Do you want marry me?
Non credevo che anche solo l’idea
di sposarmi mi avrebbe privato della
capacità di parlare. Sul serio.
Me ne stavo lì, davanti a l’unico uomo
che avessi mai amato e cercavo qualcosa da dire, ma tutte le opzioni possibili mi
sembravano o troppo stupide o troppo insignificanti.
Lui era in piedi davanti a me, con gli
occhi offuscati da piccole lacrime che il suo orgoglio non aveva mai permesso
di far cadere, i capelli spettinati che sembravano più in ordine del solito e
la sua mano destra, che tanto amavo prendere tra le mie, aperta e rivolta verso
di me.
Nel suo palmo, c’era una scatolina
rivestita in tessuto blu pervinca, come il colore del vestito che indossavo
quel giorno, e dentro stava un piccolo gioiello che brillava leggermente alla
luce delle candele che avvolgevano la stanza e ci scaldavano con la loro
fiamma.
L’anello era sottile, perfetto per il
mio dito indice, placcato in oro, ma con un cuore di argento. Sopra si trovava
un piccolo diamante incastonato nell’anello che rifletteva dei colori accesi
lungo la scatolina che lui mi tendeva.
Quando alzai lo sguardo verso di lui,
con un misto di stupore, meraviglia e gioia infinita, avevo l’immagine del
gioiello stampata nella mente. Perché?
Semplice. Perché ogni volta che
trascinavo il mio lui in giro per negozi, mi fermavo sempre davanti alla
gioielleria londinese “Gold treasure” a fissare quel gioiello, ai miei occhi
perfetto, mentre lui sbuffava, ma anche lui guardava di sottecchi quel piccolo
tesoro.
E ora, quell’anello era davanti a me, e
lui, lui me l’aveva regalato, ad un mese dall’ultima visita alla gioielleria.
Lo guardai nuovamente e sembrò che la
gioia brillasse ancora di più. O forse era l’effetto dei miei occhi pieni di
lacrime?
Feci la cosa più sensata di tutte,
nonostante avevo ancora i miei dubbi: mi mossi velocemente verso di lui e gli
lanciai le braccia al collo, scoppiando a piangere di felicità e ripetergli
quanto lo amavo.
Lui ricambiò la stretta, ma sapevo che
c’era ancora qualcosa che lui doveva fare, lo sentivo. Sentivo la sua emozione,
il suo cuore battere e le sue labbra fremere, perché era quello che sentivo
anche io.
Restammo un attimo immobili, l’una tra
le braccia dell’altro, le mie mani intrecciate dietro il suo collo, le sue
lungo la mia schiena e mi accarezzavano, provocandomi lunghi brividi di piacere
che mi scaldavano il cuore.
Si allontanò da me, guardandomi negli
occhi, che erano ancora rossi e sorrise vedendo la mia gioia e il mio sorriso
che credo sarà intramontabile, finchè lui sarà al mio fianco.
Si schiarì la voce e arrossì
imbarazzato, prendendomi le mani e legandole alle sue. Sorrisi nuovamente.
L’ultima volta che lo avevo visto
imbarazzato era quando, durante il ballo a Durmstrang, si era avvicinato a me,
con un mazzo di peonie, che io adoro, e mi aveva chiesto di essere la sua dama.
Potete immaginare la mia risposta!
Ci eravamo da poco messi insieme e ci
sembrava ancora strano camminare mano nella mano e baciarci davanti ai nostri
compagni.
Anche io mi vergognavo terribilmente.
Vedere Ron sorridere e prenderci in giro con la sua solita aria da buffone, era
insopportabile!
La nostra prima volta...non era per
niente imbarazzato, era sicuro, deciso e fu la cosa più importante che mi aiuto
a lasciarmi andare, secondo solo al mio amore per lui.
Eravamo a casa mia, i miei genitori
erano via e lui si era presentato bagnato fradicio alla porta dell’entrata. Lo
avevo fatto entrare e lo avevo obbligato a cambiarsi usando gli abiti di mio
padre. Che buffo che era!
La camicia bianca e impeccabile e i
pantaloni verde militare, gli davano un’aria piuttosto ambigua, un misto tra
precisione e sfasamento.
Ci eravamo stesi sul mio divano in
tessuto rosso, come quello della Sala comune di Grifondoro, dove tante volte
avevamo litigato e ci eravamo riappacificati.
Lui era piuttosto rigido, mentre mi
circondava i fianchi con il suo braccio ancora piuttosto umido, ma non ci feci
caso. Forse era per il freddo...
Ma dopo una mezz’oretta, si era seduto
sul divano e aveva preso a baciarmi ed è inutile dire che risposi subito a quel
bacio pieno di passione.
Tutto quello fu migliore di tutte le
altre effusioni che ci siamo scambiati.
Fu dolce, delicato ed estremamente
romantico mentre entrava in me e mi provocava un dolore che fu affievolito dai
suoi baci e dalle sue carezze.
Mi sussurrava parole che mi
tranquillizzavano e non passava minuto in cui non mi dicesse o mi dimostrasse
il suo amore verso di me.
Fu uno dei giorni più belli della mia
vita e penso che sia anche il suo.
- Herm...-
mi riscossi dai miei pensieri e lo
guardai, mentre pronunciava quelle parole, che mai scorderò e tanto amerò
finché qualcuno deciderà di privarmi della vita.
-...mi vuoi sposare?-
Non posso spiegare la mia felicità,
perché ancora non sono state create parole che potrebbero rendere giustizia per
ciò che provavo in quel momento.
Lo abbracciai di nuovo, baciandolo su
tutto il viso, coprendogli il volto di lucidalabbra alla ciliegia, quello che
lui preferiva. Sembrava che l’unica cosa che sapessi dire fosse:- sì, sì, sì,
sì!!!-
Non posso crederci ancora e sarebbe
inutile dire...CHE SONO FELICE!!! Ti amo Harry.
Hermione aveva detto di sì!!!
Non sapete quanto ho sudato e mi sono maledetto per
aver sprecato così tanto tempo per la lotta contro Voldemort e per i miei
ripensamenti nascondendo e oscurando i miei sentimenti verso di lei!
Sapevo che, attraverso quell’anello, sarei riuscito a
trovare il coraggio per chiedergli di essere mia moglie...e lei ha accettato!
Quando mi abbracciò e mi baciò ovunque, con la sua fragranza
alla ciliegia sulle labbra che adoro mordicchiare, dicendomi solo di sì!
Quanto l’amo...e non riesco a pensare che molte volte
avrei potuto perderla...avrei potuto perdere l’unica ragione che mi fa andare
avanti, la mia dolce e piccola Hermione....
Voglio stare al suo fianco per sempre, voglio sentire
il suo profumo delicato quando mi sveglierò nel nostro letto, voglio vederla
mentre si affaccenda in cucina per creare qualcosa di speciale, per noi, voglio
sentire un bambino dentro di lei, voglio poterlo abbracciare e vivere e
assecondarlo giorno per giorno...
Voglio poter toccare le sue mani, anche quando saranno
rugose per la vecchiaia, continuerò ad amarla...
Perché non è solo la bellezza che mi ha fatto
innamorare di lei. E’ tutto il suo essere, tutto ciò che è.
I minimi particolari, le ciocche ribelli che le cadono
perennemente davanti al viso, il naso all’insù e sempre immerso nella lettura
di un libro infinito, gli occhi grandi e scuri che scintillano ogni volta che
c’è qualcosa di cui è innamorata, quando mi guarda, le mani affusolate e i
denti piccoli e bianchi...amo tutto di lei.
Il suo carattere a volte un po’ imbronciato, ma pieno
di vita di sorrisi, felicità e coraggio...
Quando poi stringe le labbra, con quel visetto da
volpe, astuta e elegante...mi fa impazzire!
Tutto il tempo passato con lei non faceva altro che
accrescere il mio amore per lei, seppur inconsciamente.
Poi, nel sesto anno, il mio cuore è esploso. Una bomba
di sentimenti e emozioni mi ha travolto e con fatica sono riuscito a domare
tutto ciò che provavo.
Ma poi non riuscii più a sopportare il desiderio di
averla vicina, non più come amica, ma come compagna per la vita. E mi
dichiarai.
Nei suoi occhi vidi gioia, felicità, paura, amore…
E da quel giorno siamo una coppia. Una coppia con
tutti i consueti tormenti del fidanzamento, con la stampa ficcanaso, le
litigate…ma anche le riappacificazioni, i baci, le carezze, le chiacchierate
spensierate in riva al lago…
Insomma, credendo, da ragazzino, che il mio amore
sarebbe rimasto sempre così forte, non avrei mai pensato che, crescendo,
sarebbe diventato ancora più potente!
Ora eccomi qua, davanti a lei, le mani sudate, la gola
secca e il cuore che faceva capitomboli e batteva all’impazzata, come se
volesse scappare dal mio petto.
Lei, bellissima.
Il maglione a collo alto, la gonna nera impeccabile, i capelli ordinati
in splendidi boccoli e le piccole mani
strette dietro la schiena.
Gli occhi scuri, brillanti e intelligenti come lei. E’
proprio vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Ma sono comunque stupito che lei non si sia accorta,
attraverso i miei occhi, quanto la amavo e quanto avevo bisogno di lei.
Che sciocco che sono! Ma in fin dei conti, non posso assolutamente
lamentarmi. Lei, è qui, con me e per me, e da come si muove allegra, penso
proprio che sarà così per sempre.
La mia vera magia, il mio vero miracolo, la mia vera
arma, è l’amore. L’amore che provo per lei. Hermione Jane Granger.
Finita
anche questa! E’ cortina lo so, spero che comunque recinsiate: una domanda a
tutti voi.
“Preferite
che continui questa one-shot, inserendo il matrimonio dei nostri due ciccini
(^^)?
Per
me sarebbe carino, ma chiedo a voi, dato che ho preferito non inserirla qui,
perché preferivo concentrarmi solamente sui loro sentimenti!
RECENSITE
NUMEROSI, please!
_Maripotter_