Siete contente che ho aggiornato subito??? (forse un po’ troppo subito, però mi piace tantissimo questa storia e non potevo non aggiornare subito) Spero proprio di si …. visto che vi è piaciuto il primo capito  ho scritto subito il secondo avendo anche ispirazione …vi ringrazio per aver recensito……XD……allora adesso vi lascio al capitolo …. spero vi piaccia…..

Spiegazioni

Dopo essermi ricordata di come si respira guardai il viso di Esme. È impossibile che mi trovo nella saga. Pensai dopo aver preso un altro respiro. E pensai che Esme era una donna veramente bellissima. Non come l’attrice del film. Ancora più bella. Carlisle invece è un angelo, non ci sono parole per descriverlo. Ma dov’erano gli altri?

Probabilmente erano passati solo pochi secondi o minuti, non ne avevo idea. Un po’ mi ero calmata quindi riuscii a parlare.

< Scusa come hai detto? > chiesi stupidamente perché avevo capito ogni parola che mi aveva detto, ma non volevo accettarla.

< Io mi chiamo Carlisle e lei è mia moglie Esme, i nostri figli sono qui vicino e tra poco arriveranno. Che ne dici se nel frattempo che li aspettiamo ci racconti di te? > mi disse con una voce rassicurante come poco prima.

< Cosa volete sapere? > chiesi un po’ più tranquilla e senza piangere.

< Allora hai detto che ti chiami Vanessa. Quindi Vanessa, posso darti del tu? > mi chiese.

< Certo che puoi > risposi stupita della sua domanda.

< Allora dove vivi? >.

< A Seattle > risposi prontamente.

< Bene. E che ci facevi nel bosco? >

< Non lo so. Ieri sera stavo leggendo nella mia camera e mi sono ritrovata qui >.

< Non sai come ci sei arrivata? >

< No non ne ho la più pallida idea > risposi preoccupata dalla mie stesse parole.

< Vuoi provare a chiamare a casa tua? Magari i tuoi genitori sono preoccupati per te > mi propose Esme.

< No a casa non c’è nessuno, i miei genitori sono fuori per lavoro quindi io abito momentaneamente con mia sorella Hayley che ha ventitre anni che però è fuori per il week-end con gli amici>.

< Quindi non puoi chiamare nessuno? >

< No > risposi un po’ felice del fatto che sarei rimasta con loro almeno qualche giorno.

< Alice > disse Carlisle. Probabilmente Alice mi aveva vista arrivare. Lei attraversando la stanza per arrivare davanti a Carlisle mi guardò torva come se fosse arrabbiata con me.

Sussurrò qualcosa molto piano quindi non capii cosa gli aveva detto e lui mi guardò quasi sorpreso da ciò che aveva detto Alice.

< Quanti anni hai? > mi chiese Esme mentre Alice e Carlisle cominciarono a parlare.

< Sedici, ne compio diciassette a settembre.> nel frattempo era entrato nel salotto un ragazzo alto, magro e biondo. Jasper pensai sicura che fosse lui. Quasi sorrisi ma dalla sua espressione capii che forse era meglio evitare.

< Loro sono i vostri figli? > chiesi sussurrando ad Esme. Sapevo che mi avrebbero sentita comunque gli altri ma erano impegnati a parlare ed ora si era unito a loro anche Jasper che continuava a guardarmi.

< Si ma non sono gli unici. Ce ne sono altri due che sono usciti a fare una passeggiata e altri due che sono in viaggio per la luna di miele > mi disse Esme sorridendomi. Assomigliava molto a mia madre quando sorrideva, aveva capelli color caramello che le incorniciavano il sua viso a cuore.

< Cosa?Si sono già sposati? > chiesi quasi urlando e poi cercai di mordermi la lingua facendomi anche male. Ma perché l’ho detto ad alta voce. Sono una cretina mannaggia a me e alla mia lingua.

 < In che senso? Tu conosci Edward e Bella? > mi chiese Alice sorpresa.

< Si e no > risposi ad Alice che mi guardava confusa.

< Parlami ti prego. Dimmi che cosa intendi? > mi chiese Carlisle supplicante.

< Io conosco voi tutti > dissi e osservando quattro paia di occhi che mi guardavano sorpresi da quello che avevo detto.

< Come fai a conoscerci? > mi chiese Jasper.

< Volete sapere la verità? > chiesi cercando di formulare il discorso che avrei dovuto fare a loro, visto che avrebbero sicuramente detto di si.

< Si certo che vogliamo sapere la verità > rispose Jasper con un espressione arrabbiata.

< Ok vada per la verità. Io so cosa siete però non voglio > feci una pausa pensando che non era l’espressione giusta da usare < mi correggo, non posso dirvi perché lo so. Ed è molto meglio se non lo sappiate, perché non doveva andare così> dissi aspettando che qualcuno disse qualcosa. Dopo cinque minuti circa Carlisle aprì bocca ma dalle sue labbra non uscì alcun suono.

< Tu sai cosa siamo? Allora dicci cosa siamo e vediamo se hai ragione > mi disse Jasper.

< Siete … Vampiri > dissi un po’ intimorita dalle loro facce. < Però so anche che non siete vampiri normali perché non vi nutrite sangue umano ma di quello animale. E non vi dovete preoccupare perché io non parlerò con nessuno di voi > dissi stupita dalla sicurezza con cui parlai.

< Bene la ragazza ha capito tutto. Ora se non ti dispiace vorremmo andare a parlare un attimo in privato > mi disse Carlisle prendendo delicatamente per il braccio Alice e Jasper, e facendo un segno a Esme.

Io aspettai sul divano che tornassero, e nel frattempo guardai il salotto che aveva una parete a vetri che si affacciava sul vialetto di casa Cullen. Fuori non si capiva di preciso che ore erano per via delle nuvole che ricoprivano interamente il cielo, ma avevo fame quindi forse era l’ora di pranzo. Chissà se avevano del cibo normale. Avevo un po’ paura di trovarmi con quattro vampiri ed avevo anche paura di incontrare Rosalie, chissà come è bella. Un rumore mi fece voltare e vidi Jasper appoggiato alla porta che mi guardava.

< Perché hai paura? Come hai detto tu noi non ci nutriamo di sangue umano, non che ora io abbia poche difficoltà a starti lontano perché hai un odore molto buono, però non devi avere paura > mi disse Jasper.

< Ho solo paura di incontrare Rosalie, penso che la mia autostima andrà a finire sotto lo zero > dissi e lui fece una risatina.

< Dovevo aspettarmi che conoscevi anche lei >.

< Si e so anche di Emmet e del tuo potere, di quello di Alice e quello di Edward > dissi, pensando che stavo parlando troppo. < Alice non mi ha vista arrivare? > chiesi stupita dal fatto che sembrava che non mi aveva vista.

< No non ti ho vista > mi disse Alice che era entrata nella stanza con velocità soprannaturale. < Sei per caso una specie di licantropo che invece di puzzare profuma? > mi chiese.

< Ehm … no sono un’umana … > tra me pensai sfortunatamente. Se ero un vampiro sarei stata bellissima come tutti loro.

< Allora non riesco a capire. Ora riesco a vederti ma fino a che Carlisle non ti ha trovata non ho visto assolutamente niente > disse tristemente.

< Che giorno è? > chiesi per cercare di rendermi conto all’incirca da quanto tempo Edward e Bella erano sull’Isola Esme.

< Il 15 agosto > mi rispose Alice.

< Ok. Allora Edward e Bella sono partiti l’altro ieri quindi sono già arrivati all’Isola Esme > dissi cercando di fare un conto mentale di quanto tempo ci sarebbe rimasto prima che sarebbero tornati in tre invece che due. Intanto che pensavo non mi ero accorta che tutti mi stavano fissando.

< Come vi ho già detto non posso dirvi niente, forse ve lo dirò tra qualche giorno, non ho ancora deciso > così dicendo guardai Alice sorridendo.

< Wow sai proprio tutto di noi. Sai persino questo. Non riesco a vedere qual è il segreto che ci nascondi ma prima o poi lo vedrò > mi disse sorridendo e io ricambiai il sorriso. < Allora ti va di farti una doccia e di cambiarti? Ho qualche vestito di Bella che dovrebbe starti bene >.

< Certo, non sai che bello conoscerti Alice > le dissi sorridendo ancora di più.

Allora vi è piaciuto il secondo capitolo??? Scusate se è scritto un po’ male… ditemi se vi è piaciuto…..baci marrrettina…