Disclaimer:
I
personaggi
della storia non sono di mia proprietà bensì di
J.K. Rowling e a chi ne detiene
i diritti. Il Personaggio principale di Anelma Laidhopeinen, i luoghi
non
inventati dall’autrice della saga di Harry Potter sono di mia
proprietà e
occorre il mio esplicito permesso per pubblicare, tradurre o citare
parti della
mia creazione altrove. Le citazioni dai libri di Eelis Laidhopeinen
sono mie e
di nessun altro come ogni singola parola qui presente, citazioni non
mie
verranno accreditate al rispettivo autore alla fine del capitolo che le
contiene. Per un altro utilizzo di queste mie citazioni serve il mio
scritto ed
esplicito permesso. Opera non scritta a scopo di lucro o altro.
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-Mia
assistente?- Sussurrò irritato Severus Piton dopo il
discorso del preside.
Guardò
Anelma con il suo solito sguardo.
-Professore.
Non è contento?- chiese sfacciata la ragazza
-Non mi
irriti Signorina Laidhopeinen- sussurrò.
Su tutte le
tavole iniziarono ad apparire pietanze di ogni genere dalle
più ricche varietà
di cibi, alle più saporite. Anelma rimase a bocca aperta,
non avrebbe mai
pensato a tanti così gustosi piatti. Poco dopo si iniziarono
a sentire il
rumore delle forchette e dei piatti, mentre il cielo si faceva sereno
scostando
quelle poche nuvole dalla Luna. La ragazza incuriosita
guardò Severus, il cui
sguardo si faceva sempre più buio e inquietante, lo
guardò intensamente fino a
che non attirò il mago a guardarla. Si scrutarono
intensamente e non
proferirono parola fino a fine cena.
Quando tutti
furono sazi il professore di pozioni si alzò nervosamente e
andò velocemente
verso i sotterranei seguito da Silente.
-Severus- lo
chiamò il preside.
-Severus
fermati- lo richiamò.
-Preside, di
qualunque cosa si tratti non è il momento giusto per
parlarne- rispose in un
sussurrò.
-Severus?-
lo incoraggiò il preside
-Con tutto
il
rispetto preside preferisco andarmene a riposare, domani è
un lungo giorno.
Buonanotte signore- così dicendo se ne andò verso
il sotterraneo.
Non era dal
professore di pozioni andarsene in quel modo e per il preside era stata
una
novità, non sapeva come comportarsi.
Anelma
pensava a quanto fosse irritante il comportamento del professore di
pozioni,
non era stata lei a scegliere il suo posto di lavoro e di conseguenza
pensava
che non dovesse prendersela con lei, in compenso però,
trovava un gusto
particolare nell’irritarlo e nel vedere le sue reazioni.
Si
avvicinò
a Silente e gli chiese
-Preside,
devo
essere più remissiva nei confronti del professore?-
- Anelma,
Severus non ha mai collaborato con altre persone, si sente a disagio e
si sente
in grado di affrontare l’insegnamento da solo. É
un po’ adirato con me perché
ti ho affidata a lui; dagli tempo di abituarsi alla tua presenza- disse
con un
sorriso gentile.
Lei ricambio
il sorriso e annuì, si fidava di Silente e di conseguenza si
sentiva al sicuro.
Anelma
tornò
a sedere e incominciò a fare la conoscenza dei suoi colleghi
di lavoro. Era
rimasta molto colpita da Vitius, la sua voce fina e il suo piccolo
corpo lo
ritraevano come un simpatico personaggio delle fiabe.
Lei non
parlava molto e si limitò ad ascoltare le conversazioni dei
colleghi.
-Sibilla-
Vitius
chiamò una donna occhialuta che mangiava silenziosamente e
golosamente del
pollo arrosto
-Si? Dice a
me?- rispose distrattamente e con la bocca ancora impegnata a mangiare
-Sibilla?
Non crede che la professoressa Mc Granitt insegni in modo troppo
severo?-
-Oh…..non
saprei- rispose come presa alla sprovvista
-Minerva
vedi? Lo dice anche Sibilla- disse Vitius probabilmente ignorando la
Strega
-io…
b-bhe-
disse la professoressa Cooman
-Vitius non
dire stupidaggini- lo calmò Minerva
-Piuttosto,
Anelma- la chiamò la professoressa di trasfigurazione
-parlaci un
po’ di te-
-cosa vi
dico?-
-come cosa?
– esclamò vitius
-scusate ma
non sono abituata a parlare di me. Non saprei cosa dirvi- sorrise
l’assistente
-da dove
vieni?- la incitò la Mc Granitt
-vengo da
Helsinki, Finlandia-
-Sono sempre
stato affascinato dalla mitologia nordica- disse ad un certo punto
Silente
-si in un
certo senso è affascinante- sorrise la ragazza
-sei di
poche parole Anelma- disse Minerva
-dove vivi
attualmente?- chiese Vitius
-ho vissuto,
prima del trasferimento qui ad Hogwarts, ad Hogsmade, devo trovare una
casa
prima della fine dell’anno scolastico- disse Anelma
-dove vuoi
comprare casa?- chiese incuriosita la professoressa Sprite
-nei
dintorni di Hogsmade probabilmente-
Così
dopo
l’allegra chiacchierata lei si diresse verso la stanza
salutando i colleghi.
Scese le scale verso i sotterranei, dov’era collocata la sua
stanza. Attraversò
l’enorme e inquietante corridoio spoglio di quadri, qualche
torcia infuocata
qua e la le segnava il tragitto da percorrere. C’erano poche
porte in quel
corridoio vicino a quella della sua stanza. Subito si
ricordò delle parole di Silente
e della Mc Granitt guardando la porta della stanza del professore che
avrebbe
assistito durante le lezioni.
-Come?
Albus
non l’hai detto a
Severus?-aveva chiesto
la professoressa
stupita.
-No
Minerva,
altrimenti lui
avrebbe fatto di tutto per convincermi a non farla entrare nel corpo
docenti e
sinceramente non avevo voglia di affrontarlo- aveva risposto Silente
con un
tono divertito.
[*1]
E poi ancora
alle parole del preside dopo la cena
-Anelma,
Severus non ha mai collaborato con altre
persone, si sente a disagio e si sente in grado di affrontare
l’insegnamento da
solo. É un po’ adirato con me perché ti
ho affidata a lui; dagli tempo di abituarsi
alla tua presenza- aveva detto con un sorrisetto il preside [*2]
Guardando la
porta del professore di pozioni sussurrò tra se e se
-dicono di
dare tempo al tempo… speriamo che non se la prenda comoda-
Entrò
nella sua stanza tranquillamente cercando di concentrarsi un
po’ sui
libri di testo di pozioni che l’aspettavano sopra la
scrivania.
-volume uno,
primo anno- sussurrò
Sulla
copertina era inciso “Manuale
di Pozioni di Arsen Louris, le basi dell’ alchimia”
Guardò
l’indice del libro e lesse “capitolo
uno: introduzione; capitolo due; gli ingredienti base; capitolo tre:
effetti
collaterali; Capitolo quattro: Comandare
il calderone; eccetera…”
arrivò al capitolo quattordici e lesse “esatto uso del Bezoar”.
L’ultimo
capitolo era un’introduzione al libro usato nel secondo anno
scolastico. Prima
di continuare a guardare i libri si soffermò su un foglio
posato alla scrivania
dov’era riportato l’orario settimanale delle
lezioni e lo lesse
LUN:matt |
MAR:matt |
MER:matt |
GIO:matt |
VEN:matt |
SAB:matt |
1c.so:
Serpeverde – Grifondoro |
5c.so:
Tassorosso – Grifondoro |
6c.so:
Serpeverde – Grifondoro |
// |
// |
5c.so:
Serpeverde – Corvonero |
1c.so:
Serpeverde – Grifondoro |
5c.so:
Tassorosso – Grifondoro |
6c.so:
Serpeverde – Grifondoro |
// |
// |
5c.so:
Serpeverde – Corvonero |
3c.so:
Tassorosso – Corvonero |
7c.so:
Corvonero – Serpeverde |
1c.so:
Corvonero – Tassorosso |
// |
// |
// |
3c.so:
Tassorosso – Corvonero |
7c.so:
Corvonero – Serpeverde |
1c.so:
Corvonero – Tassorosso |
// |
// |
// |
LUN:pom |
MAR:pom |
MER:pom |
GIOV:pom |
VEN:pom |
SAB:pom |
2c.so:
Tassorosso – Serpeverde |
// |
4c.so:
Serpeverde – Tassorosso |
3c.so:
Serpeverde – Grifondoro |
// |
7c.so:
Tassorosso – Grifondoro |
2c.so:
Tassorosso – Serpeverde |
// |
4c.so:
Serpeverde – Tassorosso |
3c.so:
Serpeverde – Grifondoro |
// |
7c.so:
Tassorosso – Grifondoro |
4c.so:
Grifondoro – Corvonero |
// |
2c.so:
Grifondoro – Corvonero |
6c.so:
Corvonero – Tassorosso |
// |
// |
4c.so:
Grifondoro – Corvonero |
// |
2c.so:
Grifondoro – Corvonero |
6c.so:
Corvonero – Tassorosso |
// |
// |
-Domani
è mercoledì quindi devo portare il volume sei e
uno- sussurrò tra
se e se.
Decise,
dunque, di andare a riposare. Sapeva che come primo giorno sarebbe
stato un po’ faticoso con Piton e quindi aveva bisogno di
energie sufficienti
per non irritarsi, fissò quindi per il giorno seguente la
scrittura di una pagina
di diario e anche un bagno caldo rilassante. Si cambiò e si
distese sul letto a
baldacchino. Come tutte le sere milioni di pensieri la assillavano e
lei non
riusciva a scacciarli. Sembrava non la lasciassero chiudere occhio.
Essendo una
persona doveva pensare a questo doveva ricordarsi di
quest’altro, doveva anche trovare
casa ma il ricordo che la teneva più sveglia era il giorno
in cui aveva cercato
di diventare Mangiamorte e nella sua mente ancora riviveva quella
giornata.
Flashback
Un
Mangiamorte la stava portando
al nascondiglio provvisorio del Signore Oscuro. Quell’ uomo
che non le ispirava
molta fiducia, ma d’altro canto lo sapeva, anche lei una
volta diventata serva
dell’Oscuro non sarebbe più riuscita ad esprimere
fiducia a nessun essere
vivente poiché avrebbe potuto tradirlo in qualsiasi momento
Voldemort
gliel’avrebbe ordinato. Camminarono a lungo per strade che
non aveva mai visto,
per un paese di cui non sapeva il nome accompagnata da un uomo di cui
non
avrebbe mai scoperto l’identità, almeno
finché non avesse avuto il Marchio
Oscuro.
Arrivarono,
dopo molti minuti di
camminata, in un luogo cupo ed inquietante. Ogni cosa, ogni singola
cosa dal
più piccolo sasso al misero ramoscello sembrava incuterle
paura; molte ombre
proiettate da alberi o da grandi rocce sembravano evocare un qualcosa
di
malvagio e allo stesso tempo terrorizzante, aiutate ad emergere dal
velo di
tenebre della notte. Anche il cupo silenzio che sovrastava il loro
respiro,
ogni tanto spezzato da dei grilli, sembravano dirle “si,
Anelma,sei arrivata.
Ora sai quello che ti aspetta”.
Tutto
questo
fu interrotto da un
rumore forte come se qualcosa avesse sbattuto addosso un masso e subito
dopo,
come delle cascate di fumo nero, iniziarono ad arrivare i
Mangiamorte.Arrivarono
solo per lei, per scoprire se era degna o no del nome e il ruolo che
fra poche
ore avrebbe preso. I servi dell’Oscuro si riunirono attorno a
lei e subito
Anelma e l’uomo si
trovarono a fare da
centro ad un gruppo di uomini e donne incappucciati e vestiti di nero
con
maschere bianche. Ad un
tratto il
Mangiamorte accanto a lei indietreggiò e si
accostò alla circonferenza d’oscurità.
Lei rimase immobile, per qualche secondo aveva sperato che tutto quello
che
stava vivendo fosse solo un incubo e che prima o poi si sarebbe
svegliata
sospirando di sollievo, ma purtroppo non lo era. Quello che stava
vivendo era
la pura realtà e non sarebbe potuta tornare indietro. Tutto
il cerchio si
inchinò rivolti verso l’albero davanti a lei;
Anelma non si mosse, era bloccata
dalla paura.
-Mi avete
portato una ragazza
irrispettosa del mio potere- disse una voce roca che proveniva da
davanti a
loro.
Anelma
subito si inchinò
impaurita
-O
così codarda da rinnegare le
sue gesta- concluse quella voce con un tono tranquillo, rivolgendosi
all’inchino.
Fine
flashback [1]
“non
è tempo di pensare a queste cose”
pensò Anelma tornando alla realtà
Questo fu il
suo ultimo pensiero prima di abbandonarsi ai Sogni.
***
[2] Il
sole iniziò a sorgere,
il lago nero aveva preso una sfumatura rosata con qualche piccolo gesto
d’acqua
giallo e bianco. Una dolce brezza accarezzava il mattino schiarendo i
pensieri
e portando l’inizio di una nuova giornata. Un soave
cinguettio proveniente
dall’azzurro cielo invase l’atmosfera. Anelma in
quel momento si trovava sulle
rive del lago nero seduta sulle radici di un’enorme quercia,
guardava il
mattino e lo osservava sorgere dalle montagne verdi. A lei piaceva
rilassarsi
in posti tranquilli ma allo stesso tempo stupendi.
-Anelma- la
chiamò una voce alle sue spalle
Lei si
girò e vide il preside avvicinarsi per poi sedersi accanto a
lei.
-vedo che
anche tu hai scoperto la bellezza del lago nero- disse il mago
guardando l’acqua scorrere quieta.
-Adoro posti
come questi. Mi ricordo che da bambina mi rifugiavo sempre
davanti ad acque simili. Mi fa riflettere e rilassare- disse Anelma
guardando
il preside.
-Mi piace
pensare che una ragazza giovane come te sia capace di provare
simili emozioni, perché so, mia cara, che oltre alle azioni
che hai citato,
celi in te una grande quantità di emozioni. Se ti dessi un
foglio, Anelma, cosa
scriveresti su questo lago?-
La ragazza
rimase stupita, Silente riusciva molto bene a leggere nelle
persone basandosi su poche parole proferite. Comunque aveva ragione,
provava
molto altro a parte il rilassarsi e il concentrarsi.
-scriverei
che i colori riflessi sull’acqua rispecchiano
l’anima del giorno
che sta nascendo- disse tranquillamente
-profondo,
Anelma. E se invece l’anima del nuovo giorno si prospera
diversa
dall’alba?- chiese incuriosito Silente
-anche
l’infinito cielo si può sbagliare, oppure si
è visto male- sorrise
Anelma
-certo
Anelma. Il cielo a volte ti fa riflettere, poi forse l’alba
è solo
un evento che deve succedere per avere il giorno- continuò
il preside
-per me il
cielo è magico tanto quanto le nostre bacchette. Ogni giorno
è
diverso e lo sarà fino alla morte di un essere umano. Poi le
persone possono
dire che i giorni sono tutti uguali, ma lo dicono perché non
si accorgono di
sottili differenze. Guardi, preside, quella sottile linea gialla che
assomiglia
ad un nastro di stoffa, appoggiata sul velo dell’acqua. Oggi
c’è ma magari
domani si vedrà un po’ meno e così via
fino a quando scomparirà. Oppure ascolti
il cinguettio oggi è così accentuato ma magari
domani potrà mancare un
uccellino o potrà aggiungersene un altro o magari
può unirsi a loro il canto di
una fenice, chi lo sa? I giorni sono diversi appena ne vedi nascere uno
nuovo-
Silente non
parlò. La ragazza l’aveva colpito, tutto questo
poteva
succedere in un nuovo giorno ma un giorno uguale non esiste.
-Anelma.
Come pensi sia l’anima oggi?-
-Io credo
che per quanto possa apparire bella ci saranno momenti di
difficoltà, ma questi momenti sono normali in un essere
umano, credo che trovi
difficile qualcosa anche lei, preside, per quando grande e saggio sia-
sorrise
Anelma
-Si hai
ragione Anelma. Anche se sono consapevole dei miei poteri
c’è
sempre qualcosa che mi viene difficile, come, ad esempio, trovare il
mio gusto
di gelatine tutti i gusti più uno preferito- lui sorrise e
Anelma si mise a
ridere. Dopo alcuni momenti Anelma si alzò e sorrise dicendo
-preside le
auguro una buona giornata è meglio che vada a fare colazione
e
mi ricarichi-
-certo
Anelma ti raggiungo anche io fra qualche momento. Ah Anelma, quasi
dimenticavo di darti la buona fortuna per il tuo primo giorno con
Severus-
sorrise il preside
-grazie
preside mi servirà- e sorridendo si diresse al castello.
Non aveva
mai fatto discorsi così con altre persone e si
trovò sollevata e
curiosa per aver scoperto una personalità intricata e
nascosta nel più grande
mago della storia. Comunque adesso la preoccupava di più la
lezione che fra
poco più di un’ora avrebbe dovuto affrontare.
Quando
entrò nella sala grande c’erano già
tutti i professori e gran parte
degli alunni a mangiare o a dormire sulla proprio enorme tavolata.
Si mise a
sedere vicino al professore di Pozioni che aveva quasi finito di
mangiare.
-Forse la
signorina ha bisogno di una sveglia- le disse irritato
-Si forse,
ma non sono molto in ritardo, visto che lei è ancora qui-
rispose a tono
-Dobbiamo
preparare l’aula signorina, o si aspetta che faccia tutto
io?-
domando arrogante
Anelma in
quel momento si stava servendo del bacon e squadrò il
professore.
-Se ritardo
di cinque minuti non credo che il signor professore si
perderà
tra i calderoni- rispose
Piton
sbuffò e aspettò che l’assistente
finisse di mangiare. Quando finì si
diressero assieme verso l’aula di pozioni e iniziarono a
preparare l’aula.
-Bene ora le
spiego come deve essere sistemata l’aula: i banchi devono
essere disposti a tre e tra una fila e l’altra deve poterci
passare un uomo;
sulla lavagna deve essere scritta la ricetta per una pozione ma oggi
provvederò
a spiegare il programma dell’anno scolastico che tratteremo
con il sesto anno;
la cattedra, malgrado il bisogno di aggiungere un posto, deve essere ad
una
distanza di almeno due banchi dagli alunni. Sul banco davanti la
lavagna deve
mettere le pozioni da esaminare che troverà sullo scaffale a
destra della
cattedra. Chiaro?- spiegò tranquillamente Piton
-Si
professore- rispose lei
-Bene, io
oggi mi occuperò dei banchi e della cattedra, lei della
lavagna e
delle pozioni- concluse.
-Cosa scrivo
del programma?- chiese tranquillamente.
-C’è
il foglio sopra la cattedra –
-E che
pozioni metto sopra il tavolo?-
-Felix
Felicis, il filtro d’amore e il distillato della morte
vivente-
La ragazza
lo guardò solo ed inizio a sistemare seguendo la guida del
professore.
-Bene, ora
le illustrerò le regole per mantenere una pacifica
convivenza
con il sottoscritto. Se sa di non ricordarsele prenda nota-
-No, me
le ricorderò
professore-
rispose un po’ seccata
-Prima
regola: non intralciare il mio lavoro; seconda regola: parlare solo
se è interpellata; terza regola: non faccia commenti; quarta
ed ultima regola:
stia seduta al suo posto-
-Certo
professore farò come dice lei- dicendo così si
mise a sedere al suo
posto.
Dopo poco
entrarono gli alunni del sesto anno di Grifondoro e di
Serpeverde, sedendosi silenziosamente nei posti. Gli alunni iniziarono
a
preparare penna e calamaio con pergamena e con il libro di testo.
-Come
noterete da ciò che c’è scritto alla
lavagna, oggi introdurrò il
programma didattico per voi del sesto anno. Supponendo che, dopo aver
passato i
G.U.F.O., sappiate distinguere le pozioni con il solo sguardo o
semplicemente
annusandole; oggi vedremo se siete degni del diploma da voi
coinquistato.
Iniziamo dal programma didattico, vi consiglio di copiarlo su un foglio
in
questo momento: il primo semestre tratteremo tre argomenti base per
approfondirli poi con la pratica durante il secondo…
Anelma non
lo ascoltava stava sfogliando il suo libro di pozioni e le
parole del professore erano solo un’atmosfera che la ragazza
ignorava. Era
curiosa di sapere come descrivevano la pozione Felix Felicis su quel
libro di
testo e quindi raggiunse il capitolo da lei interessato: Felix
Felicis, la fortuna
La pozione
Felix Felicis è una
pozione molto complicata che necessita di una grande abilità
durante la
preparazione. Infatti…
Anelma
interruppe la sua lettura distratta dalle parole del professore di
Pozioni
-Meno 25
punti a Grifondoro, Signor Collins,
la sua preparazione è minima per non
dire assente. La prossima
volta si prepari un po’ di più- ghignò
il professore.
Anelma ora
ascoltava Severus e si chiese qual’era il suo metodo di
assegnare il punteggio ad una casa. Durante tutta la prima ora era
riuscito a
togliere 70 punti a Grifondoro ma perché?
Ma
nonostante ciò stava ancora aspettando che il professore la
interpellasse per qualche compito, era dall’inizio della
lezione che non la
guardava e nemmeno le parlava, molto probabilmente non aveva alcuna
intenzione
di farla partecipare.
Anelma
notò una strana tensione tra due alunni di case differenti
pronta a
scoppiare da un momento all’altro e infatti dopo pochi
secondi un ragazzo di
Serpeverde si alzò dal posto in cui era seduto e si
scagliò contro un ragazzo
di Grifondoro. Il professore non sembrava essersene accorto
poiché stava
tentando di spiegare un punto della discussione ad un Serpeverde. Il
litigio
tra i due alunni si stava facendo sempre più violento e a
quel punto
l’assistente decise di intervenire anche se “non
interpellata dal professore”
-Pietrificus
Totalus- esclamò rivolgendo la bacchetta sui due ragazzi che
litigavano facendoli cadere immobili come se fossero stati ghiacciati.
Anelma si
avvicinò a loro e disse
-Finitem
Incantatem-
La ragazza
guardò i due ragazzi a terra che velocemente si misero a
sedere,
poi guardò Piton che la osservava malignamente che disse
-meno 50
punti per Grifondoro per aver disturbato la lezione-
La lezione
proseguì tranquillamente fino alla fine delle due ore. Gli
alunni se ne andarono tutti e il professore si avvicinò
velocemente
all’assistente seduta sulla cattedra dicendo
-Ti avevo
esplicitamente chiesto di rimanere al tuo posto-
-Si
professore sono rimasta lì infatti- rispose calma
-Non devi
svolgere azioni per conto tuo- disse irritato
Lei
annuì non aveva voglia di
discutere anche perché l’arrivo degli alunni del
primo anno era imminente
quindi si limitò solamente ad annuire.
[1]
vi
ricordate che aveva tentato di diventare una
mangiamorte? No? Sull’introduzione
e
sul primo
capitolo (lo scrive nel
diario).
[2]
Questa
parte, a mio parere è la cosa più bella che
io abbia scritto fino ad adesso.
Secondo
voi cosa potrà pensare veramente il professore di Pozioni di
Anelma?mah
Il
prossimo capitolo lo aggiornerò in questo fine settimana.