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Autore: Relly    16/07/2010    1 recensioni
cosa succederebbe se Lord Voldemort e Bellatrix Lestrange non fossero morti grazie ad un Horcrux che avevano creato in segreto e avessero mantenuto il dominio in tutto il mondo magico? in questa storia racconto cosa sarebbe accaduto in questo caso, proponendo qualche risposta ad alcune domande della trama dei libri che non state perfettamente spiegate.
Genere: Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un aiuto dalla Francia

Un Aiuto dalla Francia


Dopo tre giorni dalla partenza del gufo, non arrivava ancora nessuna risposta. Non che Hermione si aspettasse di riceverne una così presto, ma purtroppo il tempo stringeva, stringeva eccome! E a questo si aggiungevano molti altri pensieri, come le lezioni che continuavano ancora. La professoressa Sprite era stata sostituita momentaneamente da Neville, che era l’unico ad avere una certa conoscenza di piante magiche, almeno fino al momento in cui Voldemort avesse trovato un degno sostituto. La mattina del quarto giorno dall’invio del gufo, Neville tenne la sua lezione di Erbologia, spiegando con bravura insospettabile, spesso sull’orlo delle lacrime, come le piante di Tentacula Velenosa potessero diventare più pericolose se messe in un vaso di Terra di Scozia durante una notte di luna nuova e di come diventassero più docili solo durante la luna crescente. Alla fine della lezione, il mangiamorte di controllo si dimostrò soddisfatto del supplente, e questo gli evitò una lunga punizione. La successiva lezione era invece pozioni, tenuta dal professor Lumacorno, che per quel giorno aveva in serbo un argomento molto interessante: la preparazione di una pozione corrosiva, cosa che fece molto felice Ron che in tre mesi aveva già fuso cinque calderoni.

“Almeno stavolta prenderò un bel voto per aver fuso il sesto, invece che i soliti tagli dai mangiamorte!” esclamò allegro, tirando fuori gli ingredienti necessari. Alla fine della lezione, il calderone di Ron non si era fuso, in compenso però aveva fatto esplodere la provetta con grande efficacia, vedendosi assegnare un punto di merito dal mangiamorte, cosa positiva perché avrebbe significato che alla punizione successiva se la sarebbe cavata con un crucio di bassa intensità. Usciti dal sotterraneo Hermione corse al dormitorio, sperando di vedere un gufo, o magari anche solo una lettera posata sul suo letto, ma rimase nuovamente delusa.

“Sarebbe dovuta arrivare ormai! Hagrid mi aveva detto che dopo quattro giorni di solito riceve la risposta con quel gufo, è sempre veloce…” disse la ragazza agli altri, un po’ preoccupata e piena di dubbi. E se la lettera fosse stata intercettata e controllata? E se avessero trovato il modo di leggerla?

“Tranquillizzati Hermione, anche se non è ancora arrivata la risposta non significa per forza che è stato intercettato il gufo. Può darsi che Madame Maxime avesse altri impegni e che non abbia ancora controllato la posta” sussurrò Ginny. Era notte  e come al solito i ragazzi erano in sala comune a controllare la mappa del malandrino e ad allenarsi con i patronus.

“A proposito… Ron, hai chiesto ad Hagrid se domani possiamo andare a pranzo da lui? Almeno potremo parlarci in modo più tranquillo che dopo le lezioni con i mangiamorte che ci fiatano sul collo” chiese Ginny, girandosi verso il fratello. Questo annuì, senza alzare gli occhi dalla copia del ‘Cavillo’ che teneva tra le mani.

“Sì, ha detto che per le dodici e venti dobbiamo essere a casa sua. Ha detto che ha già parlato con la McGranitt e che ha acconsentito a farci lasciare l’aula un po’ prima con la scusa che dobbiamo aiutarlo a catturare dei Billywig per pozioni” mormorò Ron, immerso nella lettura di un articolo intitolato ‘Cosa fanno di sera gli amici mangiamorte? Ecco i luoghi da evitare se volete sopravvivere!’. Le ragazze annuirono lentamente, poi si rimisero a scrivere il tema per storia della magia oscura.

La mattina dopo, la prima lezione fu incantesimi, e quella mattina avrebbero dovuto imparare a riconoscere una persona soggetta all’incantesimo confundus. Gli studenti vennero bendati uno alla volta mentre i compagni venivano incantati, poi una volta tolte le bende avrebbero dovuto riconoscere chi tra i due compagni che si sarebbe trovato davavnti era quello stregato. Ce la fecero tutti tranne Rolf e Hannah, ma il mangiamorte era distratto da un gruppo di ragazze che passavano fuori dall’aula, dirette verso la biblioteca in fondo al corridoio, e questo evitò ai ragazzi la punizione. Al suono della campana, gli studenti scesero di un piano e uscirono nel cortile dove si trovava l’aula di trasfigurazione. Quella mattina avrebbero cominciato con gli incantesimi di trasfigurazione ossea su invertebrati con il guscio, ovvero delle comuni lumache per i più deboli e delle lumache velenose arancioni per i più bravi, ovvero Hermione e Ernie. Per fortuna, nessuno ebbe problemi troppo gravi durante la lezione, quindi non ci furono punizioni, con grande delusione da parte di Goyle, il mangiamorte di turno. Quando mancavano venti minuti alla fine della lezione, la professoressa McGranitt si avvicinò al suo ex alunno di Serpeverde e gli chiese: “Gli alunni Weasley, Weasley, Granger, Paciock e Lovegood sono stati richiesti da Hagrid per un lavoro importante. Ho il permesso firmato e ci sono già stati tutti i controlli necessari. Posso farli uscire?”. Goyle li guardò di traverso, poi assentì e ai ragazzi venne dato il permesso di prendere le loro cose e uscire dall’aula. Quando attraversarono il portone si accorsero che il tempo sembrava più buio del solito, nonostante fosse quasi ora di pranzo.

“E pensare che in questo periodo cadevano sempre i primi fiocchi di neve…” mormorò Hermione sovrappensiero. Da quando i mangiamorte avevano il controllo del mondo magico non si vedeva più un fiocco di neve. Le temperature non aumentavano e non diminuivano, non si sentivano il caldo e il freddo, non pioveva, non nevicava e soprattutto non usciva il sole. Questo rendeva il paesaggio ancora più triste e desolato di quanto fosse mai stato prima.

Il pranzo da Hagrid era sempre occasione di scambio di informazioni e idee, ma quel giorno era tutto incentrato sul loro piano. Dopo averci riflettuto, Hermione capì che i mangiamorte non avrebbero potuto leggere i pensieri di Hagrid per via del lato gigante del suo sangue, quindi rivelargli il piano poteva essere rischioso solo se fosse andato ai Tre Manici di Scopa o alla Testa di Porco, e dato che a studenti e insegnanti era proibito uscire dai confini del castello era piuttosto improbabile che ciò accadesse.

“Quindi voi userete il giratempo per tornare indietro, sbarazzarvi dei mangiamorte e scappare prima che questi vi portano nella prigione, vero?” chiese quando Hermione finì di raccontare il piano.

“Sì, più o meno è così… solo che dobbiamo fare molto in fretta, tornare indietro di due ore sarebbe troppo rischioso, meglio tornare indietro solo di un’ora quando sappiamo che sicuramente non ci sarà nessuno…” rispose.

“Perché siamo sicuri che un’ora prima non ci sarà nessuno?” chiese Ron, curioso. Hermione finì il suo boccone di pasticcio, poi rispose: “Perché sappiamo che i detenuti vengono portati dentro di notte. Se partiamo di mattina, cosa piuttosto ovvia, non possiamo rischiare di andare a trovare un gruppo di mangiamorte che porta dentro qualcuno. Se però arriviamo là ad esempio alle dieci e torniamo indietro fino alle nove, siamo sicuri che non ci saranno mangiamorte nei dintorni, perché saranno tutti a Hogwarts per scortarci verso la prigione” spiegò con sicurezza. Gli altri la guardarono con ammirazione, prima di voltarsi velocemente verso la finestra dove qualcosa era appena andato a sbattere violentemente.

“Per le mutande di Merlino! - esclamò Ron – E’ un gufo! Hermione, potrebbe essere…” ma la ragazza era già partita ad aprire la finestra, lasciando entrare il gufo che aveva mandato a Madame Maxime. Lasciò cadere una busta lilla pallido con sopra un elaborato blasone che i ragazzi riconobbero come quello della scuola di magia di Beauxbatons. Sopra c’era una scritta ad inchiostro blu: ‘Hermione Granger, Hogwarts, Scozia, Gran Bretagna’. Mentre Hagrid si occupò di curare il gufo, che in seguito alla botta sembrava piuttosto frastornato, Hermione strappò la busta e prese velocemente a leggere la lettera.

“Bonsoir Hermione,

ho riscevuto la tua lettera giusto in tempo, prima che prendessi troppi impegni per quei jorni. Sono rimasta très colpita dal tuo piano, molto intéressant, e sono pronta ad esservi d’aiuto. Vengo a prendere vous a le chateau mercoledì prossimo, verso le diesci di mattina. Dì ad Agrìd che mi manca molto e che spero di poter passare a trovarlo presto.

Avec affetto,

Olympe Maxime

 

Hermione rilesse più volte la lettera, poi si girò verso gli altri.

“Mercoledì… ottimo! Tre giorni prima della gita! Allora, dobbiamo assolutamente ideare tutti i minimi dettagli per quel giorno, controllare tutto, allenarci sui patronus e far arrivare qui a scuola  un'altra scatola di cioccorane, non si sa mai…” stava dicendo, senza parlare con nessuno in particolare, lo sguardo illuminato da nuove possibilità e dal pensiero che forse quel piano tanto pazzo non era più così impossibile come più volte aveva pensato.

 

Note dell’Autore: e così siamo arrivati al sesto capitolo di questa storia. Tutto si fa sempre più oscuro, ma una piccola luce di speranza sta finalmente illuminando il buio che infesta le aule ed i corridoi della nostra meravigliosa Hogwarts. Questo capitolo serve soprattutto per darci un altro scorcio di ciò che è diventata la scuola, che vedremo ancora per poco. Nei prossimi capitoli cercherò anche di approfondire maggiormente la psicologia dei vari personaggi, come ho fatto  con Neville nei capitoli precedenti e come ho iniziato a fare con Hermione. Per il resto, ringrazio chi mi segue ancora, sia chi lascia una recensione che chi non la lascia ma legge comunque la mia storia. Grazie mille a tutti!!! A presto con il nuovo capitolo!

 

Relly

 

  
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