jasefa ci ha fatto del male, Chace. E' solo per il gusto di torturarla >>
<< Bastardo. Tutto questo non ha senso. Solo per torturare un'innocente. Tsk. E non pensi a me? >>
<< A te? >>. Lui e i suoi uomini sembrano confusi. Vede che non mi decido a rispondere. << Non capisco, Chace. Spiegati >>.
Respiro.
<< E se io fossi... >> E' difficile da ammettere davanti a lui.
<< Sì, Chace? >>
<< Innamorato di Arielle? >>. Sguardo basso. Orgoglio famigliare andato in vacanza.
Cominciano a starnazzare.Come mi aspettavo.
<< Ahah. Ok. Ci vuole uno spettacolino divertente durante il lavoro. Sei divertente. Tutto tuo padre, nè? >>
<< Io non sto scherzando. In quale stato dell'Africa si trovano? >>
<< Algeria >>. Mi alzo.
<< Dove precisamente? >>. Mi indica sulla mappa il posto, che è cerchiato. Gliela rubo dalle mani.
<< Io la vado a salvare >>. Cercano di fermarmi. Non ci riusciranno. Vado a casa di Tony, in limousine.
<< Anthony >>. E' da un sacco di tempo che non lo chiamo con nome intero. Lui alza gli occhi di scatto.
<< Arielle è stata rapita. Con tutto il bene che ti voglio, ti chiedo di venire con me e salvarla >>. Ah, quando sono serio ci so fare, nè? << Da chi è stata rapita? >>
<< Da tre uomini di mio padre. Allora, vieni? >>
<< Quanto staremo via? >>
<< Il necessario. Falsifico la firma di tua madre e la giustificazione è fatta. Allora, vieni? >>
<< Sì. Vengo. Tutto per Arielle. Ma non voglio sapere nulla. Quando partiamo? >>
<< Stasera. Prendiamo il jet di mio padre e un bravo pilota. L'unico che mi sta simpatico. E mi deve un sacco di favori. >>
<< Perfetto, eh? >>. Sorride a malapena.
<< Davanti a casa mia. Tra due ore. >>
Vado a casa e preparo l'occorrente.
Dopo due ore precise, Tony suona alla porta. Una limousine ci porta nel piccolo aereoporto, ovviamente sempre firmato a nome di mio padre.
Tony è lievemente eccitato all'idea di entrare in una vera limousine.
Io un po' meno.
Saliamo a bordo. Ho chiesto di non dire niente a mio padre.
Ci mettiamo comodi. Il viaggio inizia.


•Arrivati a destinazione. Calore. Osservo la mappa. Siamo proprio dove dovremmo essere.
Le guardie ci vedono. Non facciamo in tempo a dire niente. Siamo già a terra.
<< Chi siete? >> Ci urlano nelle orecchie in varie lingue.
<< Siamo con Jasefa >>. Rispondiamo, ancora a terra.
<< Sìsì >>. Cominciano a picchiarci. Dolore. Tony secondo me non regge.
<< Chace. Diglielo chi sei >> mi sussurra, in un momento di distrazione delle guardie.
<< Io non appartengo più né a mio padre nè a nessuno. Qui adesso, sono solo cittadino Americano >>.
Dopo vari colpi, perdiamo i sensi.
Quando ci risvegliamo, siamo in una stanza buia. "Stanza", see. Siamo legati alle sedie. E' tutto pronto. So che è in posizione Andy, il nostro pilota. Che poi è un cecchino.
<< Siete con Jasefa, eh? >>
<< Sì. Dobbiamo portarla via. >>
<< Non ci riuscirete mai >> ci dice uno delle guardie. Tony lo spostano per terra dietro ad una sedia. Lui non sta  tanto bene.
<< Questo lo dici tu >>
Arrivano altri due uomini. Hanno una persona sulle spalle incapucciata. La mettono sulla sedia.
Le scoprono il viso.
Sorrido all'istante.
 << Chace.. >>  
<< Uno di voi tre deve morire >>
<< Perché? >> chiedo.
<< Il nostro capo.. >> risponde enfatico il tipo. << Vi lasciamo qualche minuto per decidere >>.
Il nostro cecchino ci vede. Sa benissimo come e dove colpire.
<< Chace. Che ci fai qui? >>. Bhè. Arielle sporca di terra non è tanto male. E so che nessuno morirà.
Si gira. << Anche Tony? >>
<< Siamo venuti a salvarti >>
<< Io non ho chiesto a nessuno di venire a salvarmi. Proprio no >>
<< Bhè siamo qui, però. >>
<< Ma perché? >>. Sarebbe più facile dire che la sua governante continua a piangere. Ma voglio rovinarmi la vita.
<< Non posso vivere senza di te...  >>. Sorride lievemente.
<< Tu sei FOLLE! >> mi urla quasi addosso.
<< Quale amore non è folle? >>
<< Smetti di fare Shakespeare/Wilde. Chi deve morire? Io sono pronta >>
<< Tu non morirai, Arielle. Nè io nè Tony >>
Entra il tipo.
<< Avete deciso? >> chiede.
<< Sì. Morirai tu >> rispondo.
<< Eh? >>
<< Patatine! >> esclamo. Tony si alza di scatto. Si sente uno sparo. Il tipo è a terra. Con una pallottola nel cervello. Tony ci slega in fretta, prima che arrivino gli altri. Prendo in braccio Arielle.
Usciamo, in fretta e furia.
Le guardie sono tutte addosso a noi, ma Andy fa fuori anche loro.
Arielle è spaventata. Noi sopportiamo.
<< Torniamo a casa >>




Note:

Ok. Capitolo inverosimile. Ma Chace e Tony sono due eroi, no? Solo questo.








  
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