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Autore: GFPentium    21/07/2010    0 recensioni
[VOY] Ho preso l'idea da un'episodio di TNG e l'ho riportata nel quadrante delta, spero che vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GiocoDiBimba015 Capitolo 15

Il mattino seguente Chakotay chiese informazioni a Tuvok su Braxton:

“Tuvok, il nostro particolare ospite come sta?”

Con la solita freddezza vulcaniana:

“Direi che sta bene, continua a leggere nella sua cella e non chiede altro, non si lamenta di nulla, sembra aver raggiunto la totale pace interiore.”

“Dopotutto ha raggiunto il suo obbiettivo, però non capisco perché i membri della flotta del ventinovesimo secolo non sono ancora intervenuti.”

“Io ipotizzerei che la nuova situazione del capitano sia per loro storia, magari, e ripeto, magari la ritrovata infanzia del Capitano è per loro il giusto susseguirsi degli eventi.”

“Vorrebbe dire che è giusto che il capitano dovrà crescere una seconda volta.”

“Esatto.”

“Ma ciò va contro la prima direttiva temporale, non può un membro della flotta stellare del ventinovesimo secolo cambiare la storia del ventiquattresimo per vendetta, ciò è veramente illogico.”

“A meno che il mancato intervento di Braxton non provochi eventi maggiormente disastrosi, si ricordi che la tela della storia ha la trama molto complessa, oppure sono la fuori ed aspettano il momento propizio per contattarci, si ricordi che loro devono agire con la massima discrezione.”

“Vero pure questo.”

D’un tratto suonò la porta della sala tattica ed il facente funzioni diede l’avanti, entrò Janeway che sorridente disse:

“Fortuna che vi ho trovato tutti e due, voglio ridarvi i gradi.”

Chakotay restò senza parole, mentre Tuvok restò scioccato da quella decisione, se c’era una persona che aveva visto gli sforzi che Kathryn aveva compiuto per raggiungere la sua posizione era proprio lui e perdendo il controllo vulcaniano sgridò la bambina:

“No Kathryn! Non puoi gettare al vento la tua carriera! Piantala di fare i capricci!”

La bimba scoppiò a piangere e Chakotay la prese in braccio parlandogli:

“Kathryn, ha ragione Tuvok, non puoi buttare anni di carriera per un capriccio.”

Frignando la bimba:

“Non sto buttando anni di carriera, voglio sfruttarli meglio.”

Il selfcontrol vulcanico tornò in Tuvok che propose:

“Se ci sedessimo a parlarne?”

I tre si sederono al tavolo, ma la bambina era molto agitata e il vulcaniano la spronò a parlare:

“Allora Capitano, cosa dovremo fare adesso? Proprio ora che abbiamo scoperto la causa della sua metamorfosi.”

Bofonchiando la bimba:

“Riprendervi i miei gradi senza protestare, io voglio solo essere la piccola Kathy.”

Chakotay si alzò e si diresse verso le finestre stellate e dopo aver osservato per qualche secondo l’universo proferì la sua decisione:

“Va bene, se lo vuoi tu, da ora in poi sei ufficialmente destituita, pure il medico di bordo è propenso per questa decisione, abbiamo studiato i regolamenti e siamo autorizzati a farlo, naturalmente ciò toglie un peso sia a noi che a te. Non avrai più accesso alla plancia, alla sala tattica, alla sala macchine ed altri posti riservati se non accompagnata da personale autorizzato, B’elanna e Tom saranno i tuoi tutori, tu dovrai obbedire a loro, se loro non potranno saranno Sette di Nove e l’MOE ad occuparsi di te, senza contare Naomi Wilman.”

Un flebile miagolio provenì dalla bimba che rimase con gli occhi sbarrati:

“E tu?”

“Io non posso occuparmi di te, nemmeno Tuvok, abbiamo una nave da riportare nel quadrante Alfa.”

“Ma questo è compito mio.”

L’uomo andò di fronte alla bambina e sfoggiando il suo più bel sorriso con quelle tenere fossette tranquillizzò la piccola Kathy:

“Non preoccuparti, ci penserò io, non farti remore, stai facendo la scelta giusta a rinunciare al grado, è una scelta molto coraggiosa e solo tu potevi farla, dopotutto non puoi continuare a vivere divisa tra i tuoi impegni ed il rifarti una vita.”

“Ma io…”

“Niente ma, adesso vai in infermeria, penserò io a tutto.”

Come la bimba fu uscita Tuvok chiese al comandante Chakotay:

“Dovevamo arrivare a questo punto?”

“Purtroppo si, anzi forse abbiamo già superato dei limiti non destituendola subito.”

“Ha detto che ha l’approvazione del medico di bordo, anche se è il medico olografico d’emergenza.”

“Si, ne abbiamo parlato ieri notte, pure lui conferma che continuando così avremo fatto solo del male al capitano, non possiamo pretendere che una bambina abbia le preoccupazioni di una Nave stellare, e siccome il medico è il nostro M.O.E. rafforza la tesi del sollevamento dell’incarico.”

“Agli altri due interessati ha gia parlato?”

“A Torres e Paris… ancora no, credo che il mio dizionario Klingon verrà aggiornato con molte imprecazioni quando parlerò con loro.”

“Allora la lascio ai suoi colloqui ed alle sue ripetizioni li lingua Klingon.”

Tuvok se ne andò a sbrigare i suoi compiti mentre Chakotay chiamò Tom e B’elanna, come entrarono li fece accomodare e continuò a guardarli senza dire nulla, non sapeva da che parte iniziare fino a che esultò:

“Complimenti, è una femminuccia.”

Paris dubbioso:

“Scusi comandante, non capisco.”

Invece la mezza Klingon capì e sbottò subito:

“Ma ti è dato di volta il cervello, noi non possiamo accudirla.”

“Non preoccuparti B’elanna la cosa è temporanea:

“Si, temporanea per soli tredici anni.”

Paris era sempre più scombussolato e chiese:

“Occuparci di chi?”

Torres indispettita:

“Tom non hai ancora capito, Chakotay vuole che io e te ci occupassimo a tempo pieno del capitano.”

Intervenne il Comandante:

“Ora non c’è nessun capitano, c’è solo la piccola Kathy.”

Tom saltò in piedi:

“Gli avete fatto rinunciare ai gradi?”

“La cosa è stata più o meno reciproca… Lo sapete pure voi, non si poteva continuare così.”

La ragazza ancora innervosita:

“Ma adesso abbiamo Braxton, la sua navicella, il coprocessore...”

L’indiano gli continuò la frase:

“… Ma non sappiamo come usarli, soprattutto non potremo neppure usarli e l’unico che sa adoperarli è suonato più di una campana e magari è capace di inventarsi qualcosa d’altro per farci un altro brutto tiro.”

“Come fai a dire che Braxton è matto?”

“Dopo quello che ha combinato e dopo aver parlato con Tuvok, è da quando è qua che legge, non gli frega più niente di vivere, una volta vendicatosi non vuole far più niente altro.”

B’elanna sbuffò:

“Ma non dovevamo andare all’esplorazione di nuovi mondi, nuove forme di vita e nuove civiltà eccetera eccetera?”

“Ricordati B’elanna che tu eri una Maquis, non c’entravi con la flotta.”

“La storia dei Maquis te la rigiri sempre come ti fa comodo.”

“Bè, dopotutto per voi due quella bimba è una nuova forma di vita.”

“Va bene Chakotay, l’ahi vinta tu.”

“Non preoccupatevi, sarà una misura temporanea.”

Tom:

“Come?”

“Fidatevi di me… Inoltre il Dottore e Sette vi daranno una mano.”

B’elanna bofonchiò:

“Meglio di niente… Adesso la monella dov’è?”

“E’ in infermeria, lei sa già tutto.”

Intervenne Tom:

“Comandante, però ci serve un alloggio più grande con due stanze, un lettino, un seggiolono, dei vestiti.”

“Non si preoccupi, per voi ho tolto limitazioni hai replicatori per almeno un mese, inoltre avrete un’alloggio famigliare sul ponte sei.”

“Limitazioni?”

“Ci sono pure quelle, Kathryn non potrà più venire in plancia, né in sala macchine né in sala tattica da sola, ma dovrà essere accompagnata e solo in presenza di uno stato verde.”

“Come una bambina.”

“Esatto, per quello che è.”

B’elanna con tono di sfida:

“Chakotay, dimmi, questa cosa l’hai progettata per fargli cambiare idea?”

L’uomo di allungò sulla poltrona rispondendo:

“Si, visto che il capitano non lo vuole più fare, facciamogli fare la bambina, magari cambia idea, inoltre è una sorta di prepararci al peggio.”

“Ti arrendi così, come il capitano.”

“B’elanna, non confondiamo il coraggio col buonsenso, non posso continuare a portare avanti la Voyager con un capitano bambina, le sue qualità e conoscenze possono essere invariate, ma il suo modo di ragionare, il suo modo di controllare le emozioni non c’è più. Il dottore è stato chiaro, essendo una bambina deve fare la bambina, non posso fargli fondere il cervello a voler farla continuare così e credo che pure lei l’abbia capito, altrimenti non avrebbe rinunciato così facilmente ai suoi gradi. Inoltre anche dal punto di vista dell’organizzazione, non posso fare una missione diplomatica tenendomela in braccio ed evitare che non si sporchi, non posso durante gli scontri a fuoco avercela in mezzo ai piedi.”

“Ragionandoci adesso non posso darti torto, voglio una cosa da te, garantire a me ed a Tom che se la puniamo non avremo ripercussioni sulla nostra condotta.”

“Questo è più che ragionevole, la conoscete come è capricciosa, pure io ho dovuto dargli uno sculaccione in sala mensa… Naturalmente niente riti Klingon.”

“Chakotay, ho paura che sarà lei a chiedermeli.”

“E tu digli di no, da capitano a bambina si, ma da bambina ad aspirante Klingon adesso è troppo, la colpa è pure mia che l’ho viziata un po’ troppo.”

“Finalmente lo ammetti.”

“In libertà, avete un po’ di cose da fare.”

I due uscirono e come l’indiano fu solo borbottò:

“Credo che questa situazione non durerà molto.”

Durante l’ora di pranzo la piccola Kathryn raggiunse B’elanna e Tom in mensa, naturalmente fu un pranzo un po’ movimentato per via della loro nuova situazione a tre, ma soprattutto, la bimba era guardata da tutti i membri dell’equipaggio, fino a che, finito il dolce, la bambina si fece mettere sul bancone e urlò a tutti:

“Ascoltatemi… Lo so che siete un po’ smarriti, la mia destitusi… desitu… destasi… il mio non far più il capitano è la scelta giusta, non posso darvi comando col ciuccio ed un peluche… poi Chako… Il comanante… Comandante Chakotay ci porterà di nuovo a casa.”

Dopo quel breve discorso i membri dell’equipaggio sembrarono un poco più tranquilli.
La sera arrivò e B’elanna, dopo aver messo nel lettino Kathryn si sedette in soggiorno a parlare con Tom:

“E’ più forte di lei, non riesce a no fare il capitano.”

Cadendo dalle nuvole il timoniere:

“Come, scusa?”

“La bimba, non hai visto oggi, sentiva il morale basso dell’equipaggio ed ha preso in mano la situazione.”

“Per la serie piccoli capitani coraggiosi… Secondo me tra poco ci chiederà di diventare nuovamente grande e riprendere il comando.”

“Aveva ragione Chakotay, comunque non poteva fare il capitano e la bambina nello stesso tempo.”

Furono distratti da una vocina proveniente dalla Camera, era Kathryn che assonnata si lamentava con il suo pupazzo tra le braccia:

“Lanna, posso venie li un po’ con voi.”

“No, fila a letto.”

“Dai.”

“Negativo.”

“Solo un pochino.”

“Non se ne parla.”

“mmm… DAIIII!”

E qui scoppiò a frignare, ma durò poco, infatti Tom si alzò dal divano, prese in braccio la piccola e portandosela in camera dicendole:

“Ora io ti infilo a letto e poi ti racconto come ho vinto la gara col delta flyer.”

“Guarda che io c’ero.”

“Si, ma devi sentire la mia versione dei fatti.”

B’elanna dal divano bofonchiò:

“Fortuna che non gli ha detto di venire qui, almeno lui non la vizia.”

Il mattino seguente Chakotay andò a trovare Braxton, dopotutto era in carcere già da qualche giorno ed il comandante non voleva farlo sentire completamente un estraneo, fu molta la sorpresa quando i trovò il prigioniero bello e pimpante fare ginnastica nella cella. Come vide il comandante il prigioniero esultò:

“Buongiorno pugile, spero che non sia venuto qui a dirmi di non fare un po’ d’esercizio fisico, sa non posso stare sempre fermo.”

“No, non si preoccupi, per me è giusto che si muova e se si comporterà bene potrei aumentare le sue libertà.”

Tra un saltello e l’altro:

“Vuole comprarmi così?”

“No, però, visto che i suoi colleghi non si sono ancora visti, magari hanno decido di abbandonarla.”

“Non credo, verranno di certo a sistemare le cose.”

“Ieri ho discusso con il Comandante Tuvok, sa, la logica Vulcaniana propende a dire che far tornare Janeway una bimba possa aver ripercussioni positive sul futuro.”

“Chi sono io per mettere in discussione la sacra logica Vulcaniana.”

“Ragioni, magari sarà quella monella a portare a casa la Voyager, inoltre dimentica che a cinque anni ha la carriera di un esperto capitano e scienziato della flotta stellare. Quando avrà diciotto anni chissà cosa potrà fare, magari eviterà cataclismi stellari capaci di sterminare la popolazione di interi pianeti, oppure risolverà future guerre…”

Braxton si fermò dal saltare e disse serio:

“Oppure sposerà un pretore romulano sancendo così la pace tra la flotta e l’impero di Romulon.”

Chakotay pensava di confondere Braxton, ma fu quest’ultimo a farlo, dopo alcuni secondi di silenzio l’indiano molto seriamente chiese:

“Che storia è questa?”

“Il classico colpo di fulmine.”

“Posso saperne di più?”

“No, anche se sono pazzo non posso dirle di più, credo ancora nella prima direttiva temporale.”

“Chissà quante volte l’ha infranta.”

“E va bene… allora la Voyager impiegherà altri diciotto anni per giungere nel quadrante alfa, Jenaway naturalmente crescerà e darà sfogo alla sue abilità riconquistando i gradi di capitano, naturalmente sarà lei ad avere l’ultima parola visto che è inusuale avere un capitano di ventitre anni. Tornando a noi… una sera, mentre la Janeway faceva il turno di notte in plancia intercettò la scia di una nave, con l’ingenuità dei suoi ventitre anni aprì un canale e sorpresa si trovò a colloquiare con un giovane pretore Romulano, un certo Xiel, restarono alcuni secondi a guardarsi negli occhi e poi si presentarono. La fama della Voyager era giunta anche all’impero Romulano e Xiel aveva molto potere per cui invece d’attaccarvi o abbordarvi passò alla piena diplomazia salendo a bordo della Voyager a conoscere la vostra storia, voci dicono che era più interessato alla giovane capitano. Fu così che decise di scortarvi con la sua nave, l’ammiraglia della flotta, fino al quadrante alfa e passò molto tempo con Kathryn durante quel viaggio e qui arriva il lieto fine, infatti i due decisero di sposarsi cosicché si crearono quei piccoli, ma essenziali scambi che permisero l’unione dell’impero Romulano con la flotta stellare.”

Braxton fece gli occhioni dolci piagnucolando dalla gioia:

“Ho una foto delle nozze, Kathryn è bellissima con il vestito.”

Per Chakotay fu come ricevere un pugno, alla fine aveva ragione Tuvok, l’intervento di Braxton non solo evitava avvenimenti disastrosi, ma ora era diventato pure necessario, non sapeva cosa dire, ma fu Braxton a parlare:

“Lo so, fa male sapere qualcosa sul futuro, pure io ne ero all’oscuro, ma poi ho fatto due più due, per anni ho creduto che la Janeway della  storia fosse la figlia, una nipote, una parente, ma poi ho realizzato, la Janeway della storia non è altro che Kathryn Janeway ed ho contribuito io a crearla, in qualche modo.”

“Braxton, Mi sta dicendo la verità?”

“Purtroppo si… So quello che sta provano, lei la perderà… ma si ricordi, d’ora in poi per quella bambina sarà un importante punto di riferimento.”

“La cosa non mi rallegra affatto.”

Detto questo l’indiano se ne andò mesto.
  
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