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Autore: Edenya404    22/07/2010    7 recensioni
-Uffa Colin, stai sempre a lamentarti![...]
-Io non mi lamento, sei tu che vuoi sempre fare le cose complicate.
-Famolo strano, Col, ti dice nulla?!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Jared Leto e Colin Farrell non mi appartengono, I fatti narrati sono frutto della mia fantasia e non intendono insinuare nulla sulle preferenze sessuali di entrambi. Non scrivo per lucro ma per diletto.

Tadan! Eccomi tornata su Efp, nonostante il mio umore oggi non sia dei migliori e il mio morale si stia arrotolando tra la polvere, sotto i miei piedi. Comunque la storia era già pronta da un po’, dovevo solo trovare il tempo di pubblicarla. Non è assolutamente nel mio stile usuale, avverto… lavorare in un campeggio a volte dà delle idee strane :)

Vabbè… per tutte voi maliziosette …. Enjoy! ^.^

 

 

Camping a luci rosse

 

 

-Uffa Colin, stai sempre a lamentarti!

Jared gonfiò le guance, per poi sgonfiarle teatralmente facendo roteare gli occhi. L’irlandese lo guardò con le mani sui fianchi e le sopracciglia talmente aggrottate che sembravano uno.

-Io non mi lamento, sei tu che vuoi sempre fare le cose complicate.

-Famolo strano, Col, ti dice nulla?!

L’americano gli lanciò un sorrisetto malizioso a cui l’altro rispose con un’occhiata al cielo che pareva dire: “per favore qualcuno mi salvi da questo ninfomane senza speranza!”
Jared ridacchiò dandogli un colpetto col gomito tra costola e costola.

-Forza dai, non fare l’idiota e monta.

Colin s’indignò. Se fossero stati in un anime Jared avrebbe visto un gocciolone dipingersi dietro la sua nuca e uno spiffero gelido soffiargli dietro le spalle.

-Perché sempre io devo sudare di più?

-Perché tu sei il mio fortissimo e virilissimo stallone irlandese.

Eccola là, scoccata in stile Leto dritta dritta al di sotto della cintura. Jared si avvicinò sinuoso come un felino e il movimento dei suoi fianchi fece quasi prendere un colpo a Colin, che sentì chiaramente le proprie coronarie lasciare questo Mondo e passare a miglior vita. Sorrise.

-Jay, sei proprio una troia, lo sai?

-È anche per questo che mi ami. Vogliamo muoverci prima che faccia notte?!

Una risata cristallina, un riflesso di sole sui capelli biondi, un soffio di vento a lambire il collo scoperto e il Bad Boy d’Irlanda capitolò definitivamente sotto lo strano effetto di due pozzi azzurri.

 

[15 minuti dopo…]

-Colin così lo metti male! Non vedi che non passa?

-Certo che non passa- sbuffo l’irlandese –sei tu che non sei capace di trovare la posizione giusta-

Jared gli lanciò un’occhiata truce: lui era perfetto, non poteva sbagliare.

-Senti se ti credi così bravo perché…-

-Aspetta, aspetta! Ecco, ci siamo, fermo così… no, no Jay allarga un po’ di più.

-Guarda che più di così si strappa.

Colin lo guardò con faccia superiore.

-No che non si strappa Jay, è fatto apposta. Ora fermo!

L’americano sbuffò sonoramente, spazientito dalla fatica e dal sudore.

-Eccolo! Ce l’ho fatta! È entrato!

-Lo vedo Colin.

-Allora aiutami a spingere forza.

-Cazzo ma quanto è lungo?

-Ma che ne so io! Fermo deve fare la curva, dai aiutami.

-Ahi Col mi hai fatto male!

-Tu la smettessi di distrarti…

-Tu fossi più delicato…

-Non è colpa mia, questo coso non si piega.

-Aspetta, provo a darti una mano.

-Bravo, sì…dai che ci siamo quasi.

-Forse non dovevamo farlo sotto al sole, è un caldo pazzesco!

-Sta zitto Leto. L’idea è stata tua quindi non lamentarti.

-Sinceramente, Col, pensavo sarebbe stato più divertente…

Il nostro Irlandese, accaldato e con il petto tempestato di piccole gocce di sudore, si fermò con le braccia a mezz’aria e, voltando il capo verso l’espressione strafottente di Jared, prese un’enorme boccata d’aria. Quello che seguì fu un insieme di tutti i vocaboli meno raffinati che Colin conosceva e che, per il bene delle vostre orecchie, non saranno qui riportati.

 

 

[quella sera…]

Il sole era definitivamente calato, lasciando spazio alla Luna, e il venticello fresco della notte correva tra gli alberi, dissipando gli ultimi rimasugli dell’afa pomeridiana.
Colin e Jared, stremati dall’attività compiuta, si stavano concedendo il meritato riposo. Se ne stavano rannicchiati nello stesso sacco a pelo, corpo contro corpo, assaporando in silenzio l’aria che sapeva di pino e umidità. Non lontano un grillo cantava allegramente, arrampicato su di un ramo.
Jared sospirò, chiudendo gli occhi e accoccolandosi tra le braccia di Colin. Le loro gambe, automaticamente, corsero ad avvinghiarsi l’una all’altra in un tenero abbraccio.
L’Irlandese soffocò una risata quando dalle labbra dell’altro sfuggì un lamento soddisfatto.

-Perché ridi?

Soffiò l’americano sulla sua pelle.

-Perché stai facendo le fusa come un gatto! Un buffo gatto col pelo del colore di un canarino.

Jared sollevò la testa per guardarlo e Colin sentì l’ormai naturale scossa partire da quei pozzi blu e corrergli giù per la schiena.

-So anche graffiare come un gatto…- il ginocchio scivolò sinuoso lungo la coscia di Colin, arrivando a lambire le sue parti sensibili e facendolo deglutire -…vuoi provare?-

Malizia, malizia e provocazione sapientemente mescolati a dolcezza e perfezione. Questo era Jared Leto, questo era l’uomo di cui si era innamorato.

-Smettila immediatamente!- ringhiò –Come fai ad avere ancora forza dopo oggi?-

L’altro roteò gli occhi ridendo e mordendogli dispettosamente la pelle della spalla.

-Dio come la fai lunga! Mica ti ho chiesto di farti un’intera squadra di giocatori di rugby.

-Vorrei ben vedere.

Colin, irritato, si voltò su un fianco, dandogli le spalle, più per nascondere la reazione che quella maledetta gamba gli aveva procurato che non per effettivo risentimento.
Jared ci pensò su qualche minuto, poi gli si spalmò letteralmente sulla schiena e fece aderire le labbra al suo orecchio.

-Sai…- incominciò, sussurrando -…oggi ti ho osservato, sudato sotto al sole, e avrei voluto leccarti via tutte quelle gocce dalla pelle.-

L’Irlandese s’irrigidì, tentando di scacciare dalla sua testa l’immagine che si stava formando e che gli annebbiava completamente qualsiasi tipo di raziocinio. Avvertendo la reazione dell’altro, Jared non potè fare a meno di piegarsi in due dalle risate, rotolandosi sul materassino.
Colin si voltò, alzando un sopracciglio con sdegno.

-Sei un fottuto pervertito Leto.

-E tu un insopportabile lagna.

-Parli bene tu! Ho fatto io tutto il lavoro…

Il grillo smise di cantare, facendo calare su di loro un innaturale quanto sacrosanto silenzio. Jared sorrise, dandogli un lieve bacio.

-Lo so, grazie amore.

Inutile dire che il tono di voce era talmente simile ad una fiumana di miele, che Colin si sciolse all’istante; sorrise e lo strinse a sé, accarezzandogli la fronte con le labbra.
Stettero così, abbracciati e in silenzio, per qualche minuto scandito solo dai loro respiri regolari; poi Jared scese ad accarezzargli languidamente un fianco.

-Sai?- pigolò –Non l’ho mai fatto in un campeggio…-

Colin scosse la testa, era irrecuperabile ormai. Gettò uno sguardo alla morbida linea del fianco che si delineava sotto al sacco a pelo: un irrecuperabile perfetto e dannatamente sexy.
Un sorriso malizioso gli increspò le labbra.

-Beh Jar, ho perso litri di sudore per montare questa tenda… che dici, la inauguriamo?

L’americano si gettò con poca grazia su di lui, mangiandogli le labbra.

-Direi che un’ottima idea Col…

E il nostro grillo, scandalizzato, decise che per quella notte avrebbe cambiato albero.

 

 

The End~
Colgo l’occasione per ringraziare chi ha commentato “Lontano, nel cielo d’Irlanda”:

~ignorance : non importa se non hai pianto, sapere che ti è piaciuta così tanto per me è meraviglioso.

~OhCaptain : Qualsiasi cosa sia stato a fartela piacere, grazie! Davvero…

~meggie681 : Oh che bello leggere il tuo nome tra le recensioni *-*  Quando farai quel film con questo finale dimmelo che fondo il fan club ;)

~Mitsu : Oh giudice, thank you a lot per la recensione anche su efp… io ero già in brodo di giuggiole a leggere quella del conorso, figuriamoci questa! Sono contenta che ti sia piaciuta così tanto… se non fossi in treno salterei dalla gioia **

~bulma4ever : Ti ringrazio per i complimenti a questa e a “On a train”. Per me anche essere “relegata” (come dici tu^^) tra le storie da ricordare è bellissimo.

~Adamic : Tu mi fai piangere… davvero. Addirittura la più bella? Grazie… ma non basta, perché la tua recensione è bellissima e mi ha reso così felice che un semplice grazie non basta.

Grazie anche solo a chi legge in silenzio le mie storie!!
Baci, abbracci, peace and love… xD

Mione ^-^

 

 

  
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