-Sparkle And
Fireworks-
First Chapter : Il segreto
dell’amore.
La Seconda
Guerra era terminata, ci aveva cambiati in qualche modo,
irrimediabilmente.
Si', ora si
poteva camminare tranquillamente di notte a Diagon Alley, persino a Nocturn
Alley, fatta eccezione delle malefatte di qualche mascalzone. Ma ciò che era
venuto a mancare, il vuoto, l’abisso che si era creato era stato
irrimediabile.
Molti dei nostri
più cari amici erano andati via, sacrificati per la pace, morti, celebrati come
eroi, e ricordati come tali. Ma spesso i ricordi non
bastavano.
Specie per Ron.
George senza Fred non sembrava avere un senso e nemmeno la famiglia Weasley
sembrava averne.
I primi tempi
gli ero stata vicina, ero stata sempre con lui, sacrificando preziose ore di
sonno, di cui risentivo le mattine al lavoro. Dormivo sempre da lui, cercavo di
non lasciarlo mai solo.
Avevo rischiato
di perdere i miei genitori durante la guerra, non potevo capire Ron, ma riuscivo
ad immaginare. Eppure non ce l’avevamo fatta insieme. Io e Ron eravamo durati
poco, specie perché lui era partito con la sua squadra di Quidditch, era sparito
e poi tornato a Londra per liquidarmi in fretta. Ed io ero stata codarda, mi ero
tirata indietro, conscia del fatto che non sarei mai stata capace di stargli
vicino in eterno.
E proprio in
quei mesi, dopo che Ron mi aveva lasciato, avevo conosciuto Keith. Auror, come
me, ex-Grifondoro come me, molto più grande di me (quando io entravo a far parte
dei Grifondoro lui era al suo ultimo anno), con i miei stessi interessi.
Sembravamo fatti
l’uno per l’altro e per qualsiasi osservatore lo sembriamo
tutt’ora.
“Noiosi”. Così
ci aveva definiti Ginny non molto tempo prima. Non eravamo noiosi, non siamo
noiosi, abbiamo le nostre routine. Certo mancano i “fuochi d’artificio” ma non
si può avere tutto da una relazione, vero?
Ho posto questa
domanda a Molly, che nonostante la mia storia passata con Ron, ha saputo
restarmi amica e divenire un’ottima confidente.
Ero a casa sua,
alla Tana, che nonostante gli orrori della guerra, sembrava uguale, almeno dal
di fuori, e stavamo sorseggiando un tè.
Stare alla Tana
mi fa illudere che nulla sia cambiato, che nessuno porta i segni della guerra
passata.
Lei mi ha risposto con un sorriso furbo, quasi amaro. -Hermione cara, davvero, non puoi pensare a soli vent’anni che i fuochi d’artificio non siano importanti. Non puoi davvero credere che non si possa avere tutto da una relazione-
-Tu e Arthur siete diversi, lo so. Vi ho sempre ammirato, ma, se posso, mi chiedo se sia solo di facciata o se vi sia un segreto-
-Nessun segreto che non possa essere rivelato- mi aveva sorriso dolcemente sorseggiando il suo tè. -Semplicemente amore, Hermione. Tu ami questo Keith?-
-Beh.. gli
voglio molto bene- ammisi io vergognandomi del non saper pronunciare quelle due
paroline.
-Male, molto male- convenne lei scuotendo il capo. -Quando parli di lui dovresti arrossire quasi, sorridere, ed invece vedo solo una fredda analisi nei tuoi occhi-
-E' nel mio
carattere!- mi giustificai in contropiede.
Molly mi sorrise. -Quando ho conosciuto Arthur era la persona più fredda e pragmatica che conoscessi. L’amore non può rivoluzionare una persona, è vero- spiegò lei guardandomi con attenzione -Ma puo' senza dubbio plasmarla, addolcirla, smussare gli angoli più spigolosi del carattere. E tu, Hermione, sei sempre stata molto gentile, dolce, tu non sei fredda e calcolatrice. Hai un cuore grande-
Boccheggiai per
qualche secondo. Io non ero una fredda, una cinica, una calcolatrice. Non lo
sono mai stata, certo, non ho mai amato perdermi in effusioni, eppure la mia
idea di relazione fissa non era mai stato un commento cancelleresco delle
notizie del giorno, un veloce bacio e di corsa al lavoro.
Molly non mi aveva consigliato su cosa fare con Keith, probabilmente perché non avevo avuto il coraggio di domandarglielo, conoscendo già la probabile risposta e temendola.
-Ciao
Hermione-mi sorride Keith sfilandosi il giubbino e sfiorandomi le labbra con
gentilezza.
-Mi ami?-
domando alzando lo sguardo dal libro che sto leggendo.
Lui si passa una mano fra i capelli castani e sbatte più volte gli occhi. -Beh, si', certo!-
-Perche'?- gli
chiedo insistente.
-E' un gioco
della personalita', di quelli che leggi sempre?- mi chiede
curioso.
-Perche' mi
ami?- insisto.
-Che domande
sono! Ormai conviviamo, mi piaci e ci troviamo bene- risponde scrollando le
spalle.
-Qual e' il mio colore preferito?-
Boccheggia per qualche secondo, poi si butta. -Rosa?-
-Lo odio- ribatto inarcando un sopracciglio. -E' il verde. Quali sono i miei fiori preferiti?-
-Non ne ho
idea!- esclama.
-Sono allergica- spiego. -Se vuoi farmi fuori, spediscimene un mazzo-
-Lo terro' a
mente- sorride esilarato da quello strano susseguirsi di
domande.
-Cosa non sopporto principalmente?-
-Il disordine?-
-I ritardi. Qual è il mio piatto preferito?-
-Hermione…-
-Preferisco la Burrobirra o l’Idromele?-
-Perche' mi fai
queste domande?- mi blocca piombandosi davanti a me.
-Viviamo sotto
lo stesso tetto ma non sai nulla di me. Probabilmente non sapresti nemmeno dirmi
cosa indosso o di che colore sono i miei occhi- spiego scuotendo il
capo.
-Tesoro,
io.. - balbetta prendendomi la mano.
-Non credo di amarti, Keith, mi dispiace- replico ritraendo la mano dal suo tocco. -Non sei tu, sono io. Non facciamo “fuochi d’artificio” -
-Fuochi di che?-
chiede incredulo Keith.
-Io voglio il massimo da una relazione!- esclamo chiudendo il libro con violenza. -E invece mi sembra di essere in una di quelle deprimenti relazioni casa e lavoro-
-Sai che sono in
attesa di una promozione- replica arrossendo per lo
stupore.
-Cio' non toglie
che sei totalmente inutile in casa, non stiamo mai insieme, non mi fai mai una
sorpresa, fra un po' smetteremo anche di fare l’amore quella volta a settimana!-
spiego iniziando ad
innervosirmi.
-Scusami se tu,
salvatrice del mondo, sei già capo di un dipartimento ed hai uno stipendio
abbastanza alto da permetterti il lusso di tornare a casa alle quattro!- mi urla
contro.
Probabilmente questa è una delle prime volte che lo vedo infuriarsi, agitarsi. -Non permetterti. Credimi, preferirei guadagnare la metà piuttosto che rivivere tutti gli orrori del passato-
Keith si calma, ritornando pallido, come suo solito e mi dedica un sorriso smorzato. -Scusami Hermione io.. è un brutto periodo, passera'-
-Lo so- ammetto premendo forte le labbra l’una contro l’altra. -Pensavo ad un po' d’aria-
-Vuoi uscire?-
mi domanda senza capire.
-No, un po’
d’aria da questa cosa. Proviamo a prenderci una pausa, Cho ne ha presa una con
il ragazzo ed ora dice che va molto meglio- dico incredula delle mie stesse
parole.
-Io non credo alle pause- replica Keith. -Ma se non mi ami d’altronde, persino la pausa sarebbe inutile. Dico di finirla qui, ecco-
-Mi stai
lasciando?- chiedo allibita.
Lui annuisce. -Torno nel mio appartamento, magari fra un po' davvero ci ripensiamo, magari va davvero meglio. Ma non ti assicuro niente-
Con mia grande
sorpresa non piango, non urlo, non sento nulla. Mi limito ad annuire, quasi
sorrido.
Se qualcuno mi
chiedesse come sto, avrei l’aggettivo giusto per descrivere il mio stato
d’animo.
-Sollevata- rispondo sospirando. -Ormai non aveva più senso stare insieme-
Harry, il mio migliore amico, l’unico che la guerra non mi ha portato via, mi poggia una mano sulla spalla. -Capisco come ti senti-
-Ginny?- chiedo
temendo di sfiorare l’argomento.
-Sembra acqua passata, ormai- risponde con aria tranquilla. -La rivedro' dopodomani per firmare le carte del divorzio. Per fortuna nessuna lite, entrambi concordiamo sul fatto che siamo andati troppo velocemente, anziché fare le cose passo per passo. Ma eri a tu a doverti sfogare-
-Non c’e' nulla da sfogare, piuttosto, che prendi? Io credo una pizza ed una Burrobirra-
-Credevo preferissi l’Idromele- esclama stupito. -Ehi, che ti è successo, Herm, non dirmi che vuoi rivoluzionarti! -
Sorrido. -Si', amo l’Idromele, ma con la pizza? -
Harry annuisce. -In effetti sarebbe un pessimo accostamento-
Sorrido di
nuovo, pensando che se ieri sera al posto di Keith ci fosse stato Harry lui non
ne avrebbe sbagliata una.
Io e Harry
passiamo così la nostra pausa pranzo a chiacchierare, del più e del meno, come
siamo soliti fare ogni giorno, solitamente insieme a Cho e Kevin, il suo
ragazzo, che pero' oggi ci hanno dato buca per via del loro terzo
anniversario.
Fortunatamente
io e Keith non siamo nello stesso dipartimento, quindi non lo vedo mai durante
la giornata. So che correro' al rischio alla chiusura, ma di certo non posso
regredire ad una sedicenne imbarazzata. Devo essere matura, più forte, più
donna.
Spero vi piaccia! (:
PS: Ho una storia incompleta, una Fred/Hermione vecchia secoli...per chiunque l'abbia seguita e si trova casualmente qui, anzitutto chiedo perdono, ma non avevo idea di come continuarla, ma conto di rivederla e riprenderla!!!
Un bacio!
Alice