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Autore: echelon1985    17/07/2010    7 recensioni
Quinn Allman non è come sembra
Cammina nell’aria fredda di Seattle che profuma quasi di neve, guardandosi intorno attento
Cerca un divertimento, ma non uno qualsiasi, ne vuole uno grandioso
Ha già deciso quello che vuole
L’ha capito subito, appena messo piede al Warped
Genere: Introspettivo, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Simple Plan, The Used
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino dell'autore
: Salve girls.. siamo arrivate quasi alla fine.
Questo è il penultimo capitolo.
In realtà potrebbe essere considerato l'ultimo per certi versi, ma il prossimo
sarà un "mettere apposto" gli ultimi pezzettini rimasti.
Mi ero affezionata a questa storia, e ovviamente alle dinamiche di relazione
che conteneva..
sadness..
Ma don't worry.. non vi libererete di me xD





These are my final words, to you.






Dan non può fare a meno di osservare preoccupato il chitarrista, mentre Bert fa vagare
il suo sguardo da Jeph a Quinn, senza capire un accidenti di cosa stia succedendo.
Gli occhi di Quinn restano immobili su Jeph, e nessuno dei due amici
accenna a muoversi, perché l’elettricità della stanza è tanto forte da immobilizzarli.
Quinn si schiarisce la voce, fermo.
Non ha intenzione di dare nessuna spiegazione, non in quel momento.
Rivolge solo il suo sguardo a Dan


“Per favore”

Il tono è perentorio, il tono di chi pone una richiesta che non vuole essere tale.
Una richiesta che è più un ordine insindacabile.
Dan vede sul viso di Quinn una sicurezza che non ha mai visto prima di allora.
Fa un cenno del capo a Bert, ed entrambi lasciano il bus in silenzio.


Jeph non riesce a staccare i suoi occhi da Quinn.
Non ha mai avuto dubbi che quel momento sarebbe arrivato.
Ci ha pensato.
Ha pensato fino allo sfinimento a cosa avrebbe dovuto dire al chitarrista, mentre le
parole di Dan continuavano a vorticare nella sua mente.
Ma adesso Quinn è proprio davanti a lui, ed i discorsi e le parole sfuggono, annullate
dagli occhi che non smettono di percorrere la figura di Quinn.
L’altro non sembra accorgersene.
Non vede la sua difficoltà, o forse la scambia semplicemente per disinteresse.
Non può vedere le centinaia di cose che il bassista ha in testa, non può vederle
scontrarsi, e combattere l’una con l’altra, e sanguinare.


"Che cosa credevi di fare dicendo quelle cose al mio ragazzo?"

Il chitarrista rimarca con più forza l'ultima parte della frase, mettendo immediatamente
in chiaro di cosa stanno parlando, e di quanto sia importante Dave, nel caso l'altro non l'avesse capito.
Jeph se ne resta immobile senza dire nulla, e l'altro lo prende semplicemente
come un invito a continuare.

"Tutto questo deve smettere, stai giocando con la mia vita. Nessuna meraviglia,
 l'hai sempre fatto. Ma adesso stai giocando anche con quella di Dave, e non ne
 hai nessun diritto"


Ancora una volta Jeph resta in silenzio.
Ripensa a tutti i discorsi che si era preparato, a tutte le cose che si era ripromesso di dire in quel momento.
Si dice che Quinn ha ragione
Si è detto che non vuol essere la causa dell'infelicità dell'altro,  o almeno non vuole esserlo ancora una volta.
Si è detto che deve lasciarlo andare, se non nella realtà perché non è suo, almeno nella sua testa.
Si è detto che Dave sembra un ragazzo apposto, e che si può vedere da lontano un miglio
che è innamorato di Quinn
Si è detto, ancora, che è troppo tardi, e non può più cambiare le cose.
E vorrebbe dire tutto questo, ma dice solo 'mi dispiace'


"Di cosa ti dispiace?"
"Di tutto credo"
"Ieri quando hai parlato con Dave non eri molto dispiaciuto"
"E' venuto lui da me"
"E pensi che questo ti autorizzasse a dirgli quelle cose?”
“Non lo so..”
“Non riesco a capire, perché adesso? Non ti è mai importato un cazzo di me”
“Questo non è vero, e lo sai”
“Giusto, noi siamo amici. Ma da tutti gli altri punti di vista non ti è mai interessato.
 Non hai mai voluto che diventassimo qualcosa di più di quello che eravamo, una
 scopata occasionale”
“Era molto diverso da come lo stai dicendo tu”
“No, non lo era. Io ero solo quello da cui tornavi quando avevi finito tutte le altre
 opzioni, e poi te ne andavi ancora, a scopare chissà dove, chissà con chi”
“Mi dispiace”
“Lo sai Jeph, non è neanche tutta colpa tua, perché io te l’ho lasciato fare.
 Sono sempre rimasto lì come un idiota ad aspettare che tu tornassi e mi lanciassi
 qualche briciola. Ma questo giochetto deve finire, anzi, finisce adesso”


Il chitarrista lo fissa negli occhi senza aggiungere altro, ed è ferito e arrabbiato
per il muro di silenzio che si trova davanti, sempre di più.
E Jeph vorrebbe davvero dirgli tutte quelle cose che aveva pensato di dirgli, vorrebbe
davvero fare la cosa giusta, almeno per una volta.
 Ma Quinn è lì, davanti a lui.
E’ solo a pochi centimetri eppure è lontanissimo.
E Jeph non vuole che le cose vadano così
Non vuole che Quinn sia lontano, non vuole che sia di un altro.
Semplicemente quell'idea lo fa sentire distrutto, lo fa sentire senza speranza.

"Non è così semplice Quinn"
"Tu vuoi davvero farmi male in tutti i modi Jeph..perché? Cristo io non me
 lo merito"
"No, io non voglio più farti male"
"Invece vuoi, perché adesso che ho trovato qualcuno che mi ama, qualcuno
 che mi da quello che tu non mi hai mai dato, stai facendo di tutto per
 rovinarlo. Cazzo dovresti essere felice per me. Non sei stato capace di essere
altro, cerca di essere almeno un amico decente"


Quinn gli volta le spalle e si dirige alla porta, deluso, ancora una volta, anche se
non sa bene perché.

"Resta con me"


Il chitarrista si ferma immediatamente, non solo per le parole, che comunque
l'hanno shoccato, ma per il tono di voce di Jeph.
Dentro c'è una paura, ed una tristezza, che Quinn non ha mai sentito.
Si volta a guardarlo con gli occhi leggermente spalancati, non sapendo bene
che significato attribuire a quella frase.
Jeph gli si avvicina piano, e Quinn non riesce a muoversi perché l'espressione
sul suo viso lo fa sentire immensamente confuso.
Sembra quasi il Jeph di una volta, di quando erano solo dei ragazzini.
Quando ancora riusciva a leggere quello che gli passava per la mente solo
guardandolo in volto

"Cosa?"
"Resta con me.. solo io e te, nessun'altro, nessun giochetto. Mai più"
"Come.. come puoi dirmi questo.."
"Perché io ti amo"



Jeph è più vicino adesso, vicino a tal punto che Quinn può sentire il suo respiro
che gli si infrange addosso.
E sa che gli sta dicendo la verità, non è mai stato più sicuro di nulla in vita sua.
Lui sa, e non può evitare che gli occhi gli si riempiano di lacrime.
Lacrime che rimangono incollate agli occhi ma che non cadono.
Quinn stringe forte i pugni perché non succeda, mentre cerca di mettere ordine
in quella selva di pensieri e sensazioni che l'hanno shockato e ferito come
un colpo di proiettile.
Si sente come se la stanza stesse girando, come se tutto intorno a lui girasse
a velocità raddoppiata.
Jeph lo osserva mentre sente il proprio respiro diventare pesante, come se avesse corso.
Prega solo che l'altro dica qualcosa, che non sia troppo tardi.

"Quinn.. ti prego"

Il bassista porta le mani davanti a sè e le poggia sulle braccia di Quinn.
Ha bisogno di un contatto, ha bisogno che l'altro sia vicino, così annulla
ancora qualche centimetro tra di loro.
Quella vicinanza improvvisa e quel tocco leggero hanno il potere di scuotere
un pò il più piccolo

"Perché adesso Jeph? Perché solo adesso?"
"Non è solo adesso Quinn, è sempre. Non ritornavo da te perché avevo finito
 le opzioni, ritornavo da te perché tu eri l'unico che amassi"

Le guance di Quinn si bagnano di quelle lacrime che lui aveva con tutte le sue
forze cercato di trattenere.
Non riesce a parlare per quanto forte ci provi, così si limita a fare un passo
indietro.
Le mani del bassista lo lasciando andare docili, ricadendo ai lati del suo corpo come senza vita.
Jeph sa che cosa vuol dire quel passo indietro, conosce il suo Quinn meglio di
chiunque altro in quel mondo.
Abbassa la testa per non guardarlo lasciare il bus.
Ma il rumore della porta che si chiude lo raggiunge lo stesso.
Per quanto ci provi non si può fermare il rumore.




Dan tiene gli occhi sul bus per tutto il tempo, seduto su quel muretto dal quale
non è riuscito ad allontanarsi, troppo preoccupato di qualsiasi cosa stia succedendo là dentro.
Bert è seduto quieto accanto a lui, nessuna parola è uscita dalla bocca del cantante da quando sono usciti.
Nessuna domanda o richiesta di spiegazioni.
Il batterista ne è meravigliato, ma decide di rispettare questo silenzio.
La porta del bus che si apre attira l'attenzione di entrambi, facendo scattare in piedi Dan
Ne esce solo Quinn, ha l'aria sconvolta e spaurita come se non sapesse esattamente dove stia andando.
Entrambi lo raggiungono, e Dan lo intercetta prendendolo per un braccio perché
ha come l'impressione che non li abbia nemmeno visti.
Basta questo semplice tocco a farlo crollare, mentre trova rifugio tra le braccia
di Dan.
Il batterista lo abbraccia, mentre i suoi occhi incontrano quelli di Bert, e poi si
spostano a guardare il bus.
La situazione dentro non dev'essere migliore di quella che c'è fuori.
La voce del cantante lo raggiunge bassa che riesce a malapena a sentirla, ma è come una manna dal cielo

"Vado da Jeph"


Dan annuisce col capo e lo osserva sparire dietro quella porta nera.


Il bus è silenzioso e c'è poca luce.
Jeph è seduto sul divano, le mani incastrate l'una con l'altra sotto il viso
La testa alta e gli occhi fissi a guardare davanti a sè, senza veramente vedere
nulla.
Bert si siede accanto a lui senza aggiungere nessuna parola a quel  silenzio
Non è un tipo che parla molto in questi casi, e non pensa che ci sia molto
che potrebbe dire.
Si limita a poggiare una mano sulla spalla di Jeph ed a stringere leggermente, perché l'altro senta che è lì accanto a lui.
Che è lì per lui.
Gli occhi di Jeph si chiudono per un attimo a quel tocco, e poi si riaprono lentamente, nemmeno lui parla.
Entrambi sanno che va bene così



Dan porta Quinn fino al muretto dove fino a poco prima era seduto.
Il chitarrista ha smesso di piangere ma continua ad avere quell'espressione
che fa stringere il cuore a Dan.

"Quinn.. parlami"
"Non è giusto"
"Cosa non è giusto? Che ti ha detto Jeph?"
"Ti amo, mi ha detto ti amo"

Non è una sorpresa per Dan.
Sapeva che sarebbe successo, e nonostante il risultato non riesce a biasimare Jeph per averlo fatto.
Per aver provato qualsiasi cosa per tenerlo con sè, era giusto così.

"Mi ha detto che è sempre stato innamorato di me.. perché adesso Dan?"
"Ascolta, lo capisco che tu sia sconvolto.. ma fino a che punto lo sei?"
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire che se provi ancora qualcosa per Jeph, qualsiasi cosa, devi alzarti
 e salire su quel bus in questo istante"
"Pensavo che ti piacesse Dave"
"Adoro Dave, mi piace moltissimo. E' per questo che te lo sto dicendo, perché
 non si merita di essere preso in giro"

Dan lo osserva scuotere la testa, mentre il suo sguardo vaga oltre la sua presenza
a cercare chissà che cosa

"Ho aspettato che Jeph mi dicesse quelle cose per non so più quanto tempo"
"Lo so"
"E adesso l'ha fatto, e mentre mi diceva quelle parole io riuscivo solo a pensare
 che volevo andare da Dave"
"Ne sei sicuro? Sei molto scosso"
"E' solo che mi sembra.. non lo so.. come se avessi perso un pezzo della mia
 vita. Avremmo potuto essere qualcosa.. avrebbe potuto essere bello, e invece
 non siamo mai stati niente"
"Non è troppo tardi se è quello che vuoi"
"Il problema è che adesso non è più quello che voglio, mi ha fatto solo male
 sentirlo, sapere che abbiamo perso un'occasione. Abbiamo perso così tanto..
 Ma non cambia quello che provo per David"
"E allora vai.."


Il chitarrista annuisce col capo e si alza, ripulendosi i jeans con le mani.
I suoi occhi vengono calamitati dal bus nero, e poi tornano sul batterista.
Dan intercetta subito il suo sguardo

"Strano.. alla fine dei giochi sono io che faccio del male a Jeph"
"Mi occupo io di lui, non preoccuparti"

Quinn annuisce ancora e gli rivolge uno sguardo di gratitudine senza aggiungere
altro.
Si allontana e comincia a camminare, affrettando il suo passo man mano che il
bus dei Simple Plan si avvicina.
Si metterebbe a correre, se non sembrasse vagamente isterico.
Respira quasi di sollievo quando finalmente riesce a vedere il bus.
Lì davanti Pierre e Seb stanno chiacchierando animatamente di qualcosa,
interrompendo le parole per mettersi a ridere ogni tanto.
Entrambi si zittiscono non appena vedono Quinn, e Pierre si avvicina

"Dov'è Dave?"
"E' dentro.. ma che succede? Perché hai quella faccia?"
"Devo vederlo"
"Quinn lo sai, tu mi piaci, ma se sei venuto per fargli male.."
"No.."
"Ok, allora sali.. è nella sua cuccetta. Vi lasciamo soli"
"Grazie"



Quinn sale silenziosamente le scalette ed apre la porta cercando di non far rumore.
L'idea è quella di non svegliarlo se sta dormendo, ma quando finalmente
attraversa la tenda scura e lo deve disteso tra le lenzuola bianche l'unica cosa
che fa è salire sul letto e trascinarselo tra le braccia
Dave apre gli occhi spaesato dal risveglio, non fa in tempo a chiedere che
succede che Quinn incolla le labbra alle sue.
Il moretto fa un pò di posto perché il chitarrista si stenda accanto a lui.
E Quinn lo bacia ancora.
Dave può sentire le sue guance ancora appiccicaticce dalle lacrime mentre lo bacia
Così si discosta e fa in modo di guardarlo dritto negli occhi
Sono rossi e leggermente gonfi, ma Dave non chiede nulla.
Sapeva che non sarebbe stato indolore, non poteva esserlo
Ma Quinn è tornato da lui
Non c'è nient' altro che deve sapere.


L'odore di Quinn è tutto intorno a lui.
Quinn vorrebbe dire qualcosa, per spiegarsi, ma Dave gli chiude la bocca
con un altro bacio
Scende dal letto guadagnandosi un'occhiata confusa da parte dell'altro.
Tira in basso le tende e prima che se ne accorga Quinn si ritrova quasi al buio,
fatta eccezione per la luce chiara che filtra dal tessuto scuro.
Dave sparisce oltre la tenda scura e Quinn rimane a fissare il vuoto senza capire
esattamente cosa sta succedendo.
Quando torna il moretto si avvicina al chitarrista e lo prende per le mani, portandolo dall'altro lato del bus.
Lo stesso buio lo accoglie anche dall'altra parte, ma può ancora vedere Dave.
Lo vede bene, vede perfettamente tutto quello che è
Il moretto sorride e si toglie i vestiti lentamente, uno alla volta, mentre gli occhi di Quinn
non lo lasciano un solo secondo, poi si avvicina e spoglia completamente il chitarrista
Poggia le labbra su quelle dell'altro e gli si stringe addosso, prima di arretrare
e sedersi sul tavolino della zona giorno.
La situazione è vagamente familiare, e Quinn sorride.

"Non vuoi sapere niente Dave?"
"Sei venuto per restare?"
"Si"
"Mi basta"


Dave chiude gli occhi ed in quel buio si lascia andare tra le mani di Quinn, come quella prima notte.
E non c'è nient'altro che vuole sapere.







Come sempre, grazie mille *-*



Jessromance
: Eccoci qua col discorso tra i due.. era come te lo aspettavi?
Povero Dan non si riposa mai! E ho fatto riapparire Bert, che te ne pare?

ChemicallyUsed: Hun, non potevo dividere la coppia no?
Solo che forse questa riappacificazione lascia comunque un pò l'amaro in bocca, ma lo sai che mi piace l'angst xD

Lost In Camden Town: Ahah l'idea della poligamia non era affatto male direi xD
Ma quella la lascio per le shot con rating rosso xD
Studi psicologia come me? xD
Stai scherzando.. io ho fatto la tesi in psicologia dinamica alla triennale! xD

ColdBlood: Honey, che ne pensi di Jeph in questo capitolo? Qua si che fa tenerezza!
Dan è fantastico, come sempre.. e finale dei finali.. c'è anche Bert! xD

Friem
: Ahah la tua recensione mi ha fatto morire, mi immaginavo Quinn a pugni chiusi che saltellava nel bus xD
Jeph un pò di coraggio l'ha trovato.. ma è troppo tardi, purtroppo.
Direi che il match è decisamente finito con un KO

Xx_ImJustAKid: Jeph ha parlato, Quinn pure.. e le cose hanno preso l'unica piega che potevano prendere, perché oramai era davvero troppo tardi
(Hai visto che non sono stata cattiva come mi dici sempre tu? ù.ù )



   
 
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