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Autore: Helis Redien    26/07/2010    1 recensioni
La vita di Anelma è oscura e nel corso dei suoi anni cercherà di diventare Mangiamorte ma qualcosa l’ha fatta cambiare idea.
Grazie al supporto di Madama Rosmerta, riuscirà ad entrare tra gli insegnanti di Hogwarts ed è lì che conoscerà il professore di pozioni Severus Piton, come andrà a finire?
Quali nuovi misteri saranno svelati sulla vita della ragazza? Quali nuovi segreti verranno rivelati su Lord Voldemort e sui genitori di Anelma?
Per chi la segue e per chi la seguirà, vi informo che l'intera storia è in revisione, pertanto non sarà aggiornata. 18/02/2014
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: I personaggi della storia non sono di mia proprietà bensì di J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il Personaggio principale di Anelma Laidhopeinen, i luoghi non inventati dall’autrice della saga di Harry Potter sono di mia proprietà e occorre il mio esplicito permesso per pubblicare, tradurre o citare parti della mia creazione altrove. Le citazioni dai libri di Eelis Laidhopeinen sono mie e di nessun altro come ogni singola parola qui presente, citazioni non mie verranno accreditate al rispettivo autore alla fine del capitolo che le contiene. Per un altro utilizzo di queste mie citazioni serve il mio scritto ed esplicito permesso. Opera non scritta a scopo di lucro o altro.

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-Mia assistente?- Sussurrò irritato Severus Piton dopo il discorso del preside.

Guardò Anelma con il suo solito sguardo.

-Professore. Non è contento?- chiese sfacciata la ragazza

-Non mi irriti Signorina Laidhopeinen- sussurrò.

Su tutte le tavole iniziarono ad apparire pietanze di ogni genere dalle più ricche varietà di cibi, alle più saporite. Anelma rimase a bocca aperta, non avrebbe mai pensato a tanti così gustosi piatti. Poco dopo si iniziarono a sentire il rumore delle forchette e dei piatti, mentre il cielo si faceva sereno scostando quelle poche nuvole dalla Luna. La ragazza incuriosita guardò Severus, il cui sguardo si faceva sempre più buio e inquietante, lo guardò intensamente fino a che non attirò il mago a guardarla. Si scrutarono intensamente e non proferirono parola fino a fine cena.

Quando tutti furono sazi il professore di pozioni si alzò nervosamente e andò velocemente verso i sotterranei seguito da Silente.

-Severus- lo chiamò il preside.

-Severus fermati- lo richiamò.

-Preside, di qualunque cosa si tratti non è il momento giusto per parlarne- rispose in un sussurrò.

-Severus?- lo incoraggiò il preside

-Con tutto il rispetto preside preferisco andarmene a riposare, domani è un lungo giorno. Buonanotte signore- così dicendo se ne andò verso il sotterraneo.

Non era dal professore di pozioni andarsene in quel modo e per il preside era stata una novità, non sapeva come comportarsi.

Anelma pensava a quanto fosse irritante il comportamento del professore di pozioni, non era stata lei a scegliere il suo posto di lavoro e di conseguenza pensava che non dovesse prendersela con lei, in compenso però, trovava un gusto particolare nell’irritarlo e nel vedere le sue reazioni.

Si avvicinò a Silente e gli chiese

-Preside, devo essere più remissiva nei confronti del professore?-

- Anelma, Severus non ha mai collaborato con altre persone, si sente a disagio e si sente in grado di affrontare l’insegnamento da solo. É un po’ adirato con me perché ti ho affidata a lui; dagli tempo di abituarsi alla tua presenza- disse con un sorriso gentile.

Lei ricambio il sorriso e annuì, si fidava di Silente e di conseguenza si sentiva al sicuro.

Anelma tornò a sedere e incominciò a fare la conoscenza dei suoi colleghi di lavoro. Era rimasta molto colpita da Vitius, la sua voce fina e il suo piccolo corpo lo ritraevano come un simpatico personaggio delle fiabe.

Lei non parlava molto e si limitò ad ascoltare le conversazioni dei colleghi.

-Sibilla- Vitius chiamò una donna occhialuta che mangiava silenziosamente e golosamente del pollo arrosto

-Si? Dice a me?- rispose distrattamente e con la bocca ancora impegnata a mangiare

-Sibilla? Non crede che la professoressa Mc Granitt insegni in modo troppo severo?-

-Oh…..non saprei- rispose come presa alla sprovvista

-Minerva vedi? Lo dice anche Sibilla- disse Vitius probabilmente ignorando la Strega

-io… b-bhe- disse la professoressa Cooman

-Vitius non dire stupidaggini- lo calmò Minerva

-Piuttosto, Anelma- la chiamò la professoressa di trasfigurazione

-parlaci un po’ di te-

-cosa vi dico?-

-come cosa? – esclamò vitius

-scusate ma non sono abituata a parlare di me. Non saprei cosa dirvi- sorrise l’assistente

-da dove vieni?- la incitò la Mc Granitt

-vengo da Helsinki, Finlandia-

-Sono sempre stato affascinato dalla mitologia nordica- disse ad un certo punto Silente

-si in un certo senso è affascinante- sorrise la ragazza

-sei di poche parole Anelma- disse Minerva

-dove vivi attualmente?- chiese Vitius

-ho vissuto, prima del trasferimento qui ad Hogwarts, ad Hogsmade, devo trovare una casa prima della fine dell’anno scolastico- disse Anelma

-dove vuoi comprare casa?- chiese incuriosita la professoressa Sprite

-nei dintorni di Hogsmade probabilmente-

Così dopo l’allegra chiacchierata lei si diresse verso la stanza salutando i colleghi. Scese le scale verso i sotterranei, dov’era collocata la sua stanza. Attraversò l’enorme e inquietante corridoio spoglio di quadri, qualche torcia infuocata qua e la le segnava il tragitto da percorrere. C’erano poche porte in quel corridoio vicino a quella della sua stanza. Subito si ricordò delle parole di Silente e della Mc Granitt guardando la porta della stanza del professore che avrebbe assistito durante le lezioni.

-Come? Albus non l’hai detto a Severus?-aveva chiesto la professoressa stupita.

-No Minerva, altrimenti lui avrebbe fatto di tutto per convincermi a non farla entrare nel corpo docenti e sinceramente non avevo voglia di affrontarlo- aveva risposto Silente con un tono divertito. [*1]

E poi ancora alle parole del preside dopo la cena

-Anelma, Severus non ha mai collaborato con altre persone, si sente a disagio e si sente in grado di affrontare l’insegnamento da solo. É un po’ adirato con me perché ti ho affidata a lui; dagli tempo di abituarsi alla tua presenza- aveva detto con un sorrisetto il preside [*2]

Guardando la porta del professore di pozioni sussurrò tra se e se

-dicono di dare tempo al tempo… speriamo che non se la prenda comoda-

Entrò nella sua stanza tranquillamente cercando di concentrarsi un po’ sui libri di testo di pozioni che l’aspettavano sopra la scrivania.

-volume uno, primo anno- sussurrò

Sulla copertina era inciso “Manuale di Pozioni di Arsen Louris, le basi dell’ alchimia

Guardò l’indice del libro e lesse “capitolo uno: introduzione; capitolo due; gli ingredienti base; capitolo tre: effetti collaterali; Capitolo quattro: Comandare il calderone; eccetera…” arrivò al capitolo quattordici e lesse “esatto uso del Bezoar”. L’ultimo capitolo era un’introduzione al libro usato nel secondo anno scolastico. Prima di continuare a guardare i libri si soffermò su un foglio posato alla scrivania dov’era riportato l’orario settimanale delle lezioni e lo lesse

LUN:matt

MAR:matt

MER:matt

GIO:matt

VEN:matt

SAB:matt

1c.so: Serpeverde – Grifondoro

5c.so: Tassorosso – Grifondoro

6c.so: Serpeverde – Grifondoro

//

//

5c.so: Serpeverde – Corvonero

1c.so: Serpeverde – Grifondoro

5c.so: Tassorosso – Grifondoro

6c.so: Serpeverde – Grifondoro

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5c.so: Serpeverde – Corvonero

3c.so: Tassorosso – Corvonero

7c.so: Corvonero – Serpeverde

1c.so: Corvonero – Tassorosso

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3c.so: Tassorosso – Corvonero

7c.so: Corvonero – Serpeverde

1c.so: Corvonero – Tassorosso

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LUN:pom

MAR:pom

MER:pom

GIOV:pom

VEN:pom

SAB:pom

2c.so: Tassorosso – Serpeverde

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4c.so: Serpeverde – Tassorosso

3c.so: Serpeverde – Grifondoro

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7c.so: Tassorosso – Grifondoro

2c.so: Tassorosso – Serpeverde

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4c.so: Serpeverde – Tassorosso

3c.so: Serpeverde – Grifondoro

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7c.so: Tassorosso – Grifondoro

4c.so: Grifondoro – Corvonero

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2c.so: Grifondoro – Corvonero

6c.so: Corvonero – Tassorosso

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4c.so: Grifondoro – Corvonero

//

2c.so: Grifondoro – Corvonero

6c.so: Corvonero – Tassorosso

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//

-Domani è mercoledì quindi devo portare il volume sei e uno- sussurrò tra se e se.

Decise, dunque, di andare a riposare. Sapeva che come primo giorno sarebbe stato un po’ faticoso con Piton e quindi aveva bisogno di energie sufficienti per non irritarsi, fissò quindi per il giorno seguente la scrittura di una pagina di diario e anche un bagno caldo rilassante. Si cambiò e si distese sul letto a baldacchino. Come tutte le sere milioni di pensieri la assillavano e lei non riusciva a scacciarli. Sembrava non la lasciassero chiudere occhio. Essendo una persona doveva pensare a questo doveva ricordarsi di quest’altro, doveva anche trovare casa ma il ricordo che la teneva più sveglia era il giorno in cui aveva cercato di diventare Mangiamorte e nella sua mente ancora riviveva quella giornata.

Flashback

Un Mangiamorte la stava portando al nascondiglio provvisorio del Signore Oscuro. Quell’ uomo che non le ispirava molta fiducia, ma d’altro canto lo sapeva, anche lei una volta diventata serva dell’Oscuro non sarebbe più riuscita ad esprimere fiducia a nessun essere vivente poiché avrebbe potuto tradirlo in qualsiasi momento Voldemort gliel’avrebbe ordinato. Camminarono a lungo per strade che non aveva mai visto, per un paese di cui non sapeva il nome accompagnata da un uomo di cui non avrebbe mai scoperto l’identità, almeno finché non avesse avuto il Marchio Oscuro.

Arrivarono, dopo molti minuti di camminata, in un luogo cupo ed inquietante. Ogni cosa, ogni singola cosa dal più piccolo sasso al misero ramoscello sembrava incuterle paura; molte ombre proiettate da alberi o da grandi rocce sembravano evocare un qualcosa di malvagio e allo stesso tempo terrorizzante, aiutate ad emergere dal velo di tenebre della notte. Anche il cupo silenzio che sovrastava il loro respiro, ogni tanto spezzato da dei grilli, sembravano dirle “si, Anelma,sei arrivata. Ora sai quello che ti aspetta”.

Tutto questo fu interrotto da un rumore forte come se qualcosa avesse sbattuto addosso un masso e subito dopo, come delle cascate di fumo nero, iniziarono ad arrivare i Mangiamorte.Arrivarono solo per lei, per scoprire se era degna o no del nome e il ruolo che fra poche ore avrebbe preso. I servi dell’Oscuro si riunirono attorno a lei e subito Anelma e l’uomo si trovarono a fare da centro ad un gruppo di uomini e donne incappucciati e vestiti di nero con maschere bianche. Ad un tratto il Mangiamorte accanto a lei indietreggiò e si accostò alla circonferenza d’oscurità. Lei rimase immobile, per qualche secondo aveva sperato che tutto quello che stava vivendo fosse solo un incubo e che prima o poi si sarebbe svegliata sospirando di sollievo, ma purtroppo non lo era. Quello che stava vivendo era la pura realtà e non sarebbe potuta tornare indietro. Tutto il cerchio si inchinò rivolti verso l’albero davanti a lei; Anelma non si mosse, era bloccata dalla paura.

-Mi avete portato una ragazza irrispettosa del mio potere- disse una voce roca che proveniva da davanti a loro.

Anelma subito si inchinò impaurita

-O così codarda da rinnegare le sue gesta- concluse quella voce con un tono tranquillo, rivolgendosi all’inchino.

Fine flashback [1]

non è tempo di pensare a queste cose” pensò Anelma tornando alla realtà

Questo fu il suo ultimo pensiero prima di abbandonarsi ai Sogni.

***

[2] Il sole iniziò a sorgere, il lago nero aveva preso una sfumatura rosata con qualche piccolo gesto d’acqua giallo e bianco. Una dolce brezza accarezzava il mattino schiarendo i pensieri e portando l’inizio di una nuova giornata. Un soave cinguettio proveniente dall’azzurro cielo invase l’atmosfera. Anelma in quel momento si trovava sulle rive del lago nero seduta sulle radici di un’enorme quercia, guardava il mattino e lo osservava sorgere dalle montagne verdi. A lei piaceva rilassarsi in posti tranquilli ma allo stesso tempo stupendi.

-Anelma- la chiamò una voce alle sue spalle

Lei si girò e vide il preside avvicinarsi per poi sedersi accanto a lei.

-vedo che anche tu hai scoperto la bellezza del lago nero- disse il mago guardando l’acqua scorrere quieta.

-Adoro posti come questi. Mi ricordo che da bambina mi rifugiavo sempre davanti ad acque simili. Mi fa riflettere e rilassare- disse Anelma guardando il preside.

-Mi piace pensare che una ragazza giovane come te sia capace di provare simili emozioni, perché so, mia cara, che oltre alle azioni che hai citato, celi in te una grande quantità di emozioni. Se ti dessi un foglio, Anelma, cosa scriveresti su questo lago?-

La ragazza rimase stupita, Silente riusciva molto bene a leggere nelle persone basandosi su poche parole proferite. Comunque aveva ragione, provava molto altro a parte il rilassarsi e il concentrarsi.

-scriverei che i colori riflessi sull’acqua rispecchiano l’anima del giorno che sta nascendo- disse tranquillamente

-profondo, Anelma. E se invece l’anima del nuovo giorno si prospera diversa dall’alba?- chiese incuriosito Silente

-anche l’infinito cielo si può sbagliare, oppure si è visto male- sorrise Anelma

-certo Anelma. Il cielo a volte ti fa riflettere, poi forse l’alba è solo un evento che deve succedere per avere il giorno- continuò il preside

-per me il cielo è magico tanto quanto le nostre bacchette. Ogni giorno è diverso e lo sarà fino alla morte di un essere umano. Poi le persone possono dire che i giorni sono tutti uguali, ma lo dicono perché non si accorgono di sottili differenze. Guardi, preside, quella sottile linea gialla che assomiglia ad un nastro di stoffa, appoggiata sul velo dell’acqua. Oggi c’è ma magari domani si vedrà un po’ meno e così via fino a quando scomparirà. Oppure ascolti il cinguettio oggi è così accentuato ma magari domani potrà mancare un uccellino o potrà aggiungersene un altro o magari può unirsi a loro il canto di una fenice, chi lo sa? I giorni sono diversi appena ne vedi nascere uno nuovo-

Silente non parlò. La ragazza l’aveva colpito, tutto questo poteva succedere in un nuovo giorno ma un giorno uguale non esiste.

-Anelma. Come pensi sia l’anima oggi?-

-Io credo che per quanto possa apparire bella ci saranno momenti di difficoltà, ma questi momenti sono normali in un essere umano, credo che trovi difficile qualcosa anche lei, preside, per quando grande e saggio sia- sorrise Anelma

-Si hai ragione Anelma. Anche se sono consapevole dei miei poteri c’è sempre qualcosa che mi viene difficile, come, ad esempio, trovare il mio gusto di gelatine tutti i gusti più uno preferito- lui sorrise e Anelma si mise a ridere. Dopo alcuni momenti Anelma si alzò e sorrise dicendo

-preside le auguro una buona giornata è meglio che vada a fare colazione e mi ricarichi-

-certo Anelma ti raggiungo anche io fra qualche momento. Ah Anelma, quasi dimenticavo di darti la buona fortuna per il tuo primo giorno con Severus- sorrise il preside

-grazie preside mi servirà- e sorridendo si diresse al castello.

Non aveva mai fatto discorsi così con altre persone e si trovò sollevata e curiosa per aver scoperto una personalità intricata e nascosta nel più grande mago della storia. Comunque adesso la preoccupava di più la lezione che fra poco più di un’ora avrebbe dovuto affrontare.

Quando entrò nella sala grande c’erano già tutti i professori e gran parte degli alunni a mangiare o a dormire sulla proprio enorme tavolata.

Si mise a sedere vicino al professore di Pozioni che aveva quasi finito di mangiare.

-Forse la signorina ha bisogno di una sveglia- le disse irritato

-Si forse, ma non sono molto in ritardo, visto che lei è ancora qui- rispose a tono

-Dobbiamo preparare l’aula signorina, o si aspetta che faccia tutto io?- domando arrogante

Anelma in quel momento si stava servendo del bacon e squadrò il professore.

-Se ritardo di cinque minuti non credo che il signor professore si perderà tra i calderoni- rispose

Piton sbuffò e aspettò che l’assistente finisse di mangiare. Quando finì si diressero assieme verso l’aula di pozioni e iniziarono a preparare l’aula.

-Bene ora le spiego come deve essere sistemata l’aula: i banchi devono essere disposti a tre e tra una fila e l’altra deve poterci passare un uomo; sulla lavagna deve essere scritta la ricetta per una pozione ma oggi provvederò a spiegare il programma dell’anno scolastico che tratteremo con il sesto anno; la cattedra, malgrado il bisogno di aggiungere un posto, deve essere ad una distanza di almeno due banchi dagli alunni. Sul banco davanti la lavagna deve mettere le pozioni da esaminare che troverà sullo scaffale a destra della cattedra. Chiaro?- spiegò tranquillamente Piton

-Si professore- rispose lei

-Bene, io oggi mi occuperò dei banchi e della cattedra, lei della lavagna e delle pozioni- concluse.

-Cosa scrivo del programma?- chiese tranquillamente.

-C’è il foglio sopra la cattedra –

-E che pozioni metto sopra il tavolo?-

-Felix Felicis, il filtro d’amore e il distillato della morte vivente-

La ragazza lo guardò solo ed inizio a sistemare seguendo la guida del professore.

-Bene, ora le illustrerò le regole per mantenere una pacifica convivenza con il sottoscritto. Se sa di non ricordarsele prenda nota-

-No, me le ricorderò professore- rispose un po’ seccata

-Prima regola: non intralciare il mio lavoro; seconda regola: parlare solo se è interpellata; terza regola: non faccia commenti; quarta ed ultima regola: stia seduta al suo posto-

-Certo professore farò come dice lei- dicendo così si mise a sedere al suo posto.

Dopo poco entrarono gli alunni del sesto anno di Grifondoro e di Serpeverde, sedendosi silenziosamente nei posti. Gli alunni iniziarono a preparare penna e calamaio con pergamena e con il libro di testo.

-Come noterete da ciò che c’è scritto alla lavagna, oggi introdurrò il programma didattico per voi del sesto anno. Supponendo che, dopo aver passato i G.U.F.O., sappiate distinguere le pozioni con il solo sguardo o semplicemente annusandole; oggi vedremo se siete degni del diploma da voi coinquistato. Iniziamo dal programma didattico, vi consiglio di copiarlo su un foglio in questo momento: il primo semestre tratteremo tre argomenti base per approfondirli poi con la pratica durante il secondo…

Anelma non lo ascoltava stava sfogliando il suo libro di pozioni e le parole del professore erano solo un’atmosfera che la ragazza ignorava. Era curiosa di sapere come descrivevano la pozione Felix Felicis su quel libro di testo e quindi raggiunse il capitolo da lei interessato: Felix Felicis, la fortuna

La pozione Felix Felicis è una pozione molto complicata che necessita di una grande abilità durante la preparazione. Infatti…

Anelma interruppe la sua lettura distratta dalle parole del professore di Pozioni

-Meno 25 punti a Grifondoro, Signor Collins, la sua preparazione è minima per non dire assente. La prossima volta si prepari un po’ di più- ghignò il professore.

Anelma ora ascoltava Severus e si chiese qual’era il suo metodo di assegnare il punteggio ad una casa. Durante tutta la prima ora era riuscito a togliere 70 punti a Grifondoro ma perché?

Ma nonostante ciò stava ancora aspettando che il professore la interpellasse per qualche compito, era dall’inizio della lezione che non la guardava e nemmeno le parlava, molto probabilmente non aveva alcuna intenzione di farla partecipare.

Anelma notò una strana tensione tra due alunni di case differenti pronta a scoppiare da un momento all’altro e infatti dopo pochi secondi un ragazzo di Serpeverde si alzò dal posto in cui era seduto e si scagliò contro un ragazzo di Grifondoro. Il professore non sembrava essersene accorto poiché stava tentando di spiegare un punto della discussione ad un Serpeverde. Il litigio tra i due alunni si stava facendo sempre più violento e a quel punto l’assistente decise di intervenire anche se “non interpellata dal professore”

-Pietrificus Totalus- esclamò rivolgendo la bacchetta sui due ragazzi che litigavano facendoli cadere immobili come se fossero stati ghiacciati.

Anelma si avvicinò a loro e disse

-Finitem Incantatem-

La ragazza guardò i due ragazzi a terra che velocemente si misero a sedere, poi guardò Piton che la osservava malignamente che disse

-meno 50 punti per Grifondoro per aver disturbato la lezione-

La lezione proseguì tranquillamente fino alla fine delle due ore. Gli alunni se ne andarono tutti e il professore si avvicinò velocemente all’assistente seduta sulla cattedra dicendo

-Ti avevo esplicitamente chiesto di rimanere al tuo posto-

-Si professore sono rimasta lì infatti- rispose calma

-Non devi svolgere azioni per conto tuo- disse irritato

Lei annuì non aveva voglia di discutere anche perché l’arrivo degli alunni del primo anno era imminente quindi si limitò solamente ad annuire.

[1] vi ricordate che aveva tentato di diventare una mangiamorte? No? Sull’introduzione e sul primo capitolo (lo scrive nel diario).

[2] Questa parte, a mio parere è la cosa più bella che io abbia scritto fino ad adesso.

Secondo voi cosa potrà pensare veramente il professore di Pozioni di Anelma?mah

Il prossimo capitolo lo aggiornerò in questo fine settimana.

   
 
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