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Autore: namithebest    18/07/2010    3 recensioni
E se la vittima si innamorasse del rapitore??
-“ io non sono buono, Mel, ti sbagli. Nei libri, nei racconti e nelle leggende io sono sempre il cattivo”
-“ non ho paura di te”
-“ dovresti”
-“ non mi faresti mai del male”
** dal 2 cap: Avanzò a passi svelti verso il balcone, mentre io indietreggiai di qualche passo. I nostri movimenti sembravano coordinati, come se fossimo stati la stessa persona. Andai a sbattere contro il bancone, e mi risvegliai da quello specie di sogno ad occhi aperti, nella quale mi ero ritrovata senza accorgermene. Per quanto potesse ipnotizzarmi quel tipo lì,in quel momento veniva verso di me, e io non avevo molte vie di fuga. Potevo buttarmi a terra, come tutti, perché lui aveva una pistola in mano, e pochi attimi prima aveva urlato di stare giù. Ma allora perché le mie gambe non si muovevano? Perché desideravo con tutta me stessa rimanere lì? Perché volevo solo che si avvicinasse sempre di più a me?
** dal cap 5: Avrei voluto tirargli uno schiaffo, ma afferrò la mia mano prima che riuscissi a compiere il gesto. Avvicinò il mio volto al suo e mi guardò con aria di sfida.
Alcuni secondi dopo mi lasciò la mano, e mi rivolse un sorriso malizioso. -“ se vuoi. Fallo” lo fissai con la sua stessa espressione. Un istante dopo la mia mano lo colpì violentemente sulla guancia. Si portò la mano destra sul viso, guardandomi stupito.
-“ me l’hai chiesto tu” sorrisi.
-“ grazie.” Il suo volto si contrasse in una smorfia.
-“ prego.”
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heart kidnapped

2 // Voice

 

 

 

 

 

Quella giornata volò via in fretta, fra saluti vari e molte risate.

 Conoscevo molta gente di quel posto, quindi scherzare e parlare fu di una facilità estrema, facile come respirare.

-“ Sai, Mel, sono contento che tu sia tornata. Ora ho più persone alla quale fare scherzi.” scherzò Matt sorridendo a trentadue denti.

Lui era mio fratello. Un ragazzo basso, poco più di me, con una faccina vispa e certe volte dolce. Sembrava che ogni volta che ti vedeva di volesse prenderti in giro. Mi avevano detto che era molto bravo a scuola, e che era uno dei pochi che alle medie era uscito con dieci.

-“ grazie. Molto gentile” contrassi il viso in una smorfia divertita.

Sentì dietro un rumore, di qualcosa di piccolo che cadeva, come un sassolino. Poi uno mi colpì in pieno. Mi girai di scatto per vedere chi aveva osato fare una cosa simile, e vidi la faccina vispa, di un ragazzino di due anni più piccolo di me.

-“ cretino” urlai prima di alzarmi di scatto dalla panchina per correre dietro a Mike.

Mi era mancato. Il mio “mercoledì”. Un ragazzino vivace, che abitava vicino a casa di mia nonna.  

Lo chiamavo così perché stava sempre in mezzo alle “scatole” , anche se non dava mai fastidio.

Mi fermai con il fiatone e guardai l’orologio.

-“ scemo! Ti massacro domani! Devo andare!” salutai anche gli altri e mi diressi verso casa. Lì mi attendevano saluti, zie che ti dicevano “oh, ma quanto sei cresciuta” (anche se io mi vedevo sempre come la stessa “tappa” dell’estate scorsa), e regali. Ecco, quella era la parte che preferivo. I regali.

 

 

Entrai in casa senza fare troppo rumore, si sentiva già da fuori un forte vociferare. Chiacchiere senza senso, e altro.

-“ Mel!”

 

Oh no.

Era già lì..

Il mio tormento.

 

Mia cugina Sophie aveva 5 anni meno di me. Le volevo bene, ma a volte era praticamente insopportabile.

-“ ciao!” sorrisi. Dovevo essere contenta, o per lo meno fare finta.

 

le ore proseguirono velocemente, e mi ritrovai nel letto, senza riuscire a dormire e a pensare alle migliaia di cose che tormentavano la mia mente.

Il giorno, o almeno fino a quando non mi mettevo a letto, non avevo paura di quelle cavolate che mi perseguitavano  dopo. Arrivato il momento di dormire, iniziavo a pensare, e mi sentivo intrappolata. Senza difese.

E come se non bastasse il sonno quella sera non si decideva a venire.

Chiusi gli occhi.

 

“C’è stata una rapina alla posta. La cugina di mia moglie era lì. Non hanno fatto male a nessuno, ma quei tizi erano armati

Sussultai.

 “non sei in pericolo Mel, tranquilla.” Continuai a ripetermi per più di 20 minuti, poi caddi in un sonno profondo e senza incubi.

 

 

 

La mattina successiva trascorse lentamente.

Nel paesino c’era il mercato, e quindi uscii a fare qualche compra. Mia nonna mi incaricò di portarmi dietro anche Sophie, e quindi dovetti tenermi quella seccatura per tutta la giornata.

Mia cugina sorrideva, saltellava di qua e di là, e starle dietro mi sembrava impossibile. Per fortuna qualche ragazzina di buona volontà (in realtà completamente matta), come ad esempio Jess, venne a darmi una mano.

 

Verso mezzo giorno portai a casa mia cugina, e come se non bastasse fui costretta ad andare alla banca a chieder non so cosa sulla pensione di mio nonna.

-“ digli il mio nome, Mel, capirà di sicuro” mi disse lei tranquilla.

Sbuffai e uscì di corsa da casa.

In piazza non c’era più nessuno, all’ora di pranzo sparivano tutti in un nanosecondo.

Mi girai di scatto subito dopo aver sentito il rumore di una macchina che parcheggiava nelle vicinanze. Non mi girai, sentendo una strana sensazione di pericolo, come se sapessi già cosa sarebbe accaduto. Eppure avevo una voglia incredibile di voltarmi, per capire e vedere chi si era fermato poco prima. Era come se qualcosa di incredibilmente forte mi avvicinava a quella macchina, come se lì dentro ci fosse stata una calamita, che mi attirava a sé.

Arrivata alla banca iniziai a sentirmi osservata, ma non ci feci troppo caso, pensavo solo a sbrigarmi, forse dopo invece di fare quel piccolo tratto di strada a piedi mi sarei fatta venire a prendere da mia madre.

Non c’era molta gente. A quell’ora di solito c’erano solo i negozianti, che appena chiuso il negozio coglievano l’attimo “di libertà” per svolgere questo tipo di faccende.

Camminai più velocemente possibile verso il bancone, ma un rumore fortissimo mi fece sobbalzare.

-“ fermi tutti” guardai terrorizzata dietro di me –“ questa è una rapina”.

Impallidii all’istante.

 Avevo paura, certo, ma quella voce, era così… dolce, che mi sentii anche piuttosto al sicuro. Come poteva un ragazzo con una voce del genere far del male alla gente, che forse conosceva anche, perché qui in questo paese si conoscono tutti?

Anche se mi era sembrato un tono minaccioso, non mi aveva terrorizzato molto.

Poi appena vidi cosa aveva in mano pensai fosse un incubo… il peggiore dei miei incubi.

Una pistola.

Avanzò a passi svelti verso il balcone, mentre io indietreggiai di qualche passo. I nostri movimenti sembravano coordinati, come se fossimo stati la stessa persona.

Andai a sbattere contro il bancone, e mi risvegliai da quello specie di sogno ad occhi aperti, nella quale mi ero ritrovata senza accorgermene.

Per quanto potesse ipnotizzarmi quel tipo lì,in quel momento  veniva verso di me, e io non avevo molte vie di fuga. Potevo buttarmi a terra, come tutti, perché lui aveva una pistola in mano, e pochi attimi prima aveva urlato di stare giù.

Ma allora perché le mie gambe non si muovevano? Perché desideravo con tutta me stessa rimanere lì? Perché volevo solo che si avvicinasse sempre di più a me?

 

 

 

 

Angolo Autrice

Salve!!! ^^

La prima parte di questo capito è praticamente inutile… ma la seconda parte serve parecchio alla storia. Stiamo entrando nel vivo della faccenda *-*

Ma passiamo alle recensioni

Fataflor: ohh *-* grazie x i complimenti ^^… ti è piaciuto questo capitolo?? Anche io ho fatto un sogno del genere! Ecco a cosa è ispirata questa ff… xD spero che recensirai anche questo cappy… baci

_Claire_  grazieeee ^_____^ sono contenta che ti piaccia la copertina… *-* anche a me piace XD adoro usare Photoshop xD ti è piaciuto questo capitolo?? Fammi sapere!! xD baci

Mabs: speriamo che diventi famosa!! *-* sarebbe stupendo xD ti è piaciuto il cap?? questo dice qual cosina in più xD baci

 

 

 

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