«Che incredibile rottura di palle.» sbottò Lily, dopo aver cacciato una coppia di Gryffindor del quarto anno occupata a pomiciare in un'aula vuota. Remus sobbalzò sorpreso, e poi sorrise.
«Davvero, di tutti non avrei mai creduto che tu saresti stata il Prefetto meno intransigente e più menefreghista.»
«Cosa? Ah. È la la nostra prima ronda assieme, giusto. Dovresti informarti meglio dagli altri, io non amo molto svolgere i doveri da Prefetto. Mi sta bene fermare la gente che compie cattive azioni e basta.» spiegò Lily, con una leggera frecciatina a lui e al comportamento dei suoi amici. Remus incassò il colpo, azzardando un sorriso timido, e lei scosse la testa, brusca. «Non mi riferisco a te, anche se non li hai mai fermati come la tua spilla impone. Perlomeno tu hai sempre evitato di provocare la gente.» lo rassicurò a suo modo. Era sempre un po' dura ed era visibile che non si fidasse del tutto, ma perlomeno gli parlava e aveva proposto la ronda con lui. L'anno prima Lily gli era stata ben alla larga, suggerendo che per motivi di socializzazione le ronde sarebbe stato meglio farle tra Prefetti di case diverse e, prendendo a piene mani i poteri dei Capiscuola che avevano volentieri accettato di lasciarle organizzare tutto, aveva disposto tutto in modo che non si incontrassero mai; quest'anno invece aveva affermato che per lo stesso motivo era meglio socializzare anche con i Prefetti della propria casa, e aveva lasciato che i turni li decidessero gli altri.
«Sei molto schietta.» osservò Remus.
«Sì. Me lo hanno già detto.» disse lei. «Beh, in realtà peggioro quando sono di cattivo umore, tipo quando devo, appunto, fare le ronde. Mi annoio da morire. L'anno scorso ero con Diggory che, per carità, è un bravissimo ragazzo, però...»
«Però con le ragazze si innervosisce e non parla.» completò per lei Remus, «Mi è stato già riferito qualcosa di simile.»
«Mary?» indovinò Lily con un mezzo sorriso.
«Le conoscenze della MacDonald sull'universo maschile a Hogwarts sono sempre più precise dei dati storici dei libri di Storia della Magia.»
Lily scoppiò a ridere, sorprendendolo.
«È bello che tu lo dica senza malizia, solitamente il suo comportamento non è molto approvato.» commentò poi la ragazza, scuotendo di nuovo la testa, stavolta meno bruscamente. Remus notò che lo faceva spesso, come se volesse negare di continuo qualcosa, o scostare i capelli senza usare le mani. L'opposto di James, insomma, che aveva sempre le dita tra i capelli e che non aveva bisogno di gesticolare dato che si esprimeva sempre fin troppo chiaramente.
«Non si può dire che ferisca i sentimenti altrui, ciò che vuole è sempre molto chiaro, quindi non vedo perché giudicarla male. Senza contare che non sono fatti miei.»
«È la tua filosofia, vero? Io mi faccio i fatti miei e gli altri devono farsi i loro.»
«In effetti mi riassume abbastanza bene.» approvò lui con un sorriso, da lei ricambiato. «Con Alice e Mary ti trovi bene, quindi.»
«Sì.» disse subito Lily. Si schiarì la gola, nervosamente, e il ragazzo attese incuriosito. «È forse molto brutto da dire, ma mi trovo meglio con loro che non con le altre, anche se sono mie amiche. Voglio bene a tutte loro!» si affrettò a precisare, «Ma è come se noi tre fossimo amiche dal primo anno. Sarà che le altre erano meno estroverse mentre Mary entra come un treno nelle vite di chi le interessa, sarà che Alice non mi ha mai giudicata per i miei amici passati, anzi, ha sempre cercato di essere carina anche se di sicuro non prova simpatia per Sever...» la voce le morì in gola, e arrossì indispettita, lanciandogli poi un'occhiata piena di sospetto.
Remus chinò il capo.
«Scusami, Evans. Scusaci tutti. In qualche modo siamo stati partecipi della disfatta della vostra amicizia, abbiamo reso la situazione estrema e lui è scattato.»
«Non è colpa vostra.» si ritrovò a dire Lily, stupita.
«Lo è in parte.» la contraddisse lui. «E io come Prefetto avrei davvero dovuto fare qualcosa, bloccarli in qualche modo. Ma è una guerra personale che va avanti da troppo tempo e ormai...»
«Sev... Snape ha scelto la sua strada, io la mia. Se lui si accompagna a persone che mi ritengono un essere inferiore significa che non tiene abbastanza a me. E anche se... si illudesse... di potermi tenere fuori da tutto questo, non potrei comunque assistere senza muovere un dito quando altre persone come me finirebbero trattate come bestie. A volte ho dato la colpa a voi, ma alla fine abbiamo semplicemente preso strade diverse.» spiegò abbattuta.
«Sai, trovo sia molto coraggioso da parte tua seguire le tue idee anche a costo di perdere i tuoi amici.» disse Remus, sincero.
«Penso di non aver avuto altra scelta, invece. Ed è stato quasi facile seguire ciò che tutti i miei amici mi hanno sempre detto su di lui.» mormorò Lily.
«Questo non lo credo affatto. Credo non sia facile neppure ora che sono passati mesi. Hai più parlato con lui dopo i G.U.F.O.?» si informò cautamente.
«No. Lui ha provato a cercarmi anche dopo, non viviamo lontani. Ma non ho voluto sentirlo. Avevamo comunque già affrontato certi discorsi.»
«Quindi sono passati quasi nove mesi, e ancora per istinto lo chiami per nome e poi ti correggi.» constatò Remus.
Lily si morse le labbra, poi lo guardò con rinnovata sorpresa.
«Lo sai, è molto facile parlare con te.»
«Me lo dicono spesso.» ammise il ragazzo.
«Capisco perchè Potter e Black ti abbiano preso con loro all'inizio.»
«All'inizio?»
«Beh, ora direi che c'è di più. Siete come fratelli, no?» domandò lei.
«Principalmente lo sono Sirius e James, ma sì, direi di sì.» rispose Remus, e la sua espressione si fece dolce. «E loro sono davvero le persone migliori che io conosca. So che tu non condividerai, ma hanno fatto cose per me che nessuno mai avrebbe fatto.»
Lily lo osservò incuriosita, e addolcita di riflesso: «Ho avuto qualche breve scorcio di questa loro decantata grandezza. Non mi piaceranno mai, sia chiaro. Però è Potter che in un primo momento ha chiesto ad Alice di raggiungermi in camera per non lasciarmi sola, dimentichi che l'ho sentito a pranzo mentre parlava di volermi essere amico dato che ero rimasta sola e cose così. Black invece mi ha promesso di evitare altri attacchi a Severus in mia presenza e così è accaduto, non ho più dovuto imbattermi in scene orrende in giro per la scuola, né per colpa sua né di Potter. È una persona di parola, senza dubbio, fosse anche solo perché ha paura che io abbia un esaurimento nervoso a causa sua.»
«Mi ero in effetti scordato di quell'uscita a pranzo. Come vedi James è sempre pronto a dare una mano a tutti.»
«Sei un amico molto leale o ti ha pagato?»
«La prima. Non abbiamo mai fatto la ronda assieme né parlato ma ti assicuro che mi viene spontaneo parlarne in questo modo.»
«Sì, scusa, Lupin. Credo di averti giudicato male prima di conoscerti, soltanto perché eri amico loro.» ammise lei.
«Naturale che tu l'abbia fatto. Nessun problema, Prefetto Evans.» le concesse lui, sorridendo rassicurante. A Lily parve ancora più fragile, quello strano ragazzo che non amava mettersi in mostra e che lontano dai suoi amici sembrava portare il peso del mondo sulle sue spalle. Bastava uno di loro perché sorridesse con aria grata e incredula, come se non si aspettasse la loro gentilezza. O forse, di disse Lily, lei lo vedeva così perché aveva scoperto il suo segreto.
«Stavo pensando...» cominciò, combattuta, «Potremmo anche chiamarci per nome, dopotutto.»
«Mi farebbe molto piacere, Lily. Immagino che il tuo invito non si estenda agli altri.»
«Assolutamente no!» esclamò lei.
Remus sorrise sibillino.
«Bene, ti spiacerebbe se domani ci salutassimo a voce ben alta?»
Lily inizialmente non capì, poi lentamente prese a ghignare.
«Sì, magari aspetterò che ci siano tutti quanti.»
«Grazie.»
«Sarà un piacere.»
È tornato il loro tormentone: facciamo del male a James, sì.
Qui è quando finalmente hanno cominciato a chiamarsi per nome, uh. Ci voleva anche questa scena e vedremo anche quando prima ancora lei comincerà a notare che Remus non è quello malvagio.
Nel prossimo invece torniamo a Lily che ha scoperto di essere Caposcuola e abbiamo “Primo treno [settembre 7° anno].
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