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Autore: Nami_Loves_Ruki    20/07/2010    4 recensioni
Il frigorifero mi regala il lusso una birra fresca, l’ultima. Si vede che nessuno aveva cercato abbastanza per trovarla abbandonata nello scomparto in basso e in fondo. Oramai sono tutti mezzi ubriachi o... completamente ubriachi come Maya, che proprio adesso ha deciso di chiamare in suo soccorso la mamma, che sarebbe Kai, visto che è caduto per terra non si sa bene come e non riesce più ad alzarsi.
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPORTANTE: questa shot fa parte di una serie di tre.
L’ordine con cui le ho postate è: Vɑиiʟʟɑ • Pɑʀтʏ •  Suиᴅɑʏ •
L’ordine cronologico sarebbe: Pɑʀтʏ •  Vɑиiʟʟɑ • Suиᴅɑʏ •
Comunque, per la comprensione della storia potete leggerle con la successione che preferite e, ad ogni modo, non è necessario leggerle tutte e tre.

Buona Lettura!

 

Disclaimer: questa fan fiction non è stata scritta a scopo di lucro, i personaggi non mi appartengono e i fatti non sono realmente accaduti.

 

 

Pɑʀтʏ •

<< …Secondo cassetto del comodino, in fondo a destra >>

Alzo un sopracciglio e sul mio volto inizia a dipingersi un’espressione di disgusto << Ti ho già detto che non me ne frega di sapere dov’è, perché non lo userò… però, scusa, ma tu come fai a saperlo? >> domando all’uomo dalle cosce all’aria che mezzo brillo sembra voler diventare un tutt’uno col divano. Non ricordo da quanto tempo stia seduto lì.

<< Lo so e basta e comunque… guarda che gli farai male se non lo usi! Reikun, non si fa! >>

La mia mano destra si schianta da sola sul mio viso, un impulso dovuto alla rassegnazione << Non hai capito >> annuncio poco dopo con uno sbuffo.

<< Vuoi fare con la saliva? >>

Se continuo questa inutile conversazione, va a finire che lo picchio.

<< Reikun?! Dove te ne vai?! >>

<< Da un’altra parte della casa, lontano da te >>

Il frigorifero mi regala il lusso una birra fresca, l’ultima. Si vede che nessuno aveva cercato abbastanza per trovarla abbandonata nello scomparto in basso e in fondo. Oramai sono tutti mezzi ubriachi o…

<< Mammaaaaaa! >>

…o completamente ubriachi come Maya, che proprio adesso ha deciso di chiamare in suo soccorso la mamma che sarebbe Kai, visto che è caduto per terra non si sa bene come e non riesce più ad alzarsi.

<< Mammaaaaaaaaaaaa! Mammaaaaa, dove seiiiiii??! >>

Lo osservo da dove sono, appoggiato al mio amato frigo. Sta lì, buttato sul pavimento della cucina ad attendere impaziente il mio batterista. Non ho la minima intenzione di provare a tirarlo su.

<< Maya? Ma che fai? >> eccolo che è arrivato. Bhe, ovviamente lui non ha bevuto. Deve tenere d’occhio l’incolumità degli altri e l’integrità della casa del festeggiato.

Oltrepasso mucchi di carta da regalo lasciati marcire a terra dall’inizio della festa dal metro e sessantadue di strazio e scocciatura che se ne sta appollaiato sulla poltrona della sala e prendo la via difficoltosa per il bagno. Il primo ostacolo è sicuramente Saga che mi si appiccica addosso appena giro l’angolo << Reitaaaaaaa >> oddio, pure questo l’abbiamo perso << Hai visto Takeru? >> mi domanda con un leggero sorrisetto sempre sorreggendosi a me.

<< No, mi spiace. Cerca in salotto, magari sta lì >> lo mollo e gli do una leggera spinta e questo cade a peso morto sulla moquette del corridoio.

Scavalco il corpo quasi del tutto immobile che sembrerebbe quello di Takuya, affiancato da un Miku sicuramente ubriaco che cerca invano di destarlo dall’inerzia e faccio cenno con la testa a Yuuki -di fronte a me- di occuparsi di loro.

Dio, che macello.

Busso ripetutamente alla porta chiusa del bagno. Non si aprirà entro breve, non ci spero neanche.

Mi siedo, schiena appoggiata alla porta e gambe leggermente piegate. Chiudo gli occhi per un attimo, percepisco il sonno addosso, andrei volentieri a dormire…

Sento una leggera pressione sulla spalla << Che vuoi? Anche tu ubriaco? >> chiedo a Shou, che mi sorride sarcastico di risposta.

<< Tranquillo, non ancora… volevo sapere se lo farai >>

Eccolo, un altro.

Appoggio la bottiglia ormai vuota vicino al muro << No. smettetela di rompere >>

<< Uffaaaaa…. Ma perché?! >> chiede scocciato, i palmi delle mani in aria.

Io non li capisco. Come possono anche solo pensare, supporre, ipotizzare che io accetti?! È una cosa improponibile e hanno pure avuto il coraggio di domandarmelo senza pensarci su due volte.

<< Basta! >> sbotto << Ma che ve ne frega a voi?! Io il regalo gliel’ho già fatto, non c’è bisogno di altro… >>

<< Ma a lui farebbe più piacere quello di un qualsiasi altro regalo… >> sussurra malizioso << E chi altro te l’ha chiesto, scusa? >>

Oh, una marea di gente. A quanto pare lo sapevano tutti tranne me quello che dovevo fare. Quello che dovrei fare, perché non lo farò << Beh, Uruha, ad esempio, è tutta la sera che rompe… mi ha pure detto dov’è il lubrificante! Ti rendi conto?! >>

Shou si volta abbastanza perplesso verso di me e sibila << Ti rendi conto che lui sa dov’è e io no? E’ questo il vero problema >> annuncia, rivoltandosi.

Ah. Bene.

<< E allora fallo tu >> gli propongo, osservando Byou che alla fine del corridoio sta tentando di stuprare Aiji -un altro dei pochi sani- venendo malamente trattenuto da Maayatan -ovviamente infinitamente geloso- trattenuto a sua volta dalla nostra mammina che non l’ha mollato un secondo durante la festa, a quanto pare.

<< No, devi farlo tu, a me l’ha detto sai? >>

<< Che cosa? >> distolgo lo sguardo dalla scena di prima e ritorno a guardare Kazamasa.

<< Che… che a lui piacerebbe, insomma >>

Oh.

<< E… non gli piacerebbe nient’altro? Qualcosa di meno imbarazzante per me, magari >>

Il mio interlocutore scrolla la testa con una piccola risata. Si sente il tintinnio di numerosi bicchieri provenire dal salotto… stanno brindando sicuramente a qualche insulsaggine.

La porta si apre di scatto, perdo l’equilibrio e cado all’indietro << Buonasera >> mi saluta Aoi. Dietro di lui spunta Hiroto rosso in volto.

<< Pedofilo pervertito >> lo etichetto così, comprendendo perfettamente la situazione.

Di tutta risposta, il mio chitarrista mi tira un leggero calcio nello stomaco << Brutto tonno ossigenato senza naso >> inizia ad insultarmi, in stile nano imperiale. Intanto Hiropon si da alla fuga. << Lasciami in pace una volta ogni tanto >>

<< Guarda che è Ruki quello che rompe sempre le palle >> nel frattempo mi rialzo, seguito da Shou.

<< A proposito, dove sta? Non sei con lui? >>

Anche lui lo sa. Ma mica è stato occupato tutta sera?

<< Sgraziato vecchiaccio che tenta di nascondere le rughe… Perché dovrei essere con lui?! >>

<< Il vecchiaccio -come mi chiami tu- sa tutto, persino prima degli altri >> annuncia, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.

<< Sì, perché non ti fai mai gli affaracci tuoi, visto che ti piace spettegolare >>

Fa una smorfia di dissenso e si dirige in sala, suppongo. Entro in bagno per bisogni fisiologici, poi mi ricordo di dover chiudere la porta a chiave per evitare intrusioni mal accette. Mi volto e Shou compie il gesto per me.

<< Stavamo dicendo… >> inizia, mentre alzo un sopracciglio <> domanda, vedendomi contrariato.

<< Devo pisciare >>

<< E quindi? >>

<< Esci >>

<< Ho pisciato pure io in vita mia, sai? E nello stesso modo in cui pisci tu >>

Mi rassegno e alzo la tavoletta. Kazamasa è uno di quelli con cui è inutile discutere, tanto poi ti devi arrendere per esasperazione. Uno di quelli che fa i capricci. Tipo Ruki. O Takeru. O Byou. O Miyavi. O Miku. O Maya.

Sarà una roba tipica dei vocalist.

<< Bene, quindi >> riprende << Tra quanto lo fai? No, sai, perché devo portarlo in camera e rassicurarlo e legarlo e- >>

<< CHE? >> sbotto, interrompendo il probabile sclero -perché di altro non si può trattare- << Cos’è che fai, tu?! >>

<< Devo- >>

<< No. non c’è bisogno che ripeti. E poi non ho mica accettato! >>

Tiro su la zip e vado al lavandino a lavarmi le mani. Sbuffo.

<< Ok, tra dieci minuti nella sua camera >> sentenzia.

E se ne va.

Lo uccido. Lo uccido sgozzandolo, così potrò godere degli schizzi di sangue che mi finiranno sulla maglietta.

Esco dal bagno e vedo Shou che porta già Takanori in camera da letto << Tranquillo, è solo un regalo, ok? Ti farà piacere >> sento che lo tranquillizza. Ruki ha gli occhi sgranati e la fronte corrucciata. Mi passano di fianco e meccanicamente mando giù un golone di saliva.

Io non lo voglio fare.

<< Ehi? Reita? >> mi chiama Maya appena entro in sala << Uruha mi ha detto che vuoi fare un altro regalo a Rukichan… ma che regalo è? Non me lo dicono! >>

Sospiro profondamente e mi lancio su una poltrona << E’ un regalo che non voglio fargli >>

<< Perché? >> mi chiede, con i suoi solito occhioni da cerbiatto.

<< Perché non è una mia abitudine >>

<< Che cosa? Fare regali? >> quant’è curioso.

<< Fare regali di questo genere >>

<< Ma che regalo è? Perché nessuno me lo diceeeee??!! >> piagnucola, lanciandosi tra le braccia di Aiji -che, a quanto sembra, è riuscito a scappare dalle grinfie di Byou- ed esigendo una risposta.

<< Sei troppo piccolo e innocente per queste cose, Maya >> lo coccola il suo chitarrista.

Beato lui che è ubriaco.

<< TIRAMISù NYAPPY POPPO!!! >>

Sento un peso sulle gambe e questa inquietante frase pronunciatami a due centimetri dall’orecchio. Mi volto lentamente verso l’assatanato -che poi sarebbe, ovviamente, Miku- che mi si è lanciato addosso e ora sta a cavalcioni su di me, lo fisso terrorizzato mentre lui sorride felice.

<< Rispondigli >> mi suggerisce Yuuki da dietro << Rispondigli o si incazzerà >>

Vedo il vocalist cambiare espressione piano piano, sembra che si stia davvero irritando.

<< Poppo nyappy tiramisù…?? >> gli dico di risposta. Voglio evitare che la sua ira funesta si scagli su di me.

Questo, tutto contento, mi lascia un bacio a stampo e se ne va saltellando.

Guardo Yuuki e lui alza le spalle.

Voglio andare a casa.

<< Reikuuuuun >> oramai è troppo tardi << Reikun, guarda che ti sta aspettando >>

<< Shou, io non ti ho dato il permesso >>

<< Mi spiace, me lo sono preso da solo >> e se la ride, ‘sto stronzo.

Il campanello suona. Suona ripetutamente. Che c’è adesso?

<< Mammaaaaaaaaaaaaaaa >> Maya, infastidito, pretende che questa effettiva scocciatura cessi.

Il suddetto batterista si lancia sulla porta, gira le chiavi nella serratura e finalmente apre, rivelando la radiosa immagine dell’ex chitarrista degli An Cafe << Ciao >> saluta con estrema grazia, i capelli biondi e lunghi ondeggiano leggermente quando sposta lo sguardo per tutta la sala << Scusate il ritardo… >>

Anche questo non sapevo. Non ero a conoscenza neanche della sua partecipazione.

Osservo divertito gli sguardi dei presenti. Sono tutti puntati su di lui, gli occhi luccicano. Infondo -lo devo ammettere- è davvero un bel ragazzo… forse lo penso perché il suo dolce aspetto e la figura curata ricordano quella di una giovane ragazza innocente.

Miku è il primo ad andare a salutarlo. E poi gli altri, a ruota. Io no… che importa?

Mi concedo un bicchiere di sakè, l’ennesimo nonostante le innumerevoli birre che ho consumato, afferro il vetro spiacevolmente caldo e mi accomodo di nuovo sulla poltrona.

<< Ciao Reita >> la voce delicata e tenera di Bou mi raggiunge le orecchie << Non mi saluti? >>

Mi volto, senza sapere bene che dire << Beh… scusami, eri circondato… >>

<< Non fa nulla >> sorride di rimando e mi fa anche arrossire, ‘sto ragazzo.

Si avvicina e mi lascia un sottile bacio sulla guancia.

<< Eggiàààà! Non vale! >> eccolo che si lamenta, Mr (o Miss?) Cosce All’Aria.

<< Uruha, non cominciare >> gli lancio un’occhiataccia e mando giù un altro sorso << Non è colpa di nessuno se io sono più bello di te >> rido, sapendo bene di aver fatto male, malissimo, a dire una cosa del genere.

Mi ritrovo spalmato per terra, la faccia bagnata di sakè e il corpo infuriato -ma anche divertito, ora- del mio chitarrista addosso << Prova a ripeterlo! >>

Mi passo una mano sulla faccia, raccogliendo un po’ di liquido appiccicoso << Ripeto: io-sono-più-bello-di-te >> detto questo, lascio che la mia mano percorri la lunghezza dei suoi capelli mandandogli, inevitabilmente, a quel paese la piega << E ora tuoi capelli non profumano più >> ed è una cosa che odia profondamente.

Lo vedo che assume uno sguardo malizioso e ho fortemente paura << E ora tu stai per baciare un uomo più brutto di te >> oddio.

Impulsivamente mi divincolo e mi copro la faccia << Lasciamiiiii >> mi lamento sotto di lui, mentre gli altri se la ridono.

Qualcuno di sobrio mi aiuti, per favore. Per favore!

Kai? Kai, tu stai per fare qualcosa, vero?

<< Dai, fatti baciare, così lo fai contento >>

<< Aoi, ma sei matto?! >> rispondo a quell’ameba dai capelli corvini che si sta divertendo assieme agli altri a vedermi qua così.

Ruki. Ommioddiosantissimo. Si starà lamentando di là da solo legato al letto. E poi mi toccherà subirmi i suoi piagnistei. Mi assillerà con i suoi lamenti. Mi tormenterà con i suoi rinfacci.

Ok. Devo andare.

<< Kouuuuuu! Devo andare da Taka! Spostatiiiii >> cerco di giustificarmi così, ma non sembra intenzionato a lasciarmi in pace.

Signor Cosce All’Aria ne approfitta in un mio attimo di distrazione. Beh, non è mica colpa mia se Bou ha un bel fondoschiena << Vedi a guardare il sedere altrui? Succede che poi ti fottono! >> detto così è brutto, però.

<< Si, ma, sei contento ora? Posso andare? >>

<< Hai così tanta fretta ora? Prima sembravi disgustato >> ride, facendo scivolare una mano sotto la mia maglietta. E l’altra si poggia sul cavallo dei miei jeans chiari.

<< Kou, stai fermo! >> gli blocco la mano. Una sola.

Qualcosa non va.

Sbarro gli occhi quando la mano libera inizia a stimolare il mio membro.

Lancio uno sguardo al corridoio << Preferiresti che te lo facesse Ruki, vero? >> mi sussurra all’orecchio, continuando a compiere quel gesto insolito per me.

Insolito perché lo sta facendo lui.

Perché lo sta facendo lui a me.

Perché lo sta facendo un ragazzo a me.

Perché io me lo sto facendo fare.

<< Uru- >>

Il fragoroso rumore di un bicchiere di vetro che si schianta al pavimento blocca i movimenti di tutta la sala. Ruoto la testa verso il danno appena compiuto e vedo gli occhi sgranati, l’espressione preoccupata e l’agitazione di Yutaka. Era in cucina, ecco perché non mi ha aiutato.

<< Uffi… ho finito di divertirmi >> annuncia il chitarrista dagli occhi color miele e i capelli che usualmente profumano di buono.

Mi alzo. Scappo appena sono in piedi. Inizio a percorrere il corridoio, consapevole che sia in quella camera il posto migliore dove andare. Perché io voglio andare lì.

L’odore di un dolcissimo incenso alla vaniglia mi invita a portarmi davanti a quella porta.

Passo due dita sulle labbra e cancello il sapore del bacio rubato di Uruha. Poi porto quella mano sulla maniglia della porta.

La vera festa inizia ora. Forse.

Oppure quest’aroma alla vaniglia lo ricorderò per qualcos’altro.

 

 

****************************

Note dell’autrice:

Eeeeehm *fischietta allegramente* sì, lo so u_u è i n s i g n i f i c a n t e, però non volevo buttare ore di sbattimento (sèèèèè, se mai di cazzeggio NdChiunque) quindi l’ho postato.

Bene.

Se volete leggere “La Parte Dopo” cercate Vɑиiʟʟɑ • e magari se a qualcuno interessa *Beh, interessa anche a lei, in realtà* potrei anche fare un pensiero su “La Parte Dopo Vɑиiʟʟɑ •” u_uV (Oddio si salvi chi può o_o NdChiunque) (Chiunque, ti uccideròòòòò NdAoi *che ha scoperto essere il suo… prosuocero ò.ò*) (No Vecchiaccio, non puoi reggere una battaglia del genereeee >o< NdRuki) (Taci, Nanetto! NdAoi) (ghgoyujd#*hyiw#u8y&%ophjkb#*o!=owih NdRuki)

Ok, basta.

Grazie a chi ha letto e grazie a chi recensirà (se qualche santo lo farà ^^”).

^^Nami loves u^^

 

   
 
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