Salve
mie care lettrici!
Eccomi
con il nuovo capitolo, dopo neanche una settimana!
In
teoria, avrei voluto postarlo lunedì, ma non sono riuscita a
farvi aspettare!
Insomma,
la volta scorsa mi avete lasciato ben 10 recensioni *.*
Ma
insomma: io vi A D O R O!
Anche
se era passato tanto tempo voi non mi avete abbandonata, vi ringrazio
davvero
di cuore!
E
poi, mi avete lasciato dei commenti davvero lunghissimi
ò___ò
*è
tutta emozionata*
Quindi
grazie, davvero <3
Bhe,
finalmente eccovi il capitolo del tanto agognato appuntamento: godetevelo!
Spero
sinceramente che non deluda nessuna aspettativa, ce l’ho
messa davvero tutta
per scriverlo!
Quindi,
vi lascio alla lettura *.*
Giulia
–sto
cominciando ad apprezzare il mio vero nome, ultimamente, quindi piacere
x3-
PS.
Vorrei dedicare questo capitolo a
cinque persone in particolare:
a
terryborry: che è
approdata da poco
in questa fanfics e alla quale do un caloroso benvenuto! Che si
è letta tutta
la lunga storia *ben quasi 300 pagine* in pochi giorni! Che mi ha fatto
intendere che si è letta anche tutte le mie lunghe
presentazioni e risposte! E
che mi ha scritto una recensione che mi ha lasciata davvero senza
fiato.
Grazie, davvero!
a
elita: che da quando ha cominciato
a
leggermi, mi segue un po’ ovunque, qualsiasi sfida io decida
di affrontare; che
mi lascia sempre le sue ‘recensioni del buon
umore’, che mi fanno sorridere
tanto; grazie, ti voglio bene <3
a Misery13: che mi segue qui e anche
nell’altra mia storia originale, lasciandomi commenti sempre
molto dettagliati,
che mi fanno sentire fiera di ciò che scrivo; che si
è definita addirittura
‘mia accanita lettrice’, cosa di cui sono oltremodo
onorata; grazie carissima,
spero di non deluderti mai *-*
a
le_montagnine: le sorelle
più frizzanti
di tutto il sito, che mi fanno sempre sorridere con i loro commenti
intrecciati! Che avevano mandato una squadra di recupero per trovarmi;
che si
sono addirittura stampate un mio capitolo, per leggerlo durante la
pausa
pranzo; che hanno scritto una storia su Sirius che mi sto impegnando a
leggere
e a recensire in ogni capitolo! Vi voglio davvero bene, ragazze, anche
se ci
conosciamo solo attraverso delle parole, per me questo è
più che sufficiente
<3
a
Melikes: che mi ha lasciato una
recensione lunghissima! Che mi ha rassicurata sul fatto di non dovermi
sempre
scusare per la mia lentezza; che commenta i miei capitoli parte per
parte; e
che mi ha detto che non smetterà mai di seguirmi! Grazie
davvero *.*
E
ovviamente, tutta la mia storia, è dedicata a voi che mi
seguite!
A
chi mi recensisce sempre;
A
chi mi aggiunge tra i suoi autori preferiti;
A
chi aggiunge questo storia tra preferiti, seguiti e ricordati;
A
chi legge, restando in un silenzio lo stesso apprezzato;
E
a te, che sei arrivato a leggere questa storia fin qui e che, spero, mi
accompagnerai fino alla fine e che vorrai farmi sapere anche cosa ne
pensi *non
esser timido e lasciami un commento, te ne sarei infinitamente grata ;D*
E ogni volta che ci baciamo, giuro di riuscire a volare
Non riesci a sentire il mio cuore che batte così veloce?
Voglio che questo finisca, ho bisogno che tu sia accanto a me
Perchè ogni volta che ci tocchiamo, sento la
staticità
E ogni volta che ci baciamo, raggiungo il cielo
Non riesci a sentire il mio cuore che batte così?
Non posso lasciarti andare.
Ti voglio nella mia vita]
Non
vedeva più nulla.
Appena
aveva preso la mano di Draco, questo l’aveva fatta voltare e
le aveva legato
una benda sugli occhi, per nasconderle anche il percorso verso la sua
sopresa.
Lei
si era limitata a sorridere, capendo solo allora il perché
di quella domanda: ‘Ti fidi di
me?’
Sì,
si fidava di lui, con tutta se stessa.
-Tranquilla,
non ti faccio andare a sbattere. Vieni avanti.-
Le
diceva di tanto in tanto, mentre la guidava lungo i corridoi bui del
castello.
Alexis lo seguiva, stringendogli una mano con entrambe le sue. Faceva
passi
piccoli e instabili –sia per il fatto di essere praticamente
cieca, sia per il
fatto che indossava un paio di scarpe tutt’altro che comode.
Oh, mannaggia a
Diamond: non aveva decoultè verdi con il tacco meno alto?
Mentre
camminava, con il cuore in gola per l’emozione, si
ritrovò a pensare che non
aveva mai notato come, senza la vista, gli altri sensi fossero
nettamente più
forti: riusciva a sentire chiaramente il calore e la morbidezza della
mano di
Draco; o il suo profumo di pioggia fresca, che la stordiva appena.
Così,
non riuscì ad impedirsi di sobbalzare, quando un rumore
–come di una pietra che
scivolava sul pavimento, a pochi centimetri da lei – si
diffuse nel silenzio.
Avrebbe gridato spaventata, se Draco non le avesse premuto la mano
sulla bocca
e non l’avesse stretta a sé, cullandola appena.
-Ssssh…E’
tutto apposto, sono stato io.-
Le
sussurrò in un orecchio, sfiorandole una guancia con le
labbra. Lei sorrise,
nervosa.
-E’
difficile, con questa benda.-
Si
lamentò e Draco le riprese la mano, riiniziando a guidarla.
-Fidati
di me.-
Le
ripetè ancora, mentre un freddo vento li accoglieva,
sorprendendola.
-Dove
siamo?-
Corrugò
le fine sopracciglia, fermandosi titubante.
-Vieni.-
Si
limitò a risponderle, mentre la trascinava di nuovo,
gentilmente. Lei fece
qualche altro passo incerto.
-Attenta
ora, scendiamo dei gradini.-
La
avvertì, mentre le si metteva di fianco e le circondava la
vita con un braccio,
aiutandola.
Alla
fine della scalinata, Alexis era ormai sicura di trovarsi fuori da
Hogwarts, ma
da quale parte fossero usciti, non avrebbe saputo dirlo: forse, era
anche per
quello che aveva voluto bendarla. Mentre avanzavano nel freddo della
notte, col
vento che le sferzava il viso e i fili d’erba umida che le
sfioravano le
caviglie nude, un dubbio la assalì, costringendola a
fermarsi. Draco si voltò
verso di lei, preoccupato.
-Qualcosa
non va?-
Alexis
rimase in silenzio, a mordersi le labbra. Aveva lasciato andare la mano
del
ragazzo e ora si torturava le sue, in grembo.
-Tu
ti fidi di me?-
Fu
lei a domandarglielo, questa volta. Se non avesse avuto gli occhi
bendati,
probabilmente avrebbe abbassato lo sguardo, nervosa. Invece, si
limitò a
torturarsi un ricciolo sfuggito all’acconciatura. Draco
sospirò e le si
avvicinò, avvolgendola in un abbraccio che la fece
sussultare appena, per la
sorpresa. Le sfiorò una guancia con la sua, avvicinando le
labbra all’orecchio.
-Certo
che mi fido di te, mia bella Black.-
Il
tono intenso con cui aveva proferito quelle parole le fece scorrere un
brivido
lungo tutta la schiena.
Dio,
ora che era così vicino, il suo profumo fresco la ubriacava
quasi.
-E
allora perché mi hai bendata? Non volevi che vedessi quale
strada avremmo fatto
per uscire dal castello?-
Non
riuscì a trattenersi e le due domande uscirono veloci e
confuse.
Draco
si distanziò appena e la osservò per un
silenzioso istante. Poi,
inaspettatamente, scoppiò in una fredda risata, mentre
scioglieva l’abbraccio.
-Sciocca
di una Black: come ti vengono in mente certe cose?-
La
schernì, sfiorandole il viso con una carezza.
-Ma
allora perché…-
Ma
non riuscì a concludere la frase, perché le sue
labbra vennero occupate da
quelle del biondo, che le lambì con un piccolo, dolce bacio.
-E’
solo una sorpresa, Alexandra: rilassati e fidati di me.-
Le
sussurrò sulla bocca, prima di prenderla per mano e guidarla
attraverso il
giardino.
Alexis
non protestò più.
Non
avrebbe saputo dire quanto spazio avessero percorso, perché
con gli occhi
bendati e lui così vicino, aveva decisamente perso la
concezione del tempo. E poi,
riusciva ancora a sentire quelle labbra morbide sfiorare le sue, e
questo non
le permetteva molto di badare al resto.
Alla
fine, Draco si fermò e Alexis quasi sbattè contro
la sua schiena. Il ragazzo si
voltò e le posò le mani sulle spalle. Un rumore
strano, come un fruscio
irrequieto, riempiva il silenzio della notte.
-Ora,
aspettami qui: torno subito.-
Le
ordinò e lei si limitò ad annuire con un
sorrisino, mentre lo sentiva
allontanarsi.
Rimase
sola, con solo quel suono insistente a farle compagnia. Essere bendata
era una
cosa veramente fastidiosa: non poter vedere quanto accadeva intorno la
rendeva
oltremodo nervosa.
All’improvviso,
le sembrò di stare aspettando da
un’eternità.
-Draco…?-
Lo
chiamò, nervosa, voltando il capo da una parte
all’altra, piuttosto
inutilmente.
Lui
non rispose.
-Draco,
dove sei?-
Tentò
di nuovo, allungando le mani davanti a sé e compiendo
qualche incerto passo in
avanti. L’erba umida ancora le sfiorava le caviglie, mentre
il vento le
scompigliava i capelli.
Ma,
ancora una volta, il ragazzo non rispose.
Fece
qualche altro passo in avanti, alla cieca.
-Malfoy,
sappi che se stai scherzando, questo gioco non mi piace…-
Mormorò
stizzita, stringendo le mani, ora lasciate abbandonate sui fianchi.
Avanzò
ancora e una folata di vento più forte la
investì, spazzandole indietro i
capelli lasciati ricadere sul viso, subito seguita da un forte rumore
frusciante.
E
poi, dal suo grido.
-ALEXANDRA
NO! SPOSTATI DA LÌ!-
La
voce di Draco era lontana, alla sua destra.
Ma
che diavolo stava succedendo?
Corrugò
le fine sopracciglia e si decise ad abbassare la benda: voleva capire
che stava
accadendo. Ma, appena riaperti gli occhi, quello che vide non le
piacque
affatto: era a pochi metri dal Platano Picchiatore, che agitava funesto
i suoi
rami ormai spogli. E una manciata di questi si stava dirigendo verso di
lei, a
tutta velocità, con l’intenzione di scaraventarla
lontano. Non riuscendo più a
muoversi, strinse forte gli occhi e, istintivamente, portò
le mani davanti al
viso, in una sorta di protezione.
Poi,
venne colpita.
Ma
non come aveva immaginato: era come se qualcuno le si fosse lanciato
addosso,
placcandola, e l’avesse scaraventata in terra, costringendola
a finire con la
schiena sul terreno umido. Picchiò la testa, ma il dolore
era sicuramente meno
acuto di quello che avrebbe provato se quei rami l’avessero
colpita.
Disorientata,
riaprì piano gli occhi, per trovarsi Draco Malfoy cavalcioni
su di lei, con
un’espressione a metà tra il preoccupato e il
sofferente, che la guardava
dall’alto, i capelli biondi che scendevano scombinati,
sfuggendo ormai alla
mano di gel che li aveva precedentemente trattenuti. I rami del platano
picchiatore passarono a pochi centimetri dalle loro teste, investendoli
solo
con un una forte folata di vento.
Rimasero
ad osservarsi per qualche silenzioso minuto, entrambi incapaci di fare
altro
che non fosse respirare.
-Stai
bene?-
Le
domandò infine lui, sfiorandole i capelli con una carezza
apprensiva. Lei annuì
lentamente, ancora leggermente scossa.
-Io…sì,
credo di sì.-
Draco
sospirò e si puntellò sui gomiti, per poi
toglierlesi da sopra e mettersi
seduto accanto a lei.
Era
affannato e Alexis, mentre si tirava su a sedere a sua volta,
massaggiandosi la
nuca, capì che doveva aver corso fin da lei, per riuscire a
spingerla via prima
che i rami la ferissero.
-Grazie,
mi hai salvata.-
Mormorò,
osservandolo di sottecchi, con il cuore che le batteva fuorioso nel
petto. Lui
si limitò a scuotere la testa e a scrollare appena le
spalle, mentre estraeva
la bacchetta e la puntava su qualcosa alle spalle della ragazza.
-Ecco
dov’era, maledetta.-
Mormorò,
lanciando un incantesimo ad una radice vicina.
Immediatamente,
il Platano Picchiatore smise di agitare la sua funesta chioma spoglia.
Draco
si voltò, per osservare il risultato del suo incantesimo, e
fu allora che
Alexis lo notò: illuminato dai raggi di quella luna, che,
piena e pallida,
brillava nel cielo scuro della notte, si vedeva chiaramente che la
manica
sinistra della camicia di Draco era stata strappata; e sotto di essa,
sulla pelle
bianca del braccio, sfigurava un enorme sfregio, fresco e sanguinante.
-Oh
mio Dio!-
Esalò,
inorridita e preoccupata.
Draco
si voltò a guardarla, con un cipiglio confuso.
-Che
succede?-
Le
lo prese per il braccio, delicatamente, costringendolo a farsi
più vicino, per
poter esaminare meglio la ferita; il sangue scendeva in più
rivoli e aveva
ormai sporcato la camicia.
-Draco!
I rami del Platano Picchiatore ti hanno colpito! Dobbiamo andare in
infermeria,
subito!-
Esclamò
apprensiva, lanciandogli un’occhiata angosciata.
-Mi
dispiace…Se io fossi rimasta ferma, come mi avevi detto, a
quest’ora tu…e tutta
co…-
Mormorò,
abbassando il capo e mordendosi violentemente il labbro inferiore.
-Non
dirlo e non pensarci neanche. Non è colpa tua.-
La
interruppe, con tono seccato; con uno strattone infastidito, si
liberò della
presa della ragazza, senza riuscire a trattenere una smorfia di dolore,
che gli
storse appena le labbra fine.
-E’
un graffietto da niente. Non preoccuparti.-
Aggiunse,
serio e deciso, alzandosi in piedi e porgendole la mano non
insanguinata, per
aiutarla ad alzarsi.
Lei
lo guardò dal basso, titubante.
Prese
la mano e il ragazzo la tirò su senza alcuno sforzo,
portandosela quasi
addosso. Alexis barcollò un pochino e poi si
distanziò, premendogli le mani sul
petto ampio.
Draco
la guardò dall’altro con un’occhiata
impenetrabile dei suoi occhi gelidi – era
chiaro come il sole che cercava di nasconderle il dolore che gli
correva lungo
il braccio insanguinato e la cosa le faceva davvero male.
Alzò un braccio e la
sfiorò in viso, riponendole le ciocche di capelli sfuggite
all’acconciatura,
ormai distrutta, dietro l’orecchio.
-Mi
dispiace. Ti sei sporcata tutta. Dovevo stare più attento.-
Mormorò
assorto, ma lei scosse la testa.
-Non
dire sciocchezze e non cambiare argomento: quella ferita non
è una cosa da
niente! Devi fartela medicare o rischi di prendere qualche infezione!-
Esclamò
decisa e questa volta fu lui a scuotere la testa. Sorrise appena, senza
riuscire tuttavia ad illuminare gli occhi, che rimasero privi di
espressione.
-Black:
sto bene, davvero. Non è niente.-
Fece
per sfiorarle il viso, con la punta delle dita, ma lei si
scostò brusca,
facendo un passo all’indietro. Draco la guardò
confuso, mentre lei abbassava il
capo e stringeva le mani in due pugni, accanto ai fianchi.
-Smettila
di atteggiarti a supereroe.-
Mormorò,
improvvisamente triste. Un sospiro tremante le lasciò le
labbra, mentre se le
inumidiva appena con la lingua, nervosa.
-Io
non voglio…- si morse il labbro, in difficoltà
-…che tu ti mostri a me sempre
così perfetto e indistruttibile.-
Draco
la fissò sorpreso, ma quando lei alzò il viso di
scatto, per incontrare il suo
sguardo, questo era tornato freddo e impassibile. Lo osservò
per un lungo
istante, prima di fare un passo in avanti e colmare la distanza prima
creata.
Gli depositò una mano sulla guancia, costringendolo a
prestarle attenzione.
-Io
voglio conoscere ogni cosa di te.-
Soffiò,
con voce morbida e improvvisamente dolce, appena velata
dall’imbarazzo.
-Non
solo i tuoi lati positivi.-
Mosse
la mano in una lenta carezza, finchè le dita non gli
sfiorarono le labbra.
-Voglio
che tu mi mostri anche i tuoi difetti.-
Scese
ad accarezzargli il collo bianco, fino a percorrere tutta la linea
della
clavicola e poi i muscoli del petto.
-Perché
voglio imparare ad amarli anche più dei pregi.-
Sorrise
timida, mentre si avvicinava a lui e gli posava il viso sul petto,
vicino al
cuore, per riuscire a sentire i suoi battiti.
-E
quando stai male, voglio che tu me lo dica. O quando sei preoccupato,
voglio
che tu ti sfoghi con me.-
Ormai
la sua voce non era più che un morbido sussurro, ma in
quella notte silenziosa,
cullata solo dal freddo vento, si propagava chiaramente, con tutto il
suo
infinito amore.
Si
aggrappò alle sue spalle, stringendolo forte.
-Draco,
io voglio sapere tutto, tutto di te. Tu fai così tanto,
preoccupandoti,
proteggendomi, amandomi e io, a volte, mi sento…inutile.-
A
quel punto, il ragazzo non riuscì a trattenersi oltre e,
come se si fosse
appena risvegliato da un coma, le circondò la vita con il
braccio non ferito,
stringendola forte contro di sé. Abbassò il viso,
fino ad essere con le labbra
vicino all’orecchio.
-Non
dire cazzate. Tu non sei inutile, affatto. Non lo saresti mai, per me.-
Mormorò,
con tono cupo. Poi si allontanò leggermente, per poterla
vedere in viso, e le
accarezzò una guancia.
-Vuoi
sapere tutto di me? Allora devi sapere che ti voglio. Adesso.-
Quelle
parole uscirono come un ordine intenso, che le scivolò sulla
pelle con quel
respiro di pioggia. Lo guardò per un lungo e silenzioso
istante, prima di
alzarsi appena in punta di piedi e, dopo avergli poggiato le mani sul
petto,
annullare completamente la distanza tra i loro visi e le loro labbra.
Si
fusero, come solo la nutella con la panna avrebbero saputo fare; o il
burro
d’arachidi con la marmellata; perfetti, nel loro intreccio di
lingue;
dolcissimi, nel loro sapore di albicocca fresca di rugiada. E le labbra
si
mordevano in modo delicato; e le carezze si assorbivano con morbida
gentilezza,
in infiniti attimi che avvolsero entrambi, portandoli al di
là dell’universo. Al di
là di tutto.
Alla
fine, dopo un incipit deliziosamente delicato e un seguito
possessivamente
violento, si tornò alla gentilezza iniziale. Draco le
depositava piccoli baci,
facendo scivolare le sue labbra su quelle torturate della ragazza,
mentre, con
una mano, le sfiorava la guancia e i capelli. Poi, si
allontanò appena, per
riaprire gli occhi e osservarla fare lo stesso.
-Cazzo.-
Mormorò
sulle sue labbra, con sguardo indecifrabile. Lei corrugo le fine
sopracciglia.
-Il
braccio fa un male Gramo!-
Si
lamentò finalmente, stringendo gli occhi e storcendo appena
la bocca. La
ragazza lo guardò preoccupata, scostandosi appena, e lui
riaprì un occhio,
scrutandola.
-Sono
abbastanza sincero, così?-
Alexis
scoppiò in una risata allegra, circondandogli il collo con
le braccia e
stampandogli un altro bacino a fior di labbra.
-Sei
perfetto. Grazie.-
Mormorò.
Poi si allontanò appena, per vederlo farle
un’occhiolino.
-E
ora è meglio se andiamo in infermeria, sul serio.
E’ davvero una brutta ferita,
quella.-
Lo
prese per mano, ma lui non si mosse e, anzi, la tirò appena,
costringendola a
voltarsi. Appena lo fece, con cipiglio confuso, lui le posò
una mano sulla
guancia, sorridendo appena.
-No,
per favore. C’è una cosa che ho fatto per te e
voglio che tu la veda.-
Sussurrò,
ma lo sguardo di lei corse sulla ferita sanguinante.
-Ma
il braccio…-
-Mi
fa un male da Maledizione Senza Perdono, sì. Ma farebbe
più male il rimpianto
di una serata non conclusa.-
La
interruppe, avvicinandosi al suo viso e poggiando la fronte su quella
di lei.
La guardò dritta negli occhi.
-Il
ricordo del dolore se ne andrà; quello di una serata passata
con te, rimarrà
indelebile.-
Le
soffiò, ad un centimetro dalle labbra, sincero – e
anche un po’ sornione:
sapeva che con la dolcezza si conquistava ogni donna, e a volte,
tendeva a
farne uso solo per ottenere ciò che voleva; un comportamento
non molto
onorevole, ma infondo, lui era Draco Malfoy.
Alexis
non riuscì a fermare il sorriso che, spontaneo, le
colorò le labbra, insieme al
rossore tipico che le scaldava le guancie. Il cuore prese a batterle
frenetico
nel petto, tanto che pensava sarebbe riuscito a sfondarle la cassa
toracica per
raggiungere quello di lui. Si chiese se riuscisse a sentirlo.
-Sì,
riesco a sentire ogni battito del tuo cuore. Il mio
cuore.-
Si
corresse, quasi le avesse letto nel pensiero. Le passò una
mano tra i capelli,
accarezzandola.
-Quindi,
non preoccuparti per il mio braccio: starà bene. Ora,
andiamo.-
Alexis
lo guardò indecisa, disorientata e stordita. Poi, alla fine
sorrise, scuotendo
la testa.
-Sei
un gran testardo.-
-No,
sono un Malfoy.-
Si
limitò a risponderle, con una scrollata di spalle.
-E
ora andiamo, prima che questo dannato albero riprenda a muoversi.-
Fu
lui, questa volta, a prenderla per mano. E fu lei, questa volta, a non
muoversi.
-Aspetta!-
Lo
fermò, mentre districava le loro dita e si chinava a
prendere qualcosa dal
terreno. Quando tornò da lui, stringeva la benda tra le mani.
-Voglio
che tutto sia come l’avevi programmato.-
Soffiò
con un sorriso. Draco la guardò piacevolmente sorpreso
– la sua piccola Black
non avrebbe mai smesso di stupirlo; e non sapeva quanto avesse ragione.
Prese
la benda e lei si voltò, mentre lui, ancora una volta,
gliela legava intorno agli
occhi, per poi prenderla per mano e condurla dove voleva.
Ad
Alexis non importava poi molto dove la stesse portando: se lui era al
suo
fianco, anche l’inferno sarebbe andato bene.
-Alohomora.-
Mormorò
Draco e lo scattare di una serratura si diffuse nel silenzio del luogo.
Il
vento freddo aveva smesso di colpirla, quindi immaginò di
trovarsi al chiuso
ora.
-Vieni,
siamo arrivati.-
Il
ragazzo le si mise alle spalle e le pose una mano sulla schiena,
spingendola
all’interno di un luogo piacevolmente caldo. La porta alle
loro spalle si
chiuse con un debole clic, ma questa volta non sobbalzò. Si
limitò a sorridere,
un po’ ansiosa.
Senza
più dire nulla, Draco armeggiò con la benda, fino
a riuscire a toglierla,
lasciandola scivolare lentamente.
-Ora
puoi aprire gli occhi, mia bella Black.-
Le
soffiò in un orecchio e lei sorrise più
apertamente, annuendo. Le palpebre si
sollevarono appena, sbattendosi un paio di volte su quegli smeraldi
sinceri,
prima che lei riuscisse a mettere a fuoco quel che aveva intorno. E,
appena lo
fece, rimase letteralmente senza fiato.
Si
trovavano in una stanza piccola e decisamente accogliente; dalla forma
rettangolare, era completamente ricoperta di legno, sia il pavimento
lucido che
le mura; sulla parete più lontana, c’era un enorme
camino di mattoni, nel quale
scoppiettava vivida una calda fiamma; lì vicino, gettati in
terra, c’erano parecchi
cuscini azzurri. L’ambiente era in penombra, rischiarato dal
fuoco del camino e
dalle molteplici candele che profumavano l’ambiente di rosa;
ma non erano solo
quelle a mandare quel profumo inebriante: sparsi per la stanza, in una
scia che
conduceva al letto matrimoniale, e anche sopra di esso,
c’erano una miriade di
piccoli petali di rosa blu.
Alexis
avanzò di un passo, la bocca spalancata, coperta da una mano
tremante. Gli
occhi di smeraldo scintillavano in un modo incredibile.
-Per
tutti i Troll di montagna…-
Fu
l’unica cosa intelligente che riuscì a dire. Ok,
non proprio intelligente, ma
non poteva chiedere di più al suo cervello, in quel momento.
Draco
la guardò, con un ghignetto divertito, e poi la prese per
mano, facendola
sobbalzare appena: era rimasta così meravigliata da quel
posto, che sentirlo
all’improvviso l’aveva spaventata.
La
condusse sul letto dove, tra i petali del suo fiore preferito, si
sedettero. Il
ragazzo non disse nulla, si limitò a fissarla. Lei ancora si
guardava intorno,
con gli occhi spalancati.
-Tu
sei pazzo.-
Riuscì
a sussurrare dopo una manciata buona di minuti, mentre si voltava,
finalmente,
ad osservarlo. Lui si strinse nelle spalle, con indifferenza, e poi le
sorrise
divertito.
-Sono
fiero di esserlo…-
Sbuffò,
avvicinandosi improvvisamente al suo viso. Sogghignò e le
sfiorò una guancia
con le dita fredde, beandosi del suo calore.
-…di
te.-
Aggiunse
dopo, sfiorandole le labbra con un bacio veloce. Poi si
allontanò di nuovo,
passandosi la punta della lingua sulla bocca. Fissò un punto
lontano, come se,
all’improvviso, fosse in difficoltà. Alexis lo
guardava ancora stupita, con il
cuore che le martellava furioso nel petto.
-Non
sono bravo con le parole, dovresti averlo capito ormai.-
Esordì,
mettendosi le mani sulle ginocchia e sbuffando.
-Blaise
dice che non si puo’ comprare tutto con il denaro: forse ha
ragione. Ma non
conosco altro modo per farlo.-
Sorrise
mesto, a disagio, mentre si passava una mano tra i capelli, che ormai
gli
ricadevano sullo sguardo.
-Questo
è l’unico modo che conosco…per dirti
grazie.-
Alexis
sorrise e si avvicinò a lui, posandogli la testa su di una
spalla e
sfiorandogli il braccio non ferito, con l’indice,
ripercorrendo tutti i muscoli
tesi.
-Tu
non hai bisogno di ringraziarmi. E tutto questo
è…pazzesco e meraviglioso.-
Lo
interruppe, sentendosi goffa all’improvviso. Lui si
voltò ad osservarla,
alzando la mano ed accarezzandole il viso, con la punta delle dita.
-Sì,
invece. Devo dirti grazie per aver portato un po’ di luce
nella mia vita.-
Riuscì
a dirlo in modo sincero e disinvolto, guardandola dritta negli occhi, e
questo
la rese ancora più felice: era quella la parte di Draco che
voleva imparare a
conoscere ed amare; la parte che teneva più nascosta, la
più semplice.
Sorrise,
senza avere parole da dire. Temeva che, con la sua goffagine, avrebbe
solo
rischiato di rovinare l’atmosfera. Così fece la
cosa più naturale che potesse:
si sollevò appena e lo baciò, trasmettendogli in
quel morbido modellarsi di
labbra, tutte le cose che non avrebbe saputo dire a voce.
Passarono
qualche minuto, semplicemente a coccolarsi. Poi, lo sguardo di lei
corse sulla
ferita, ancora sanguinante del braccio. Sbuffò e si
alzò.
-Non
hai voluto andare in infermeria, ma almeno permettimi di curarti come
meglio
posso.-
Insistette,
meritandosi un’occhiataccia. Poi, però, alla fine,
Draco le porse il braccio,
con un gesto brusco e infastidito e lei sorrise, soddisfatta.
Lo
esaminò, un po’ ansiosa, ma non poteva fare molto
con la camicia sopra. Abbassò
lo sguardo, arrossendo leggermente.
-Dovresti
toglierla…-
Mormorò
imbarazzata, portandosi un boccolo, sfuggito
all’acconciatura, dietro
l’orecchio.
Lui
sollevò un sopracciglio e poi ghignò, divertito.
-Toglimela
tu.-
Ordinò
quasi, con tono privo di vera espressività. Alexis
alzò lo sguardo di scatto,
gli occhi sbarrati.
-Come,
scusa?-
Domandò
sorpresa, assumendo un delizioso colorito sulle guance. Lui, per tutta
risposta, si strinse nelle spalle, con un gesto incurante.
-Sei
tu che vuoi curarmi: fai bene il tuo lavoro.-
La
schernì serio, senza guardarla. Alexis ebbe
l’impressione che si stesse
trattenendo dallo sghignazzare divertito.
Bastardo
di un Malfoy!
-E
d’accordo.-
Bofonchiò
nervosa, senza avere il coraggio di guardarlo in viso. Si
concentrò sui bottoni
della camicia che, dopo un profondo respiro incoraggiante,
cominciò a far
passare per le asole. Si sentì incredibilmente goffa: le
mani tremavano appena,
e faticava a far uscire i bottoni; le asole le sembravano troppo
piccole e lei
troppo maldestra. Si vergognava da morire. Alla fine, riuscì
a togliere anche
l’ultimo bottone e aprendo entrambi i lembi, si
ritrovò a fissare il petto
bianco, ampio e muscoloso del giovane Serpeverde: era evidente che si
impegnava
nel Quidditch; i fasci di muscoli e nervi lo confermavano chiaramente.
Passato
il primo nervoso iniziale, gliela sfilò lentamente,
scoprendo prima le spalle
forti e poi, facendo attenzione alla ferita, gliela tolse
definitivamente,
lasciandola ricadere alle sue spalle.
Ok,
era ufficiale: Draco Malfoy a petto nudo era decisamente mozzafiato.
Cercò
di non rimanere troppo a fissarlo, altrimenti sarebbe passata per una
stupida
quindicenne affamata di sesso: cosa che, in nessun modo o circostanza,
era o
sarebbe stata.
-Ecco
fatto.-
Mormorò,
per spezzare quel silenzio carico di tensione. Draco fissava le fiamme
pigre
del caminetto, senza mostrare un reale interesse. Sembrava lontano, in
quel
momento: chissà a che stava pensando.
In
realtà, si stava trattenendo per non saltarle addosso:
sentire quelle piccole
mani inesperte sfilargli la camicia, gli aveva provocato una reazione
intensa
che cercava di mantenere a bada. Non era il momento, decisamente.
Alexis
si frugò nel cinturino della gonna, per estrarre la
bacchetta e, non
trovandola, ricordò che lui gliela aveva sequestrata.
-Draco…-
Mormorò,
cercando di risvegliarlo dal suo stato di apparente assenza, ma lui non
diede
segno di averla sentita. Sospirò, nervosa, e si
avvicinò di più a lui, proprio
quando questo stava voltando la testa nella sua direzione. Si
ritrovarono in
una situazione piuttosto imbarazzante: lui a petto nudo e lei tanto
vicina da
poterlo sfiorare, in ginocchio sul letto, con il vestito corto che
lasciava
scoperta buona parte della coscia. La ragazza deglutì e
quando vide le guance
di lui –incredibile ma vero- tingersi appena, non
riuscì a trattenere una
risatina divertita.
-Ma
allora anche tu sei in grado di arrossire!-
Lo
prese in giro e lui sbarrò gli occhi, voltandosi
immediatamente dall’altra
parte.
-Cazzo
Black: non hai vestiti un tantino più lunghi?-
Si
difese, con tono brusco. Ma Alexis aveva capito di essere riuscita ad
imbarazzarlo e la cosa segnò un punto nel suo piccolo
orgoglio personale.
Ridacchiando
ancora, sottilmente divertita, si avvicinò di nuovo a lui e
il suo viso gli
sfiorò una spalla. Quando il ragazzo si voltò di
nuovo a guardarla, con un
cipiglio nervoso, lei sorrise dolcissima, conservando una nota
dannatamente
sensuale.
Maledetta
Black!
Si
piegò appena, con uno sguardo malandrino – degno
di James Potter – e,
lentamente, lasciò
scorrere le dita sul
ventre scolpito, i cui muscoli si irrigidirono al suo passaggio, prima
di
infilare la mano nel cinturino e prendere la bacchetta, che gli
sfilò con un
gesto fluido. Lui si limitò ad osservarla
dall’alto, sforzandosi di rimanere
fermo e impassibile: quella piccola serpe stava mettendo a dura prova
il suo
auto controllo – che, già di per sé,
non era decisamente forte.
-Che
cosa stai facendo?-
Le
chiese, con tono quasi meccanico, lanciandole
un’occhiataccia. Lei si limitò a
sorridere e a stringersi nelle spalle, per poi allontanarsi, in modo
studiatamente lento.
Quando
aveva imparato ad essere così…intraprendente, non
lo sapeva neanche lei.
Lo
guardò innocente, sventolando appena la bacchetta.
-Mi
serviva questa.-
Se
ne uscì, con tono innocente. In realtà, dentro al
petto, il cuore le stava
gridando dietro un insulto dietro l’altro, perché
non riusciva più a battere ad
un ritmo regolare.
Atteggiamento
da Grifone, cuore
decisamente fifone.
Draco
la osservò impassibile, le sembrava un po’
arrabbiato, così decise di smetterla
con i giochetti e abbassò lo sguardo sul suo grembo.
-E
ora pensiamo alla tua ferita.-
Tentò
di spezzare il silenzio. Puntò la bacchetta sul letto e la
agitò appena.
-Ferula.-
Pronunciò,
e una lunga benda uscì dalla punta del bastoncino.
Ne
strappò una parte e poi, ci puntò la bacchetta
sopra.
-Aguamenti.-
Dell’acqua
bagnò la stoffa.
La
strizzò appena, in terra, macchiando il parquet, ma non se
ne curò. Si avvicinò
al braccio che il Serpeverde le stava porgendo e, delicatamente,
cominciò a ripulire
la ferita, con gesti meticolosi. Lo squarcio era lungo e profondo
qualche
millimetro, ma non sembrava essere troppo grave, per fortuna. Alla
fine, dopo
averlo disinfettato alla meglio, passò a bendarlo con la
fascia.
-Ti
fa male?-
Si
informò, mentre fermava la benda con un nodino piccolo.
Draco si voltò,
finalmente, a guardarla.
-Un
po’, ma è sopportabile.-
Si
limitò a rispondere, scrollando le spalle. Lei lo
osservò dal basso, con
espressione tesa. Poi, gli depositò un bacino
all’altezza della ferita. Il
ragazzo la osservò sorpreso, ma non riuscì ad
impedire ad un piacevole calore,
di scaldargli il petto.
-Così
farà meno male.-
Sussurrò,
sorridendogli imbarazzata. Lui annuì, socchiudendo appena
gli occhi.
Alexis
osservò quel viso perfetto e, preso tutto il coraggio che
aveva in corpo, si
riavvicinò al braccio e gli depositò un altro
bacio. Poi, lentamente, sotto lo
sguardo sorpreso del biondino, cominciò a risalire,
sfiorandogli la spalla
nuda, l’incavo del collo, la mandibola, una guancia e infine
le labbra, che
rapì con un bacio dolce e intenso, che lui non
esitò a ricambiare, infilandogli
una mano nei capelli. Erano in una posizione un po’
imbarazzante, di nuovo: lui
ancora seduto, e lei inginocchiata, con le mani che premevano sulle
spalle
forte; i loro corpi, vicinissimi.
All’improvviso,
Draco scattò e, agile come un felino, ribaltò la
situazione.
Alexis
si ritrovò imprigionata tra il letto e il corpo del giovane
Malfoy, che le
bloccava i polsi sopra la testa e le stringeva le ginocchia attorno
alla vita,
continuando a divorarle le labbra. Si allontanò appena solo
per proferire una
frase.
-Pensavo
che, ormai, avessi imparato a non giocare con me…perdi prima
ancora di iniziare
la danza.-
E
riprese a morderle le labbra, per poi scendere con baci roventi lungo
la
guancia, nell’incavo del collo, sulle spalle lasciate
scoperte dal vestito.
Alexis non riuscì a trattenere un sospiro, mentre lui
ripercorreva la sua scia.
Dio,
se la voleva. Ma non
poteva…insomma: Alexandra aveva quindici anni e, nonostante
lui si fosse dato
da fare già a quell’età, lei le
sembrava troppo piccola e fragile. Non poteva
fare sesso –no, non sesso, amore, si ripetè nella
mente- con lei, purtroppo.
Non era una di quelle sgualdrine che si portava a letto e basta: lei
era
Alexandra Black. La sua Alexandra Black e per lei e la sua candida
purezza,
avrebbe resistito. Non l’avrebbe macchiata.
Risalì
a baciarle il viso ma, quando avrebbe dovuto sfiorarle le labbra, si
limitò a
depositarle un bacino sulla punta del naso.
Brama
0. Amore 1.
Sogghignò
divertito.
-Torna
da me, mia bella Black.-
Alexis
riaprì gli occhi, decisamente stordita, e sorrise oltremodo
imbarazzata. Il
cuore, ormai, l’aveva letteralmente mandata a Notturn Alley.
Draco le sfiorò il
viso con una carezza e poi si rialzò, ricomponendosi e
riinfilandosi la
camicia. Non la guardò ancora, perché
così, sdraiata sul letto, e con
quell’aria dolcemente disorientata, aveva un aspetto
terribilmente invitante.
-Vieni,
andiamo a mangiare: sarai affamata.-
Le
propose, quando fu sicuro di riuscire a controllare le sue reazioni.
Alexis si
era rimessa seduta e stava controllando che il cuore riuscisse ancora a
battere
in modo regolare.
Per
tutte le mutande di Merlino: in quel momento, stretta contro il suo
petto
muscoloso, aveva desiderato che Draco non si fermasse mai. Era
possibile avere
già pensieri del genere, alla sua età?
Scosse
la testa, decidendo di non pensarci e sorrise, annuendo appena. Ora che
ci
faceva caso, un po’ di fame l’aveva davvero.
Draco
si alzò dal letto e le porse una mano, invitandola a sedersi
al piccolo
tavolino tondo, che prima non aveva notato.
E
cenarono, tra una presa in giro, una chiacchierata, dolci scambi di
sguardi e
qualche risata.
Poi,
si buttarono sui cuscinetti accanto al caminetto, dove Draco
stappò una bottiglia
di champagne che aveva l’aria di essere molto costosa. Ne
versò un po’ in due
bicchieri e poi ne porse uno ad Alexis, che sorrise. Il ragazzo
alzò il calice
al cielo.
-A
te, Alexandra Black: per riuscire a portare luce nella mia vita.-
Brindò,
con un sorriso bellissimo. Anche Alexis alzò il calice e lo
fece tintinnare
contro quello del ragazzo.
-A
noi: e che questo sia il primo di tanti bei momenti passati insieme.-
*
x
le_montagnine: E’
un piacere per gli occhi e per il cuore rileggere le vostre recensioni,
ragazze! Bhe, che dire? Molto l’ho già detto nella
prima parte e spero abbiate
apprezzato la dedica!*.* Per quanto riguarda la squadra di recupero,
tenetela
comunque vicina, non si sa mai mi dovessi riperdere *speriamo di no, in
questi
giorni son riuscita a concludere ben due capitoli xD* Spero che anche
il tanto
atteso appuntamento abbia soddisfatto ogni vostra aspettativa e, come
al
solito, voglio sapere che ne pensate x3
Un sondaggio su più boni di HP? *.*
Mha, la mia classifica verte in questo stato al momento *mostra una
piccola
diapositiva proiettata su un muro, in cui Draco, Lucius, Sirius e James
fanno a
botte per ottenere il primo posto* XD Non so chi scegliere tra loro,
forse
Draco supera tutti –cosa che mi ha spinto a scrivere una ff
con lui
protagonista maschile, ma anche gli altri stuzzicano la mia enorme
fantasia
XQ___
Ron all’ultimo posto dite? Mmm, io non
lo trovo così brutto xD Avrei messo Peter Minus…o
Tiger e Goyle xD o Silente
*rotola*
Bhe, che altro dirvi? Come voi mi
rinnovate i complimenti, io vi rinnovo i miei più sinceri
ringraziamenti e vi
dico che, sul serio, vi adoro con tutta me stessa *.*
Se vi va, rinnovo anche l’invito al mio
personal forum (http://adawong.forumfree.it/)
se volete farci un salto, mi piacerebbe conoscervi anche
all’infuori delle
recensioni! Inoltre lì potete trovare di tutto sulla storia
e anche sulle altre
che sto scrivendo ;D
Ora vi lascio, se no viene più lunga la
risposta del capitolo x3
Un bacione enorme! <3
Ci sentiamo presto dunque, un abbraccio
forte forte!
Per quanto riguarda il momento in cui
verrà fuori tutta la verità, ti
basterà continuare a seguirmi, per saperlo, e
spero vivamente che tu lo faccia, continuando a farmi sapere cosa ne
pensi
–sai, sono abbastanza recensioni dipendente, ne ho bisogno
per scrivere
*rotola*
Quindi grazie ancora, davvero, e a
presto! *___*
Bhe, spero allora che anche questo
capitolo ti sia piaciuto!
Fammi sapere come sempre eh: un bacio!
Anch’io voglio il vestito verde di Alex
e soprattutto le sue scarpe *le sto cercando disperatamente x3* E
soprattutto
Blaise: mi va bene anche se non diventa me *rotola*
E tu, sbrigati ad aggiornare, che son
curiosa ù___ù
Un bacione =*
Ok, cerco di stare calma e di
riprendermi *cielo, sono davvero emozionata x3*
Allora, andiamo con ordine, altrimenti
rischio di fare un casino dietro l’altro!XD
Innanzitutto, credo di aver già detto
molto con la dedica che ti ho fatto di questo capitolo –e
spero, con tutta me
stessa, che tu l’abbia apprezzata! Anche se sei nuova della
storia, mi hai
lasciato una delle recensioni più belle che io abbia mai
letto in tutto il
tempo che posto qui su EFP, quindi un mega G R A Z I E è
decisamente d’obbligo!
In ogni caso, ti rinnovo il mio
benvenuto all’interno della mia storia!
Sono davvero contenta che questo
‘ribaltamento’ della storia sia, secondo te, ben
fatto e sono anche
onoratissima che tu abbia letto ogni mia presentazione o risposta!
Tu disegni delle tue storie?*.* Anch’io
faccio qualche disegno, ma alla fine mi sono dedicata alla scrittura
perché la
sento più mia! Se ti va, potresti farmi qualche disegno dei
personaggi di
questo storia, ne sarei non onorata: di più! E, ovviamente,
li posterei qui,
per farli vedere a tutti *___* Se vuoi, davvero, mi renderesti
felicissima!
Per quanto riguarda Draco: mi hai reso
davvero davvero contenta, dicendomi che riesco a muoverlo bene!*_* Ho
sempre
paura di renderlo fuori dai canoni, dandogli un carattere
diverso…invece, se tu
dici che riesco a gestirlo bene, ne sono veramente felice!
Per Alexis: sì, è una piagnucolona x3
Ma in questo capitolo, niente lacrime, hai visto?xD Spero che,
già da qui, stia
uscendo un po’ fuori il suo caratterino, perché
ora basta esser solo sottomessa
da Draco: anche se, secondo me, è una cosa che le piace,
infondo XD
Blaise e Diamond: anch’io mi diverto
moltissimo a muoverli insieme e a far invertire tanto i loro caratteri
a
seconda dei personaggi con cui vengono a contatto;
c’è stato un periodo in cui
pensai di farli fidanzare, ma alla fine ho gettato via
l’idea: sono perfetti
così, impicciare tutto con l’amore, rovinerebbe
ogni cosa! E poi, sì Diamond
con Nott piace anche a me x3 E Blaise non puo’ certo
rinunciare al suo fedele
fan club, giusto? XD
Per quanto riguarda il momento della
verità, per sapere cosa succederà ti basta
continuare a seguirmi: e spero
vivamente che tu lo farai, continuando a lasciarmi tante recensioni
come questa
che, sul serio, mi hanno resa l’autrice più felice
del sito *_*
E poi, hai visto che non ti ho fatto
aspettare tanto? Finalmente hai letto del tanto atteso appuntamento e
spero di
non aver deluso le tue aspettative! Il campo di rose blu non
c’era, ma ci sei
andata vicino, perché i petali erano sparsi ovunque :3
Ora, finalmente, passo a rispondere
alle tue domande –e non preoccuparti, fa sempre piacere
riceverne, significa
che la storia interessa davvero *.*:
- Allora,
Harry e Alexis hanno un anno di differenza, circa: ad essere specifici,
hanno circa 10 mesi di differenza; Harry è nato il 31 Luglio
del 1980, mentre Alexis il 17 Maggio del 1981 –Lily sarebbe
rimasta incinta un mese dopo aver partorito Harry. Quando Lily e James
sono morti, dunque, Harry aveva un anno, ed Alexis aveva circa cinque
mesi –sono morti il 31 Ottobre 1981. Quando io dico
‘gemelli’, probabilmente mi riferisco ai loro
sguardi *non credo di averlo mai usato per altre occasioni*. I loro
occhi, infatti, sono gemelli, essendo entrambi verde smeraldo, come
quelli di Lily! Spero di essermi spiegata bene ^_^
- Voldemort
conosce Alexis, ovviamente: quando ha ucciso Lily e James,
c’era anche lei in casa, ma ovviamente ha cercato di uccidere
prima Harry, perché era quello il suo obiettivo. Ma, come
ben sappiamo, non è riuscito a farlo: quindi non ha avuto
neanche il tempo di toccarla Alexis. Per quanto riguarda il fatto che
cerchi di portarsela dalla sua parte, non è proprio proprio
così, se ti riferisci al sogno che fa Alexis, bhe non posso
rivelarti nulla, ma seguendo i capitoli si arriverà allo
scioglimento di questo enigma, ovviamente! Inoltre, Voldemort ha
cercato di uccidere Harry perché nato il 31 Luglio, seguendo
la profezia. Alexis, essendo nata il 17 Maggio, pur essendo la sorella
del ‘Prescelto’, non c’entra nulla^^
- Come
spiegato nella risposta precedente, Alexis non ha alcun compito, in
realtà. E’ semplicemente la sorellina del bambino
sopravvissuto: non ha poteri speciali, né una missione da
compiere. E’ una normale ragazza che ha avuto la
‘sfortuna’ che il fratello fosse il prescelto. Per
il resto, non deve fare nulla x3 Questa mia scelta è stata
dettata dal fatto che non volevo creare una cosìddetta
‘Mary Sue’, che avesse grandi capacità e
grandi missioni. E’ un personaggio normale, che ho cercato di
rendere quanto più reale possibile ai fini della trama: non
è perfetta ed è piena di difetti
–piange sempre, come hai fatto notare tu; non è
brava a scuola; non riesce a dire la verità neanche alle
persone che ama. E’ dunque una ragazza normale, come anche
Hermione o Ginny!
Spero
di aver risposto a
tutte le tue domande, in modo esaudiente! Se avessi ancora qualche
dubbio, non
esitare a chiedere, sono qui apposta, onorata di risponderti!
Dunque, finalmente ti
lascio con un bacione enorme e, ancora un grazie mega-galattico!*__*
Dunque, goditi la serata
della coppietta!
Un bacione e fammi sapere
che ne pensi, mi raccomando=)
Come sempre, non posso
che rinnovare i miei ringraziamenti! Sono contenta che il capitolo ti
sia
piaciuto –nonostante fosse più leggero, come dici
tu^^- e anche di essere
riuscita a farti ridere con l’idea di Blaise/Alex, era il mio
obiettivo x3
Comunque hai visto che
non ti ho fatto aspettare tanto per il nuovo capitolo? *leva Missy
dalle spine
e la mette su un comodo letto, vicino a Sirius che al momento
è fuori dalla
storia, così lo puo’ consolarex3*
Allora, spero che ti sia
davvero piaciuto questo tanto atteso appuntamento! Ci ho messo tutta me
stessa
*_*
Per quanto riguarda
Sirius: tornerà, te lo prometto; dovrai solo pazientare
ancora un po’, ma
*spoilerando >.<* farà la sua comparsa in
tutto il suo *giovane(?)*
splendore! Ma non ti anticipo niente, altrimenti rovino la sorpresa x3
Quindi, fammi sapere come
sempre che ne pensi e, se ti va, vieni a fare un salto sul mio forum,
mi
farebbe un immenso piacere! (http://adawong.forumfree.it/)
Finalmente il tanto
atteso appuntamento è stato fatto: spero di non aver deluso
le tue aspettative!
Io mi sono divertita davvero a scriverlo e ne sono piuttosto
soddisfatta *_*
Per quanto riguarda il
momento della verità: bhe, dopo tutto il casino che ho
combinato, non si poteva
mica risolvere così facilmente x3 Sono una a cui piace
mettersi in difficoltà
da solaXD
Comunque, arriverà prima
o poi, non disperare! E sì, dovrebbe essere un bel momento
riunione con Silente
davanti. *Forse…Chissà…Non lo so: non
anticipo nulla x3*
Dunque, per saperlo, ti
basta continuare a seguirmi, ovviamente, e farmi sapere che ne
pensi!*____*
Se ti va, passa sul mio
forum, mi renderesti felice (http://adawong.forumfree.it/)
Un bacione enorme <3
GRAZIE!
GRAZIE
DAVVERO!