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Autore: DeaEris    25/07/2010    2 recensioni
Un temporale apre il cuore, ma cosa succede se quel cuore appartiene ad
un bambino di cinque anni? Leggete e capirete!
Capitolo due: Il sereno non può durare per sempre, niente
è immutabile nel tempo. A volte basta un niente per
sconvolgere un equilibrio, altrimenti destinato a rimanere in Eterno.
Capitolo Tre: Una sera, dopo il coprifuoco, un bambino cerca il suo
dolce amico in ogni angolo. Lo trova piangente e decide di sacrificarsi
per lui. Può un bambino sacrificarsi per un angelo?
Capitolo Quattro: In Spiaggia tutto può succedere. La
fiducia di un bambino dipende da poco, a volte un gesto è
sufficiente a farlo sentire a casa.
Capitolo Cinque: un bambino malato in un giardino pieno di rose,
portato fin lì dal suo amico. Cosa mai sognano i bambini in
un giardino di rose.
Capitolo Sei: Uno scherzo crudele farà piangere una bimba,
ma cosa succede se è pronto di già un eroe per
proteggerla?
Capitolo Sette: Una promessa è una promessa. I bambini sanno
bene che le promesse vanno mantenute, specie se fatte con il cuore.
Capitolo Otto: Due bambini così simili e così diversi si ritrovano dopo anni, scoprendo una parentela. Troppo chiusi per parlarsi direttamente.
Capitolo Nove: Dolce è la Neve, specie se ha il viso di dolce fanciulla fragile ed indifesa, eppure così tanto dipende dal suo volere. Solo uno ha vicino, pronto a proteggerla in una tenera storia d'amore.
Capitolo Dieci: Fidarsi è la cosa giusta da fare, ma a volte dietro ad una proposta gentile si nasconde un intento non troppo sincero. Due bambini soli, simili, ma diversi fanno le spese con il bisogno di sentire vicinanza e di fidarsi l'uno dell'altro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve, miei affezionati lettori.
Ho deciso di scrivere su questa coppia, perchè è da giorni che ho l'ispirazione. Era una delle principali, che ho deciso ed era una delle prime che ho delineato.
La storia è interamente dedicata ad Aoede, la mia dolce Marty!
Spero vi piaccia!

Era una bella giornata calda, ma comunque piacevole.
Era maggio e tirava un piacevole venticello che rinfrescava le arene, ove si allenava i piccoli bambini.
I piccoli allievi stavano tutti attorno ai maestri, sotto al cielo di Athene per allenarsi.
I bambini stavano ammirando dei nuovi colpi, che i maestri avevano deciso di insegnare ed ora stavano osservando la pratica.
Ogni Silver Saint aveva gli occhi di diversi bimbi puntati contro, attenti e perfettamente silenziosi.
Mu osservava in silenzio ciò che mostravano i maestri, così anche Shaka.
Aldebaran muoveva la mano a ritmo, serrandola, quasi come se avesse bisogno di muoversi almeno in piccola parte.
Saga e Kanon erano già grandi, quindi stavano aiutando i Silver a seguire i bambini più piccoli, così anche Aiolos vicino a loro, una triade perfetta.
Aiolia era accanto al fratello e gettava uno sguardo al maggiore e poi al maestro, come per catturare lo sguardo del giovane.
Milo era vicino a Camus e continuava a muoversi, cingendo la mano del piccolo bambino dai capelli cremisi e quasi tirandola verso di sè, anche lui come Aldebaran sembrava incapace di stare fermo.
Shura era grandicello e si era messo vicino a Saga, ma di quando in quando si guardava attorno incuriosito.
Il motivo della perplessità dello spagnolo era la scomparsa dei suoi due amici, sapeva dove fosse Aphrodite, ma Death sembrava proprio scomparso e non ne capiva la ragione.
Aphrodite quella mattina si era svegliato con un'incredibile mal di testa, dolori alle ossa, un raffreddore pauroso ed un mal di gola disturbante.
L'ancella gli aveva misurato la temperatura ed aveva scoperto che il bimbo aveva la febbre piuttosto alta, quindi il piccolo svedese aveva ottenuto il permesso di non allenarsi e di rimanere a letto.
Ciò non spiegava dove fosse Death Mask, che da tre ore era scomparso nel nulla e non si riusciva a trovare.
Death Mask in realtà camminava verso il Dormitorio per andare da Aphrodite.
Il suo amico gli mancava.
Entrò nella stanza e lo trovò nascosto sotto le coperte.
*Aph...tutto ok?*
Domandò con voce tranquilla, strascicata.
Era per tutti un tenero bastardello, il cui unico scopo era fare danni, prendere in giro e fare male a quelli più piccoli di lui e quindi secondo lui più deboli e con meno diritti, ma Aphrodite era speciale, era un punto fermo per lui.
Uno sternuto fu l'eloquente risposta, prima che una manina candida uscisse da sotto le coperte e sciogliesse il nodo di lenzuolo e lana, che si era creato.
*Death...*
Sussurrò una voce roca.
Aphrodite era più pallido del solito, le gote erano arrossate e gli occhioni azzurri liquidi per la febbre.
Appena finì di parlare, portò una mano alla gola e la strinse, quasi come se gli facesse troppo male.
Death Mask si avvicinò, ma dovette fermarsi.
*No! Va via...sono malato...sono brutto e te l'attacco, poi stai male anche tu.*
Disse il biondino, sforzando la voce per cacciare fuori quell'urletto e scoppiando in un colpo di tosse convulsa, che fece precipitare il bimbo al suo capezzale.
*Figurati se mi importa! Sei proprio scemo. Ti assicuro che non sei più brutto del solito.*
Disse ironico, guardando il ragazzino e mostrandogli un ghignetto.
Aphrodite lo fulminò con lo sguardo, ma un giramento di testa gli tolse le energie e lo costrinse a distendersi.
*Cosa fai qui? Non ci sono gli addestramenti?*
Domandò il bimbetto dalla sua nuova posizione, avvertendo la mano fresca dell'amichetto sulla fronte rovente.
*Vero...ma mi annoiavo, quindi sono venuto qui. Non mi importa niente di stare in compagnia di quegli stupidi bambini.*
Disse con un ghignetto felice, fissando il bimbo e sedendosi sul letto, in modo tale che potesse stare vicino a lui e continuare a tenere la sua mano sulla fronte bollente del bambino.
Aphrodite, per tutta risposta, sorrise nel guardare il bimbo dagli occhi rossi ed i capelli d'argento.
*Death...tu sei un bambino!*
Esclamò divertito.
Death Mask si volse verso di lui, squadrandolo con i suoi potenti occhi rossi, per poi ghignare ed avvicinarsi con il viso al bimbetto biondo dagli occhi azzurri.
*Non è vero! Io sono un bambino adulto, chiunque è qui è perchè è un bambino adulto.*
Disse con lo sguardo perso sul viso innocente del suo amico.
Aphrodite sorrise e gli prese la mano in un movimento affaticato per poi sternutire e soffiarsi il nasino con un fazzoletto.
Death Mask gli carezzò i morbidi riccioli biondi, che gli incorniciavano il viso stanco per la febbre alta.
Ad un certo punto, Death Mask sorrise e guardò verso il suo amico: era un vero sorriso il suo, non un ghigno strafottente, che di solito mostrava ad una qualunque persona, ma un sorriso dolce e da bambino.
Balzò giù dal letto e guardò verso l'altro bimbo, che lo fissava incuriosito.
*Andiamo! Ti porto in un bel posto!*
Disse con un lampo di gioia negli occhi rossi.
Aphrodite scosse la testa.
*Death...non mi sento bene.*
Gli rammentò con la vocina delicata, resa irriconoscibile dal mal di gola e dal raffreddore.
Death Mask si avvicinò al letto e si mise di spalle, guardando l'amico dall'alto della spalla sinistra, replicò.
*Lo so, stupido. Ti porto io.*
Disse tranquillo, mostrando un sorriso sghembo.
Si girò e lo avvolse in un lenzuolo, coprendogli il capo e poi gli indicò le spalle.
Aphrodite sorrise.
Si stava proprio annoiando, tutti i suoi amici lo avevano lasciato solo ed erano andati ad allenarsi, lui non sapeva cosa fare e come passare il tempo, stava troppo male e non aveva nessuno con cui parlare e poi non poteva neanche guardarsi allo specchio, perchè era troppo brutto con il nasino rosso per la febbre.
Si lasciò avvolgere e poi si mise seduto sul letto, permettendo a Death Mask di prenderlo in spalle e portarlo via.
Death Mask era il suo amico più caro, era colui con cui passava più tempo, anche se era troppo orgoglioso per ammetterlo, gli piaceva anche il suo modo di fare e di pensare, anche se era un pochino volgare almeno nei modi, un po' rozzo, ecco, però era un suo buon amico e poi gli piaceva la contrapposizione cromatica di rosso ed argento.
La manina piccola e curata si depositò con delicatezza sulla spalla di Death Mask, ammirandola.
Death Mask era molto più grosso di lui ed era anche più grande, lui aveva un anno di meno ed un pochino lo invidiava, però gli piaceva che stessero insieme, perchè sapeva che Death Mask odiava chiunque fosse più piccolo, ma nutriva rispetto per lui.
Si strinse a lui con un braccio in modo tale da avvertire il calore di quel corpo, che rispetto al suo era fresco.
Gli voleva bene e sapeva che anche Death, anche se non l'avrebbe mai ammesso, gliene voleva molto.
Death Mask camminò e camminò fino a portarlo al posto preferito da Aphrodite: un giardino nascosto, pieno di rose profumate e bellissime.
Aphrodite sorrise, quello era il posto che aveva scoperto appena giunto al Grande Tempio e da quando l'aveva scoperto ci andava sempre per pranzare, solitamente anche Death Mask si univa a lui e così anche Shura, anche se entrambi lo facevano per stare con lui, specie Death Mask che odiava l'odore di quei "fiorellini puzzolenti".
Una volta giunto lì, Death Mask lo depositò delicatamente a terra: non lo lasciò cadere, ma accompagnò il movimento con il busto, per evitare che l'amico ammalato si facesse male.
*Ti senti meglio?*
Domandò con fierezza per essere riuscito a portarlo fin lì.
Aphrodite chiuse un istante gli occhi, avvertendo quel profumo dolcissimo dei fiori.
Li riaprì, guardandosi attorno e tossendo ferocemente.
*Sì...questo profumo è dolcissimo...grazie Angelo.*
Disse con una dolcezza infinita, che solo Death Mask aveva mai sentito.
Aphrodite aveva usato il suo nome originale, quel nome che tanto lo faceva vergognare e che non gli piaceva, eppure ad Aphrodite quel nome piaceva abbastanza.
Death Mask si imbronciò un momento perchè Aphrodite aveva osato usare il suo nome, ma nel sentire la voce angelica e il viso rilassato del suo amico, sorrise.
Non amava far del bene, ma ad Aphrodite gli piaceva farlo.
Si mise accanto a lui e cinse le spalle del ragazzino con un braccio, facendogli appoggiare la spalla sulla sua testa.
Aphrodite si appoggiò con naturalezza, come se quello fosse una normalità per lui, avvertendo l'odore del suo amico.
Death Mask si stupiva sempre dell'odore del bimbetto biondo, che ogni volta emanava un dolcissimo odore di rosa e beandosene.
L'odore delle rose gli faceva schifo, ma l'odore del piccolo svedese gli piaceva.
Lo cullò tra le sue braccia e lo strinse a sè, guardandolo di quando in quando.
Doveva ammettere che il bimbetto aveva proprio uno sguardo incredibilmente bello, dolce ed angelico, esattamente come tutto il suo aspetto, eppure era il bambino che più gli somigliava.
Era quello che rifiutava il contatto con tutti perchè si riteneva superiore ed evitava i bambini, visto che lui era tra i più grandi ed i più piccoli erano troppo stupidi per lui.
Era colui che si riteneva più perfetto, che rifiutava di parlare se non con coloro che eran degni di stima, almeno secondo lui.
Era colui che pensava sempre che la forza fosse importante, mentre guardava irriverente i bambini più piccoli, mentre compiva i suoi piccoli sopprusi insieme a lui e ne compivano veramente tanti.
Angelo ormai non sapeva più vedersi senza quel suo piccolo amico, ma non glielo avrebbe mai detto primo perchè sapeva che Aph poteva sfotterlo da qui alla fine dei suoi giorni, poi perchè sarebbe stato umiliante.
*Mi piacerebbe stare così sempre...non pensi che sarebbe bello? Qui, insieme...io e te, da soli, senza dolore, senza guerra, senza litigi, soli ed in pace. Senza mai invecchiare. Sai è una delle mie preghiere più sentite.*
Disse ad un tratto il bimbo biondo, voltando il viso verso il ragazzino dai capelli grigi.
Angelo nel sentirlo parlare si era messo a guardarlo e riflettè un momento, per poi dire.
*Scherzi? Non sei mica una piuma...mi stai decisamente pesando sulla spalla.*
Disse con un ghigno, per poi scoppiare a ridere.
Aphrodite si girò e cercò di tirargli un pugno, ma lo sforzo lo fece cascare in avanti: era ancora debole.
Angelo lo afferrò al volo e lo strinse a sè con delizatezza, ma anche con forza.
*Scherzavo..non ti sforzare.*
Disse, per poi allontanare un ciuffo ribelle dalla fronte sudata dello svedese e guardandolo negli occhi brillanti di febbre.
Lo tenne stretto in un abbraccio dolcemente, cullandolo ed avvertendo il suo respiro affannato per colpa della febbre molto alta.
Era quasi ora di andare, anche perchè aveva avvertito alcuni soldati passare di lì e cercare sia lui sia Aphrodite, quindi aveva ben compreso che lo stavano cercando e che probabilmente lo avrebbero punito insieme ad Aphrodite, anche se sperava di no.
Si alzò e prese in spalla il piccolo svedese.
*Mi sarebbe piaciuto.*
Disse solamente con un piccolo sorriso, per poi metterlo giù di botto e voltarsi di scatto.
Le labbra di Angelo si posarono su quelle di Aphrodite in un bacio delicato e a stampo, dato che in fondo avevano solo sei anni.
Aphrodite rise e fu risollevato in spalla, addormentandosi su quelle spalle.

Aphrodite era cresciuto: i lunghi boccoli biondi oramai arrivavano al sedere, gli occhi azzurri eran sempre illuminati da una luce di malizia crudele, le belle labbra rosa eran rese invitanti da uno strato di burro di cacao, il corpo era longilineo, perfetto, eppure virile, anche se con muscoli poco accennati.
Lo stile di Aphrodite era basato unicamente sull'ambiguità: ambiguità nel combattimento, ambiguità nell'aspetto.
Camminava con passo elastico ed elegante, dando una parvenza di divino al corpo umano, tenendo una rosa cremisi tra i capelli biondissimi e curatissimi.
Si guardò intorno con un morbido sorriso in quel giardino, dove c'erano tante rose, che quasi ora tendevano a voler toccare il suo corpo splendido.
Quel posto era speciale per lui: era l'unico posto in cui Death Mask gli avesse mai detto qualcosa di dolce.
Ora era cresciuto, aveva ben sedici anni sulle spalle sottili e Death Mask l'aveva preso in modo frettoloso quando ne aveva solamente quattordici, dopo quattro anni che eran tornati dal periodo d'addestramento.
La tunica greca candida come la neve lo rendeva simile ad un angelo nell'aspetto e fluttuava dolcemente sospinta dalla delicata brezza.
Lui era così: un angelo nell'aspetto, un demone nel cuore.
All'improvviso una voce ruppe il silenzio e la pace di quel luogo, una voce che Aphrodite conosceva benissimo.
*Aph! Ti avevo confuso per una donna.*
Disse, scoppiando poi in un'allegra risata per la sua squallida battuta.
Aphrodite si girò e si trovò vicinissimo il viso di Death Mask.
L'espressione di Aphrodite era l'emblema della noia, come se da quel soggetto si aspettasse una battuta del genere.
Death Mask ghignò nel vedere quell'espressione e sospinse il corpo dell'amico contro un albero.
Catturò le sue labbra tra le sue, ma Aphrodite lo spinse via.
Death Mask si avvicinò a lui, curioso di sapere cosa prendesse al ragazzo, solitamente avrebbe ucciso per tanta audacia, ma Aph era Aph.
*Qual'è il problema ora?*
Domandò irritato per quella rinuncia al suo assalto.
Aphrodite sospirò, fissandolo, poi disse.
*Non ci arrivi da solo? Sei proprio un cretino.*
Death Mask lo guardò e si guardò attorno, poi si avvicinò di nuovo ed avvolse una ciocca di Aphrodite attorno al proprio dito.
*Certo che ci arrivo, mia principessa.*
Disse con dolcezza, nonostante la presa in giro.
Lo strinse in un abbraccio feroce, possessivo ed Aphrodite si lasciò quasi spezzare da quell'abbraccio potente, sentendosi completo, ma non potendo dirglielo.
Sarebbe stato tremendo dirlo per davvero: aveva un orgoglio molto forte e tra loro non si usavano certe paroline smielate, che aveva sentito dire a Milo per Camus.
Si staccarono dopo diversi minuti e Death Mask disse.
*Andiamo! Shura ci aspetta alla Decima.*
Aphrodite si avviò, com'era ormai abituato, ma Death Mask lo afferrò per una spalla e lo costrinse a girarsi verso di sè.
Posò le sue labbra su quelle del giovane, infiltrando la lingua tra quelle labbra ed iniziando una danza con quella del ragazzo.
*Mi piacerebbe stare così sempre. Noi due soli, ma la guerra ci attenderà prima o poi. Presto ci sarà la pace, vivremo soli ed in pace. Senza mai invecchiare, così non ti dovrò sentire per le rughe.*
Disse nel suo orecchio in un basso sospiro.
Aphrodite si allontanò, sgranando lo sguardo, poi sorrise e si avvicinò all'orecchio dell'uomo.
*Mi piacerebbe.*
Disse solamente con un morbido sorriso.
Riprese a camminare, quando avvertì la mano di Death Mask unirsi con la sua.
*Non dobbiamo attendere. Cogli l'attimo disse un pirla di cui non ricordo il nome.*
Sogghignò, volgendo il viso verso Aphrodite.
Aphrodite rispose a quel ghigno con un sorriso dolce dei suoi, che nascondevano dietro alla dolcezza il suo pessimo carattere e strinse quella mano.

Note dell'Autrice:
Eccoci qua con un nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto. Personalmente mi piace molto come coppia, ma non credo di essere molto brava a trattarli, quindi ditemi voi. Secondo me si somigliano più di quanto non sembri, ma detto questo che è palese. Il motivo per cui ho scelto la febbre è presto detto: sono bambini, non è concepibile che non stiano mai male! Non ho molto altro da dire! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Le coppie che rimangono sono: Syd-Bud, Alberich-Fenrir.
Se volete posso anche fare qualcosa di etero, ovvero:
Ikki-Esmeralda, Shiryu-ShunRei, Siegfried-Hilda, Hagen-Freya.
Risposte alle recensioni.
KanondiGemini96:
Ciao cara! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Comunque sclera pure XDXD! Shaka...beh Shaka è asociale, ma soprattutto timido e totalmente incapace di trattare con il genere umano, ma questo non è sinonimo di essere un Seme, non so tu come lo vedi un Seme, ma per me significa qualcuno che ha rispetto all'Uke: esperienza, capacità di relazionarsi, in grado di far sentire a proprio agio il proprio Uke, in grado di distrarlo per "attività" più producenti, poi sinceramente dev'essere virile e va bene che nemmeno Mu è il campione di virilità, ma Shaka sembra una Barbie?! Inoltre, che figura ci fa Mu a fare l'uke con uno che pesa 9 chili in meno di lui?! Insomma, si capisce ampiamente il motivo per cui io lo vedo molto uke Shaka!
Per quanto riguarda Shiryu...ma io ho perso le speranze di vederlo fare qualcosa di intelligente. Se batte qualcuno, lo fa per puro culo, ancora peggio di Seiya. Sinceramente, la cosa della vista mi ha lasciato molto perplessa...e poi solo un cretino a quest'ora non ci avrebbe provato in maniera seria con ShunRei...-.-! A dire il vero, per dirla tutta, se dovessi trovarmi in pericolo e l'unico su cui dovrei contare fosse Shiryu....penso che mi salverei da sola, che faccio prima e sicuramente evito di: dissanguarmi, accecarmi o cose affini.
Grazie ad Aoede e Jeje_12 per avermi messa tra i preferiti e a fenicex8 e KanondiGemini96 per avermi messa tra le seguite!!!
Al prossimo Aggiornamento!
  
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