Apro gli occhi e inizia una nuova giornata.
Con l’amaro in bocca, ma ci sono abituata.
La mia stanza piena di gioielli e sfarzosi vestiti.
Non sgorgo nulla che mi appartiene, non è quello il mio mondo.
Alzo gli occhi e lo specchio riflette la mia immagine.
Mi sento stretta, costretta, limitata dal mio corpo.
Vorrei strapparmelo di dosso. Crearmelo uno nuovo, essere me stessa finalmente, ma non posso.
Odio, odio, odio essere ciò che sono.
È lo specchio, mi rimanda ciò che non voglio vedere.
Lo distruggo, lo rompo, lo spezzo. BASTA! Non voglio vedere quella schifosissima immagine.
Non sono un uomo.
Non vedi ora, maledetto specchio?
Ho un bel vestito elegante, i capelli raccolti in un’elegante chignon, il rossetto rosso sulle labbra.
Sono una donna.
Tu non sei nessuno per dirmi il contrario
Io sono Greil Sutcliffe.
Io sono io.
Questo è quel che conta.
Voi altri, siete nessuno.
Il grande specchio della stanza è oramai spezzato.
La verità non giunge a galla.
Di rosso si tinge l’animo…
Di rosso si ricopre il pavimento man mano che le gocce si espandono da quel corpo senza vita di chi ha osato dire la verità alla Grande Uguagliatrice.