In frantumi
Brucia la mia carne appassita, come il mio cervello.
In frantumi.
Tutto è buio, niente mi risolleva, e mi investono
solo aspre parole, gratuite.
Arrivo all'apice e poi cado giù, velocemente dall'alta montagna.
Sogno che finisca presto questa lenta agonia, voglio mia la terra.
Mie le stelle e il cielo.
E faccia presto la vecchia signora, più vecchia del mondo,
e siano dolci i suoni delle arpe, mi tormenti il candore
delle nubi mobili.
Sarà finalmente un po' di pace?...
Ma tremenda anch'essa,
per il silenzio che echeggia nell'eternità dell'anima.
Saniamo il nostro corpo con le bende, tappezzandolo con altra carne;
saniamo il sentimento solo con altro sentimento.
E l'anima? Con cosa guariamo l'anima?
Non servono consensi, ne rose, ne carta.
Abbiamo bisogno di sguardi, abbiamo bisogno di contatti, di semplici parole.