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Autore: CucciLoverZ    20/07/2010    0 recensioni
La magia è pericolosa,è come una malattia: ti consuma da dentro fino a ucciderti, ti tramuta in magia stessa...ti assottiglia e ti senti man mano sempre più sottile, trasparente. Usare la magia è veleno. Ma questo non è il tuo destino Merlino...quindi non piangere.
Genere: Romantico, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era davvero silenzio quello che udiva? O a quel punto anche le orecchie facevano brutti scherzi, come del resto, tutto il suo corpo?

Sospirò cercando di muovere una gamba sotto la seta delle lenzuola, poi la porta cigolò senza preavviso, facendola sobbalzare dolorosamente, ma trattenne il gemito vedendo il principe di Camelot avanzare, nella mano destra un piccolo mazzo di fiori azzurri e rosa...-dov'è finita la neve Artù?-

Il biondo sorrise abbassando gli occhi sul mazzo, poi spostò una sedia e sedette accanto al letto, guardandola con un espressione al di la dell'amicizia.- essere il principe ha i suoi vantaggi...-

-hai mandato qualche poveraccio in cerca di fiori con questo freddo?- se avesse potuto avrebbe scosso la testa, ma per Felina qualsiasi movimento era dolore, e voleva rimanere sorridente .-sei e rimarrai sempre troppo viziato-

-che ci vuoi fare, la gente mi ama comunque- la corvina scoppiò a ridere rallegrata, poi però colta da una fitta di dolore chiuse le iridi di ghiaccio, piegando la testa di lato
-stai bene Felina? Vuoi che vada a chiamare...- il braccio sottile di lei lo bloccò, incitandogli il silenzio.- vorrai sapere perché ti ho fatto chiamare...-

Artù sorrise di nuovo, appoggiandosi con i gomiti al materasso morbido, simile a un bambino di fronte alla madre- perché desideravi la mia magnifica compagnia?- ma questa volta la ragazza non sembrò divertirsi e notandone la profonda espressione si concentrò- è successo qualcos'altro?-

-volevo farti un regalo-
-un regalo?- quest'ultima domanda aleggiò nella stanza disegnata da una lieve nota ironica- ma avrai tutta la vita per farmi dei regali Felina-
-questo è giusto che te lo dia ora, nella notte dei vincitori.- prese una piccola pausa e con gli occhi cercò nella stanza, senza muoversi di un centimetro- prendi la mia pelliccia...-
Il principe sbatté più volte le palpebre, le sopracciglia inarcate con il fare borioso di cui era capace in qualsiasi situazione, ma stranamente si alzò e si diresse verso il pesante mantello, tenendolo sul braccio destro per non rovinare il mazzo di fiori-indossalo...-

-ma è da donna-
- non è da donna...è da cavaliere, è da re, è da principi...è protezione è potenza, è mille animali sacrificati agli dei per ricoprire i corpo di coloro che si sacrificavano per la guerra..- lo disse con solenne voce, quasi le costasse caro donare quel pesante mantello a qualcuno- sei sicura? Da quando sei qui non te ne sei mai liberata...ne ho tanti di mantelli..-
-accidenti a te indossalo!- quasi lo urlò alzandosi di colpo ringhiando, ma ricadde di colpo sui cuscini mordendosi la lingua per non urlare, o per non imprecare dalla rabbia, gli occhi completamente bianchi. Artù, vista la reazione furiosa della nordica si accinse a obbedire.
Nel momento stesso in cui si coprì le spalle con la pesante pelliccia una sensazione di caldo gli invase il corpo. Sorrise senza accorgersene mentre guardandosi a uno specchio fissava con ammirazione il proprio aspetto con addosso il mantello, che ora, quasi per magia, sembrava esser stato disegnato per il suo corpo- è..magnifico-
-ora per favore...lasciami riposare-

Per il principe fu come ricevere uno schiaffo e sospirando in risposta alla nuova freddezza della ragazza tornò verso il letto- buona notte Felina...- Le posò i fiori accanto, poi si chinò e lei lasciò che la baciasse, senza nessuna reazione eccessiva- sei gelida...vuoi una coperta?-

Felina chiuse gli occhi, stancamente immerse il volto nelle piume dei cuscini, incassando il capo nelle spalle ossute-fammela portare da Merlino...-

-Merlino...va bene...-

La guardò assaggiandone la pelle bianca con gli occhi azzurri, seguendone le forme sinuose sotto gli strati di seta, e voltandosi si chiese perché in quel momento le sembrasse così fragile. Eppure lo sapeva, l'aveva vista...era una guerriera mortale. Aveva un potere mortale.
Aprì la porta cigolante e indugiò-Artù?- si voltò di colpo, quasi se lo aspettasse, ma lei non lo richiamò a se come da sperato.
Anzi, sembrò esitare- Artù...qualsiasi cosa succeda...non dimenticare mai chi ti è vicino davvero e chi..lo è stato-
- ovvio-
-buona notte...-
Il principe uscì, stancamente percorse i corridoi freddi del castello. Aveva lo stomaco stretto in una strana morsa, ma con un alzata di spalle diede la colpa al vino bevuto durante i festeggiamenti.

 

Nel suo letto Felina lo guardò scomparire e richiuse per la centesima volta gli occhi di ghiaccio. Era così triste...un futuro davvero triste. Cercando di prendere sonno il ricordo delle proprie visioni tornò a tormentarle la mente e nella stanza apparvero figure surreali, di nebbia, di ricordi..il futuro che le tormentava il sonno dolente.
Ginevra e Lancillotto.

Morgana e un bambino.

Poi Ginevra in lacrime, Lancillotto...Merlino e Morgana..
Artù morto...lacrime...erano tutte lacrime. Scendevano come una cascata dalle pareti della stanza, le inondavano la gola mentre cercava di parlare di urlare. Di fonte a lei ora c'era il fratello, poi il padre.

Urlò mentre le lacrime le riempivano i polmoni, poi qualcosa la prese per le spalle scuotendola con forza e a quel punto l'urlo divenne reale come il dolore.

Felina urlò con forza togliendosi di dosso le mani-lurido..-

-Felina, Felina! Sono io, Merlin!- Aprì di colpo gli occhi spalancandoli, ritrovandosi di fronte il mago preoccupato, seduto sul materasso accanto a lei- mi hai fatto male..-

-stavi urlando..non sapevo più come svegliarti..-
-un sogno?- fece una piccola pausa, cercando di togliersi invano una ciocca di capelli da davanti al viso, ma ci pensò Merlino che le sorrise timidamente- se non fosse per il fatto che so che Gaius sa il fatto suo...direi che sei messa piuttosto malaccio-

-e ti fa ridere la cosa?- sorrise anche lei, lasciando che la mano di lui indugiasse su una sua guancia. -non potrei mai ridere davanti al tuo dolore-

qualcosa le si bloccò in gola e voltò di colpo il capo, senza avere la forza di fissarlo ancora. A quel gesto il mago tolse la mano, imbarazzato e ferito- scusa, Artù mi ha detto che avevi bisogno di una coperta, quindi ora ti lascio sola...-

-non ho bisogno di nessuna coperta.-
-oh...bene, allora mene vado, scusa il disturbo- vece per alzarsi, ma la mano di lei si alzò furtiva prendendolo per il polso, ma subito ricadde sul letto, stremata- volevo vederti-

Qualcosa passò sul viso di Merlino, forse stupore, ma subito sorrise a trentadue denti.- ma ora sono qui, e ci starò anche tutta la vita- Felina sorrise, sospirando.
-stenditi qui accanto a me...ma fa attenzione a cosa sfiori, ho il corpo a pezzi-

le si posizionò di fronte, piegando la testa in modo tale da guardarla il viso, la schiena premuta contro il materasso, morbido..più morbido del suo.

-sei stato bravo...ce l'hai fatta...hai salvato tutti noi-

Sembrò quasi che Merlino arrossisse, poi però sorrise semplicemente- è il mio destino no?-

-già...il destino...ognuno di noi ha il proprio destino indelebile...- c'era qualcosa di sbagliato nella voce della nordica e guardandola il mago sentì un brivido percorrergli il corpo.-ho una domanda per te..-

-solo una mio giovane mago?-

-la strega...mi ha detto che..avresti avuto un ruolo importante nel nostro destino...che cosa voleva dire?-

la ragazza sembrò invecchiata di anni, colta dalla stanchezza si appoggiò un braccio sugli occhi, rimanendo in silenzio per parecchi minuti- voleva dire che il mio destino...era...-

-era?-

-innamorarmi di te-

Calò il silenzio nella stanza. Poi il corvino scosse il capo- pensavo fossi innamorata di Artù, hai sempre preferito lui a me..come tutti-

-Artù ha bisogno delle attenzioni di un bambino...e sinceramente so per certo che lo ami più tu che io...ma no, non lo nego. Amo anche lui, ma in modo diverso...-

-non si possono amare due persone!-

-a no?Chiedilo alla tua cara amica sgualdrina!-

Merlino si alzò, appoggiando la testa al braccio piegato- di chi stai parlando?- ma Felina scosse il capo, cercando di cancellare le sue visioni della futura regina con l'amante-avevo bisogno che si fidasse di me...c'era bisogno di qualcuno che cancellasse la sua paura per la magia-

-quello era compito mio Felina- scosse ancora il capo smuovendo i lunghi capelli neri, di seta- mi ami dolce Merlino?-

Silenzio.

Da qualche parte qualcuno stava ancora suonando, nella stanza i respiri dei due giovani si ribellavano alla sincronia, quello di lui veloce, agitato, quello di lei mortalmente lento.

-si-

Felina non sorrise, aprì le braccia. Con le ultime forze rimaste scostò le lenzuola di seta, si lasciò guardare dal mago dagli occhi di falco. -vieni con me Merlino...rimani con me...-

Si lasciò scivolare il corpo di lui addosso, lo abbracciò, lo baciò, lo graffiò. La stanza si riempì della magia più pura della terra. Una luce argentata colpì i due corpi e mentre Merlino si inarcava in sincronia con lei Felina fissò la finestra. In alto nel cielo le sembrò di scorgere gli occhi del drago.

-e che tutto si compia...-

Ma il suo fu solo un sussurro sommerso dai gemiti.

 

 

 

Merlino si svegliò con un forte dolore alla spalla. Aprendo gli occhi sbatté forte le palpebre e quasi non si catapultò giù dal letto notando il corpo di Felina, immobile accanto al suo. Allora non era stato un sogno.

Un bel sogno...Artù l'avrebbe sicuramente ucciso. Ma che ore erano? Deglutendo si vestì di corsa perché fuori dalla tenda la luce era già forte, il che voleva dire che era in un mostruoso ritardo per il lavoro. Infilandosi la bandana di corsa si diresse verso la porta, voltandosi all'ultimo per fissare dolcemente la ragazza che ricambiò stancamente lo sguardo -a dopo Felina..-

-addio...- ma il corvino era sparito nel corridoio senza sentirla.

Felina rimase diverso tempo a fissare le architetture del soffitto, seguì le profonde volte, guardò una ragnatela...fino a quando le lacrime non furono troppe per permetterle di guardarsi attorno. Pianse mentre con l'ultimo sforzo prendeva il suo mazzo di fiori, ormai appassiti, come lei.

Se li portò al petto, insieme alle mani.

Il suo compito era finito.

E sorride, con le labbra bagnate dalle lacrime.

 

 

Il piatto di porcellana cadde a terra rompendosi il mille pezzi. Merlino con un gemito si portò una mano al petto dove la magia sembrava volerlo trapassare da parte a parte. Non ne aveva mai avuta così tanta dentro di se, mai...eccetto l'altra notte in cui si era unito a Felina. Gemette ancora di dolore mentre reggendosi al comodino fissava la propria immagine allo specchio. Gli occhi gli erano diventati gialli, attorno a se il potere era talmente forte da esser quasi palpabile. Con gli occhi spalancati sfiorò la superficie del riflesso, poi la sua attenzione si spostò alla fatidica spalla.

Dietro di lui Felina gli sorrideva tristemente. Era vestita, ma non da guerriera, da principessa. Lo guardava con gli occhi calmi, colmi di un colare che mai aveva dimostrato. Una lacrima le scese sul bianco viso cadendo a terra.

Merlino si voltò di colpo, ma accanto a lui non c'era nessuno. Raggelato da una sensazione orrenda corse via, il più in fretta possibile. Percorse il primo corridoio, il secondo. I polmoni gli stavano scoppiando, ma non si fermò nemmeno sulle scale dove travolse una ragazza, ma non si fermo.

Spalancò la porta con forza tale da rompersi una spalla, e si fermò di fronte al letto insieme al suo cuore.

Pianse abbracciando un corpo fragile di una ragazza umana, pianse immergendo il viso nel collo di Felina che ora ricadeva all'indietro, cosparsa di fiori.

Ora capiva...e mentre reggeva il corpo morto della ragazza amata si lasciò scaldare dalla potente magia che stranamente lo riscaldava comunque.

Una magia mai avuta prima e che sapeva...era stata di Felina.

 

 

 

 

TRE GIORNI DOPO.

Artù sedeva per terra sulla collina, il sole gli faceva brillare i capelli della luce del sole mentre attorno a se l'erbetta iniziava a puntellarsi dei primi fiorellini primaverili. Accanto a lui Merlino si stringeva le ginocchia al petto, fissando a sua volta lo stesso punto in cui si soffermavano gli occhi del principe.

La lapide era bianca, di pietra...degna di una principessa. Incise sopra c'erano le lettere del nome di lei; il resto era liscio, come il suo ricordo.

Era giunta di colpo e sene era andata di colpo.

-che cos'era per voi Artù?-

-mistero...amore...forza-

Per Merlino non ci fu bisogno di girarsi per sapere che stava trattenendo le lacrime. Sorrise, per ricacciare dentro le sue.- non avrebbe voluto vederci così-

-se ne è davvero andata Merlino?-

Il mago scosse il capo con convinzione, le natici dilatate per la foga-no...non se ne è andata. Rimarrà per sempre con noi. -

-già...noi-

Artù si strinse nella pelliccia e sospirò al colore di essa.

Merlino accanto a lui mosse una mano, al suo passaggio i fiori si schiusero. Non gli importava di esser visto fare magie dal principe. Non gli importava. Ora era sicuro di aver la forza di proteggerlo.

No, decisamente non se ne sarebbe mai andata.

Il resto non importava.

 

 

 

NOTE:

…....FINITA!

Scusate il mega ritardo, ma sono stata all'estero, poi c'è stata la fine della scuola...mi p morto un parente..eccetera!

Spero vivamente vi sia piaciuta, e spero anche vi rimanga un po' di Felina nel cuore.

Io le volevo bene, quasi quasi mi viene da piangere..ç_ç.

GRAZIE MILLE A TUTTI QUELLI CHE L'HANNO LETTA.
  
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