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Autore: Fe85    18/07/2010    7 recensioni
Tutto questo era molto strano, ma Yuriy era sicuro che prima o poi avrebbe chiarito questa faccenda, dopotutto uno dei suoi migliori pregi (o difetti, dipendeva dalle situazioni) era proprio la testardaggine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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So close so far I'm lost in time

Ready to follow a sign

If there was only a sign

The last goodbye burns in my mind

Why did I leave you behind?

(« Jusitfy », the Rasmus)

 

« Coraggio Dranzer, ancora un ultimo sforzo! » ordinò una voce rivolgendosi al suo beyblade che stava risalendo alcuni paletti di legno posti all'interno di un beybladestadium, situato nella palestra personale della sua immensa villa. Kei Hiwatari, questo il nome del possessore di Dranzer, chiedeva sempre il meglio sia a se stesso, che al suo beyblade. Nonostante nell'ultimo periodo la BBA non avesse annunciato nuovi tornei, e lui non avesse avuto molto tempo da dedicare al suo sport preferito, il nipponico aveva comunque continuato ad allenarsi nei ben pochi ritagli di tempo libero. Kei era piuttosto caparbio e la parola « sconfitta » non rientrava certamente nel suo vocabolario. Non si era arreso nemmeno di fronte al fenomeno del beyblade, Brooklyn, anzi, era riuscito addirittura a sconfiggerlo, mettendo a repentaglio la sua vita: era disposto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi, anche a diventare terribilmente estremo. Quella volta se l'era vista proprio brutta, ma aveva saputo risorgere dalle sue ceneri, proprio come l'araba fenice.

La trottola sembrò animarsi di vita propria, emettendo un'enorme fiammata.  Successivamente , aumentò la velocità di rotazione, raggiungendo in tempo record la cima dei pali e rimanendovi in equilibrio per diversi minuti. Una volta sceso, il bey tornò tra le mani del suo proprietario che lo osservò soddisfatto: Dranzer era in gran forma; non aveva perso lo smalto dei suoi tempi d'oro.

Alla morte di suo nonno, il blader si era ritrovato ad ereditare tutto il complesso di industrie possedute da Hiwatari senior ( sparse in tutto il Giappone), diventandone il presidente: dopotutto portare il cognome « Hiwatari », significava accollarsi delle responsabilità non indifferenti.  Kei era fermamente convinto che quelle ditte non fossero state costruite e gestite con denaro pulito, ma lui era diverso dal suo avo che lo aveva sempre sfruttato per i suoi loschi scopi. Era difficile da spiegare, ma il nipponico non aveva mai considerato suo nonno come tale, visto che a lui interessavano solo le sue spiccate capacità di blader. In lui vedeva solo una macchina per fare successo e nient'altro, non aveva mai stimato Kei in quanto suo nipote. Quindi, per queste ragioni, a Kei non era importato poi molto di perdere un suo parente, era rimasto indifferente, come sempre del resto. Fortunatamente, sebbene il suo background famigliare non fosse stato dei più rosei, aveva trovato una valvola di sfogo nel beyblade.

Ciononostante, Kei aveva preso sul serio il suo nuovo incarico, infondendo nel lavoro la sua inesauribile fonte di energie e risorse : aveva portato parecchie innovazioni, ricevendo parecchi consensi da parte degli amministratori delegati che lo affiancavano nella gestione dell'azienda. La Honō Corporation, questo il nome della sua impresa, trattava lo sviluppo dei beyblade e la vasta esperienza del nipponico in questo campo, consolidata da tanti anni di sfide contro avversari di tutto rispetto, aveva giocato un ruolo chiave nel conseguimento della fiducia di chi lo circondava.

Kei decise di concedersi un pò di riposo, appoggiandosi ad uno dei muri, dipinti di un arancione tenue, che circondavano la stanza. Sulla parete sinistra, vi era appoggiata una teca sulla quale vi erano esposti i numerosi trofei vinti dal Dranzerblader e anche un paio di foto che lo ritraevano in compagnia dei Bladebreakers; ognuno di loro aveva preso strade diverse.

Takao si era fidanzato con Hilary e presto avrebbero  convissuto, amministrando insieme la palestra di kendo di nonno Kinomiya,.

Max, invece, si era trasferito definitivamente negli Stati Uniti e viveva con sua madre, la dottoressa Judy. Girava voce che tra lui ed Emily fosse scoccata la famosa scintilla, e avevano iniziato a frequentarsi.

E per ultimo Rei che risiedeva nella sua medesima città, e con il quale si incontrava sporadicamente. Prima che Kei partisse per verificare l'andamento delle sue ditte disseminate in tutto l'arcipelago giapponese, gli era sembrato che il cinese fosse diventato piuttosto evasivo nei suoi confronti, il che era particolarmente strano, vista l'indole gentile e premurosa di Kon. Contrariamente a Takao e Max che erano più vivaci e spensierati, lui e Rei erano decisamente più posati, razionali e riflessivi, e tra loro due si era creata una tacita, ma implicita complicità nel corso degli anni. Possibile che nei due mesi in cui era stato assente, fosse cambiato qualcosa?

Kei soffermò lo sguardo sulla pioggia scrosciante che bagnava i vetri delle finestre che, benché appannati, riuscirono a mostrargli il suo riflesso; dalla scollatura della sua canottiera nera, in prossimità della clavicola destra, si intravedeva il tatuaggio che si era fatto fare l'anno precedente:  l'ideogramma della parola « fuoco», hi , contenuto anche nel suo cognome. Lo sfregò leggermente, pensando che la pioggia non fosse poi tanto male. Circa l'80% della popolazione mondiale la detestava, etichettandola come portatrice di tristezza, mentre su di lui esercitava un altro effetto, aveva il potere di calmarlo.

Ad un tratto, il nipponico udì dei passi concitati che fecero tremare il tatami e, qualche secondo dopo, un uomo spalancò la porta e irruppe nella palestra.

« Hiwatari-sama, è tardi, ci aspettano in azienda! Si sente agitato? » gli domandò Tetsu con voce allegra. Tetsu Hiroyama aveva circa trentacinque anni, corti capelli neri e occhi dello stesso colore ed era l'autista personale di Kei che lo definiva ,senza mezzi termini, un completo imbecille. Al contrario del suo padrone, Tetsu era spontaneo, sorridente e gioviale; sapeva sempre trovare il lato positivo in ogni cosa.

Oltre ad accompagnare Kei ovunque andasse, Tetsu si preoccupava anche di raccogliere ogni genere di informazioni che potessero risultare utili ad Hiwatari. Kei stesso aveva dovuto ammettere, senza riferirlo al diretto interessato, che in quell'ambito era decisamente competente.

Tuttavia, il Dranzerblader non si preoccupò minimamente di rispondere al quesito appena postogli: una domanda talmente idiota non meritava una risposta; Kei Hiwatari aveva sempre il perfetto controllo di se stesso e di cio' che accadeva intorno a lui. Raccolse il suo bey e superò Tetsu, lasciandolo solo.

« Ci vediamo in macchina, Hiwatari-sama! »

                                                                                                          ***

Non appena mise piede sulla limousine, con l'immancabile sciarpa bianca al collo, Kei venne travolto da un fortissimo aroma di cocco e dalle note di una canzonetta commerciale interpretata da un' idol emergente.

Al diavolo Tetsu e la sua insana passione per i deodoranti per le auto e per le canzoni prive di senso.

Quando il Dranzerblader percepì il rumore dei pneumatici che scricchiolavano a contatto con la ghiaia del viale, capì che erano partiti alla volta del centro-città.

« Tetsu, hai notizie di loro? » lo interrogò improvvisamente Hiwatari , mentre osservava distrattamente il panorama monotono che scorreva veloce fuori dal finestrino della limousine. Non era necessario specificare a chi si stesse riferendo: Tetsu conosceva benissimo gli acerrimi rivali del suo padrone.

« Non si preoccupi, Hiwatari-sama, per il momento non le creeranno alcun problema, sono troppo occupati a coordinare i loro affari » lo rassicurò prontamente Tetsu.

Il Dranzerblader si limitò ad annuire e tornò a dedicarsi all'occupazione di poco prima. Nel frattempo, si erano fermati al semaforo di un incrocio dove alcuna gente attendeva il verde per poter attraversare. Tra loro vi erano alcuni bambini con impermeabili colorati che sguazzavano allegramente nelle pozzanghere, una coppia di anziani che teneva in mano le borse della spesa e…Yuriy.

Kei spalancò gli occhi, incredulo, sporgendosi per avere una visuale migliore.

Cosa ci faceva Yuriy in Giappone? E dove si stava dirigendo?

Scattò il semaforo verde e Yuriy, inconsapevolmente, sfilò davanti a suoi occhi, facendo riemergere in lui dei sentimenti che credeva sopiti da tempo, proprio come quando, crescendo, si ritrovano dei giochi che si usavano durante l'infanzia.

« Tetsu, cosa sai dirmi a proposito di quel ragazzo? » gli domandò Kei, indicandogli Yuriy che si stava rapidamente allontanando tra la folla.

« Si chiama Yuriy Ivanov ed è un suo ex-compagno di squadra »

Il Dranzerblader dovette fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per evitare di alzarsi e spiaccicare il muso di Tetsu contro il parabrezza. Possibile che fosse idiota fino a quel punto?!

« Questo lo sapevo già » ribattè Kei, socchiudendo gli occhi e dando alla sua voce un'impostazione più fredda del solito « mi chiedevo se tu fossi in possesso di altre informazioni »

« Mmh, sì, da due mesi è un dipendente della sua azienda »

Quindi Yuriy lavorava per lui. La cosa stava iniziando a farsi interessante. Ringraziò Tetsu con un cenno del capo, dopodiché si lasciò trasportare dai ricordi.

Qualche anno prima, durante il campionato mondiale di beyblade, Hiwatari era tornato in Russia e si era aggregato ai Neoborg per poter fronteggiare nuovamente Takao, il suo rivale di sempre. Tuttavia, quella non fu l'unica ragione che lo aveva riportato tra quelle lande desolate.

Quel giorno imperversava una forte tormenta di neve, ma Kei non si era lasciato scoraggiare e si era dedicato ugualmente ai suoi allenamenti. Lanciò Dranzer con tutta la forza che aveva in corpo contro l'enorme masso che si ergeva imponente davanti a lui, scalfendolo leggermente.

Nel corso del tempo, Takao era riuscito a stemperare in parte il carattere spigoloso del connazionale, ma era stato Yuriy quello che per primo aveva «scavato»  dietro la maschera di impassibilità indossata da Kei. Yuriy lo aveva considerato un essere umano, ancor prima di un blader.

In realtà, Kei non voleva essere nuovamente ferito dopo la fuga di suo padre, evento che l'aveva segnato particolarmente e che aveva condiviso solo con il rosso. Non seppe fornire una spiegazione plausibile riguardo al perché si fosse confidato proprio con Yuriy, probabilmente perché poteva capirlo meglio di chiunque altro, oppure perché lui era il pilastro della squadra, il porto sicuro a cui tutti potevano far riferimento. Yuriy si era lentamente guadagnato la stima e la fiducia di Kei, e viceversa.

Non appena ebbe terminato il suo allenamento, il campione nipponico fece ritorno al Monastero: la neve conferiva a quel posto un'aria ancora più austera e spettrale. Sulla soglia della porta, trovò il suo capitano a braccia conserte con un'espressione dura stampata sul volto, sembrava quasi che lo stesse aspettando.

Kei gli passò accanto,ma il rosso lo bloccò prontamente per un braccio.

« Ehi, dove ti sei procurato quelle ferite? » nonostante non lo lasciasse trasparire apertamente, Ivanov sembrava sinceramente preoccupato per le sue condizioni di salute, infatti Hiwatari era pieno di tagli su tutto il corpo e i suoi vestiti erano laceri in più punti.

Per tutta risposta, Kei si liberò bruscamente dalla stretta dell'altro, raggiungendo poi la sua stanza e lasciando uno Yuriy Ivanov piuttosto perplesso nell'atrio. Oltre ad aver lottato con la tempesta di neve, doveva fare i conti anche con i suoi sentimenti, il che lo rendeva ancora più scostante del solito.

Quella stessa notte, approfittando del fatto che tutti dormissero, il Dranzerblader si era diretto nell'enorme salone, trasformato dai ragazzi russi in soggiorno, a medicarsi le ferite riportate qualche ora prima. Infatti, era riuscito ad accaparrarsi qualche benda e delle garze frugando nella stanza di Sergej.

Yuriy, invece, stava andando a coricarsi dopo aver studiato le tattiche da utilizzare nel prossimo match, quando notò una flebile  luce ancora accesa.

« Mi auguro che tu non intraprenda mai la carriera di medico o infermiere » esordì ironicamente Ivanov, dando un'occhiata al pessimo lavoro svolto da Kei.

« Molto spiritoso » fece lui piccato, mentre Yuriy si apprestava a medicarlo decentemente. Yuriy era terribilmente vicino a lui, e ormai sentiva di non poter più nascondere ciò che provava. Lo aveva capito riflettendoci a lungo nella sua stanza: si sentiva inevitabilmente attratto dal Wolborgblader.

Voleva Yuriy.

E lo avrebbe ottenuto. Kei Hiwatari otteneva sempre ciò che voleva. A tutti i costi.

Ad un tratto, la stufa smise di funzionare e Yuriy si alzò per andare a controllarla, imitato da Kei che però lo costrinse a voltarsi verso di lui. Occhi color acquamarina si trovarono a fissare interrogativamente occhi color ametista.

« Ma che cav…» Yuriy non fece in tempo a finire la frase che si trovò le labbra di Kei incollate prepotentemente alle sue. Dapprima, si irrigidì, ma poi si lasciò andare, rispondendo al bacio e seguendo il ritmo dettato dalla lingua di Kei che lo attirò a sé, stringendolo possessivamente. Yuriy allacciò le sue braccia intorno al collo del nipponico, staccandosi dopo un po’ per riprendere fiato. Fu un bacio breve, ma carico di passione che fece capire a Kei che anche Yuriy lo desiderava. Rimase un attimo ad osservarlo nella penombra e lo vide arrossire lievemente.

« Cosa significa? » gli domandò il russo con malcelato distacco.

« E’ il mio ringraziamento per avermi medicato » gli rispose prontamente Kei, lasciando la stanza.

A quella notte, ne erano seguite tante simili, fino a quando…

« Hiwatari-sama, siamo arrivati! » la voce squillante di Tetsu lo strappò dalle sue riflessioni, proprio come quando un dvd viene arrestato al punto saliente. L'autista aveva già aperto la porta e lo attendeva con un ombrello dove potersi riparare dalla pioggia.

Kei uscì dalla vettura e venne scortato da Tetsu all'interno dell'azienda.

                                                                              ***

« Il presidente ci degna della sua illustre presenza, quale onore! E c'è anche quel bel maschione di Tetsu! » lo apostrofò una pungente Sachiko. La donna stava facendo colazione con cappuccino e brioche al bar della Honō; un costoso braccialetto di Tiffany tintinnava al suo polso, mentre dalla borsa di Louis Vuitton, emergeva l'ultimo numero di Cosmopolitan.

« Sachiko-san, dica a Ivanov di raggiungermi nel mio ufficio non appena arriva » replicò Kei con tono professionale, non badando all'affermazione della donna.

« Come vuole, principino. Anzi, è meglio se te ne vai, prima che le tue impiegate ti violentino con lo sguardo. Aaah, Kei, Kei cosa farai mai alle donne, sarà il tuo fascino misterioso ad attrarle o la tua natura di dandy

Il nipponico guardò di sbieco alcune sue dipendenti che lo fissavano adoranti. Queste ultime, non appena si accorsero di essere fissate da lui, scapparono e tornarono al loro impiego. Tanto non avevano speranza, lui era già interessato a qualcun'altro… chissà come avrebbero reagito se avessero scoperto che era gay.

                                                                              ***

L'ufficio di Kei profumava di nuovo, visto che vi metteva piede raramente, infatti preferiva lavorare da casa.

Una scrivania in ciliegio, una poltrona di pelle bianca e un cactus ormai rinsecchito costituivano l'unico e spoglio arredamento dell'ufficio. Kei, seduto sulla sua poltrona, diede le spalle alla porta, aspettando l'arrivo di Yuriy. Fortunatamente per lui, l'attesa non durò a lungo: poco dopo Yuriy fece capolino nel suo ufficio.

Il Dranzerblader si voltò e lo accolse con un sorrisetto sarcastico, divertendosi poi a decifrare le espressioni che animavano il viso del suo ex-capitano: dapprima stupore, poi irritazione ed infine indifferenza.

Dopo quattro anni erano nuovamente faccia a faccia.

« Cosa vuoi da me, Kei? » fece Yuriy glaciale. In un primo momento Kei non gli rispose, troppo occupato a scannerizzare il suo corpo fasciato in quegli abiti eleganti, così diversi dalla solita divisa che indossava Yuriy al Monastero. Gli conferivano un'aria più matura e avevano acceso la fantasia di Kei. Evidentemente, Sachiko ci aveva messo lo zampino; anzi, doveva ringraziarla per averlo involontariamente assunto.

« Non siamo qui per parlare di questioni personali, ma di lavoro » lo rassicurò Kei imperscrutabile, accavallando le gambe. Decise che per prima cosa era meglio riacquistare la fiducia di Yuriy. Inoltre, il nipponico amava giocare con le sue prede, tanto quanto un gatto, e la reticenza del compagno non faceva altro che spronarlo ancora di più a conquistarlo. Sì, Yuriy lo eccitava terribilmente.

Non appena sentì quelle parole, il russo sembrò rilassarsi visibilmente, mentre Kei dava mentalmente il via alla caccia a Yuriy Ivanov. Tuttavia, non sapeva che vi era qualcun'altro che, molto presto, gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote.

 

 

FE SCRIVE…

Ciao a tutti! Sono davvero contenta che la mia storia abbia suscitato interesse e vi ringrazio tantissimo per le vostre recensioni , non sapete quanto piacere mi abbia fatto, ricevere una vostra opinione in merito^^

Spero di non avervi fatto aspettare troppo e, soprattutto, di non aver deluso le vostre aspettative>__<  

Un paio di considerazioni importanti: per esigenze di copione (XD), gli occhi di Yu sono azzurri e, se non fosse stato sufficientemente chiaro, la parte in corsivo all'interno del capitolo rappresenta un flashback di Kei. So di aver interrotto tutto sul più bello e di aver lasciato alcune questioni in sospeso (come ad esempio quella dell'incarico che Kei affida a Yu), ma mi diverto a sbrogliare pian piano la matassa XD

Riporto qui di seguito una mia personale traduzione in italiano delle righe che aprono questo capitolo: appartengono a Justify dei Rasmus, una canzone bellissima che vi consiglio di ascoltare. Ho pensato che fosse perfetta per definire la situazione tra Yu e Kei.

Così vicino, così lontano, mi ritrovo perso nel tempo

Pronto a seguire un segno

Se solo ci fosse un segno

L'ultimo addio brucia nella mia mente

Perché ti ho lasciato indietro?

Una piccola curiosità: Tetsu è liberamente ispirato a Matsuda di Death Note, mentre il nome Sachiko è lo stesso nome della madre di Light Yagami, protagonista di Death Note.

lexy90: ti ringrazio per i complimenti, la relazione tra Boris e Rei avrà più spazio nei prossimi capitoli ;) un bacio!

Aphrodite: hai davvero un bellissimo nickname! Mi fa piacere che la storia ti abbia colpito positivamente, se sei una fan della ReixBoris, potrai vederli nuovamente insieme già dal prossimo capitolo ;) Il titolo della storia l'ho ideato settimana scorsa al mare che mi ha ispirato parecchio XD Grazie per il tuo commento, spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento, un bacio!

Padme86: sono felice che la mia visione di Yu ti piaccia, spero di aver fatto un buon lavoro anche con Kei che ho cercato di rendere il meno possibile OOC >__< Sachiko e Tetsu sono stati creati appositamente per dare un po’ di colore alla storia XD E fai bene a prevedere scintille, non posso spoilerare ulteriormente ;) Ti ringrazio molto per i complimenti, un bacio!

Kaifan91: anche a me piacciono tutti i pairing che hai elencato, ma non so ancora stabilire quali prevarranno, i personaggi mi sono sfuggiti di mano e si muovono da soli XD Spero che ti piaccia anche questo capitolo e se dovessi ritrovare quegli errorrini o scovarne altri, segnalameli tranquillamente in modo che non li ripeta in futuro ;) Grazie mille, un bacio!

Iria: anche io sono stata in Inghilterra anni fa, esattamente ad Oxford. Soggiorno indimenticabile, tralasciando il pessimo cibo XD Ti ringrazio per avermi fatto notare dove sbagliavo, da questo capitolo ho utilizzato le lettere accentate ;) Spero che questo aggiornamento ti abbia colpito allo stesso modo e se ci fossero altri errori, ti invito ad indicarmeli^^ Un bacio!

Avly: grazie, grazie, grazie per tutti questi complimenti. Spero che anche il mio modo di vedere Kei  possa piacerti, ho cercato di descriverlo meglio che potevo^^ Il significato del titolo verrà spiegato più avanti;) Un bacio!

Saruwatari_Asuka: l'entrata di Kei è stata un po’ come una ciliegina sulla torta XD sono felice che il primo capitolo abbia stuzzicato la tua curiosità che spero sia rimasta tale anche dopo questo;) Eh sì, Sachiko è una tipetta tutto pepe che punzecchierà per bene quei due musoni di Yu e Kei XD Un bacio!

 

Ringrazio tantissimo jeje_12  e Kaifan91 per aver inserito la storia tra le preferite e Avly, LETYTHEBEST e Saruwatari_Asuka per averla messa tra le seguite. Un mega grazie anche a chi legge soltanto.

Per ora è tutto, aspetto i vostri pareri (positivi e negativi) su questo capitolo; chiunque commenti riceverà un Tetsu tuttofare in omaggio!

Alla prossima

Fe

   
 
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