- Buon giorno - ricevo un bacio appena accenato, tre quarti del suo corpo sta ancora dormendo - Amore? -
- Mmh? -
Rido, è così buffo quando è stanco - Nulla tranquillo continua a dormire - Mi alzo e mi chiudo nel bagno.
Una leggera doccia, mi lavo i denti e il viso, apro l'armadio ed scelgo gli abiti da mettere.
Era il giorno dell'ultima visita, la visita decisiva finalmente.
Fino a quel momento andava tutto bene, io stavo bene e il piccolo Lucas stava bene, nessun problema riscontrato se non con Tom.
Lui di può dire che ora mi detestava, mi detestava per ciò che avevo fatto.
Entro in cucina ad mi verso un po' di caffè dorzo nella tazza riscaldandolo leggermente nel microonde... Din, è pronto.
Me lo porto alla bocca mentre accendo il televisore per guardare il telegiornale, quanto schifo fa il mondo oggi giorno e io ci sto per far nascere mio figlio.
Appoggio la tazza nel lavello ed afferro le chiavi della macchina, mi era concesso guidare ma Gustav non era molto d'accordo.

LA VISITA

Mi porge della carta del pulirmi il gel che mi aveva messo sulla pancia - Tutto perfetto, manca poco, molto poco -
- Quanto? - domando curiosa
- Forse due al massimo tre giorni... Non dovrebbe ricorrere al parto cesareo -
- Parto naturale quindi? - Mi terrorizzava l'idea del dolore che avrei potuto provare
- Esatto, ma non si preoccupi, non è terribile come dico - Si detto da un uomo a un non so che di presa per il culo.
- Va bene, arrivederci - Stringo la mano all'uomo ed esco dall'ambulatorio, lui è li. Con il volto scuro e le braccia serrate sul petto.
- Ciao - dico avvicinandomi a lui.
- Che ti è passato per la mente? Sai che detesco che guidi - sbuffo
- Scusami, prometto di non farlo più... Mi perdoni? Dormivi così tranquillo mi dispiaceva farti alzare -
- Ma lo sai che pe te mi alzerei tredici mila volte - prende la chiavi dell'auto dalla mia mano - Andiamo dai, siamo invitati a pranzo -
- Dove? - domando con la speranza che non sia da loro.
- Dai gemelli -

Arriviamo, lui è li alle prese con i cani, come sempre.
Gustav mi aiuta a scendere dall'auto, mi tratta davvero come fossi una poppante, ma so che lo fa con le migliori intenzioni.
- Ben arrivati, come stiamo? -
- Noi bene voi? - alza le spalle - Bill è dentro? -
- Si è alle prese con l'insalata... - Lo raggiunge lasciandomi li con lui.
Non dico nulla, mi incammino verso l'entrata ma mi blocca.
- Tutto ok? -
- Si tutto bene, grazie... -
- Ok . -
- Non mi odiare Tom, ti prego, non ce la faccio più... Non possiamo essere amici -
- Amici? dopo quello che provo per te, tu mi chiedi di essere amici? Ma mi prendi in giro -
- No ma ti voglio bene e non voglio perdere tutto ciò che abbiam costruito con tanta fatica -
- Cathy, io... -

*Tom*
Mi rispecchio nei suoi occhi, non posso ora lasciarla sola...
- Va bene - So che farà male, farà male vederla al fianco di un altro uomo - Vada per essere amici ad una condizione - dico sorridente
- Ossia? -
- Che di secondo nome Lucas faccia Tom, suona bene Luca Tom Schafer -
- No - ammette ridendo - E' fuori discussione, poi Bill vorrebbe pure il suo e Georg anche... Alla fine uscirebbe una cosa tipo Lucas Tom Bill Georg schafer... Preferirei evitare -
- Ma dai suona bene - Entriamo in casa.
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