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Autore: AlessiaFFWriter3    24/07/2010    0 recensioni
E' la notte della liberazione del mondo dei maghi dalla minaccia di Lord Voldemort e un uomo abbandona una neonata di fronte ad una casa di Hogsmeade. E se ventidue anni dopo Harry e i suoi compagni di sempre dovessero scoprire che la lotta contro il male non è affatto finita? E se poi una ragazza sconosciuta venisse a bussare alla loro porta dicendo di volerli aiutare? Siate clementi, è la mia prima FF!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I

Harry non sapeva se raccontare a qualcuno ciò che gli era accaduto. Sapeva di poter parlare di tutto con Ginny, ma, dopo  quello che avevano trascorso poco più di due decenni prima, dopo ciò che avevano perso entrambi nel corso della guerra, non gli sembrava giusto metterla in ansia per qualcosa che, con molta probabilità, era solo frutto di una sua paranoia.
E poi, non voleva rovinare quella serata: erano alla Tana e la signora Weasley come al solito rimpilzava Lily dicendole che era troppo magra mentre i ragazzi, appena tornati dai lunghi mesi trascorsi ad Hogwarts, raccontavano delle loro avventure.
<< Una cosa spettacolare! >> Diceva Albus, gli occhi che gli luccicavano dallo stupore mentre parlava senza sosta degli incantesimi che aveva imparato nel suo quarto anno.
James, al contrario, era molto meno entusiasta e si stava arrovellando riguardo al suo esame G.U.F.O. appena sostenuto.
<< Papà, eri un bravo cercatore? >> Chiese a un certo punto Lily ad Harry, spezzando il corso dei suoi pensieri.
Harry le sorrise.
<< Così si dice in giro >>, rispose con un mezzo sorriso. Ron gli diede una gomitata e ridacchiò.
<< Sempre il solito modesto >> Commentò, mentre Hermione alzava gli occhi al cielo.
<< Non vedo l'ora di vedere una tua partita, Lily >> Le disse quest'ultima, rivolgendole un sorriso materno, e la ragazza sorrise soddisfatta nel vedere di avere già qualche fan.
Lilian Luna Potter era entrata a far parte della squadra di quidditch dei Grifondoro nelle ultime settimane, dopo che il precedente cercatore era stato costretto a trasferirsi a Durmstrang.
Era stata una bella sorpresa per Harry, che non appena aveva ricevuto la notizia si era riempito di orgoglio al pensiero che uno dei suoi figli avrebbe seguito le sue orme. Tuttavia, ora non riusciva proprio ad essere entusiasta.
Hermione, che per l'ennesima volta dimostrò di conoscerlo bene, si accorse che qualcosa non andava.
<< Harry, ti senti bene? >> Chiese, un cipiglio interrogativo sul viso.
Lui non seppe che dire o fare e si limitò a fare spallucce. Diavolo, saranno stati sedici anni che non faceva spallucce, gli sembrava di essere tornato ragazzo.
Ron ironizzò, come al solito.
<< Avrà solo fatto l'ingordo, come al solito >> Disse, indicando il vassoio di brownies praticamente vuoto al centro della tavolata nel salotto della tana. La signora Weasley, i capelli ormai grigi per l'età ed il viso percorso da una ragnatela di rughe, iniziò a ridere divertita.
<< Sbaglio o sei stato tu ad averne presi più di tutti? >> Rose Weasley rise e concordò con la versione della nonna, mentre Ron si ammutoliva, risentito.
Ma Hermione non sembrava affatto soddisfatto della risposta ottenuta dall'amico e, non appena ne ebbe l'occasione, prese Harry da parte e gli parlò in privato.
<< Che cos'hai? >> Gli chiese, preoccupata.
<< Niente >> Mentì ancora Harry, preoccupato di quella che avrebbe potuto essere la reazione della donna di fronte a lui.
<< Ti comporti in modo strano. Non ti vedo così da... >>
<< Da vent'anni circa >> Completò lui, pentendosi immediatamente delle sue parole.
Hermione per fortuna non capì a cosa si stesse riferendo e lo guardò per qualche secondo spiazzata, senza sapere come rispondere alla sua ultima affermazione.
<< Lo sai che con noi puoi parlare di tutto ciò che vuoi >> Si limitò a dire, mentre nella stanza accanto continuava a risuonare la voce concitata di Ron che stava inutilmente tentando di difendersi dalle accuse di sua figlia Rose e di sua madre.
<< Lo so >> Rispose Harry. << E se ci saranno veri problemi non esiterò a parlarvene. Ma adesso è tutto okay, giuro >> Hermione parve abbastanza soddisfatta dalla promessa ottenuta e annuì prima di andarsene dalla stanza lasciandolo solo.
Harry appoggiò la testa al muro e sospirò, chiudendo gli occhi e massaggiandosi la pelle vicina alla cicatrice a forma di saetta.
Faceva un dannato male. E faceva anche paura.
Chissà cosa aveva fatto risvegliare il vecchio dolore. Non poteva essere Voldemort. Era morto. Morto davvero: nemmeno la sua anima mutilata era rimasta a brancolare da qualche parte in attesa di essere risvegliata o di impossessarsi del corpo di qualche altro mago.
A meno che non fossero i primi dolori della vecchiaia, c'era qualcos'altro là fuori che lo stava facendo impazzire. Per il momento, però, poteva solo fare supposizioni...
  
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