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Autore: Flaminia_Kennedy    26/07/2010    4 recensioni
Akuroku ad ambientazione AU.
Il giovane Roxas soffre di un tumore al cervello che lo obbliga ad una vita di dolori e sacrifici, mentre il ragazzo si appassiona sempre di più al mondo dell'Esoterismo e degli spiriti.
Un misterioso ragazzo dai capelli color fuoco lo visita nei suoi sogni, mentre qualcosa poco a poco impregnerà la casa del biondino di rabbia e violenza fino a che...
Sono accetti suggerimenti per la trama e ovviamente commenti costruttivi ^^ Enjoy!
Genere: Romantico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amare la morte'
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Passarono due mesi senza che io e Demyx trovassimo qualcosa, anche solo il cognome, di Axel e mentre i giorni passavano tra fogli formato A4 e diapositive di vecchi giornali in biblioteca, il mio corpo soffriva e peggiorava nonostante in ospedale m’imbottissero di medicinali.

La cura speciale che il Dr. Vexen mi aveva comunicato era stata sospesa a causa di un paziente morto di epilessia dentro l’apposita macchina e quindi io ero punto e a capo.

Mio padre scappava da casa quando poteva per andare a ubriacarsi solo per tornare a casa violento, pazzo, per picchiare mia madre che tentava di ricacciarlo al bar da dove era venuto.

Lei dall’altra parte aveva paura per me, che mio padre perso dalla sbornia potesse farmi qualcosa e sperava che tutto migliorasse grazie alle preghiere che lasciava in chiesa ogni domenica.

L’unica mia consolazione era Axel, l’angelo dai capelli rossi che cercava di consolarmi nei suoi modi tutti speciali, arrivando a stuzzicarmi anche in pubblico.

L’ultimo giorno delle ricerche io e Demyx eravamo completamente stravaccati su uno dei piccoli divanetti nella biblioteca, carichi di libri e con il cervello in pappa per il troppo leggere.

Mentre Demyx mi stava raccontando della sua vita amorosa completamente assente io avevo sentito un tocco caldo al cavallo dei pantaloni, che mi fece arrossire peggio di un pomodoro.

Sarebbe stato anche superabile, se solo Demyx non si fosse girato con una faccia sorniona e avesse ammiccato con una frase poco carina «voglioso il fantasmino eh?» «chiudi il becco!» e a quella esclamazione non potei far altro che bearmi della risata di Axel, direttamente nel mio orecchio.

E quella stessa sera, mentre eravamo stretti l’uno all’altro nel mio letto, un’ondata di tristezza mi sommerse «non so più che fare…non so cosa cercare…non so chi sei» sussurrai e quando affondai il volto nel suo petto lui mi abbracciò più forte, accarezzandomi la testa in lievi e dolci movimenti.

Scoppiai silenziosamente a piangere quando lo strinsi a me, immaginando il mio corpo marcire in una bara con lui ancora lì, a metà tra i vivi e i morti, accanto alla mia lapide «non voglio…lasciarti qui…non voglio morire…» sussurrai ancora tra le lacrime.

Cos’avrei fatto senza di lui? Cos’avrebbe fatto lui senza di me? Non avrebbe mai trovato pace mentre io magari non mi sarei neppure più ricordato di lui.

Mentre le mie lacrime asciugavano contro le sue clavicole Axel posò un piccolo bacio sulla mia testa «ti prego non piangere» disse nel mio orecchio, il suono della sua voce si era fatto dolce, non più il solito accento roco e sexy «gli angioletti non devono piangere per i diavoletti come me» e detto ciò mi cullò tra le sue braccia finché le lacrime non vennero sostituite dal sonno.

Io volevo aiutarlo, non potevo permettermi di perdere quella sfida con me stesso, anche se il mio stomaco ormai rigettava qualsiasi cosa e il mio corpo veniva lentamente prosciugato di ogni forza.

Il mattino dopo mi svegliai più deciso e mentre mi rivestivo i miei occhi caddero sul blocco note nel cassetto mezzo aperto del comodino: le tre lettere che spuntavano mi fecero scattare una molla in testa.

Senza nemmeno guardare la colazione già pronta in tavola corsi fuori salutando mia madre e saltai sull’autobus che stavo per perdere, trovando Demyx sui sedili in fondo «pensavo che non saresti venuto a scuola oggi» disse, dandomi una pacca sulla spalla mentre mi sorrideva «Isa!» esclamai senza spiegazioni e risi quando il mio amico assunse una buffa espressione confusa «ci siamo concentrati su Axel ma non abbiamo mai trovato nulla perché nessuno ha mai trovato il suo corpo! Isa è collegato in questa faccenda e se troviamo lui, troviamo Axel» dissi, le parole che si scavalcavano mentre uscivano frettolose dalle mie labbra, ma per miracolo Demyx capì «allora scendiamo subito! Dobbiamo fare un salto in biblioteca» disse con le labbra piegate nel classico sorriso di chi bossa la scuola «troveremo il tuo ragazzo!» aggiunse a voce un po’ troppo alta, assumendo una posa a suo dire eroica.

Divenni di fuoco quando la gente si voltò a guardarci «Dem! Stai zitto e non è il mio ragazzo!» esclamai, ripensando poi alle sue parole «beh…non tecnicamente…» aggiunsi abbassando gli occhi arrossendo violentemente.

Il mio amico mi stritolò in un abbraccio mentre sbraitava KAWAII almeno una decina di volte al secondo. Mi chiesi cosa accidenti volesse dire e non lo scoprii finché non arrivammo in biblioteca dove lo obbligai a spiegarmelo.

Dopo varie lotte e altre ore spese in ricerche finalmente qualcosa spuntò tra le diapositive dei vecchi giornali.

Era un articolo che parlava dell’ospedale dove parecchie volte ero stato ricoverato e dalla foto pareva proprio Isa, solo che era nominato con un nome diverso «Saix Moonfight, inserviente dell’ospedale è stato ritrovato oggi morto carbonizzato in uno dei forni crematori sotto l’edificio ospedaliero. Probabilmente uno sfortunato incidente ha causato la morte del giovane» lesse Demyx mentre io scorrevo velocemente il resto dell’articolo, trovando solo il nome di un ragazzo che sembrava esser morto a causa dell’uomo, dal nome particolare: Zexion «Demyx…» chiamai il mio amico, mettendomi una mano sulla fronte.

Se Zexion fosse stato un amico di Axel, probabilmente avrebbe scoperto che Saix l’aveva ucciso e così ci aveva rimesso la pelle pure lui.

La fitta che mi attraversò il cervello ruppe tutti i pensieri che stavo facendo.

Dannato mal di testa, non potevo nemmeno ragionare per un giorno? Maledissi il tumore «credo di aver capito…ora però devo…» iniziai a barcollare, le gambe mi tremavano e Axel non era con me, mi aveva detto che mi avrebbe aspettato a casa sotto mia minaccia perché non doveva distrarmi a scuola.

Guardai Demyx agitarsi e alzarsi, aiutandomi a stare seduto sulla sedia dov’era lui alcuni secondi prima «Rox! Hey Rox stai sveglio!» mi disse dando dei leggeri colpi sul volto.

Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, le orecchie ronzavano e sentivo il cuore cedere.

No! Non posso morire proprio adesso!

Scrollai la testa per liberarmi di quella nebbia e stetti in piedi «Dem…accompagnami…devo arrivare all’ospedale» dissi, la lingua mi sembrava gonfia e non riuscivo a parlare come si doveva «Roxy!» sentii quella voce gridare e sorrisi appena lasciandomi cadere all‘indietro: Axel mi afferrò sotto le ascelle e mi sorresse «sapevo che saresti venuto» sussurrai a lui, conscio del fatto che Demyx era ancora lì con me.

Sollevai una mano per toccare il viso del mio angelo dai capelli rossi, ma mi sembrava di cemento così riuscii solo a sfiorare il suo mento, mentre le sue mani mi circondavano il volto «vado a chiamare un’ambulanza! Tanto so che sei in buone mani» disse il mio amico, cercando di sorridere nonostante la preoccupazione e si dileguò, andando a dire alla portineria della biblioteca che doveva usare urgentemente il telefono.

Rimasi lì steso al suolo, la testa poggiata sulle ginocchia piegate di Axel mentre le sue dita continuavano ad accarezzarmi le guance «avrei dovuto starti accanto» mi sussurrò mentre iniziavo a respirare con fatica «scusami Roxy» e sentii qualcosa di bagnato scivolarmi fino alle labbra, una lacrima caduta dai suoi occhi smeraldini.

Scossi la testa in segno di diniego e sorrisi, gli occhi che si chiudevano «so tutto» sussurrai appena, quasi senza voce.

I polmoni mi stavano abbandonando mentre nelle orecchie sentivo il sangue pompare a tutta forza: la paura si fece subito persistente e il mio cuore prese a battere forte «Axel…non posso morire…non adesso…devo trovarti…» biascicai mentre sentivo i passi di Demyx raggiungerci assieme a quelli dei paramedici.

Uno dei due mi prese in braccio, portandomi via da Axel che però mi seguì con quello sguardo preoccupato che mi trafiggeva il cuore.

Mi sembrava di essere una bambolina, inerme tra le braccia del paramedico mentre sentivo la vita lasciarmi poco a poco e io che la tenevo per la coda le gridavo che non poteva andarsene senza Axel.

Perché senza di lui non avrebbe avuto senso nemmeno nell’aldilà.

Il viaggio in ambulanza fu qualcosa di estremamente veloce, forse perché perdevo conoscenza ogni venti secondi, ogni volta che mi svegliavo cercavo Axel e Demyx per poi svenire di nuovo.

Era come se il mio cervello facesse fatica ad accendersi, spegnendosi di nuovo. Come una macchina che cercava di partire con la marcia sbagliata «c’è polso» sentii dire uno dei medici e sospirai sollevato.

Non ero morto, per fortuna. Mi rimaneva ancora un po’ di tempo, ringraziai il destino che me lo concedeva.

Passai tutta la giornata in quel moto di dormiveglia perenne, gemendo ogni tanto per il dolore alla testa sempre presente, come il fischio nelle orecchie «mi dispiace signori, ma a vostro figlio non rimane più tempo» sentii dire il Dr. Vexen dall’altra parte della porta della mia camera «potrebbe succedere da un momento all’altro» e quella frase mi mise ancora più fretta.

Dovevo trovare il corpo di Axel, dovevo farlo come ultimo atto «Dem» chiamai il mio amico con un filo di voce, cercando di raccogliere tutta la forza che avevo «Lascerò il cellulare acceso, rintracciatemi attraverso quello…» aggiunsi alzandomi dal letto un po’ traballante, togliendomi quell’imbarazzante camice da paziente e rivestendomi «sei stato il miglior amico che si potesse avere» aggiunsi, appoggiandomi pesantemente a lui mentre stavo in piedi.

Stranamente non disse nulla, lui non stava mai zitto, e ricambiò il mio abbraccio dandomi due sonore pacche sulla schiena «mi mancherai» mi disse, con voce rotta.

Oddio, se Demyx piangeva ero veramente in punto di morte.

Annuii e guardai Axel, rimasto appoggiato al muro accanto alla porta «puoi aiutarmi?» chiesi.

Lui si avvicinò senza una parola, mi prese la faccia tra le sue mani e piano mi diede un dolce bacio sulle labbra, guardandomi dritto negli occhi «tutto per te micetto biondo» sussurrò e sentii le lacrime scendermi dagli occhi «fai un po’ di casino, distrai i miei genitori…i dottori, qualsiasi persona ci sia qui nei dintorni» dissi e vidi un sorrisetto spuntare sul suo volto «lo farò Roxy» disse e mi fece affondare nel suo petto caldissimo, abbracciandomi e baciandomi i capelli «Dio, quanto è duro vederti così…» sussurrò per poi lasciarmi andare.



Angolo dell'autrice

Eccomi di nuovo! Ci stiamo avvicinando passo passo alla fine di questa ff! Scrivere la parola fine sul file di Word mi è costata una faticaccia colossale, ma alla fine ce l'ho fatta! E ora si parte con le risposte:

Sarephen: La mamma di Roxas è ufficialmente una rompiscatole anche se, porella, con quello che passa è perdonabile...ma se mai mio padre venisse a chiamarmi che è pronta la cena mentre sono a INIZIO sessione -manco inoltrata quindi- con un fantasma dannatamente figo come Axel...minimo minimo lo mando a quel paese con tutta la cena!! XD

Shiro chan: Grazie, anche a me ha fatto morire quando l'ho scritta xD Continua a seguire e grazie per la recensione! :D

Nibi Sky: Beh Isa c'e l'ha con Roxas perchè essenzialmente -essendo entrato in contatto con Axel- può scoprire cose che lui non vuole si scoprano, quindi vuole ucciderlo per zittirlo -comunque si scopre tutto nel finale- xD Axel non poteva non avere affinità con Rox, insomma un biondino così Uke dove si trova? XD E come sarebbe a dire una ragazza americana in casa? O_O bellissimo!! :D

NaruYondaime: Non ti preoccupare, anche a me ha fatto quel giochetto, due volte, alla fine di un capitolo che mi sembrava infinito >_> Beh Rox non può morire senza raggiungere Axel, quindi spero che non mi ucciderai in ogni caso ^^"
   
 
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