L’angelo Asami
Gelosia
I raggi del sole penetravano dalla finestra e baciavano
dolcemente due corpi stesi sul letto, uno prono e l’altro supino. Il secondo fu
colpito dai fasci di luce nella parte superiore del capo e mugugnò qualcosa
strofinandosi il dorso della mano sugli occhi, dovette sbattere più volte le
palpebre affinché riuscisse a mettere a fuoco lo spazio circostante e, quando
ci riuscì, spostò le sue ametiste sul corpo disteso al suo fianco. Sorrise nel
scontrarsi con una schiena diafana e liscia. Kai ammirava esterrefatto Layla dormire
profondamente intenta ad abbracciare dolcemente il cuscino e a sprofondarci
dentro il viso, oscurato da alcune ciocche cioccolato. Il russo posò leggero le
sue labbra sulla schiena della ragazza e cominciò a baciarla scendendo verso il
fondo della schiena; Layla brontolò tristemente, muovendo un poco il bacino, e
aprì gli occhi a mala voglia incontrando il viso di Kai contratto da un
sorrisino divertito.
Kai:Buongiorno.
Layla:Mmh…groan….
Kai:Suppongo che era un “buongiorno”.
Layla:Perché…mi
hai…svegliato?
Kai:Era da tanto che non
ti vedevo alle prime luci dell’alba.
Layla:Alba? Mi hai
svegliato all’alba? Ma dico, sei impazzito?
Kai:Certo che al mattino
sei intrattabile quasi quanto me.
La castana si appoggiò sul
petto del ragazzo e gli carezzò il petto con un dito, ispirando ed espirando
quell’odore a lei caro. L’era mancata quella bellissima sensazione di
svegliarsi tra le braccia della persona che amava. Perché sì, lei lo amava, ma
non sapeva se era veramente ricambiata e che, se lo fosse, quali conseguenze
avrebbe dovuto subire. Prima fra tutte, la vendetta di François.
Aveva paura. Paura di amare, paura di essere amata e paura di essere di
abbandonata. Nuovamente.
Kai notò il viso triste di Layla e s’incupì.
Kai:Cos’è quella faccia?
Layla:No, niente.
Il russo cominciò a
solleticarle i fianchi e a farla ridere come non faceva ormai da troppo tempo.
A Kai piacevano tantissimo le sue labbra increspate da un dolce sorriso e la
sua voce era musica per le sue orecchie, ma la ragazza smise improvviso di
ridere e bloccò i movimenti.
Nicholas.
Il pensiero di suo
fratello le attraversò la testa. Anche lui la coccolava in quel modo, anche lui
le solleticava dolcemente i fianchi per farla ridere quando era triste, la abbracciava
per farle sentire la sua presenza e il suo calore.
Kai:Che c’è?
Layla:Mio fratello mi
faceva sempre il solletico.
Kai:Parlami di tuo
fratello.
Layla:Non credo che…
Kai:Parla, io ti ascolto.
Layla:Beh, mio fratello
era bellissimo! Aveva i capelli castani folti e mossi come mio padre e gli
occhi color del cioccolato come la mamma. Amava la musica, tantissimo. Sapeva
suonare la chitarra e il piano. E’ stato lui a insegnarmi a suonarlo insieme a
mio padre…
Kai:Tuo padre…
La castana intuì il dubbio
del suo ragazzo e chiarì subito la situazione.
Layla:Quando dico “mio
padre”, intendo colui che mi ha cresciuto con amore, Juls. Comunque sia, mi fa
male ricordarlo, ricordare i suoi occhi, i suoi sorrisi…
Un
ragazzo era seduto su un pianoforte affiancato da una bambina e intonava delle
note, muovendo armoniosamente e in modo impeccabile le mani. All’improvviso
smise e sorrise alla creatura, affianco.
Prova tu, Lay. Le disse gentilmente
prendendola per il vitino e mettendosela sulle gambe. La bimba sorrise e
cominciò a tamburellare giocosamente le sue dita sui tasti dello strumento,
emettendo suoni che non avevano né capo né coda. Non riuscendo a eguagliare il
ragazzo, Layla ritrasse le mani e le incrociò al petto, assumendo un faccino
broncio.
Ehi piccola, qualcosa non va?
Non ci riesco Nicholas, insegnami a suonare. Chiese la bimba imbronciata.
Per queste cose ci vuole pazienza e tu, piccola, non mi pari il tipo ideale. Rispose sarcastico il castano dandole un
buffetto sulla guancia rosea.
Antipatico. Insegnami! Ordinò la
piccola aggrottando le sopracciglia e facendo fiorire una piccola ruga intorno
ad essa. Nicholas sbuffò sorridendo e le prese una manina, posandogliela
nuovamente sul piano. Premette delicatamente sula pollice, poi sull’indice e
infine sul medio, staccandole poi la mano. La piccola sorrise felice e
replicando il gesto di prima varie volte.
Sto suonando! Esclamò entusiasta la
bambina continuando a premere i tasti con le prime note imparate.
Stai suonando il Do, il Re e il Mi. Sono i primi accordi della quattordicesima sonata per
pianoforte di Mozart, “Al Chiaro Di Luna”.
Bellissima, è la prima che papà mi ha insegnato a suonare e ora, io la sto
insegnando a te. Contenta, piccola? Chiese Nicholas abbassando il viso al pari
di quello della sorellina, che gli scoccò un grande bacio sulla guancia liscia.
Si fratellone! Grazie tante, Nachos! Squittì la piccola continuando a ripetere
incessantemente le prime tre note imparate. Il castano sorrise davanti a tanto
entusiasmo e lo abbracciò stretta al suo corpo per non farla cadere, visto che
si stava agitando molto. Era così piccola che non conosceva la crudeltà del
mondo e le sue insidie, voleva trasmetterle solo amore, nulla più.
Il ragazzo non sentì più il suono delle tre note e si chinò sulla sorella per
vedere cosa fosse successo. La trovò con il capo chino e gli occhi fissi sulle
sue manine.
Qualcosa non va? Chiese il ragazzo
scostando una ciocca cioccolato dal volto ma si fermò di scatto. La bambina
stava piangendo. Ehi, piccola…
Papà mi ha detto che alla mamma piaceva la musica. Esordì Layla tirando su con il nasino e passandosi una mano sugli occhi
verdi inondati di lacrime.
Oh sì, tantissimo! La mattina veniva in camera mia e, mentre tirava su le
persiane, cantava ad alta voce per svegliarmi dal mio poltrire. Ricordo che era
bellissima e che aveva sempre i capelli sciolti, nonostante volte facesse
veramente caldo; Marie le somiglia tantissimo. Il ragazzo spostò lo sguardo sul soffitto e fece un rumoroso sospiro,
chiuse i suoi occhi castani e gli riaprì incontrando quelli verdi di Layla, che
erano leggermente rossi per il pianto. La guardò intensamente, notando che non
stava più piangendo e che sorrideva lievemente, ma lo incuriosì quegli occhioni
vispi che fissavano intensamente i suoi. La piccola prese fiato e sgranò gli
occhi, gridando:
Voglio gli occhi color cacca!
Layla strinse le lenzuola
del letto di Kai nelle sue mani e socchiuse gli occhi; faceva male, sempre più
male ricordare quell’affetto ormai lontano, ormai perso per sempre. Cercò di
reprimere le lacrime e scosse violentemente la testa, togliendosi il sorriso
dolce e affettuoso, dal retrogusto amarognolo, di suo fratello sulla pelle. Un
brivido le percorse la schiena quando sentì le braccia calde di Kai abbracciarle
la vita e affondare il viso nei suoi capelli, ispirando l’odore da essi
emanati.
Kai:Mmh…
Layla:Che fai? Ti strusci?
Kai:Sei così buona.
Layla:Magari fosse vero…
Kai:Sei diventata
bisbetica Lay! Apri bene le orecchie perché non telo ripeterò un’altra volta:tu
sei una delle migliori persone che abbia mai conosciuto…Tu, tu sei stata in
grado di tornare da quell’uomo lasciandoti alle spalle tutto e tutti, compreso
me, per salvarci; ma ora, prova a farlo nuovamente che te la vedrai con me e
giuro che sarò io a puntarti una pistola
al cuore, chiaro? Perché, forse non ci crederai e detto da uno come me è
strano, ma ti amo!
Layla:E sai cosa ti dico?
YA tak tebya lyublyu!*
Il russo sgranò gli occhi
e la baciò appassionatamente, infilando la mano tra i suoi capelli e mettendosi
sopra la ragazza dolcemente, cercando di far aderire al meglio il suo corpo con
quello della ragazza. Fu ricambiato immediatamente dalla castana che cominciò,
a carezzagli la schiena e ad abbracciandogli il bacino con una gamba. Mentre
giocava con la sua lingua, Kai cominciò a far scendere le sue dita lungo il
corpo di Layla carezzandole dolcemente il collo, il piccolo ma sodo seno, il
ventre piatto e l’ombelico fino ad arrivare in prossimità della sua
femminilità. Stava per accarezzargliela quando fu interrotto da qualcuno, che
si schiarì la voce rumorosamente.
?:Buongiorno!
I due ragazzi smisero
subito di scambiarsi effusioni e la ragazza si coprì il volto con le lenzuola
mentre Kai si voltò verso la persona che li aveva interrotti, grugnendo
rabbiosamente.
Kai:Boris…
Boris:Kai. Oh, buongiorno
sorellina!
Layla sventolò una mano da
sotto le lenzuola, maledicendosi per essersi dimenticata che era in una camera
con altre persone. Era nuda come un verme nel letto del suo ragazzo, nudo
anch’esso, e stava per fare sesso con lui ma il suo “fratellone” li aveva
bloccati prima che consumassero, ci mancava solo che si svegliava Sergey e
aveva fatto tombola. Non si era mai trovata in una situazione così
imbarazzante.
Ammazzare la gente non è niente in
confronto a questo! Pensò al limite la castana. Si scoprì il volto e lo
alzò un poco per intravedere la figura di Boris ma indugiò su di lui. Il russo e
il suo ragazzo si guardavano in cagnesco con gli occhi gelidi e inespressivi.
Boris:Ho interrotto
qualcosa?
Kai:No, macché!
Boris:Meno male. Pensavo
di aver fatto la figura del rompipalle.
Kai:Perché non lo sei?
Layla:Buongiorno Bobo!
Boris:Buongiorno Lay!
Dormito bene?
Kai:Lascia che si rivesta,
razza di…
Layla gli mise una mano
sulla spalla e lo fermò prima che potesse dire qualcosa di veramente offensivo
e prese le lenzuola coprendosi il corpo e raccolse i vestiti sparsi per terra
per poi chiudersi dentro il bagno.
Rimasti soli, Kai e Boris si guardavano con aria di sfida, cercando di capire
l’uno le emozioni dell’altro.
Kai:Che c’è Boris? Sei
geloso?
Boris:Perché dovrei essere
geloso? Di te poi. I fidanzati vanno e vengono mentre i fratelli restano.
Kai:Ricordati che tu non
sei suo fratello! Ricordatelo!
Layla:E voi ricordatevi
che siete persone adulte!
La ragazza era appena
uscita dal bagno vestita con gli abiti della sera prima e aveva il viso
contratto da una smorfia infastidita. Uscì dalla stanza dei russi, sbattendo
violentemente la porta e non salutandoli, e raggiunse Cleo e le altre nella
loro stanza. Non riusciva a capire perché quei due non riuscissero a
sopportarsi e si comportavano come dei bambini piccoli che litigavano per un
giocattolo, in questo caso lei. Odiava essere trattata come un oggetto che era
girato tra mani sconosciute, che le impedivano di pensare e di agire secondo le
sue idee. Gli esseri umani la sfinivano.
Bussò alla porta della stanza delle francesi e fu accolta da Eva coperta da un
accappatoio nero e un turbante in testa del medesimo colore.
Eva:Buongiorno Lay!
Dormito bene?
Layla:Si. Ora che ci
penso, non ho il guardaroba, l’ho lasciato tutto da François.
Cleo:Ho sentito bene?
Guardaroba?
Layla:Tornate nel bagno,
bionda!
Cleo:antipatica di una
castana! Comunque sia, penso che dovresti fare un po’ di shopping…
Layla:Dov’è Asami?
Eva:Si trova alla hall per
sbrigare delle ultime cose prima della partenza nel tardo pomeriggio.
La castana ringraziò con
il capo e uscì per raggiungere la donna all’ingresso dell’albergo. La trovò
seduta su una delle poltroncine di pelle che ornavano la hall con il naso
infilato in diversi fogli e scartoffie varie. Gli posò dolcemente una mano
sulla spalla e Asami girò il volto abbassandosi gli occhiali e fissandola con i
suoi due occhi di ghiaccio. Sorrise felice e la invitò a sedersi vicino a lei,
abbracciandola poi quando si fu seduta.
Asami:Layla! Sono contenta
che tu sia tornata, non ci speravo più!
Layla:Grazie, tu come
stai? Scusami se ti ho fatto preoccupare.
Asami:Poteva andarmi
meglio, dovrò badare a tante piccole bambine psicologicamente sconvolte e portarle
tutte a Rouen. Spero di farcela.
Layla:Ne sono sicura, hai
cresciuto noi quattro a meraviglia!
Asami:Hai detto bene,
quattro non sette, è diversa come cosa.
Layla:Asami?
La donna notò una leggera
incrinatura nella sua voce e si accorse che non la stava guardando e teneva gli
occhi bassi su i suoi pantaloncini, che teneva stretti per l’estremità nei suoi
pugni.
Asami:Che cosa c’è? Vuoi
dirmi o chiedermi qualcosa?
Layla fece un forte
respiro e puntò i suoi occhi su quelli di Asami.
Layla:Perché mi hai cresciuto?
Perché non mi hai abbandonato nonostante io ti abbia tolto una figlia? Io, me
lo sono sempre chiesta e non ho mai trovato risposta a ciò.
La bruna sorrise e si
tolse completamente gli occhiali e lasciò da parte per un momento le sue
scartoffie, concentrandosi sulla ragazza. Le prese dolcemente le mani e ne
accarezzava il dorso con il pollice.
Asami:Vedi, non ho una
ragione precisa. Forse perché eravamo entrambe vittime di François, forse
perché eri piccola o forse perché eri figlia di Nancy, fatto sta che io, non
serbo rancore nei tuoi confronti e nemmeno Juju. Non posso mentire e ti dico
che per un po’ ti ho odiato, anzi invidiato.
Layla sgranò gli
occhi:Invidiato? Perché mai?
Asami:Può sembrare stupido
ed anche penoso, ma t’invidiavo perché vedevo che nel male tu eri apprezzata da
mio marito, eri riempita da piccole attenzioni che lui rivolgeva a me solo nei
primi anni del nostro rapporto ed io ero corrosa d’invidia, vedevo in te come
una minaccia e come la causa di tutto il mio male…ma mi sbagliavo. Tu eri una
vittima, come me e come le altre bambine. All’inizio avevo i paraocchi e non
vedevo che ti stava trasformando in un mostro, in un’assassina assetata di sangue,
decisi di agire solo dopo la morte di Julie e mi dispiace non essere stata
capace di fermarlo prima ma avevo paura, avevo paura per me e per la mia
bambina e ho dovuto fare una scelta che non ti comprendeva. Mi dispiace…mi dispiace
tantissimo ma io, io non sono riuscita a sacrificarmi anche per te. Perdonami,
te ne prego. Comunque sia, dopo sono riuscita a prendermi cura di te, cercando
di toglierti quella sete di sangue che prendeva il sopravvento sulla tua
razionalità, già misera, visto il caratteraccio che hai…
Asami sorrise e Layla fece
altrettanto, anche se era scossa. Forse non avrebbe voluto sapere quelle cose
ma forse era meglio così, sarebbe rimasta con il dubbio finché non avrebbe
fatto ritorno a Rouen a fine campionato. E ora un’altra scossa.
A fine campionato cosa avrebbe fatto?
Ritornò nel mondo reale sentendo di nuovo la voce della bruna parlare.
Asami:Sappi che ti voglio
bene come a una figlia e che farò di tutto per aiutarti! Mi prenderò cura
personalmente di Geneviève, è davvero una cara bambina ed è anche bellina. Sono
contenta che tu te ne abbia preso cura.
Layla:Sì, è davvero
speciale. Grazie di tutto, veramente! Senza il tuo aiuto non sarei mai riuscita
a coordinare tutto.
Asami:Nel tuo
coordinamento, c’era previsto anche Kai il mandrillo??
Layla rossa:Yamada!
Asami:Scherzavo,
scherzavo! Dio, dovresti vedere il tuo viso in fiamme! Ahahah!!
Layla:Spiritosa!
Asami:Passiamo a cose
serie, questo discorso l’ho fatto anche alle altre ieri sera dopo aver visto
come Cleo coccolava Yuri ed Eva che era praticamente stritolata dalle braccia
di Rick.
La castana annuì, forse
intuendo il quesito che la donna voleva porle, dato che era anche un suo
cruccio.
Asami:So che vi siete
molto affezionate a dei ragazzi, dico “affezionate” perché non voglio andare
oltre o sapere fino a che punto siete arrivate con questi giovani, e vorrei
sapere che intenzioni hai a fine campionato e archiviato la questione “padre
psicologicamente corrotto dalla pazzia - François”. Seguirai Kai oppure tornerai
in Francia?
Layla abbassò lo sguardo e
non rispose alla domanda. Asami sospirò e si alzò dalla poltrona, rassettando tutti
i suoi fogli e mettendoli in ordine nelle proprie mani.
Asami:Neanche le altre mi
hanno risposto. Ti consiglio di pensarci e di parlarne sia con le ragazze sia
con Kai. Il campionato non durerà a lungo e il tempo vola.
Detto ciò, la bruna si allontanò dalla ragazza, lasciando Layla completamente stordita e confusa sul suo prossimo futuro con o senza Kai.
Ecco Nicholas! ^^
n.d.a. Scusate l'assenza prolungata! U.U Non dirò più che i cap. sono un orrorre, anche perché, dalle diverse minaccie che ho ricevuto, i brividini freddi lungo la mia schiena si sono fatti sentire e sinceramente almeno al diploma vorrei arrivarci, per aver almeno concluso qualcosa nella mia scuola per minorati mentali (istituto d'arte, vedete un po' voi...=.=). Comunque sia, non c'è mai pace per queste povere ragazze!!! Dopo François, ora c'è il problema del dopo campionato e saranno costrette ad una scelta! Questo capitolo, in verità alla fine, doveva presentare la reazione di François dopo la fuga di Lay ma mi è venuta all'ultimo momento questa cosa del "dopo campionato" e ce l'ho ficcata"! Al prossimo la reazione del bellissmo sadico! XD
Ringrazio vivamente chi continua a leggere e chi recensisce!
per Soryl: Love of mu life! *-* Come ben sai io non sono molto romantica e smielata, e quindi ho optato per qualche piccola effusione soft soft! ^^ Oddio, qua mi vogliono fare la pelle! XD Ma vieni pure a Sulmona, ti farò assaggiare i confetti alla frutta sopra alla mia amica montagna! ^^ Una bacione fortissimo bella e grazie! =*
per Pilatigirls: Ciao carissime! Oddio, quando ho letto del futuro da scassinatore di Rei, mi sono rotolata dalle risate! Ahahah! XD Un bacione fortissimo e grazie mille care! =*
per Padme86: Quando ho letto il tuo discorso d'incoraggiamento (o minaccia!) questa è stata la mia faccia -------> O_O Ok ok, so che sono una tassa di quelle serie (la Soryl può confermarlo!), ma alcuni cap. non mi piacciono veramente tanto....Sorvolando su questo piccolo dettaglio, ti ringrazio di festeggiare il mio ritorno! ^^ Carinissima come sempre, cara! Il tag in corsivo lo aggiusterò appena avrò del respiro libero, scusami tanto! U.U Una bacione fortissimo carissima e grazie infinite delle minacce! XD =*
per Avly: Cara, ma qui meditate di ammazzarmi tutte! XD Lo stesso discorso che ho fatto alla Pad vale anche per te...Ma a volte veramente, mi verrebbe voglia di spaccare il pc! XD Ti ringrazio dei complimenti! ^^ Un bacione forte forte! =*
Un bacione a tutti dalla Lu
più fusa che mai! =*
* "Ti amo tantissimo!" in russo. ^^